21/08/2025
Coltivare la genitorialità sana
Si parla spesso di famiglie tossiche, di genitori narcisisti, di dinamiche dolorose. È importante riconoscerle, ma altrettanto fondamentale è non perdere di vista ciò che rende l’esperienza genitoriale un luogo di crescita e cura. In ognuno di noi possono esserci tratti imperfetti, nessun genitore è immune da errori, ma ciò che distingue una relazione sana è la capacità di riconoscere, correggere e riparare le ferite, gli errori fatti.
Ecco alcuni comportamenti che, anche inconsapevolmente, nutrono il bambino che è oggi nostro figlio e quello che siamo stati noi stessi.
1. Dare valore alle emozioni
Un genitore sano non cancella ciò che prova il bambino, ma lo accoglie. Dire: “Capisco che sei arrabbiato” invece di “Non ti arrabbiare” significa trasmettere il messaggio: le tue emozioni hanno valore per me. Questo aiuta i bambini a crescere sicuri del proprio mondo interiore.
2. Amare senza condizioni
Un amore sano non è legato al successo o al comportamento impeccabile: “Ti voglio bene anche quando sbagli”. L’amore incondizionato è il più grande antidoto alla vergogna e alla paura di non essere mai “abbastanza”.
3. Stabilire confini sicuri
Dire un no con calma e coerenza non è segno di durezza, ma è un atto di cura. I bambini hanno bisogno di confini chiari, perché li percepiscono come protezione, non come rifiuto. La coerenza dei genitori è uno dei pilastri della sicurezza emotiva.
4. Mostrare autenticità
Essere genitori non significa essere infallibili. Riconoscere la stanchezza o i propri limiti (“Oggi sono nervoso, ma non è colpa tua”) insegna che anche gli adulti hanno emozioni e responsabilità, e va bene così. Questo modello favorisce nei bambini la capacità di esprimersi e imparare ad accogliersi senza timore.
5. Riparare dopo il conflitto
Non esistono genitori che non sbagliano. Chiedere scusa a un figlio è un atto che esprime forza e amore: insegna che l’amore non viene meno davanti agli errori e che i legami possono rafforzarsi proprio grazie alla riparazione.
6. Essere presenti
Spesso non servono grandi gesti: condividere del tempo vero, ascoltare con attenzione, ridere insieme. La presenza autentica è uno degli ingredienti fondamentali per lo sviluppo di un senso di sicurezza e appartenenza.
7. Nutrire il gioco e la curiosità
Giocare non è un lusso, ma un linguaggio fondamentale dell’infanzia. Attraverso il gioco, i bambini sentono che la vita non è solo dovere ma anche gioia. Essere curiosi delle loro opinioni (“Cosa ne pensi?”) dà loro il senso di contare, di essere visti.
In sintesi
Un genitore “sufficientemente buono”, come diceva Donald Winnicott , non è perfetto, ma è presente, autentico e disposto a ricucire. Questo è ciò che fa crescere dei bambini che sanno amare se stessi e gli altri, senza paura di sbagliare.
Guardare al positivo, e non solo al patologico, ci ricorda che abbiamo sempre la possibilità di interrompere i cicli tossici e seminare, giorno dopo giorno, esempi di cura, amore e resilienza. Per i nostri figli, e anche per il nostro bambino interiore.