Spazi di Sé

Spazi di Sé Sono psicologa e psicoterapeuta, mi piace leggere, studiare, osservare, pensare e condividere riflessioni. E' il mio pane quotidiano!

Sul mio comodino non mancano mai libri e romanzi sull'argomento!

Thomas Tranströmer è uno psicologo svedese, si è occupato di psicologia clinica in ambito riabilitativo di pazienti cron...
04/05/2025

Thomas Tranströmer è uno psicologo svedese, si è occupato di psicologia clinica in ambito riabilitativo di pazienti cronici gravi e nel frattempo ha vinto un premio Nobel per la letteratura con alcune poesie. Quando non esercitava come psicologo, un grande interesse era suonare il piano e dirigere l’orchestra. Poi, ha avuto un ictus e non ha più potuto né suonare né dirigere l’orchestra e si è dedicato di nuovo alla poesia ed è un tale maestro del pensiero metaforico che ha vinto un premio Nobel. Per noi è utile conoscere le sue poesie, perché Tranströmer ci dice una cosa straordinaria sulla memoria normale dell’uomo e sulla memoria traumatica e ci fa capire che cosa significa lavorare sulle memorie traumatiche anziché soltanto ascoltarle. La paziente racconta la storia di Tranströmer e per me questo rappresenta un indicatore di cooperazione e di alleanza. Ricordate? Siamo partiti da Dante, era venuta da me perché in un articolo avevo citato un verso di Dante, e quindi si tratta di una comunicazione da emisfero destro a emisfero destro, cioè si tratta di alleanza. E per costruirla e consolidarla noi usiamo tutto quello che c’è nel mondo dell‘arte per provare a capirci da emisfero destro a emisfero destro.
Tranströmer sa bene che cos’è la memoria: non sei tu che guardi i ricordi, sono i ricordi che guardano te e si mascherano completamente con l’ambiente come un camaleonte. Tu non ti accorgi che sono ricordi, ma credi di vedere la pianta con cui il camaleonte si è mimetizzato mentre il camaleonte sta guardando te. Ti sembra che sia il ramo della betulla, la pianta del geranio. No, è il camaleonte che ha preso la tinta un po’ rossastra del geranio, la tinta un po’ verde delle sue foglie, quella marrone della terra. Sta immobile in mezzo, e tu non lo vedi, tu vedi il vaso dei gerani, mentre il camaleonte sta guardando te.
Per capire che cos’è la memoria traumatica, in cui a causa del trauma perdi la capacità di riconoscere che quello è un camaleonte e non la pianta, dici: “Come è diventata br**ta la pianta di gerani stamattina”. È perché c’è il camaleonte, che non è un animale carino, ma tu non lo vedi che è un camaleonte, e invece lui vede te.

~G. Liotti~
🫆

Insegna a tuo figlio a guardare il cielo. A guardare in alto anche solo per interrogarsi. Mostragli la luce del mattino,...
24/04/2025

Insegna a tuo figlio a guardare il cielo.
A guardare in alto anche solo per interrogarsi.
Mostragli la luce del mattino, la morbidezza del crepuscolo, le stelle infinite.
Possa il suo cuore ba***re sempre un po' più veloce prima di un arcobaleno.

Insegnagli ad ascoltare.
Il canto del vento tra gli alberi, il silenzio di una notte d'estate, le risate di un amico sincero.
Fagli sapere che a volte la musica più bella è quella che dimentichiamo di sentire.

Insegnagli il sapore delle cose.
Non solo quella dei gusti, ma quella dei momenti.
Il primo sorso d'acqua dopo una gara, l'odore del pane caldo, la freschezza di una brezza sulla pelle.
Possa nutrirsi di vita come se fosse un frutto maturo.

Insegnagli il valore del tempo.
Non quello che contiamo in ore, ma quello che sentiamo.
Tempo trascorso a sognare, creare, amare.
Possa ogni secondo essere un tesoro, e non una valuta di cambio.

Insegnagli a toccare.
Sentire la dolcezza di una mano tesa, sentire sotto le dita la consistenza di un vecchio libro, la rudezza di una corteccia, il calore di un sorriso.

Insegnagli la bellezza.
Non quella che compri, ma quella che scopri.
Nello sguardo di uno straniero, nella danza delle onde, in una frase che risuona dentro di lui.
Fagli sapere che la bellezza è ovunque, purché ci prendiamo il tempo di vederla.

Soprattutto insegnagli ad amare.
Ad amare gli altri, senza motivo né condizione.
Amarsi per quello che è e non per quello che possiede.
Amare la vita, anche quando non è perfetta.

Perché un bambino che sa tutto questo non sarà mai povero.
Non conterà la sua ricchezza in monete e biglietti, ma in ricordi ed emozioni.
Avanzerà in questo mondo tormentato con un tesoro inestimabile sulla pelle: la capacità di essere felice, pienamente, semplicemente.

~Lune Koelle~

23/04/2025

E ci furono mille cose che non scelsi, che mi arrivarono all'improvviso e mi cambiarono la vita.
Cose belle e brutte che non cercavo, sentieri in cui mi smarrii, una vita che non mi aspettavo.
E scelsi, almeno, come viverla.
Scelsi i sogni per decorarla, la speranza per sostenerla, il coraggio per affrontarla.

[Rudyard Kipling]
Illustrazione di Gürbüz Doğan Ekşioğlu

Queste sono alcune delle frasi e domande che affollano la stanza della terapia. I pazienti entrano spaventati e dolorant...
16/04/2025

Queste sono alcune delle frasi e domande che affollano la stanza della terapia. I pazienti entrano spaventati e doloranti alla ricerca di un lenitivo per placare il dolore, l’ansia, la paura.

Il mio ruolo non è dare consigli, rispondere alle domande, ma aiutare le persone a riflettere sui significati di ciò che sta accadendo loro.
Quante volte mi sono sentita chiedere a fine seduta “sì ma che devo fare?”, come se ci fosse un vademucum universale, che va bene a tutti.

Ognuno ha la sua storia, il suo dolore, il suo copione, le sue paure, ma anche le proprie risorse e i propri limiti, quindi compito del terapeuta è rimanere un passo dietro al paziente in alcuni momenti, mentre in altri restare accanto e accompagnarlo nell’attraversare i sentieri più ardui e sofferenti, aiutarlo a perdersi per ritrovarsi.

Ci sono momenti di crisi nella vita e quando è così, tutto sembra perso, caotico, ci vediamo naufragare in mari tempestosi. La crisi però è un’opportunità per ritrovarsi, é perdersi per trovare un’altra forma, è vita, è libertà, sentiamo che abbiamo bisogno di cambiare e di lasciare andare ciò che non funziona più. Quando c’è crisi c’è conflitto, e quando iniziamo la terapia è perché almeno una parte di noi, seppur esitante, sente che il pilota automatico non risponde più in maniera funzionale, perché quello che andava bene un tempo, oggi non è più una scelta che ci fa star bene? E se lascio quella parte conosciuta, ciò che non conosco, come sarà? Dove mi porterà?

Si va alla ricerca di una nuova Itaca…

👣👥🧠🧩⛵️






Cosa siamo? Chi siamo? Chi crediamo di essere?Per scoprire cosa significa essere umani dovremmo considerare il corpo par...
15/04/2025

Cosa siamo? Chi siamo? Chi crediamo di essere?

Per scoprire cosa significa essere umani dovremmo considerare il corpo parte integrante dei nostri processi cognitivi ed emotivi.
La dimensione fondamentale che caratterizza l’esperienza umana è l’intersoggettività. L’umano, in altre parole, va indagato e considerato come un animale che si relaziona con gli altri e con l’ambiente attorno a sé, trasformandolo e venendone a sua volta trasformato.

Una componente fondamentale che guida il nostro agire in questa dimensione comune è l’empatia, che ci permette di “sincronizzarci” con le altre persone e, in un certo senso, anche con l’ambiente circostante.

L’intersoggettività a livello neurologico viene confermata dalla scoperta dei neuroni specchio.
Questi particolari neuroni si attivano sia quando noi eseguiamo un’azione sia quando vediamo la stessa azione eseguita da un altro. In questo senso percepire il movimento del corpo altrui implica già il simulare dentro di noi le emozioni, le intenzioni e gli altri stati mentali che stanno alla base di quel comportamento.
Tale rispecchiamento avviene a nostra insaputa senza che sia necessario decidere di mettersi coscientemente nei panni dell’altro.

La relazione è centrale, precede l’individuazione e configura una dimensione del noi nella quale si individua il soggetto.
La nascita dell’intersoggettività prende il via in fase prenatale: il rapporto che il feto stabilisce con la madre, all’interno della quale si sviluppa e con cui crea connessioni multisensoriali, destinate a lasciare traccia nella memoria post natale.
Il corpo è il primo luogo delle potenzialità relazionali, definiscono il nostro mondo e il contesto sociale in cui ci sviluppiamo, le esperienze, come veniamo carezzati, come gli altri rispondono ai nostri bisogni, lasciano traccia nella memoria somatica.

👥🧠🫀🧩🌱








Quando un nuovo paziente decide di entrare nella stanza della terapia, è come se sentisse il bisogno di lasciarsi alle s...
12/04/2025

Quando un nuovo paziente decide di entrare nella stanza della terapia, è come se sentisse il bisogno di lasciarsi alle spalle la solitudine della propria trama.

La psicoterapia rappresenta il luogo di incontro con l’altro, in cui poter portare silenzi, sospiri, sguardi, timori, lacrime, risate, gesti, espressioni e parole. Attraverso la parola si narra la propria storia di vita, si guarda se stessi, ripercorriamo dolori, difficoltà, conflitti, riaffiorano ricordi, luoghi, persone, ferite, bisogni frustrati e bisogni soddisfatti, portiamo la visione di sé, dell’altro, del gruppo come insieme, che sia quello della famiglia, della scuola, del mondo sportivo. Sulla poltrona di fronte a noi si trova il terapeuta, una persona curiosa, attenta, rispettosa, calma, empatica, offre ascolto e pone domande, che ci accompagnano a narrare se stessi e la propria storia.

Questa non è una cronaca dei fatti accaduti ma un processo di rielaborazione del proprio passato, processo che ha come obiettivo quello di conservare e sviluppare una storia e un’identità coerente.
Raccontandosi, ognuno di noi si racconta la propria identità: si guarda come il protagonista di un racconto significativo che non passa in rassegna una sequenza di fatti ma se li racconta con un ordine. Infatti, se vogliamo scrivere la nostra autobiografia o raccontare a qualcuno tutta la nostra vita, non facciamo mai una selezione casuale delle nostre esperienze, ma scegliamo certi eventi perché ci descrivono, dicono che tipo di persona siamo, oppure perché li sentiamo particolarmente significativi o perché ci aiutano a comunicare un’immagine della nostra vita coerente e accettabile.

Quando raccontiamo gli eventi della nostra vita scegliamo una versione, in una costruzione narrativa, che è sempre soggettiva.

James Hillman scriveva “non è tanto importante come abbiamo vissuto la nostra infanzia ma come l'abbiamo immaginata..."

Quando ascolto la maggior parte delle persone raccontarmi delle loro relazioni, posso vederle nel ruolo di “vittima” o di “carnefice” o di “salvatore”, questo vale anche per l’altro coinvolto nella dinamica.

E se io narro la mia versione soggettiva e l’altro ha la propria versione da raccontare?

Questo succede perché se è vero che gli eventi che ci accadono sono oggettivi, possiamo descriverli, il modo in cui li raccontiamo sono sempre frutto di una costruzione narrativa, una trama, che noi ricamiamo e amplifichiamo interpretando gli eventi.

Come esseri umani raccontiamo la nostra autobiografia partendo da dati oggettivi -gli eventi- ma aggiungendo un'interpretazione soggettiva.

Se ci ascoltiamo e ci osserviamo da fuori possiamo notare quali storie ci raccontiamo e raccontiamo agli altri, perché queste narrazioni influenzano la nostra vita e le nostre relazioni.

Le cose che ci accadono sono fatti oggettivi che creano la nostra realtà psicologica in base al racconto che noi scegliamo di farne.

🗣️🫀🧠👥🧩🌱🧶




XIV Convegno Nazionale di Neuroscienze, Neuropsicologia e PsicoterapiaSleeping brains and dreaming minds: dalle Neurosci...
16/03/2025

XIV Convegno Nazionale di Neuroscienze, Neuropsicologia e Psicoterapia

Sleeping brains and dreaming minds: dalle Neuroscienze alla pratica clinica





La metafora del viaggio è molto usata in psicoterapia, nel senso che la psicoterapia può essere raffigurata anche come u...
13/03/2025

La metafora del viaggio è molto usata in psicoterapia, nel senso che la psicoterapia può essere raffigurata anche come un percorso, un’esplorazione dentro a noi stessi, al cui termine ritorniamo a casa arricchiti di esperienze e diversi da quelli che eravamo prima, possibilmente “guariti”.

In questo viaggio il terapeuta aiuta il paziente a guardare fuori dal finestrino, ad esplorare la mappa della propria vita, a disegnare un nuovo cammino.
Il viaggio è andare verso mete sconosciute, vedere paesaggi, conoscere la sua cultura, la sua gente, usi e costumi, è respirare nuovi profumi, trovare scorci e luoghi nascosti, scoprire limiti e risorse. Intraprendere un percorso terapeutico, entrando nella stanza della terapia, è come concedersi di intraprendere un viaggio.
Nella stanza della terapia, si è in due, qualche volta in tre o più, richiede reciprocità, rispetto, fiducia, vicinanza. Durante il viaggio ci si conosce, si diventa più consapevoli di come siamo, funzioniamo, si può ridere, piangere, arrabbiarsi, stare in silenzio, con la possibilità di recuperare spontaneità e intimità.

Spesso le terre che si raggiungono possono essere sconosciute, spaventose, dolorose, per cui è necessario avvicinarsi con cautela, prudenza, rispetto, pensando anche a cosa sia meglio per quel viaggiatore. Il viaggio è introspettivo, è un’esperienza nuova, insolita, è sorpresa e libertà, è un’avventura alla ricerca ed alla scoperta dei propri bisogni individuali e relazionali più profondi.

🗺️👣🧠🫀





Spesso ci troviamo a pensare alle nostre vite come ad un viaggio da pianificare nei minimi dettagli, ma come ci insegna ...
11/03/2025

Spesso ci troviamo a pensare alle nostre vite come ad un viaggio da pianificare nei minimi dettagli, ma come ci insegna Grossman, succede che mentre pianifichiamo la vita, la vita accade. E quando i piani saltano, ci troviamo a fare i conti con le certezze e le sicurezze che crollano, le paure che fanno capolino, per cui come dei funamboli ci troviamo a cercare un equilibrio che sembra precario, ma cambiare il nostro sguardo su noi e sul mondo diventa essenziale.

Così, mentre posiamo un piede dopo l’altro, scopriamo che nuovi tesori, nuove esperienze, nuovi incontri, nuovi fallimenti, sono pezzetti di puzzle di un puzzle più grande, di un percorso sconosciuto che attende di essere compreso.

La resilienza, quindi, non risiede tanto nell’adattarsi passivamente agli eventi, quanto nel riuscire a trasformarli in una nuova possibilità di crescita e ispirazione.

Questo ci aiuta a cambiare il nostro sguardo sul mondo, ci scopriamo più liberi, più aperti, più coraggiosi, più capaci di amore e comprensione per noi stessi e per gli altri.
Ci scopriamo esploratori di un mondo interiore ricco di possibilità, avvicinandoci a quella che potrebbe essere la più nobile e ricercata delle destinazioni: la profonda e fulgida comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

🧩🫀🧠👣🪢





Gli adolescenti che incontriamo nella stanza della terapia, ci portano il peso delle loro angosce: paura di vivere, ansi...
04/03/2025

Gli adolescenti che incontriamo nella stanza della terapia, ci portano il peso delle loro angosce: paura di vivere, ansie emergenti dalla vita reale e da quella digitale, domande esistenziali sovraccaricate dalle preoccupazioni. Problemi, difficoltà, preoccupazioni che portano l’etichetta “fragile, maneggiare con cura” e che richiedono attenzione costante.
I disturbi psichiatrici più diffusi tra i bambini e gli adolescenti sono quelli d’ansia. Possono presentarsi attraverso crisi di panico e paura eccessiva per prove esistenziali tipo il passaggio ad un’altra scuola, l’entrata in un gruppo di pari, l’inizio di una storia d’amore, l’uscita dalla famiglia, e l’abbandono scolastico e il ritiro sociale sono possibili conseguenze. In altri casi sono la diretta conseguenza di momenti traumatici o di pesanti ferite narcisistiche come bocciature inaspettate, separazioni affettive dolorose, incidenti derivanti da navigazione digitale - cyberbullismo, sexting -, fallimenti di progetti di crescita, migrazione, lutti. Questi ultimi che sono la manifestazione di sintomatologie secondarie, possono interferire significativamente e invalidare la gestione delle normali attività previste in questa fase della vita.
Gli effetti di uno stato d’ansia eccessivo si osservano sulle relazioni sociali, sull’immagine di sè, le condotte alimentari, la frequenza e la prestazione scolastica, il ritmo sonno-veglia, l’uso ed abuso di tecnologie e i legami affettivi in generale.
Da un punto di vista corporeo l’ansia può manifestarsi attraverso problematiche della pelle, del sistema gastrointestinale o un’agitazione corporea non controllata.

Nel cervello dell’adolescente lo sviluppo della materia bianca è più pronunciato nell’area frontale, mentre quello della materia grigia continua raggiungendo il culmine nelle diverse aree, frontale temporale, occipitale, dai 12 ai 20 anni.
Per cui accade che i cambiamenti nei sistemi socio emotivi del cervello, conducono ad una maggiore ricerca di ricompensa, soprattutto in presenza di coetanei. L’adolescenza è un periodo di elevata vulnerabilità verso comportamenti pericolosi e l’assunzione di rischio tende a diminuire andando verso l’età adulta.

L’adolescente non si sente compreso, fatica a comprendersi, ha bisogno di essere visto e validato nel suo bisogno. Le ricerche hanno dimostrato che la corteccia prefrontale è attivata quando le persone pensano alle menti altrui: il processo di mentalizzazione si basa sull’abilità di avere in noi la mente dell’altro. Questo sottolinea l’importanza per l’adolescente di essere nella mente dell’adulto, perchè nel momento in cui il terapeuta attiva queste aeree del cervello, i ragazzi fanno altrettanto.
L’adolescente ci porta il suo mondo, complesso, ricco, sconfinato e spesso fragile e necessita di un ascolto attento, gentile, profondo, per comprendere, accogliere e rimanere con lui/lei affinché il peso delle ansie e delle angosce si sciolga e si scongeli in relazioni umane concedendo la trasformazione.

🌱🪴🐛🦋🧶🪢


12/02/2025

Servono le persone sottili.
Non intendo fisicamente, intendo interiormente.

Servono quelle persone che infilano il loro sentire nelle fessure minuscole, lì dove altri non vedono, non si soffermano, non arrivano.
Servono le persone sottili, che passano nei dettagli di modi spessi, frenetici e ingombranti. Quelle che hanno cura delle sfumature e della complessità.

Servono le persone sottili, quelle che sanno mettersi in dubbio in un mondo che preme costantemente sul pedale della sicurezza di sé anche quando è di facciata: che accelera senza fermarsi, senza guardarsi dentro; che è pieno di risposte.
Servono quelle persone piene di domande e di umiltà, che nel loro fare sono maestre inconsapevoli di una delle lezioni più importanti alla scuola della vita: "puoi imparare da tutti; impara da tutti".

(Gloria Momoli)

Immagine: Opera di Catrin Welz-Stein

Ieri sono stata a vedere con la mia famiglia “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Il film narra la storia vera di Andrea, ch...
11/11/2024

Ieri sono stata a vedere con la mia famiglia “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Il film narra la storia vera di Andrea, che si toglie la vita perché vittima di bullismo e cyberbullismo.
Eravamo pieni di dolore con gli occhi gonfi di lacrime, é un film toccante, che ogni persona, adulto, genitore, insegnante, educatore, adolescente e preadolescente dovrebbe vedere, per tornare ad essere umani, attenti e sensibili, perché qualcosa si deve fare per evitare che questo accada ancora.
Andate a vederlo!

"Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai terrazzi...
Se sei veloce li schivi,
se sei lento
ti prendono,
e uccidono."

Non sappiamo mai se i nostri figli sono sul terrazzo a fare cadere il vaso...
O nella strada
a cercare di schivarlo...

Insegniamo ai nostri figli a non stare sul terrazzo
e a non andare più veloce. Insegniamo loro il rispetto verso l’altro e verso se stessi, la gentilezza, la sensibilità, la gestione delle emozioni, osserviamoli ed ascoltiamoli tanto, soprattutto quando non dicono niente, costruiamo un ponte per dialogare con loro e trasmettiamo loro il messaggio di quanto è importante chiedere aiuto.

🩷

Trovato su Google da youtube.com

Indirizzo

Via Dei Parlanti 5
Montecatini Terme
51016

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Spazi di Sé pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Digitare