22/01/2021
Pubblicati il 6 gennaio 2021 dal Center for Disease Control and prevention i primi dati su eventi avversi legati al vaccino Covid-19. Si parla dello 0.001% di reazioni avverse: nessuna di queste letale.
| : EFFETTI AVVERSI
Il 6 gennaio 2021 il CDC ha pubblicato i dati relativi alla prima settimana di somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 negli Stati Uniti. Partiamo dai numeri:
1.893.360 dosi somministrate
4.393 eventi avversi segnalati
175 reazioni allergiche gravi
21 casi di anafilassi
Ciò significa che lo 0.001% di chi ha ricevuto la prima dose del vaccino ha avuto una reazione anafilattica definita secondo i criteri di accuratezza diagnostica della Brighton Collaboration.
Di questi 21 soggetti, 17 (81%) avevano manifestato già in precedenza una reazione allergica a cibo, puntura d’insetto o farmaci.
Inoltre:
18 (86%) hanno manifestato i primi sintomi entro 30 minuti dalla somministrazione del vaccino
19 (90%) sono stati sottoposti a un trattamento che includesse anche adrenalina
20 (95%) sono rientrati al domicilio dopo una breve osservazione
0 (0%) sono morti.
I numeri - a differenza di cugini, conoscenti o prozii - parlano una lingua limpida e universale, trasmettendo un messaggio difficilmente fraintendibile: il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 è sicuro.
I dati ci dicono in modo trasparente che eventi avversi gravi dopo la somministrazione del vaccino si verificano in un numero estremamente limitato di persone.
Ci dicono inoltre che è possibile tracciare con ragionevole precisione un profilo di rischio e ci mostrano qual è la finestra temporale entro cui si ha la maggior probabilità di svilupparne i primi sintomi.
Ciò ci consente dunque di adeguare il periodo di osservazione (da 15 a 30 min) in base al profilo di rischio del singolo soggetto.
Infine, i dati ci dimostrano come in caso di anafilassi il personale addetto sia in grado di intervenire tempestivamente ed efficacemente nella gestione dei sintomi, interrompendoli sul nascere.
Riguardo al profilo di rischio, l'eventuale intolleranza allergica al vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 potrebbe essere dovuta al glicole polietilenico (polietilenglicole o PEG) utilizzato per impacchettare l'RNA. Il PEG si trova in molti prodotti di uso quotidiano come dentifrici, shampoo, ammorbidenti, cosmetici e solventi, è stato usato per decenni come lassativo, e si trova in molti farmaci. Secondo alcuni allergologi e immunologi un piccolo numero di persone, già esposte a questo composto, potrebbe avere alti livelli di anticorpi anti-Peg, il che li mette a rischio di reazioni allergiche al vaccino.
E nel caso di chi ha controindicazioni a fare il vaccino antinfluenzale?
I vaccini antinfluenzali sono completamente diversi dai vaccini anti-COVID, in quanto utilizzano vettori virali e, soprattutto, nella loro produzione vengono utilizzati embrioni di pollo. Ciò rende il vaccino antinfluenzale inaccessibile alle persone allergiche a uova o pollo. Nel vaccino a mRNA della Pfizer non vengono invece usati ingredienti di questo tipo, dimostrandosi dunque più sicuro per questa categoria di persone.
PS: ah, riguardo a quel 0.00001% di soggetti che hanno sviluppato anafilassi, gli autori non escludono che tale rapporto possa in realtà rappresentare una sovrastima - tra i limiti dello studio viene infatti riportata la possibile discrepanza tra la velocità di segnalazione dei casi avversi (numeratore) e delle dosi di vaccino somministrate (denominatore), con i primi più rapidi ad essere conteggiati con conseguente incremento del rapporto.
Autori: Dott. Simone Salemme e Dott.ssa Ilaria Zappitelli