25/01/2025
Assieme al Gruppo di Lavoro di Psicologia Penitenziaria e Criminologia, abbiamo presentato il risultato di questi cinque anni insieme. 🌸
Siamo partiti chiedendoci “cosa possiamo fare di utile e di diverso per gli psicologi?” e questa è stata la risposta: un libro per orientarsi all’interno del contesto carcerario, contesto in cui il nostro intervento è tanto fondamentale quanto poco indirizzato e unificato. Abbiamo deciso di non fare solo divulgazione, ma di essere utili, soprattutto a quei colleghi che si trovano alla prima esperienza negli istituti, ma anche a tutti gli operatori con cui collaboriamo ogni giorno.
Lavorare in carcere non è semplice, come il resto di questo lavoro. Negli istituti penitenziari la fatica è tanta, perché le logiche istituzionali vanno sapute leggere, comprese e poi bisogna sapersene distaccare per quanto possibile. Si inizia immediatamente a fare i conti con i limiti che il setting ci impone e il percorso con le persone detenute è caratterizzato da tante variabili, molte delle quali non sono di nostra diretta gestione.
Credo però che di fronte a questo sia ancora di più compito nostro riuscire a trovare il modo di associarci quel che basta per poi distanziarci da queste logiche, senza avere la presunzione di fare a tutti i costi la rivoluzione, ma non rinunciando mai a fare questo lavoro con coraggio e responsabilità verso la propria coscienza e verso tutti. Forse così, una minima differenza la si può fare.
Ecco, le persone con cui ho lavorato a questo libro portano avanti il proprio impegno con questo spirito. Vi auguro di trovarne di simili nel vostro cammino, qualsiasi esso sia. 💫