"Esiste anche una seconda forma della nostalgia che assomiglia di più a una specie di visitazione. E la nostalgia-gratitudine. In questi casi il passato ci visita e ci porta luce, ci ricorda non qualcosa che è morto e impossibile da avere, ma la bellezza e lo splendore di ciò che abbiamo vissuto e dal quale possiamo continuare ad attingere linfa vitale. È la nostalgia al servizio della vita e non della morte."
[Massimo Recalcati]
30/12/2024
19/12/2024
NON INSEGNATE AI BAMBINI…
Un bambino risponde «grazie» perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è «aiutami a fare da solo».
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
«Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così» è una frase da non dire mai.
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un «questo non lo so» se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
Giorgio Gaber “Non insegnate ai bambini”
17/10/2024
Si parla al femminile, ma vale lo stesso per il maschile...
❤️🩹
Sono la figlia che non ha dato problemi e ora mi è difficile riposare o chiedere aiuto.
Mi è difficile esprimere le mie emozioni, perché fin da bambina ho imparato ad ignorarle.
Sono la figlia che è stata molto matura per la sua età, ho imparato a stare attento la maggior parte del tempo, risolvendo i problemi degli adulti. E ora la maggior parte del tempo voglio controllare tutto.
Nel corso degli anni ho normalizzato la vita: stanca, preoccupata, stressata e in allerta.
Oggi voglio abbracciare quella bambina dentro di me, voglio prendermi cura di lei, proteggerla e dirle che mi dispiace molto per tutto quello che ha vissuto.
Cit.
01/06/2024
Indirizzo
Via Nazionale Per Teramo N. 12 Mosciano Sant'angelo 64023
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Sin da ragazzina sono stata affascinata dal “mistero” della mente, dal desiderio di comprenderla e dalla possibilità di cercare un senso a quel malessere che in alcuni momenti sembra attanagliarla. La curiosità e la passione sono state le molle che mi hanno guidato verso gli studi psicologici.
Ho deciso di creare questa pagina con il desiderio di far circolare e avvicinare le persone alla psicologia e alla psicoterapia sperando di renderle meno lontane e più accessibili di quanto, alcune volte, sembrino. Il mio intento non è quello di banalizzare o ridurre la complessità di noi essere umani. Voglio condividere idee, concetti, racconti ed esperienze nati dagli incontri con le persone che hanno deciso di affidarsi a me, con quelle che hanno segnato la mia formazione e con tutte le altre che hanno scelto di farmi entrare nella propria vita. Tutto quello che leggerete mi rappresenta e ha, in qualche modo, aperto in me la porta della riflessione… quella stessa alla quale vorrei i pensieri di questi pagina fossero in grado di bussare.
Il solo fatto che tu stia leggendo queste righe mi dice che ti vuoi occupare di te stesso, che sei disponibile ad aprire quella porta e che, forse, vorresti provare a cambiare qualcosa nella tua vita.
Sono una psicologa clinica e Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Sistemico-Relazionale. Sono iscritta all'albo dell’Ordine degli psicologi dell’Abruzzo. Lavoro come Libera Professionista.
Ho la profonda convinzione che i sintomi abbiano il valore di un “messaggio” del quale è necessario ricostruire “il significato” per dare voce, anche, al dolore e alla sofferenza in essi sottaciuta. Penso siano contemporaneamente espressione della paura ma anche del Desiderio di cambiamento. Credo che noi esseri umani possediamo una propensione innata alla realizzazione di noi stessi. Su questa fiducia incondizionata nelle risorse personali si radica la convinzione dell’inutilità di consigli o risposte preconfezionate quanto il profondo rispetto per l’unicità della storia di ognuno. Credo, infine, che il compito ultimo della terapia sia aiutare le persone a camminare con le proprie gambe.
Questa pagina non si sostituisce in alcun modo ad un colloquio psicologico o una psicoterapia.
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