10/12/2021
Le mie 4 ore!
Molte persone appena sentono che la seduta dialitica in media dura 4 ore mi pongono sempre la stessa domanda: “ cosa fai in queste 4 ore?”. Ebbene per quanto potra’ sembrare strano posso affermare con certezza che questo tempo abbastanza definito non e’ altro che un “limbo” nel quale noi dializzati siamo sospesi. Queste 4 ore vengono vissute come un “non-tempo” che sta tra una routine quotidiana e l’altra ,a demarcare lo stato della nostra malattia.
Comunque per dovere di cronaca il tempo reale del trattamento dialitico e’ di 4 ore alle quali vanno sommate le tempistiche per giungere al centro dialisi e la normale attesa prima di entrare in sala, insomma questo tempo tende ad avvicinarsi alle 5 ore globali.
Quando ho iniziato dialisi nel 1991 a Villa Gina la sala dove dializzavo era una sala unica composta da 15 letti disposti su due lati della sala, agli estremi della sala c’erano due televisori da 15 pollici ,E’ inutile sottolineare che era una guerra continua per decidere quali canali vedere. In compenso c’era molta convivialita’, si organizzavano giochi puerili come nomi cose e citta’, oppure si tentava di aprire discussioni sui temi di attualita’, ed a volte si festeggiavano compleanni o ricorrenze , coinvolgendo medici ed infermieri, c’era chi dormiva, chi leggeva un libro oppure ascoltava musica con i primi lettori cd portatili. In quel periodo tra l’altro la mia dialisi durava 4 ore e mezza .
A distanza di 30 anni la situazione e’ un po’ cambiata, oggi abbiamo tutti un televisore a postazione e con le nostre belle cuffie che ci permettono di seguire la tv senza disturbare il vicino , oggi c’e internet e ci sono i tablet e gli smartphone che ti permettono di avere un mondo da esplorare, e poi ci sono i social con i quali spesso condividiamo queste nostre vicissitudini lanciando messaggi come fossero ancore di salvataggio. In teoria oggi abbiamo tantissime possibilita’ di trascorrere apparentemente in modo veloce questo tempo.
La cruda realta’ e’ un’altra. Ogni seduta ci troviamo nel silenzio nudi di fronte alla nostra malattia ed allora i neuroni girano velocemente. Queste ore cosi evanescenti ci fanno pensare molto a tutto ed a niente. Al dolore degli aghi che ti violentano, alla pressione che potrebbe tracollare da un momento all’altro, all’idea che appena finisci sei quasi “pulito” e bastano meno di 48 ore per tornare ad essere “intossicato”. Alle prospettive ed ai progetti che vorresti poter realizzare, a quella chiamata che aspetti da tanto tempo e non sai se arrivera’ , alle persone che fino al giorno prima condividevano con te questa esperienza e che ora sono solo spirito e ricordo!
Ecco questo in linea di massima e’ come un dializzato puo’ vivere il suo tempo della seduta, anche se nella realta’ ognuno ha un approccio diverso ed una soluzione diversa allo scorrere del tempo.