Dott.ssa Doriana Elia Psicologa

Dott.ssa Doriana Elia Psicologa Psicologa iscritta all'ordine degli Psicologi della Campania (num.8983)
Direttrice SIT - Società I

Il corvo è l'unico uc***lo abbastanza coraggioso (o sconsiderato) da attaccare un'aquila.🦅Le salta sulla schiena, beccan...
19/09/2025

Il corvo è l'unico uc***lo abbastanza coraggioso (o sconsiderato) da attaccare un'aquila.🦅

Le salta sulla schiena, beccandole il collo per provocarla.
La maggior parte degli animali si girerebbe a combattere.

Ma non l'aquila no..

Invece di sprecare energia con il corvo... l'aquila fa qualcosa di geniale:

sale più in alto.

Sempre più in alto nel cielo - sopra le nuvole, dove l'aria diventa troppo rarefatta perché il corvo possa respirare.
Alla fine, il corvo cade da solo. Niente lotta. Niente distrazioni. Solo elevazione. È così che l'aquila vince.🪶

La lezione?
Non sprecare energia con persone meschine. Pettegolezzi, gelosia, odio: provano tutti a saltarti addosso. Ma non tutti meritano una tua risposta. Continua a salire. Resta concentrato sul tuo percorso, sulla tua quota, sui tuoi obiettivi. Il rumore svanisce quando sei sopra. Lasciali parlare. Tu vola.
Ogni volta che qualcuno prova a tirarti giù... ricorda l'aquila. Non sei fatto per combattere i corvi.

Sei nato per volare in alto.

"Fai partire la lavastoviglie due volte."Quando ero in uno dei periodi più difficili della mia vita, mentalmente parland...
02/09/2025

"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Quando ero in uno dei periodi più difficili della mia vita, mentalmente parlando, alcuni giorni non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Non avevo energia né motivazione, e andavo avanti a stento.

Andavo in terapia una volta a settimana, e quella settimana in particolare non avevo nulla di significativo da "portare" alla seduta. Il terapeuta mi chiese come fosse andata la mia settimana, e io davvero non avevo nulla da dire.

"Qual è la tua difficoltà?" mi chiese.

Indicai intorno a me e risposi: "Non lo so, la vita."

Non soddisfatto della mia risposta, mi chiese:
"No, qual è esattamente il problema che ti preoccupa in questo momento? Quando tornerai a casa dopo questa seduta, quale questione ti fisserà dritto negli occhi?"

Lo sapevo bene qual era il problema, ma era così ridicolo che non volevo dirlo. Avrei voluto avere qualcosa di più sostanzioso, qualcosa di più profondo. Ma non ce l’avevo. Così gli dissi:
"Onestamente? I piatti. È stupido, lo so, ma più li guardo e più NON riesco a farli perché dovrei lavarli prima di metterli in lavastoviglie, dato che la lavastoviglie non funziona bene, e non sopporto di stare lì a lavarli a mano."

Mi sentivo un’idiota persino a dirlo. Che tipo di donna adulta si lascia abbattere da una pila di piatti? Ci sono persone là fuori con problemi veri, e io mi sto lamentando col mio terapeuta per dei piatti?
Ma il terapeuta annuì comprensivo e poi disse:
"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Iniziai a dirgli che "non si fa così", ma lui mi interruppe.
"Perché diamine non si dovrebbe? Se non vuoi lavare i piatti a mano e la lavastoviglie non funziona bene, falla partire due volte. O tre, chi se ne importa? Le regole non esistono, smettila di creartene da sola."

Fu una rivelazione che non so descrivere appieno.

Quel giorno tornai a casa, buttai i piatti sporchi e puzzolenti in lavastoviglie alla rinfusa e la feci partire tre volte. Mi sentii come se avessi sconfitto un drago. Il giorno dopo, feci la doccia stando sdraiata. Qualche giorno dopo piegai il bucato e lo misi dove c’era spazio, senza un ordine preciso.

"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Quando ero in uno dei periodi più difficili della mia vita, mentalmente parlando, alcuni giorni non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Non avevo energia né motivazione, e andavo avanti a stento.

Andavo in terapia una volta a settimana, e quella settimana in particolare non avevo nulla di significativo da "portare" alla seduta. Il terapeuta mi chiese come fosse andata la mia settimana, e io davvero non avevo nulla da dire.

"Qual è la tua difficoltà?" mi chiese.

Indicai intorno a me e risposi: "Non lo so, la vita."

Non soddisfatto della mia risposta, mi chiese:
"No, qual è esattamente il problema che ti preoccupa in questo momento? Cos'è che ti travolge? Quando tornerai a casa dopo questa seduta, quale questione ti fisserà dritto negli occhi?"

Lo sapevo bene qual era il problema, ma era così ridicolo che non volevo dirlo. Avrei voluto avere qualcosa di più sostanzioso, qualcosa di più profondo. Ma non ce l’avevo. Così gli dissi:
"Onestamente? I piatti. È stupido, lo so, ma più li guardo e più NON riesco a farli perché dovrei lavarli prima di metterli in lavastoviglie, dato che la lavastoviglie non funziona bene, e non sopporto di stare lì a lavarli a mano."

Mi sentivo un’idiota persino a dirlo. Che tipo di donna adulta si lascia abbattere da una pila di piatti? Ci sono persone là fuori con problemi veri, e io mi sto lamentando col mio terapeuta per dei piatti?

Ma il terapeuta annuì comprensivo e poi disse:
"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Iniziai a dirgli che "non si fa così", ma lui mi interruppe.
"Perché diamine non si dovrebbe? Se non vuoi lavare i piatti a mano e la lavastoviglie non funziona bene, falla partire due volte. O tre, chi se ne importa? Le regole non esistono, smettila di creartene da sola."

Fu una rivelazione che non so descrivere appieno.

Quel giorno tornai a casa, buttai i piatti sporchi e puzzolenti in lavastoviglie alla rinfusa e la feci partire tre volte. Mi sentii come se avessi sconfitto un drago. Il giorno dopo, feci la doccia stando sdraiata. Qualche giorno dopo piegai il bucato e lo misi dove c’era spazio, senza un ordine preciso.

Non c’erano più regole arbitrarie da seguire, e questo mi diede la libertà di ricominciare a fare cose, a portare a termine piccoli obiettivi.

Ora che sto meglio, sciacquo i piatti prima di metterli in lavastoviglie, faccio la doccia stando in piedi e metto il bucato al suo posto. Ma in un momento in cui vivere era una lotta, invece che una benedizione, ho imparato una lezione incredibilmente importante:

LE REGOLE NON ESISTONO. FAI PARTIRE LA LAVASTOVIGLIE DUE VOLTE.

Credit ~ Kate Scott

☀️Pausa estiva: come gestirla in psicoterapia? ☀️Date in chiaro!Le sedute riprendono dal 15 settembre.Emergenze?Accordia...
31/07/2025

☀️Pausa estiva: come gestirla in psicoterapia? ☀️

Date in chiaro!
Le sedute riprendono dal 15 settembre.

Emergenze?
Accordiamoci prima su come restare in contatto per situazioni urgenti.

Sentimenti? Tutti validi!
Le emozioni che emergono in pausa meritano ascolto e accoglienza.

Le tue risorse ti accompagnano!
Ciò che hai conquistato in terapia resta con te, pronto ad aiutarti anche ora.

💚 La relazione terapeutica non va in vacanza: ciò che abbiamo costruito insieme continua a vivere dentro di te.
La pausa è un’opportunità per sperimentare autonomia e mettersi alla prova!

Hai domande o vuoi saperne di più?
📧 info@psicologadorianaelia.it
🌐 psicologadorianaelia.it

Relax, crescita e un’estate di consapevolezza a tutti! 🌸
— Dott.ssa Doriana Elia, Psicologa Psicoterapeuta

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