Dottssa Diletta Arzilli Psicoterapeuta

Dottssa Diletta Arzilli Psicoterapeuta Luogo di incontro di persone e idee su temi di prevenzione e di promozione del benessere di bambini

13/10/2024

Quasi 25 anni fa ti ho conosciuto, durante gli ultimi esami all’università, e mi hai fatto capire che per lavorare con i bambini che avevano difficoltà importanti, bisognava sapere e comprendere come funzionavano i bambini cosiddetti “normali”. E che questo si vedeva fondamentalmente a scuola. Dove ci possono essere aquilotti, volpi o tartarughe, ma tutti possono imparare a muoversi e fare i primi passi, basta insegnare loro nel modo in cui possono imparare. E così ho applicato gli stadi del pensiero di Piaget alle lezioni di catechismo, ho fatto modellare la creta per insegnare la storia di Noe’, …. E ho davvero compreso che ogni bambino, al di là della diagnosi, ha delle competenze da sviluppare, può impare e crescere.
Ci siamo sentiti poco negli ultimi anni, ma le volte che succedeva la stima era inalterata e so che mi seguivi da lontano e continuavi a fare il tifo. Gli anni in cui ho collaborato con te e con le scuole sono stati anni pieni di cose imparate e vissute.
Ciao Dott., caro prof. Giuntoli. Condoglianze alla tua cara e amata famiglia. Al mondo della psicologia, della scuola e dell’educazione mancherai. Ai tuoi colleghi anche. A me di certo. ❤️

Ecco cosa può succedere nella stanza di psicoterapia!
16/09/2023

Ecco cosa può succedere nella stanza di psicoterapia!

“Dottoressa io vorrei capire, cosa si fa dallo ?”

Dallo psicologo accadono così tante cose, che non è semplice darvi voce senza cascare nell’elenco interminabile e riduttivo di formule risapute orientate generalmente alla dimensione della cura o del benessere.

Provo a raccontarvi quello che “a volte” succede.

A volte si spacca quell’armatura di paure che impedisce alla persona di capire che l’arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti, ma quella di saper essere come si è, invincibilmente fragili e imperfetti.

A volte si diventa capaci di accettare e trasformare le proprie sfortune in trampolino per aprire la testa e il cuore, riuscendo a trasformare il dolore della vita, i propri fallimenti, la propria inadeguatezza nelle proprie risorse migliori.

A volte si diventa anche capaci di affrontare la vita con coraggio, pur avendo la malinconia come compagna di cammino, e nonostante questo di creare tanta bellezza dentro di sé e intorno a sé.

A volte ci si spoglia delle menzogne che allontanano da sé, dalla vita, dagli altri. Così si risveglia la passione assopita, la propria originalità e si confina la paura di non essere abbastanza.

A volte si impara ad essere felici di essere al mondo come padroni del quotidiano e non stremati superstiti o pallide comparse.

Infine altre volte si impara a far entrare nella propria stanza solo chi ha il diritto di vedervi scoperti, senza difese, persino nudi.

( Daniela Uglia - Psicologa )

Amo il mio lavoro e lo faccio con passione da sempre, ho fatto tanti sacrifici e ho scelto di farli fare anche alla mia ...
21/07/2023

Amo il mio lavoro e lo faccio con passione da sempre, ho fatto tanti sacrifici e ho scelto di farli fare anche alla mia famiglia, sentendomi a volte anche in colpa per questo. Credo che “essere psicologo, fare lo psicologo, lavorare con le persone in difficoltà per qualcosa “ sia un grande onore e anche un grande onere (a volte ridendo ce lo diciamo per sdrammatizzare “che lavoro di m…a!). Poi però arrivano pensieri inaspettati, gesti, frasi che illuminano col sole una giornata nebulosa. E lo voglio scrivere, per ricordarmelo.. almeno tra un anno, se sarò oberata, al limite del Burnout o della sopportazione, stanca, in attesa delle ferie, la mia mente andrà ai miei pazienti, alle loro “perle di saggezza”, alle loro parole. Perché è vero, io li ho tenuti nella mente e nel cuore, li ho “ospitati”, ma anche loro hanno tenuto e ospitato me nelle loro vite. E questo è il bello di un lavoro INSIEME

Della serie “potevo essere io”. Quante volte mi sono addormentata coi bambini alla puppa, e quante volte mi sono sveglia...
25/01/2023

Della serie “potevo essere io”. Quante volte mi sono addormentata coi bambini alla puppa, e quante volte mi sono svegliata terrorizzata e poi ripresa quando vedevo che era tutto apposto e dormivamo tutti beati! È vero, non si fa, lo sapevo, ma quando allatti a richiesta e sei stanca, e oltre alla cura del piccolo, ne hai da fare-pensare mille può succedere. Invece che additare le mamme stanche, perché non costruirgli attorno una bella “rete”? Ma fatta di vera solidarietà e umanità!
Al primo Bambino, al rientro a casa dall’ospedale, trovai la mia nonna e nonna Lida, la nonna dei miei cugini, ad aspettarmi per farmi dormire un po’. Parole testuali “ora ti devi riposare, per allattare e crescere un bambino ne hai bisogno, dormi più che puoi, non pensare alle faccende o al telefono che suona, ci siamo noi qui”.
Al secondo figlio, in ospedale, dopo una gravidanza difficile e un bambino di 4 anni da accudire a casa, la notte subito dopo il parto, rimase con me mia mamma ad aiutarmi ma io ero stremata, ogni ora ero sveglia perché il bambino aveva da fare dei controlli e quindi poi puppa. All’ennesima volta chiesi a mia madre di andare con le infermiere e alla mia richiesta “ho bisogno di dormire, dategli qualcosa di aggiunta perché è alla puppa fisso” mi fu risposto da una giovane ostetrica “le è già venuto a noia?”, ero stanca ma ancora lucida e dissi “no, sono solo stanca ma ce la posso fare “. Ecco, quella frase mi ha inseguito per mesi, anni. Meno male ero al secondo e avevo a casa persone accoglienti che si sarebbero prese cura del mio dolore e del mio essere ancora madre. E forse meno male sono anche psicologa e conosco queste frasi. Ma nessuno si deve più permettere di far sentire in colpa una mamma che è giustamente stanca e che ha bisogno necessariamente di riprendere le energie.
La salute mentale, delle mamme e dei figli, si costruisce in quei primi giorni, ricordiamocene!!

L’autopsia dirà se il bimbo di Anna, nome di fantasia, è morto davvero per soffocamento. Saranno i giudici, invece, a dire se qualcuno ha colpe specifiche per la sua morte. Quello che resta di questa storia, però, è lo squallore di una pratica ospedaliera fredda, scostante, affidata a protocolli che servono più alla tutela legale del personale sanitario che alla salute dei pazienti.
Dobbiamo dire di nuovo, da psicoterapeuti, e con più forza, fino a farci sentire da tutti, che la nascita di un bambino è ogni volta un evento insieme miracoloso e pieno di rischi. Che una partita importante per la salute mentale del bambino e di sua madre si gioca nelle prime ore e nei primi giorni di vita. Che la costruzione di un ambiente umano adatto alla importanza dell’evento dovrebbe essere una priorità assoluta per i luoghi del parto e del puerperio. Che la condivisione col padre e con i famigliari dovrebbe essere favorita con entusiasmo e non subita da un personale stanco ed inaridito dai protocolli. Che la presenza di psicologi e assistenti sociali dovrebbe essere assicurata per tutte le situazioni difficili. Che medici ed infermieri dovrebbero essere educati, nelle Università, a rendersi conto del fatto che negli ospedali non si ha a che fare con dei pazienti ma con delle persone. E’ una cultura psicologica e psicoterapeutica quella di cui c’è sempre più bisogno nelle nostre strutture sanitarie. Anche se gli amministratori e i politici non se ne sono ancora accorti.

Venerdi 13, sarò ospite dell’associazione Exinea di Signa per parlare del libro che ho scritto con mio figlio, “Il nostr...
09/01/2023

Venerdi 13, sarò ospite dell’associazione Exinea di Signa per parlare del libro che ho scritto con mio figlio, “Il nostro COV. Contatto oltre il virus”. Per chi ha piacere esserci ed è libero, una bella occasione per te incontrarsi, davanti a una bella tazza di tè ! Masso Delle Fate Edizioni Exinea Associazione Culturale

In questi ultimi 5 giorni di vacanza dell’anno, rientro arricchita di nuove esperienze e forte di alcune consapevolezze:...
31/12/2022

In questi ultimi 5 giorni di vacanza dell’anno, rientro arricchita di nuove esperienze e forte di alcune consapevolezze: 1. nella vita il bello è inseguire i propri sogni e muoversi per raggiungerli; 2. il movimento è ancor più bello se guardi nella stessa direzioni dei tuoi cari e cammini loro accanto; 3. si possono incontrare muri, si possono anche costruire purtroppo; 4. sarebbe bello però poter provare a condividere, confrontarsi, nonostante le differenze; 5. e magari prendersi anche un po’ meno sul serio e provare a cambiare ogni tanto prospettiva; 6. che oltre al muro, se si supera o si abbatte, si può intravedere una porta che prima non avevamo visto, ma che era lì ad aspettarci.
Questo è il mio augurio per tutti per questo 2023 che ci aspetta! 💝

Nella “giornata internazionale del libro” ricevo la prima recensione del libro che ho scritto con mio figlio “Il nostro ...
23/04/2022

Nella “giornata internazionale del libro” ricevo la prima recensione del libro che ho scritto con mio figlio “Il nostro COV. Contatto oltre il virus”. È bello quando arriva agli altri il senso della tua esperienza. La nostra scrittura nasce da un’esigenza personale e familiare; è stato utile per noi scrivere il diario per elaborare quello che stavamo vivendo, dare parola e voce ai nostri vissuti. Ed è bello quando questi vengono riconosciuti e possono essere funzionali anche ad altri. Il punto di partenza è stato il Covid, ma ognuno di noi ha vissuto-può vivere esperienze difficili e può trovare un riscontro in esse.

Ieri sono stata al Louvre e sono stata colpita da questi due quadri di Delacroix. Il primo è stato dipinto dal pittore p...
15/04/2022

Ieri sono stata al Louvre e sono stata colpita da questi due quadri di Delacroix. Il primo è stato dipinto dal pittore prima di viaggiare e conoscere i popoli arabi che dipingeva, per cui è come lui si immaginava, con i suoi pre-giudizi e idee (scene di degrado, sesso, donne ammazzate e tutte n**e, animali esotici a casaccio). Il secondo dopo il viaggio in Algeria, e dipinge donne sedute, composte. Viaggiare aiuta a conoscere, e la conoscenza elimina i pregiudizi e le storture! Ah che bella l’arte e il suo modo di raccontare l’animo umano

Non che serva una giornata per ricordare lo sguardo di L., il sorriso sforzato di R., le mani che si muovono di P., le g...
15/03/2022

Non che serva una giornata per ricordare lo sguardo di L., il sorriso sforzato di R., le mani che si muovono di P., le gambe che non si fermano nemmeno da seduta di F., le domande e le paure dei loro genitori, i pianti e le arrabbiature, il conteggio dei grammi e dei milligrammi che ti riportano “in vita”.
Sempre più ragazzi e ragazze soffrono di disturbi alimentari. Sempre più famiglie alle prese con queste patologie. Non aiutano gli stigmi, i pregiudizi, le colpevolizzazioni, il senso di solitudine. Vuoti da riempire, pieni da svuotare. A cui va dato un senso. Insieme si può

Il 15 marzo 2022 la XI Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla.
TUTTI INSIEME!

Com’è stato questo 2021? È iniziato male, sembrava riprendesse punti e invece è quasi finito peggio.  Ci son cose che pe...
31/12/2021

Com’è stato questo 2021? È iniziato male, sembrava riprendesse punti e invece è quasi finito peggio. Ci son cose che però son rimaste costanti: l’ho iniziato e finito col covid, ma soprattutto con l’amore della mia famiglia e l’affetto delle amicizie vere. Quest’anno ancora di più ho maturato la consapevolezza di avere accanto a me persone che valgono, che mi arricchiscono l’anima e mi fanno star bene, e persone che invece son da evitare ed è meglio perdere che trovare. E ho sentito ancora più forte le mie due parti, che a volte stridono a volte vanno più d’accordo, quella me che crede e ha fede che qualcuno sopra di noi ci protegga e ci custodisca, e quella me più scientifica, che ha spirito critico ma comunque crede nella scienza, nella medicina, in chi studia tutti i giorni e fatica per trovare una soluzione concreta ai problemi quotidiani. E oggi, mentre sono in pigiama, in isolamento, con i bambini che calpestano al piano di sopra, ringrazio Dio per esserci ancora e ringrazio la scienza per aver fatto un vaccino che permettesse ancora di credere e sperare. E ringrazio me, per averci creduto e non aver ceduto alle paure e alle paranoie. Perché ci vuol coraggio a continuare a faticare perché possa esistere un mondo migliore e a credere di potercela fare. Buon 2022!

Ieri sui social, alla tv, sulle chat whatsapp sono girati infiniti messaggi contro la violenza sulle donne. Anch’io ho p...
26/11/2021

Ieri sui social, alla tv, sulle chat whatsapp sono girati infiniti messaggi contro la violenza sulle donne. Anch’io ho partecipato. Volevo però ricordare che la “non violenza” si impara da bambini tra le mura domestiche. I bambini imparano nel vedere come gli adulti si rapportano tra loro e con i figli, nella coerenza tra i messaggi verbali e non verbali che vedono inviare e che sentono arrivare. Tante sono le forme di maltrattamento a cui i bambini assistono in famiglia, o che subiscono direttamente. Non solo quello fisico. Non dimentichiamocelo, quando postiamo, pubblichiamo o inviamo. Non sono sempre gli altri, siamo anche noi!!!

Oggi scelgo queste pagine di un libro (“Sai chi sono io?”) per ricordare che la morte perinatale esiste, non è un tabù n...
15/10/2021

Oggi scelgo queste pagine di un libro (“Sai chi sono io?”) per ricordare che la morte perinatale esiste, non è un tabù né una vergogna. Per ricordare i bambini tanto attesi dalle loro famiglie, che sono nati nelle loro pance e che poi sono morti, ma non nel loro cuore e lì vivranno sempre.

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