02/06/2024
"Se di me non parlo
e non mi ascolto
succede poi
che mi confondo"
Patrizia Cavalli - da Le mie poesie non cambieranno il mondo
Testo completo
Eternità e morte insieme mi minacciano:
nessuna delle due conosco,
nessuna delle due conoscerò.
Anche quando sembra che la giornata
sia passata come un’ala di rondine,
come una manciata di polvere
gettata e che non è possibile
raccogliere e la descrizione
il racconto non trovano necessità
né ascolto, c’è sempre una parola
una paroletta da dire
magari per dire
che non c’è niente da dire.
Se di me non parlo
e non mi ascolto
mi succede poi
che mi confondo.
Le note che disegnasti sul mio quaderno
e la chiave di violino e la doppia chiave
e la tripla chiave. Sempre per te
un nuovo quaderno. Di quanti fogli
hai bisogno? Hai intarsiato la mia scrivania
scolpito il mio scaffale; ma ora non più
arcieri in costume da guerra, soltanto
segni distratti. E dovrai raccogliere
con pazienza piccoli minuti perché tu possa
comporre un'ora.
Riderò sparlerò
racconterò bugie.
E domani l'avrò già dimenticato.
Come lentamente salirò le scale
per non giungere troppo presto
a quel sonno che mi rapirà
agli inganni di una giornata
cresciuta per me fra le strade e parole.
E sempre dovrò partire
e fare i bagagli
e permettere al mio poco corpo
una corsa che non gli si addice
e prolungare gli inganni e demente
rincorrere tutte le storie anche quelle
che avrebbero preferito un silenzio.
Ma valorose sono le partenze
anche se un imbarazzo spesso le consuma.
È vero qualche volta
ti assenti quasi ti addormenti:
come un bambino svogliato
che guarda il soffitto
quando viene sgridato.
Due scalini saranno la distanza
perché i miei piedi non calpestino
il vestito e allora due scalini
più tardi arriverò
leggermente in ritardo
a consumare lo spazio
che rimane - ah per le mani
non si sono scusa -
a trasformarle in carezze
le incertezze.
Quante tentazioni attraverso
nel percorso tra la camera
e la cucina, tra la cucina
e il cesso. Una macchia
sul muro, un pezzo di carta
caduto in terra, un bicchiere d’acqua,
un guardar dalla finestra,
ciao alla vicina,
una carezza alla gattina.
Così dimentico sempre
l’idea principale, mi perdo
per strada, mi scompongo
giorno per giorno ed è vano
tentare qualsiasi ritorno.
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