09/11/2022
Sempre dal continente asiatico, e in continuità con gli effetti postumi delle misure restrittive per il contenimento del Covid-Sars19, cresce e si diffonde in maniera molto più silente e subdola, tra i nostri ragazzi, il fenomeno dell'hikiikomori. Occupandomi di psicologia scolastica dal 2005, ho potuto osservare le difficoltà da parte dei ragazzi pre e/o adolescenti nell'interiorizzare un così repentino cambiamento di regole. Fino a due anni fa la "normalità" era ormai quella di non dover uscire di casa, non dover recarsi a scuola, non dover incontrare amici, ma potevano stare davanti al pc o a giocare con il cellulare in mano e anche il tempo di studio era scandito dalla D.A.D.
Infatti già dalla fine dello scorso anno (e in misura nel nuovo a.s. 2022-23) , quando la scuola ricominciava faticosamente a riprendere i suoi ritmi in presenza, sempre più ragazzi si rifiutano di tornare a scuola, non manifestano nessun interesse nel frequentare i propri coetanei, nè tantomeno in nessuna attività sportiva o ricreativa; restano in casa, la maggior parte del tempo coricati, con le tapparelle abbassate, perdono il ritmo sonno-veglia, rifiutano le attenzioni dei familiari, rifiutano ogni regola, a volte si rifiutano anche di mangiare, esprimendo un profondo stato depressivo dentro il quale persino i bisogni di sopravvivenza perdono un senso, unico compagno stretto accanto a se, da portare sotto il cuscino e che gli tiene compagnia giorno e notte: il cellulare!
In questo scenario incontro S., riesco nonostante tutto, a lanciargli un appiglio, lo afferra, si vuole salvare e si rende conto che sta buttando la sua giovane e preziosa vita: sono due anni che non frequenta più la scuola, è diventata la sua ossessione mi dice, non si da pace.... E allora in questo caso, la mancanza di "pace" è un buon segno: S. non è rassegnato. Mi racconta di un'applicazione Daylio app, un "Tracciatore di umore", mi dice che l'unica cosa che fa ogni giorno è scrivere su quest'applicazione come sta. Bene, lo invito a continuare, anzi, ad approfondire, compilando le annotazioni, il diario quotidiano in cui tracciare cosa ha appena fatto prima di sentirsi male o cosa nota quando il suo umore cambia verso stati più "positivi". Accetta, si sente accettato. Ci coalizziamo in una sfida che lo vuole ti**re fuori da quel buco nero ...
Condivido con chi vive in silenzio questo stato (è una patologia che può svilupparsi fino ai 30 anni di età) e con gli addetti ai lavori ...