24/05/2025
[BAMBINO FERITO | CRESCERE | MATURARE]
"Il bambino che ancora sopravvive in voi è irragionevole, incapace di comprendere, ed unilateralmente esigente, così come lo sono tutte le creature immature.
Egli desidera l’impossibile: vuole essere amato da tutti in modo totale ed incondizionato, nonostante il suo egoismo e la sua irragionevolezza, e pretende che i suoi desideri siano tutti soddisfatti istantaneamente. ..
Egli desidera regnare supremo su coloro che dovrebbero amarlo, pretendendo che questi si comportino quasi come dei sottomessi schiavi al suo servizio." - Pierrakos, Eva, "Imparare ad amare".
Quando da adulti portiamo al nostro interno un bambino con una profonda ferita d'amore, queste sono dinamiche interiori comuni.
E se un bambino ferito incontra la spiritualità, con molta probabilità rischierà di ricercare modelli spirituali che promettono e promuovono un amore infantile ideale e idealizzato.
Lo so bene perché più di 20 anni fa, quando iniziai seriamente il mio percorso di ricerca spirituale, allontanavo ogni maestro o insegnante che manifestasse una qualsiasi vulnerabilità, un limite, un'emozione negativa, un minimo cenno di fastidio o rifiuto, segni per me evidenti di imperfezione.
Ero molto critico verso ogni maestro o insegnante che si dedicasse alla spiritualità e avesse allo stesso tempo una qualsivoglia imperfezione ai miei occhi, poiché per me, se la persona era davvero spirituale, doveva accogliere e accettare tutto.
In realtà - mi fu chiaro solo più tardi - cercavo modelli spirituali che soddisfacessero il mio bisogno di amore incondizionato senza però accorgermi che l'amore incondizionato può avere anche manifestazioni ferme, dure e può non assecondare dei capricci infantili, spesso segno di rifiuto alla crescita e al compiere il proprio viaggio, fatto anche di dolore, cadute e fatiche.
Vi è infatti una linea sottile fra il sempre legittimo diritto di amarsi incondizionatamente, e la pretesa che l'altro debba amarci incondizionatamente e soddisfare ogni nostro bisogno.
Solo col tempo, con le delusioni che seguivano le illusioni, frustrazione dopo frustrazione, ho realizzato come i modelli spirituali che inizialmente cercavo e ritenevo gli unici seri e meritevoli, in realtà alimentassero dannosamente le idealizzazioni del bambino ferito dentro di me, rafforzando in tal modo le mie pretese impossibili e irragionevoli e la mia conseguente rabbia verso gli altri, e in ultima analisi, la mia sofferenza profonda. Col tempo ho realizzato infatti come tali modelli e aspettative non facevano altro che ferire ancora di più quel bambino, in un circolo vizioso, anziché aiutarlo a crescere, tramite la mia compassione, l'accettazione e la comprensione di me stesso e al tempo stesso dell'altro, con le sue inevitabili vulnerabilità, vuoti, dolori, limiti e sofferenze.
Quando crediamo che tutto ci sia dovuto, pena il condannare l'altro, chiediamoci di cosa ha bisogno affettivamente il nostro bambino interiore e iniziamo noi a darglielo. Così facendo, oltre a nutrire quel nostro bambino interiore bisognoso, libereremo anche l'altro dalle nostre pretese e potremo finalmente vederlo, anche lui con il suo dolore, le
sue qualità, i suoi bisogni e desideri, legittimi tanto quanto i nostri.