12/07/2025
❣️Durante l' , mii sono spesso chiesta a che età i miei genitori abbiano iniziato a uscire da soli e con chi, quando abbiano cominciato a frequentarsi più seriamente come fidanzati, quando sia arrivato il loro primo bacio, le loro prime esperienze ...
❣️Ricordo che, quando ponevo queste domande, i miei erano capaci di rispondere subito riguardo alcuni argomenti, ma anche di non rivelare certi dettagli. Questa loro qualità, di non entrare in particolari che avrebbero potuto farmi sentire a fare determinate cose ("l'ha fatto lui/lei, quindi posso farlo anche io"), all'epoca mi innervosiva e non la sopportavo
❣️Solo col tempo ho capito e apprezzato la loro scelta di non dare "troppe spiegazioni". Avrebbero potuto semplicemente dirmi di "no", non rispondere, rimandare alcuni racconti ad un momento successivo, quando sarei stata più matura per comprenderli, invece rispondevano per quanto fosse loro possibile, poi lasciavano spazio alle mie di (qualora fossero arrivate, in adolescenza non ero per nulla loquace, anzi ...)
❣️Ora, da , capisco che non sempre è necessario dare troppe giustificazioni ai . Ci sono momenti in cui un semplice "no" è sufficiente. Non serve sentirsi in dovere di costantemente agli occhi dei figli per non sembrare troppo severi o per cercare di essere "amiconi"
❣️Come genitori, avrete sempre le vostre ragioni per dire sì o no a qualcosa, senza dovervi dilungare in spiegazioni eccessive"
❣️Detto questo, l'ascolto (attivo e "passivo", quindi l'osservare, l'aspettare, quello che io descrivo sempre come "lasciare lo spiraglio aperto"), la comunicazione rispettosa, lo spazio, sono componenti essenziali per far crescere un* figli*, partendo da molto prima dell'adolescenza