Psicologa Loredana Gimmelli

Psicologa Loredana Gimmelli Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Psicologa Loredana Gimmelli, Psicoterapeuta, Via III TraVia Taverna Campanile, Monteforte Irpino.

18/09/2025

Aiutare i figli ad affrontare le sfide di ogni giorno: l’importanza di dare ascolto e presenza, non soluzioni!
Ascoltare i figli è fondamentale, è il primo passo per instaurare e mantenere aperta una relazione improntata sul dialogo e il confronto, anche nei momenti di difficoltà. Non è sempre facile riuscire ad ascoltarli e a comprendere i loro comportamenti e le loro motivazioni. Eppure è fondamentale: sentirsi ascoltati significa potersi fidare e sentire di essere importanti per l’altro!
L’ascolto è uno strumento potentissimo che permette di entrare in contatto con l’altro. Allenare l’ascolto è molto difficile, ma è la chiave per il successo familiare. Ci vuole pazienza perché si trovi una modalità efficace, ma non solo: servono anche allenamento e fiducia in quello che si sta facendo.
Se ci mettiamo nei loro panni, ci renderemo conto del fatto che anche noi adulti, quando esprimiamo una difficoltà o un dubbio, abbiamo soprattutto bisogno di essere ascoltati, compresi, non giudicati, senza ricevere soluzioni preconfezionate da altri.
Ascoltiamoli, in modo attento ed empatico, senza intervenire in maniera immediata, aiutiamoli a riconoscere i sentimenti e le emozioni che stanno sperimentando. Aiutiamoli a riflettere e ragioniamo insieme sulle possibili soluzioni, lasciando loro la possibilità di trovare delle alternative.
Questa modalità aiuta bambini e ragazzi a sviluppare maggiore consapevolezza di se stessi, sperimentando la loro libertà di pensiero e di azione. I figli hanno bisogno di fiducia, di sentire che mamma e papà sono lì per loro, per sostenerli e amarli sempre e che sono fiduciosi nelle loro capacità di far fronte alla vita.

17/09/2025
07/09/2025

"In un’epoca in cui i genitori fanno fatica a comprendere i loro figli, spesso finendo per essere troppo permissivi, è importante riflettere sul modo giusto per preparare i giovani ad affrontare le sfide della vita. L’eccessiva protezione finisce per privare i ragazzi degli strumenti necessari. Le piccole frustrazioni e delusioni sono essenziali per abituarci a confronto con gli ostacoli presenti nel quotidiano. Se ne siamo perennemente schermati da piccoli, cosa faremo nel momento in cui non avremo più nessuno a fare da barriera?"

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07/09/2025
Articolo che condivido, molto interessante q
07/09/2025

Articolo che condivido, molto interessante q

“Touchscreen Generation”: la verità scomoda sull’uso di tablet e smartphone in età evolutiva Scritto il 31 Luglio 202516 Agosto 2025 Pubblicato inDipendenza tecnologica , Disturbi del comportamento , Disturbi del neurosviluppo , DOP , Educazione digitale , Funzioni esecutive , genitorialità...

03/09/2025

𝗣𝗲𝗿𝘀𝗲𝘃𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

Il 31 agosto è partita la più grande missione umanitaria di tutti i tempi. Una 𝗳𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 che unisce 44 paesi, tra cui l'Italia, a sostegno del popolo palestinese. Il 4 settembre è prevista la seconda partenza, decine di imbarcazioni con a bordo delegazioni di attivisti e professionisti si incontreranno così nel Mediterraneo per portare aiuti umanitari a 𝗚𝗮𝘇𝗮 via mare. 🇵🇸

La 𝗚𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹 𝗦𝘂𝗺𝘂𝗱 𝗙𝗹𝗼𝘁𝗶𝗹𝗹𝗮 ci ricorda che nel momento in cui la vita, i diritti e la dignità umana sono in pericolo, 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗶 𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘂𝗻'𝗼𝗽𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

Come 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗶𝗮 riteniamo che sostenere la Global Sumud Flotilla sia un 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 contro l'indifferenza, consapevoli che il genocidio del popolo palestinese segna oggi un solco profondo nella vita di tutti noi.

Supportare queste iniziative vuol dire 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗮, principi cardine anche della nostra professione.

Ogni contributo, ogni condivisione, rappresenta oggi un tassello importante nella costruzione di quel necessario ponte umano che unisce e deve unire chi ha bisogno e chi può fornire aiuto e sostegno.

20/08/2025

Coltivare la genitorialità sana

Si parla spesso di famiglie tossiche, di genitori narcisisti, di dinamiche dolorose. È importante riconoscerle, ma altrettanto fondamentale è non perdere di vista ciò che rende l’esperienza genitoriale un luogo di crescita e cura. In ognuno di noi possono esserci tratti imperfetti, nessun genitore è immune da errori, ma ciò che distingue una relazione sana è la capacità di riconoscere, correggere e riparare le ferite, gli errori fatti.
Ecco alcuni comportamenti che, anche inconsapevolmente, nutrono il bambino che è oggi nostro figlio e quello che siamo stati noi stessi.
1. Dare valore alle emozioni
Un genitore sano non cancella ciò che prova il bambino, ma lo accoglie. Dire: “Capisco che sei arrabbiato” invece di “Non ti arrabbiare” significa trasmettere il messaggio: le tue emozioni hanno valore per me. Questo aiuta i bambini a crescere sicuri del proprio mondo interiore.
2. Amare senza condizioni
Un amore sano non è legato al successo o al comportamento impeccabile: “Ti voglio bene anche quando sbagli”. L’amore incondizionato è il più grande antidoto alla vergogna e alla paura di non essere mai “abbastanza”.
3. Stabilire confini sicuri
Dire un no con calma e coerenza non è segno di durezza, ma è un atto di cura. I bambini hanno bisogno di confini chiari, perché li percepiscono come protezione, non come rifiuto. La coerenza dei genitori è uno dei pilastri della sicurezza emotiva.
4. Mostrare autenticità
Essere genitori non significa essere infallibili. Riconoscere la stanchezza o i propri limiti (“Oggi sono nervoso, ma non è colpa tua”) insegna che anche gli adulti hanno emozioni e responsabilità, e va bene così. Questo modello favorisce nei bambini la capacità di esprimersi e imparare ad accogliersi senza timore.
5. Riparare dopo il conflitto
Non esistono genitori che non sbagliano. Chiedere scusa a un figlio è un atto che esprime forza e amore: insegna che l’amore non viene meno davanti agli errori e che i legami possono rafforzarsi proprio grazie alla riparazione.
6. Essere presenti
Spesso non servono grandi gesti: condividere del tempo vero, ascoltare con attenzione, ridere insieme. La presenza autentica è uno degli ingredienti fondamentali per lo sviluppo di un senso di sicurezza e appartenenza.
7. Nutrire il gioco e la curiosità
Giocare non è un lusso, ma un linguaggio fondamentale dell’infanzia. Attraverso il gioco, i bambini sentono che la vita non è solo dovere ma anche gioia. Essere curiosi delle loro opinioni (“Cosa ne pensi?”) dà loro il senso di contare, di essere visti.
In sintesi
Un genitore “sufficientemente buono”, come diceva Donald Winnicott , non è perfetto, ma è presente, autentico e disposto a ricucire. Questo è ciò che fa crescere dei bambini che sanno amare se stessi e gli altri, senza paura di sbagliare.
Guardare al positivo, e non solo al patologico, ci ricorda che abbiamo sempre la possibilità di interrompere i cicli tossici e seminare, giorno dopo giorno, esempi di cura, amore e resilienza. Per i nostri figli, e anche per il nostro bambino interiore.

19/08/2025

«Fare psicoterapia è una cosa seria. Vuol dire affidare i propri dubbi e bisogni a un’altra persona competente, formata a questo scopo e che ha a cuore la tutela del paziente».

In un’intervista a La Stampa, la Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, avverte che i chatbot terapeutici non possono sostituire l’incontro umano tra psicologo e paziente. «L’Intelligenza artificiale non ha i requisiti. Per cui non solo è inutile, ma può addirittura causare un peggioramento del disagio».

Il fascino della disponibilità 24 ore su 24, osserva Gulino, è solo apparente: «Quando si fa psicoterapia anche l’attesa è importante nella ricerca della risposta a un bisogno. La richiesta immediata di un riscontro non è sempre positiva. Spesso lo psicoterapeuta non dà risposte, ma accompagna a rimanere nel dubbio».

A preoccupare è soprattutto il rischio di banalizzare i vissuti dei più giovani: «Le frasi fatte, ripetute e un po’ consolatorie, quasi come fossero pacche sulla spalla, non servono a risolvere un disagio.»

L’intelligenza artificiale, sottolinea la Presidente, non va demonizzata: «Abbiamo un gruppo di lavoro che si occupa di IA e nuove tecnologie per studiare come possiamo utilizzarla e integrarla nei percorsi terapeutici».

Per il CNOP la priorità rimane una: aumentare la presenza di psicologi e psicoterapeuti nel servizio pubblico, evitando che la diffusione dei chatbot crei un nuovo digital divide tra chi deve accontentarsi di servizi digitali insoddisfacenti e chi può permettersi un percorso privato.

Per leggere l'intervista 👉🏻 https://www.lastampa.it/cronaca/2025/08/19/news/psicoterapia_intelligenza_artificiale_psicologa_gulino-15274875/amp/

04/08/2025

La salute mentale di bambini e adolescenti è oggi una delle emergenze più gravi e al tempo stesso più invisibili. Si pensi che, a livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che oltre 166 milioni di adolescenti, circa 1 su 7, convivono con disturbi mentali. Ansia, depressione, traumi non elaborati, comportamenti autolesivi che spesso si manifestano già in età scolare, compromettendo in modo significativo lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale. Le conseguenze si riflettono su rendimento scolastico, relazioni interpersonali e prospettive di vita: quando il disagio non viene ascoltato né curato, lascia cicatrici che durano nel tempo, in qualche caso anche dal punto di vista economico.

https://www.leggo.it/AMP/italia/salute_mentale_giovani_adolescenti_allarme_oms_fondazione_mariuccia-8992540.html

03/08/2025

La reverie materna è un concetto che si colloca nel cuore del pensiero psicoanalitico, specificamente legato all’esperienza soggettiva della madre durante i primi anni di vita del bambino.

-Questo stato mentale, caratterizzato da una costante e profonda sintonizzazione emotiva, permette alla madre di rispondere non solo ai bisogni fisici del suo bambino, ma anche a quelli emotivi, spesso inespressi o inconsci.

-Si tratta di una forma di pensiero e percezione quasi intuitiva, che rende la madre capace di “leggere” i segnali del neonato con una precisione che sembra sfiorare l’istinto, permettendole di anticipare le sue necessità e di offrire un accudimento che risponde in modo ottimale allo sviluppo del bambino.

-All’interno della teoria psicoanalitica, diversi autori hanno contribuito a sviluppare e affinare il concetto di reverie materna, sottolineandone l’importanza cruciale per lo sviluppo psicologico del neonato.

-Wilfred Bion, psicoanalista britannico, ha elaborato il concetto di funzione alfa, collegandolo strettamente alla capacità della madre di trasformare le esperienze emotive grezze del bambino in pensieri e sentimenti comprensibili e gestibili.

-Questo processo di trasformazione è reso possibile proprio dalla reverie, che funge da filtro emotivo attraverso il quale le ansie e le paure del neonato vengono accolte, elaborate e restituite in una forma mitigata e rassicurante.

-L’importanza della reverie materna non si limita però solo alla capacità di accudimento fisico ed emotivo.

-Essa è fondamentale anche per la costruzione del mondo interno del bambino, che comincia a formarsi proprio attraverso queste prime interazioni con la madre.

-Il neonato, grazie alla reverie della madre, sviluppa gradualmente una sensazione di sicurezza e fiducia nel mondo circostante, che costituirà la base per la sua futura capacità di affrontare e gestire le sfide della vita.

-In altre parole, la reverie non solo protegge il bambino da potenziali pericoli esterni, come l’ipotesi di un soffocamento durante il sonno, ma costruisce anche un “cuscinetto” emotivo interno, che lo prepara a gestire le inevitabili frustrazioni e difficoltà che incontrerà.

-La reverie materna è dunque molto più di un semplice stato di preoccupazione o di ansia iperattiva. Essa rappresenta un ponte invisibile tra la madre e il bambino, un canale attraverso il quale si trasmettono non solo cure e protezione, ma anche messaggi profondi e formativi che plasmano la personalità del neonato.

Una Madre che Veglia: La Reverie Materna nei Contributi Psicoanalitici
Massimo Franco 17 Agosto 2024 Psicologia: Teorie, Dinamiche e Approfondimenti.

Wilfred Bion nella foto.

26/07/2025

Secondo Renata Gaddini l’immagine della catastrofe e dell’estrema confusione sta ad incaricare anche il vissuto che prova lo psicoanalista quando lavora in profondità con pazienti adulti psicotici, alla pari di un archeologo che scava nelle rovine di una città sepolta e che, nel corso degli scavi, trova massi e pietre inerenti agli strati più antichi insieme ad oggetti di periodi più recenti. Similmente, l'analista che lavora in profondità con individui che presentano disturbi del pensiero trova, nella loro mente, una confusione simile a quella dell'antica città sepolta, dal momento che vi si ritrovano confusi diversi livelli di esperienza e quindi di personalità.
La Tustin ha inteso la parola “catastrofe” come “disastro”, di trauma che previene o distorce la crescita psicologica. In questo senso il realizzare, da parte del bambino, che quella parte della madre che egli aveva ritenuto essere parte del proprio corpo, non era in verità tale, è un trauma.
Anche Winnicott parla proprio di questo trauma, quando ci dice che esso è alla base della “depressione psicotica”, un disastro che può portare a due ordini di conseguenze: o l'arresto della crescita psicologica (la non-integrazione) oppure la confusione e il caos nello svolgersi della crescita psicologica (la disintegrazione). Sarebbe questa l’origine della paura che trattiene il paziente in analisi dal crescere e dal cambiare, come se si trovasse sull'orlo di una catastrofe o di un precipizio.
Secondo Correale, questo sarebbe il motivo per cui molti psicotici dedicano l'intera vita a evitare un pericolo, un'esperienza negativa e drammatica, di cui essi stessi non sanno dare una spiegazione. La sensazione che essi provano, e che inducono nell’analista, sembra essere quella che la vita psichica ruota continuamente intorno ad un'area traumatica, non rappresentabile e comunicabile. Anzi, l'eccessivo avvicinamento a tale area comporta quasi inevitabilmente un rischio di sprofondamento in essa, perché il ricordo sia pure confuso dell'esperienza angosciosa passata è inscindibile dalla convinzione, persecutoria e insopportabile, che ciò che è successo in passato non potrà non ripetersi.

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Monteforte Irpino
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