Dott. Dario Sonaglioni

Dott. Dario Sonaglioni Specialista in Gastroenterologia, Endoscopia digestiva. Valutazione clinica proctologica colon-retto per: stipsi, diarrea, incontinenza, proctiti.

Aree di valutazione dello specialista gastroenterologo
Valutazione clinica per infiammazioni quali: colon irritabile, reflusso, gastrite, colite, calcolosi epatica, gastroenterite. Valutazione clinica alimentare per: celiachia, intolleranze alimentari, disbiosi, malassorbimenti per terapie farmacologiche o oncologiche, squilibri nutrizionali o errati stili di vita.

Attenzione alle sostanze tossiche in casa: Bisfenoli, PFAS e la salute dei bambiniCome genitori, siamo tutti molto atten...
20/02/2025

Attenzione alle sostanze tossiche in casa: Bisfenoli, PFAS e la salute dei bambini
Come genitori, siamo tutti molto attenti a ciò che portiamo nelle nostre case, ma spesso non consideriamo che alcuni degli oggetti e dei materiali di uso quotidiano possano essere dannosi per la salute della nostra famiglia, in particolare per quella dei bambini. Tra le sostanze più pericolose ci sono i bisfenoli e i PFAS, composti chimici che, sebbene regolati in alcuni ambiti, sono ancora presenti in molti oggetti di uso comune, inclusi i giocattoli. Per la salute dei nostri figli e di tutta la famiglia, è fondamentale conoscere i rischi e adottare una maggiore consapevolezza su ciò che acquistiamo e usiamo.
I Bisfenoli e i PFAS: Cosa Sono?
I bisfenoli, in particolare il bisfenolo A (BPA), sono sostanze chimiche utilizzate in una varietà di prodotti, tra cui plastica e resine, e si trovano spesso nel rivestimento antiaderente delle pentole. Quando queste superfici vengono danneggiate o graffiate, i bisfenoli possono essere rilasciati, entrando in contatto con gli alimenti che consumiamo. I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) sono un gruppo di oltre 10.000 sostanze chimiche utilizzate principalmente per la loro capacità di resistere all'acqua e all'olio. Le troviamo in oggetti di uso quotidiano, come indumenti impermeabili, tessuti antimacchia, rivestimenti antiaderenti e persino nei farmaci e negli apparecchi medicali.
I Danni alla Salute
Queste sostanze chimiche sono definite interferenti endocrini, il che significa che possono alterare il normale funzionamento del sistema ormonale, influenzando la crescita e lo sviluppo. In particolare, i bisfenoli e i PFAS sono noti per compromettere la riproduzione e danneggiare il sistema immunitario, ma anche per avere effetti negativi sul metabolismo, come l'obesità, la resistenza all'insulina e il rischio aumentato di tumori.
Bisfenoli e obesità infantile: Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l'esposizione prenatale (riscontro di tali sostanze nelle urine delle madri) ai bisfenoli può alterare la crescita nel neonato, portando a un aumento del rischio di obesità. Gli studi hanno rilevato che i bambini esposti a queste sostanze (giocattoli, biberon, bottiglie in plastica ecc) possono avere un indice di massa corporea (IMC) superiore rispetto ai coetanei non esposti, con una maggiore predisposizione all'obesità e a malattie correlate. Questo perché i bisfenoli alterano il metabolismo dei grassi nel corpo, influenzando il profilo lipidico e creando una condizione favorevole all'accumulo di grasso corporeo.
PFAS e sistema immunitario: I PFAS sono noti per indebolire il sistema immunitario, riducendo anche l'efficacia dei vaccini e rendendo il corpo più vulnerabile a malattie infettive. Inoltre, l'esposizione a lungo termine a queste sostanze può portare, negli adulti, a disturbi del metabolismo dei grassi e degli zuccheri con evoluzione negativa dell’arteriosclerosi e in età avanzata una progressione verso la demenza senile.
La Legge Europea e la Protezione dei Bambini
Nel 2023, cinque Stati membri dell'Unione Europea hanno avanzato una proposta di restrizione all'uso di bisfenoli e PFAS, chiedendo un divieto totale in tutti i prodotti che vengono a contatto con cibo e bambini, compresi i giocattoli. Nonostante ciò, al momento queste sostanze sono ancora utilizzate nei giocattoli, nonostante siano già state bandite dai packaging alimentari. L'Associazione Culturale Pediatri (ACP) sta facendo pressione per vietare l'uso di queste sostanze per evitare danni irreversibili alla salute, soprattutto quella infantile.
Inoltre, l'Unione Europea ha emanato regolamenti che riguardano la sicurezza dei giocattoli, ma non tutti i materiali utilizzati nella loro produzione sono sicuri. È fondamentale prestare attenzione ai materiali con cui i nostri bambini entrano in contatto, soprattutto in fase di sviluppo. Le normative devono essere aggiornate e rese più rigorose per proteggere i più piccoli.
Il Ruolo della Mamma nella Prevenzione
Come genitori, possiamo fare molto per ridurre l'esposizione ai bisfenoli e ai PFAS. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
Evita prodotti con rivestimenti antiaderenti danneggiati: I bisfenoli si rilasciano quando le superfici antiaderenti di pentole e padelle sono graffiate. Sostituire i prodotti danneggiati è un passo importante.�
Controlla i giocattoli: Scegli giocattoli sicuri, preferibilmente in materiali naturali o certificati, evitando quelli che potrebbero contenere sostanze chimiche dannose.�
Sostituisci la plastica con materiali più sicuri: Opta per contenitori in vetro o acciaio inox per conservare il cibo, specialmente per bambini, invece di plastica che potrebbe contenere bisfenoli.�
Attenzione alla cosmesi: Molti prodotti per la cura della persona, come shampoo, lozioni e creme, possono contenere parabeni e altre sostanze chimiche dannose. Verifica sempre gli ingredienti e preferisci i prodotti biologici.�
Monitora la salute: Fai controlli periodici con il pediatra e parla dei possibili rischi legati all’esposizione a sostanze chimiche. I medici possono aiutarti a capire i segnali del corpo, come anomalie nel peso, che potrebbero essere correlate a un'esposizione precoce.�
Conclusione
Il nostro ambiente domestico, purtroppo, non è sempre sicuro come sembra. I bisfenoli e i PFAS sono sostanze chimiche tossiche che minacciano la salute di tutta la famiglia, in particolare quella dei bambini, che saranno i futuri adulti. È importante essere consapevoli dei rischi che queste sostanze comportano e adottare misure preventive, facendo attenzione a ciò che acquistiamo e usiamo. La salute dei nostri figli merita la nostra massima attenzione, e solo con una maggiore consapevolezza possiamo proteggerli dai danni a lungo termine di queste sostanze pericolose.





Non siamo i soli protagonisti della nostra salute.Il “MICROBIOTA” è nostro alleato, se trattato bene.Normalmente, tendia...
10/02/2025

Non siamo i soli protagonisti della nostra salute.
Il “MICROBIOTA” è nostro alleato, se trattato bene.

Normalmente, tendiamo a considerare l’intestino come l’unico luogo dove gli elementi estranei al nostro corpo, una volta introdotti, cominciano a crescere e proliferare. In realtà, le cose sono molto più complesse di così, quindi credo sia utile fare un po’ di chiarezza su questo argomento.
Il MICROBIOTA (così si chiama l’insieme dei microorganismi), che convive con l’essere umano, è costituito da circa 100 trilioni di microbi. Questo numero, bisogna ricordare, è ben superiore al numero di cellule che compongono il nostro corpo! Si tratta di un insieme di batteri, funghi e virus che vivono in diverse aree del nostro corpo, come nell’intestino, sulle mucose, sulla pelle, nei polmoni e così via. E se volessimo quantificare quanto pesa, sarebbe circa 3 kilogrammi.
Il MICROBIOTA gioca un ruolo fondamentale nella salute dell’essere umano che lo ospita.
Quando i microbi che lo compongono sono in equilibrio e svolgono la loro funzione correttamente, possiamo dire di essere in buona salute. Ma quando alcuni di questi microbi diventano patogeni, cioè dannosi per l’organismo, si può sviluppare uno stato di DISBIOSI, che è un’alterazione dell’equilibrio del MICROBIOTA. La DISBIOSI può manifestarsi con sintomi più o meno gravi, e se persiste a lungo, può compromettere seriamente la salute.
Per spiegare meglio, la DISBIOSI si riferisce a un’alterazione nel MICROBIOTA "buono" e in quello "cattivo". Questo equilibrio si può perdere quando un batterio o un virus entra in contatto con il nostro corpo, come nel caso di virus respirati, batteri ingeriti o funghi sulla pelle. Ma non è solo l’infezione a giocare un ruolo: anche l’uso eccessivo di antibiotici, che distruggono alcuni microbi, permettendo la crescita di altri, può alterare questo equilibrio. Altri fattori come l’utilizzo di prodotti che cambiano il pH della pelle o delle mucose, o alimenti che causano infiammazioni intestinali, possono contribuire a modificare la composizione del MICROBIOTA.
Un aspetto interessante del MICROBIOTA è che, come tutte le altre forme di vita, anche i batteri, i virus e i funghi che convivono con noi hanno un loro corredo genetico. Ogni specie ha il proprio DNA: gli esseri umani ne hanno uno, gli animali un altro, le piante un altro ancora, e anche i microbi che vivono nel nostro corpo hanno un corredo genetico che varia da tipo a tipo.
Questo insieme di geni è noto come "MICROBIOMA", conoscere il termine preciso non è fondamentale; ciò che conta è che i microbi, grazie ai loro geni, sono in grado di creare e modificare sostanze con cui entrano in contatto, come le molecole degli alimenti, dei farmaci e così via. Possono produrre vitamine, acidi grassi e, in alcuni casi, anche tossine.
Quindi, quando il MICROBIOTA è alterato (DISBIOSI), ciò porta a un cambiamento nei prodotti che i microbi generano durante il loro metabolismo. Questo squilibrio può influire negativamente sulla nostra salute.
In conclusione, per mantenere una buona salute, è fondamentale prendersi cura anche di questi miliardi di “ospiti” che convivono con noi. Noi forniamo loro il materiale da cui trarre energia, e loro ci restituiscono sostanze nutritive e benefiche.
In buona sostanza cerchiamo di non sottovalutare quei segnali che il corpo ci invia per dirci che non siamo più in equilibrio e affidiamoci a professionisti, piuttosto che a un “fai-da-te” approssimativo.





SE NON TI SENTI OK FORSE É COLPA DELLA CENTRALINALa tiroide, una piccola ghiandola situata alla base del collo, può esse...
23/01/2025

SE NON TI SENTI OK FORSE É COLPA DELLA CENTRALINA

La tiroide, una piccola ghiandola situata alla base del collo, può essere considerata la "centralina" che regola il nostro metabolismo.�Questa ghiandola produce l'ormone tiroideo (T4), che viene rilasciato nel circolo sanguigno. Quando necessario, le cellule del corpo trasformano il T4 nell'ormone attivo (T3) rimuovendo una molecola di iodio dalle quattro presenti nell'ormone originario.

Oltre a regolare il metabolismo, la tiroide è fondamentale per la crescita del corpo e per un corretto sviluppo del sistema nervoso.�Tuttavia, è importante prestare attenzione a quei segnali, spesso lievi e poco specifici, che possono indicare un funzionamento non ottimale della ghiandola.

Ecco alcuni sintomi da riferire a uno specialista:
Stanchezza immotivata e debolezza muscolare frequente.
Mani e piedi freddi anche in condizioni normali.
Difficoltà di concentrazione o scarsa lucidità mentale.
Umore variabile, con ansia frequente.
Aumento di peso inspiegabile.
Pelle secca, unghie e capelli fragili.
Al contrario, la tiroide può anche funzionare in modo eccessivo, e in questo caso i segnali possono includere:
Tachicardia e irrequietezza.
Perdita di peso senza apparenti motivi.
Sudorazioni abbondanti.
Tremori.

Il consiglio è sempre quello di consultare un medico, senza sottovalutare i segnali che il corpo ci manda attribuendoli semplicemente a stanchezza o stress quotidiano. Una visita accurata non è mai tempo perso: permette di individuare eventuali problematiche che, se trascurate, potrebbero accompagnarci per anni.




Il fegato un collaboratore silenzioso: perché è utile avere un fegato in salutePer mantenere in salute tutto il nostro o...
19/01/2025

Il fegato un collaboratore silenzioso: perché è utile avere un fegato in salute

Per mantenere in salute tutto il nostro organismo è necessario mantenere i ritmi regolari delle attività metaboliche del fegato.
- deposito: il fegato è un deposito di zuccheri (sottoforma di glicogeno) che verrano utilizzati in altri momenti della giornata, ma se gli zuccheri nel sangue sono in eccesso comincia a trasformali in grassi (trigliceridi) lentamente senza darci segnali particolari diventa un fegato grasso, questa situazione viene chiamata “steatosi epatica”, e si arriva a questo quando oltre il 50 % delle cellule epatiche sono piene di trigliceridi.

Studi hanno dimostrato, che questo accumulo accelera quando il fegato viene intossicato da farmaci, alcolici, alimentazione con cibi molto lavorati ricchi di carboidrati e sostanze chimiche; queste molecole introdotte con le cattive abitudini alimentari creano una difficoltà nella funzione depurante e disintossicante del fegato, e questa situazione è dimostrata dall’innalzamento degli enzimi del fegato stesso (transaminasi, gamma-gt ecc.).

smonta e ricicla l’emoglobina dei globuli rossi e produce gli acidi biliari, che verranno immessi nell’intestino per assorbire i grassi presenti negli alimenti
crea proteine e ormoni
metabolizza vitamine ferro e rame
entra a pieno titolo nelle funzioni immunitarie
produce le proteine per trasportare i grassi nel corpo in modo che questi ultimi circolino nel sangue senza creare guai
disintossica dall’ammoniaca, prodotta dall’intestino (creando urea) ed evita quindi l’intossicazione del cervello, impedendo che essa vi arrivi
produce i fattori della coagulazione indispensabili per riparare i tessuti

Poiché è il più grande organo destinato al metabolismo degli ormoni, quando questo è intossicato vi saranno anche cambiamenti emotivi e comportamentali.

Quindi non aspettare che il disturbo diventi cronico e il fegato cominci a dare segni evidenti di insufficienza, pensa che forse c’è un modo per sentirsi meglio, più in forma.
Il consiglio è di fare gli esami specifici che uno specialista può indicarti.




È tempo di ripartire con energia: ecco come rimettersi in forma dopo le feste!Le feste natalizie sono terminate e, come ...
07/01/2025

È tempo di ripartire con energia: ecco come rimettersi in forma dopo le feste!
Le feste natalizie sono terminate e, come ogni anno, ci lasciamo alle spalle giorni di cene, aperitivi e dolci a volontà. Un periodo di eccessi alimentari che, se da un lato è una gioia per il palato, dall’altro può lasciare segni sul nostro corpo e sul nostro benessere. Ma niente paura, il nostro organismo è una macchina meravigliosa, e con qualche accorgimento possiamo ripartire alla grande!

Cosa succede al nostro corpo durante le feste?
Uno degli attori principali di questo periodo è l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di zucchero nel sangue. Quando mangiamo cibi ricchi di zuccheri e carboidrati, l’insulina lavora per spingere lo zucchero nei muscoli, dove viene usato come energia.
Ma attenzione: se non facciamo attività fisica, lo zucchero in eccesso viene trasformato in grasso, accumulandosi soprattutto a livello addominale.

Questo porta a:
Aumento di peso
Stanchezza e difficoltà di concentrazione
Desiderio di nuovi zuccheri, che in realtà peggiora la situazione.
Il rischio a lungo termine? Il nostro corpo può sviluppare una resistenza all’insulina, che porta a infiammazioni croniche e problemi di salute più seri.

Come rimettersi in forma?

Ecco alcune semplici strategie per tornare in equilibrio senza stress.

1️⃣ Muoviti di più: Una passeggiata dopo i pasti, un allenamento in palestra o anche una sessione di yoga possono aiutare i muscoli a consumare gli zuccheri in eccesso.
2️⃣ Scegli alimenti nutrienti: Preferisci carne, pesce, uova, verdure di stagione e legumi. Questi alimenti saziano e nutrono senza sovraccaricare il pancreas.
3️⃣ Riduci zuccheri raffinati: Evita dolci, brioches, pane bianco e bibite zuccherate. Sostituiscili con cibi che mantengono stabili i livelli di zucchero nel sangue.
4️⃣ Evita restrizioni estreme: Ridurre drasticamente le calorie non è la soluzione. Il tuo cervello potrebbe percepirlo come una minaccia, aumentando lo stress e rallentando i progressi.

Fai un check-up!
Se vuoi sapere come sta il tuo organismo, basta un semplice prelievo del sangue e una chiacchierata con un professionista della salute. Capire la tua situazione è il primo passo per adottare uno stile di vita sano e sostenibile.

🔄 Ricorda: non si tratta di “punirsi” per gli eccessi, ma di prendersi cura di sé. Il tuo corpo è la tua casa, trattalo con amore e rispetto!
Buon inizio anno e buona ripresa!




Benessere fisico e cibi lavorati: facciamo chiarezzaUn alimento cucinato in casa è ultraprocessato?  No! I cibi cucinati...
08/12/2024

Benessere fisico e cibi lavorati: facciamo chiarezza

Un alimento cucinato in casa è ultraprocessato?
No! I cibi cucinati in casa di solito non sono ultraprocessati. A casa usiamo ingredienti semplici e naturali, senza additivi chimici come conservanti, coloranti o emulsionanti. Questo li rende “minimamente processati” e molto più sani. Preparando i pasti in casa, possiamo anche personalizzare le ricette in base alle nostre esigenze nutrizionali.
Cosa sono i cibi ultraprocessati?
Sono alimenti prodotti industrialmente che contengono ingredienti artificiale come dolcificanti, conservanti e grassi idrogenati. Sebbene possano sembrare convenienti e gustosi, non offrono veri benefici nutrizionali e spesso sono pieni di ingredienti di bassa qualità che possono danneggiare la nostra salute a lungo termine.

Esempi comuni di cibi ultraprocessati:
- Snack confezionati (patatine, merendine, biscotti)
- Bibite zuccherate
- Cibi pronti surgelati
- Salumi industriali e carni lavorate (wurstel)
- Cereali per la colazione pieni di zuccheri

Perché i cibi ultraprocessati fanno male?
Troppi zuccheri, grassi e sale: Questi ingredienti sono spesso utilizzati per rendere i prodotti più appetitosi, ma sono la causa principale di molte malattie croniche come obesità, diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.

Poveri di nutrienti
I cibi ultraprocessati contengono poche fibre, vitamine, minerali e proteine che sono essenziali per una buona salute. Spesso sono ricchi di calorie vuote che non apportano benefici al corpo.
Favoriscono infiammazioni: Gli additivi chimici e gli zuccheri raffinati possono contribuire all'infiammazione cronica, un fattore di rischio per molte malattie, incluso il cancro e le malattie neurodegenerative.
Alterano l’equilibrio intestinale: I cibi ultraprocessati danneggiano la flora batterica intestinale, riducendo il numero di batteri "buoni" e indebolendo il nostro sistema immunitario.
Influiscono sulla salute mentale: Un consumo eccessivo di alimenti ultraprocessati è stato associato a un aumento dei sintomi di ansia, depressione e ad un maggiore rischio di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.
Cucina in casa per stare meglio: preparare i pasti con ingredienti freschi e naturali ti permette di scegliere esattamente ciò che mangi, migliorando la qualità della tua alimentazione e della tua vita. La salute parte dalla tavola! Mangiare consapevolmente significa prendersi cura di sé stessi e delle persone che amiamo.
Condividi questo post per diffondere l’importanza di mangiare meglio e vivere in salute



Gonfiore e disturbi digestivi: è davvero colpa del lattosio?Nella mia esperienza come gastroenterologo, ricevo spesso pa...
04/11/2024

Gonfiore e disturbi digestivi: è davvero colpa del lattosio?

Nella mia esperienza come gastroenterologo, ricevo spesso pazienti che lamentano gonfiore, pesantezza di stomaco, dolori addominali e flatulenza. Molti tendono ad attribuire automaticamente questi sintomi a un’intolleranza al lattosio, ma questa spiegazione può essere troppo semplicistica e, in alcuni casi, finisce per limitare le scelte alimentari senza reale necessità. Cerchiamo allora di fare chiarezza sull’intolleranza al lattosio.
Cos'è il lattosio e come funziona la sua digestione?
Il lattosio è uno zucchero presente nel latte e in tutti i suoi derivati. È un disaccaride, cioè composto da due zuccheri più semplici, glucosio e galattosio. Per poter essere assorbito, il lattosio deve essere scomposto nei suoi due componenti dall’enzima lattasi, presente sulla mucosa intestinale.
Alcuni bambini, pochi per fortuna, nascono con una mancanza congenita di lattasi, già nei primi giorni di vita hanno coliche, diarrea e importante disidratazione. Nella maggior parte delle persone, la produzione di lattasi diminuisce con l’età iniziando sin dall’adolescenza, e solo pochi adulti conservano livelli elevati di questo enzima.
Inoltre, la lattasi è sensibile alla temperatura (enzima termolabile), ad esempio, durante episodi di febbre, gran parte dell’enzima non è attivo. Questo fenomeno, però, non costituisce un’intolleranza, ma una difficoltà momentanea a digerire questi zuccheri.

Fermentazione e sintomi: non solo lattosio

Quando il lattosio non viene digerito correttamente, fermenta nell’intestino, provocando gas e gonfiore, come avviene per tutti carboidrati che vengono smontati nelle molecole costituenti di glucosio. Tuttavia, i latticini non contengono solo zuccheri, sono costituiti anche di proteine (le caseine), che possono risultare difficili da digerire, specialmente in individui con un intestino infiammato da un’alimentazione poco equilibrata.
Come capire se il lattosio è davvero il problema?
Un modo semplice per capire se il lattosio è la causa principale dei disturbi è assumere compresse di lattasi durante i pasti. Se i sintomi non compaiono quando si mangiano latticini, o altri alimenti contenenti lattosio, è quasi certo che la carenza di enzima sia effettivamente la causa. Se invece i disturbi persistono, è possibile che siano legati a un’infiammazione intestinale o ad altre problematiche digestive.
Conclusioni
Attribuire automaticamente i disturbi digestivi al lattosio può essere una semplificazione eccessiva. Per una diagnosi corretta e una gestione appropriata dei sintomi, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico specialista. Un gastroenterologo può aiutare a identificare la causa precisa e a suggerire le modifiche alimentari più adatte al caso.

Correggere abitudini errate e prendersi cura della propria salute è possibile con consapevolezza e il supporto di un professionista!






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