07/09/2025
Quando il prendersi cura diventa troppo:
ɪʟ ᴄᴏɴᴛᴀɢɪᴏ ᴇᴍᴏᴛɪᴠᴏ ᴅᴇʟ ᴄᴀʀᴇɢɪᴠᴇʀ
Essere caregiver è un atto d'amore quotidiano. Che si tratti di assistere un genitore anziano, un figlio con disabilitá , un familiare malato, ... il ruolo di chi si prende cura di un familiare fragile è fondamentale. Ma dietro questa dedizione si nasconde spesso una realtà poco visibile: il burnout emotivo.
Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress prolungato. Nei caregiver, si manifesta come una vera e propria sindrome da sovraccarico, spesso invisibile agli occhi esterni.
Chi ne soffre può iniziare a sentirsi:
➡️Cronicamente stanco, anche dopo il riposo
➡️Irritabile o con sbalzi d'umore frequenti
➡️Demotivato nel proprio ruolo di supporto
➡️Disconnesso dai propri bisogni personali
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha evidenziato che fino al 60% dei caregiver familiari sperimenta livelli clinicamente rilevanti di stress emotivo (Link allo studio). Ma il dato più allarmante è che molti non ne parlano mai, né chiedono aiuto.
I segnali da non ignorare: come si manifesta il burnout
❌Affaticamento persistente:
Non si tratta della stanchezza "normale" dopo una giornata intensa. Il burnout comporta un senso di esaurimento che persiste anche dopo il riposo. Il corpo sembra non riuscire più a recuperare.
❌Perdita di empatia o distacco emotivo:
Chi è esausto tende a "disconnettersi" emotivamente. Può diventare più freddo, distante o irritabile verso la persona assistita, anche se continua a fare tutto il possibile per prendersene cura.
❌Difficoltà di concentrazione e memoria:
Il sovraccarico mentale riduce l'attenzione e rende più difficili anche le attività quotidiane. Un campanello d'allarme da non sottovalutare.
❌Senso di colpa e inadeguatezza:
I caregiver spesso si sentono "mai abbastanza". Questa auto-critica cronica può degenerare in ansia o depressione, alimentando un circolo vizioso.
❌Ritiro sociale:
Col tempo, chi si prende cura di un familiare può isolarsi, ridurre le uscite, rinunciare a hobby e relazioni. È una forma di protezione, ma diventa anche un fattore di rischio per la salute mentale.
Purtroppo una significativa percentuale dei caregiver familiari sviluppa sintomi compatibili con la depressione clinica, ma solo una minima parte accede a un percorso di supporto psicologico.
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Oltre sette milioni di caregiver familiari operano quotidianamente in Italia, supportando parenti non autosufficienti, disabili o affetti da malattie croniche.