
14/08/2025
L'educazione è un processo che richiede osservazione, attenzione, cura, monitoraggio...
Me l'hanno ricordato i semi di girasole regalatimi da K., una bimba della Comunità.
L'anno scorso li avevo piantati con la speranza di vederli fiorire.
Non ne è cresciuto nemmeno uno.
Da una parte ho pensato che i semi non fossero "buoni".
Poi mi sono fermata a pensare...
Mi ero affidata al "buon senso" e a quelle poche conoscenze "botaniche" ereditate. Avevo fatto un bel buco e ne avevo messi 4 o 5 tutti insieme, sperando che ne nascesse almeno uno.
Sono passati i giorni, le settimane, i mesi ma di germogli nemmeno l'ombra.
Ne avrò messi troppi? Troppo interrati? Poca o troppa acqua? O forse la stagione non era quella adatta.
Ho atteso la primavera e ci ho riprovato, seminando quelli che mi erano rimasti.
Stavolta un buchino ciascuno, poca terra per coprirli.
Sono germogliati tutti!
Alcuni sono rimasti piccoli, altri sono appassiti nel frattempo, qualcun altro è cresciuto e sbocciato. Altri ancora, dopo essere stati tagliati hanno prodotto nuove gemme.
Sicuramente, anche stavolta, avrei potuto aggiustare il tiro ma ho ottenuto un risultato migliore del primo tentativo.
Ho pensato che è così che funziona per i processi educativi.
Spesso si ha la presunzione di ottenere cambiamenti nell'immediato, con metodi che riteniamo opportuni perché "studiati" e crediamo che portino a un risultato.
Invece, forse, i metodi sono poco adatti per quella determinata persona, in quella specifica stagione di vita, in quel contesto o situazione...e occorre mantenere alta l'asticella dell' osservazione e della riflessione.
Perché in fondo il processo pedagogico è proprio questo: osservazione della realtà di partenza, riflessione, attivazione di un intervento specifico, intelligente e rimodulabile.
Non l'applicazione acritica di conoscenze o l'imposizione del proprio punto di vista sull'altro/a.
Grazie girasoli 🌻 grazie K ❤️