Dott.ssa Chiara Ambrosi

Dott.ssa Chiara Ambrosi Psicoterapia individuale e di coppia
Psicologia dell'età evolutiva
Sostegno alla genitorialità
Lutto prenatale e perinatale

17/11/2025

A volte il corpo ricorda, anche quando la mente cerca di dimenticare.
Ansia, irritabilità, difficoltà a dormire, senso di vuoto o iperattivazione emotiva: sono solo alcune delle forme in cui il trauma può emergere nel presente 🩹

Ma c’è una buona notizia: si può lavorare su queste ferite! La psicoterapia, e in particolare l’EMDR, offrono un percorso efficace per rielaborare l’esperienza traumatica e ritrovare il proprio benessere.

02/11/2025

A 9 ANNI HANNO FONDATO UN “CLUB DEL SESSO”: se siete genitori, per favore prendetevi 10 minuti per leggere questo post.

Genitori ed educatori: il messaggio che segue richiede circa 10 minuti del vostro tempo. Ma potrebbero essere dieci minuti chi vi aiutano a comprendere cose che stanno succedendo nelle vite dei nostri figli e di cui è troppo importante riflettere insieme. Questo post parte dalla testimonianza di una collega che mi ha scritto così:

“Gentile dottore per la prima volta nella mia esperienza professionale mi trovo davanti una situazione per me difficile da affrontare. Nella nostra scuola ci sono bambini di 9 anni che vedono video pornografici dallo scorso anno e hanno creato un club del sesso. Chi vuole farne parte è obbligato a visionare materiali pornografici spinti, rapporti orali, a tre, con uso di oggetti. Tutto questo è stato scoperto da una mamma. Mi viene da dire maledetti cellulari e adulti incoscienti che comprano sempre prima questo oggetto e non supervisionano. Alcune bambine manifestano un disagio forte, Oggi una ha vomitato per lo schifo provato davanti a delle immagini, altre piangono. Io da tanti anni affronto il discorso della pornografia online, della mercificazione del corpo, porto poesie d'amore, mostro ciò che manca in quelle visioni di solo accoppiamento fisico. Lo faccio nella terza media. A quella età le parole mi escono facilmente, so come affrontare il discorso. Non mi è mai successo di trovarmi in una situazione simile, davanti a bambini di 9 anni. Ecco perchè ho bisogno di un confronto con lei.

Da anni, ogni settimana (e ribadisco: ogni settimana) ricevo mail con richieste di aiuto in cui un adulto rivela di sentirsi disorientato di fronte a ciò che ha scoperto esistere nella vita virtuale di un figlio, di uno studente, di una classe o all’interno di una chat. Molte di queste richieste hanno a che fare con l’esplorazione della sessualità da parte di minori che viene fatta sempre più precocemente e con modalità totalmente inadeguate rispetto all’età e alla maturità dei soggetti coinvolti. Questa settimana ho ricevuto questa mail e ho chiesto il permesso di poter condividere questa testimonianza con chi legge i miei post.

Avere 9 anni e fondare, nel proprio ambito di amicizie, il club del sesso imponendo ai coetanei – per farne parte – di visionare materiali molto spinti è un esempio di come l’abuso sessuale (sì, questo è abuso e non esplorazione fase-specifica) possa entrare nella vita dei nostri figli attraverso la combinazione di cinque elementi:
1) il bisogno di appartenenza al gruppo
2) la disponibilità di strumenti digitali che permettono con tre click di fare qualsiasi cosa
3) la superficialità con cui il mondo adulto ha sdoganato nella vita dei minori strumenti potentissimi senza avere alcuna contezza della loro potenza e della disfunzionalità che essa porta nella vita dei minori
4) l’aggressività con cui le piattaforme digitali entrano nelle vite di tutti, anche dei bambini, proponendo esperienze totalmente non fase specifiche e arrogandosi il diritto di dire che non hanno alcuna responsabilità, in quanto avvertono l’utente di contenere materiale riservato ad un pubblico di cui specificano l’età minima (da cui se ne deduce che gli unici responsabili per le navigazioni pericolose sarebbero i genitori che dovrebbero vivere dentro gli smartphones dei figli)
5) la totale mancanza di educazione affettiva e sessuale, che lascia i piccoli esposti a situazioni estreme in cui percepiscono disagio ed eccitazione allo stesso tempo nella totale incapacità di comprendere come orientarsi in tutto ciò e soprattutto a chi chiedere aiuto., visto che le agenzie educative e gli adulti in generale si rivelano vacanti in questo ambito educativo.

Condivido questa testimonianza in un giorno di festa, non per rovinarvelo, ma perché nei giorni festivi noi adulti abbiamo ritmi più lenti e più tempo per concentrarci su cose che la frenesia del lavoro a volte non ci fa considerare importanti. Io non so più come dirlo al mondo che là fuori c’è un problema enorme che entra nelle nostre vite attraverso lo sdoganamento della virtualità a cui bambini e bambine hanno accesso, navigando senza alcun criterio e supervisione.

So che molti dicono che basterebbe educare ad un buon uso dello smartphone, perché non è lo smartphone in sé il problema, ma l’uso che ne viene fatto. Beh, lasciatemi dire che invece è anche lo smartphone in sé il problema perché ha una potenza che nessun bambino sa governare e che nessun adulto sa educare nella relazione con un minore. Dentro al virtuale c’è troppa roba mentre nella mente dei nostri figli, prima dei 16 anni ci sono ancora troppe poche reti neuronali integrative in grado di avere un dominio efficace di quella “troppa roba”. E’ come far guidare una fuoriserie ad un ragazzo che ha appena preso la patente per guidare un motorino.

Per favore parlate di tutto questo ad altri genitori. Voi educatori condividete questa storia nelle vostre chat di classe. Rendete questa domenica una domenica di consapevolezza adulta, sia genitoriale che della comunità educante tutta. Troppe volte sento dire, anche da colleghi molto quotati, che io, con la narrazione che ho fatto del digitale in questi anni, non ho compreso nulla. Perché il problema secondo moltissimi sta nella fragilità di noi adulti.

Io penso che dobbiamo avere il coraggio di dire che il mondo virtuale ha reso i genitori fragili e la fragilità degli adulti ha reso il mondo virtuale sempre più capace di impossessarsi delle vite dei nostri figli. E’ un gatto che si morde la coda che però ha avuto il suo punto di inizio con la pervasività del digitale portatile dentro alle nostre vite di esseri umani del terzo millennio. E questo, Jonathan Haidt lo spiega benissimo nel suo volume “Generazione ansiosa” (Rizzoli ed.)

Su questo tema anch’io ho appena pubblicato un libro con Barbara Tamborini intitolato “Esci da quella stanza. Come e perché riportare i nostri figli nel mondo” (Mondadori ed.) dove cerchiamo di far capire ai lettori che oggi abbiamo bisogno di una totale inversione di rotta e che noi genitori ne dobbiamo essere consapevoli protagonisti. Vi prego, andatelo a cercare nella biblioteca più vicina a casa vostra, non c’è bisogno che lo compriate (chi sa quanti pensano che il mio unico interesse sia – in questo momento - vendere un libro. Ma se così fosse, vi siete mai chiesti come mai in più di dieci anni di vita nei social non ho mai – e ribadisco mai – messo un link ad alcuna libreria online che conduca all’acquisto automatico di un mio libro?). Scrivo libri non perché ho l’urgenza di venderli (cosa che naturalmente viene valutata come positiva da un autore), ma per fare cultura, per usare il mio posizionamento professionale e sociale (oltre che social) ai fini del miglioramento della vita e delle condizioni di crescita dei nostri figli. Lo dico da professionista e lo dico come padre di quattro figli.

Se anche voi pensate che fondare il club del sesso a 9 anni sia una spaventosa distorsione della crescita derivata da un mondo che non ha alcuna cura dei bisogni evolutivi di bambini e bambine del terzo millennio e che ciò non dipenda solo dalla fragilità di noi genitori, ma dalla potenza con cui quel mondo invade le nostre vite…… beh allora spero che questo post vi aiuti a correre ai ripari.

Se volete e potete, aprite il dibattito con più adulti possibili e condividete questo messaggio.

28/10/2025

La tragica vicenda accaduta in provincia di Palermo, che ha coinvolto due fratelli, vittime di violenze da parte della madre e del suo compagno, ci ricorda quanto sia fondamentale prestare attenzione ai segnali di disagio e imparare a leggere i comportamenti, anche quando la sofferenza non viene espressa apertamente.

Come sottolinea Enza Zarcone, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, «traumi di questo tipo incidono profondamente sulla personalità dei minorenni. Il corpo diventa luogo di dolore, mentre si spezza la fiducia negli adulti — tanto più quando la figura che dovrebbe proteggerti, come la madre, diventa complice dell’abuso».

Perché un percorso di recupero e di superamento del trauma sia possibile, è indispensabile la presenza di una rete di adulti capaci di ascoltare, accogliere e proteggere.

«Il malessere può essere visibile ma per coglierlo ci vuole uno sguardo allenato e contenitori opportuni. Uno di questi potrebbe essere l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole: uno strumento di prevenzione e tutela» conclude.

L’ascolto è il primo atto di protezione.

Fonte articolo: Giornale di Sicilia

17/10/2025

🔴 Comunicato stampa congiunto sull’educazione sessuo-affettiva nelle scuole

Le Presidenti e i Presidenti degli Ordini degli Psicologi di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto prendono una posizione chiara e netta in merito al DDL del 23 maggio 2025 del Ministro Valditara.

🎓 L’educazione sessuo-affettiva è una risorsa, non un rischio. Limitare o escludere la possibilità di promuovere da parte dei professionisti della salute attività educative su questi temi significa privare bambini e adolescenti di strumenti fondamentali per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita.

🧠 L’educazione sessuo-affettiva, quando è adeguata all’età e scientificamente fondata, contribuisce a relazioni sane, alla prevenzione di bullismo e violenza di genere, e al benessere psicologico delle giovani generazioni.

👥 Gli Ordini regionali sopra menzionati esprimono profonda preoccupazione per le implicazioni culturali e sociali derivanti dalle limitazioni previste nel DDL “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.

Chiediamo che la voce degli psicologi e delle psicologhe venga ascoltata nelle sedi parlamentari competenti, per ribadire l’importanza di un’educazione affettiva e sessuale tempestiva, continuativa e basata sulle evidenze scientifiche.

📢 La tutela dei minori passa anche — e soprattutto — attraverso la conoscenza, l’ascolto e la costruzione di contesti educativi sicuri e consapevoli.

10/10/2025

La mente è parte di noi, come il corpo, come il cuore.
Oggi, nella Giornata Mondiale della Salute Mentale e Giornata Nazionale della Psicologia, ricordiamo quanto sia importante prendersene cura ogni giorno.
La Psicologia ci aiuta a dare voce a ciò che viviamo, a ciò che non comprendiamo, a ritrovare equilibrio, a migliorare i nostri stili di vita, a costruire legami di fiducia e consapevolezza.

25/09/2025

✏ 𝐶𝑟𝑖𝑠𝑡𝑎𝑙𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑢𝑟𝑏𝑜 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑎 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑜 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑣𝑖𝑧𝑖𝑜𝑠𝑜: 𝑛𝑜𝑛 “𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑒”, 𝑚𝑎 “𝑆𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜”.

Sempre più ragazzi si autodiagnosticano disturbi mentali cercando risposte sul web. Ma 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 può bloccare il percorso evolutivo, 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐢𝐝𝐚.

𝐋𝐚 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 "𝐭𝐫𝐮𝐜𝐜𝐡𝐢", 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀.

Leggi l'articolo completo di 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐢𝐧𝐢 su 𝐺𝑖𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑆𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎
🔛https://www.giuntiscuola.it/articoli/adolescenti-e-dottor-google

25/08/2025

💡 Lo sapevi?
Sul sito dell’Ordine puoi trovare la/il professionista più adatta/o alle tue esigenze grazie alla sezione Albo online.

Puoi selezionare:
🔹 Il titolo professionale (Dottore in tecniche psicologiche, Psicologa/o, Psicoterapeuta)
🔹 La città o la provincia
🔹 Altri parametri nella ricerca avanzata

Uno strumento semplice e veloce per individuare chi può offrirti il supporto più adatto alle tue esigenze.

🔗 Scopri di più qui:
www.ordinepsicologiveneto.it/albo-online/

29/05/2025

La meteoropatia, o disturbo affettivo stagionale, può influenzare il benessere psicologico, soprattutto in presenza di forti sbalzi climatici.

Secondo Francesca Schir, psicologa e Segretaria del CNOP, i soggetti più esposti sono gli anziani, le persone abitudinarie, i giovani con una bassa soglia di tolleranza allo stress e coloro che soffrono di ansia o disturbi dell’umore.

Esporsi alla luce naturale, mantenere abitudini regolari, fare movimento, praticare tecniche di rilassamento e coltivare ciò che dà piacere sono azioni che possono contribuire ad attenuare gli effetti della meteoropatia sul benessere psicologico.

Quando il disagio tende a persistere, il supporto di uno psicologo può aiutare a comprendere meglio la propria condizione e ad affrontarla in modo adeguato.

Indirizzo

Monselice

Telefono

+393494968783

Sito Web

https://share.google/VzA1lbK9SZhs1rBGj

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