08/11/2025
C’è un tipo di persone che non ama uscire di casa.
Non perché siano tristi o antipatiche, ma perché lì, tra le loro cose, trovano pace.
La loro stanza è un piccolo universo dove tutto ha senso: il silenzio, la luce che entra dalla finestra, il profumo del caffè.
Quando devono uscire, lo fanno solo perché non hanno scelta.
Vanno, fanno quello che devono fare e tornano in fretta, senza parlare troppo con nessuno.
Non per paura, ma per stanchezza: il mondo a volte fa troppo rumore.
Sono persone che hanno uno, forse due amici veri — e tanto basta.
Il telefono quasi sempre in modalità silenziosa.
Nessuna chiamata in arrivo, nessuna attesa, nessuna ansia da risposta.
Possono passare ore a scorrere i social senza scrivere nulla, senza commentare.
Osservano.
Ascoltano.
Vivono in un dialogo costante con se stessi.
Amano il caffè caldo la mattina, un libro letto lentamente, la pioggia che cade, la musica che riempie lo spazio con dolcezza.
E la compagnia discreta di un cane o di un gatto, che non chiede parole ma capisce tutto.
La gente li chiama “strani”, “chiusi”, “complicati”, “introversi”, persino “asociali”.
Ma non lo sono.
Sono semplicemente diversi.
Hanno imparato a stare bene con se stessi.
A trovare la serenità dove altri si annoiano.
A scegliere il silenzio quando il mondo urla.
Perché per alcuni, la felicità non è una festa rumorosa.
È una sera qualunque, con una tazza di caffè, un libro aperto… e la pace di non dover essere da nessun’altra parte.
Il Poeta