Dr. Salvatore De Lucia - Psicologo

Dr. Salvatore De Lucia - Psicologo "Tutti abbiamo una missione comune, ed è quella di realizzare il nostro potenziale, di diventare ciò che siamo"

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Immaginatevi immersi nella natura incontaminata, circondati dal profumo inebriante del fieno e dal suono rilassante del ...
07/05/2024

Immaginatevi immersi nella natura incontaminata, circondati dal profumo inebriante del fieno e dal suono rilassante del vento tra le foglie. Davanti a voi, un magnifico cavallo, con i suoi occhi pieni di saggezza e forza. È l'inizio di un viaggio emozionante, un percorso di scoperta di sé attraverso la Gestalt Equine Therapy (G.E.T. - Terapia Equina della Gestalt).

La "terapia equina della Gestalt" non è solo una terapia, ma un'esperienza di vita che vi cambierà per sempre. È così che si può imparare a vivere nel presente, ad apprezzare il momento e a godere della bellezza del mondo che vi circonda. Ed è per questo che si sperimenta una connessione profonda con se stessi e con la natura, e trovare la forza e il coraggio di incontrare veramente se stessi.

Nella terapia equina della Gestalt, il cavallo non è solo un compagno di viaggio, ma una vera e propria guida. Attraverso il contatto autentico e il lavoro in coppia con l'animale, si entra in contatto con le proprie emozioni più profonde, paure e blocchi. Il cavallo, con la sua sensibilità e il suo istinto naturale, ci aiuta a riconoscere i nostri schemi comportamentali e a liberarci da ciò che ci limita.

Ogni sessione di terapia equina della Gestalt è un'esperienza unica e irripetibile. Attraverso le attività con il cavallo, si impara ad ascoltare il proprio corpo, a gestire le emozioni, a migliorare la comunicazione e a rafforzare la propria autostima. È un percorso di crescita personale che ci porta ad una maggiore consapevolezza di noi stessi e del nostro posto nel mondo.



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La vera potenza del cambiamento risiede nel momento in cui ci assumiamo la responsabilità di essere autentici, di abbrac...
22/02/2024

La vera potenza del cambiamento risiede nel momento in cui ci assumiamo la responsabilità di essere autentici, di abbracciare ciò che siamo realmente, anziché sforzarci di essere qualcun altro.

Quando ci concentriamo sul diventare la migliore versione di noi stessi, anziché cercare di conformarci a standard esterni, apriamo la porta a un processo trasformativo profondo e duraturo. Questo perché la genuinità e l’autenticità sono le fondamenta su cui costruire una vita significativa e appagante.

Assumere la responsabilità di essere ciò che si è significa accettare i nostri punti di forza e le nostre debolezze, abbracciando la totalità della nostra esperienza umana. Ciò comporta un profondo atto di auto-riflessione e auto-consapevolezza, in cui riconosciamo i nostri valori, passioni e obiettivi unici.

Quando ci concediamo il permesso di essere autentici, liberiamo una potente energia interiore che ci guida verso il cambiamento e la crescita personale. Non c’è bisogno di mascherare chi siamo o di conformarci agli standard degli altri; piuttosto, ci concentriamo sullo sviluppo delle nostre qualità innate e sulla realizzazione del nostro potenziale unico.

Inoltre, abbracciare la propria autenticità ci consente di coltivare relazioni più genuine e significative con gli altri. Quando ci mostriamo per chi siamo veramente, attraiamo persone che ci accettano e ci sostengono per ciò che siamo, senza giudizio o aspettative irrealistiche.

Il cambiamento diventa così un processo di esplorazione e crescita interiore, in cui ci avventuriamo nel territorio sconosciuto della nostra autenticità e scopriamo il potenziale illimitato che risiede dentro di noi.

Quindi, la prossima volta che ti troverai a cercare di essere qualcun altro o di conformarti agli standard degli altri, ricorda il potere trasformativo di essere semplicemente te stesso. Assumi la responsabilità di essere ciò che sei e lascia che questa consapevolezza guidi il tuo cammino verso la realizzazione personale e la felicità duratura.


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Ti è mai capitato di sentirti come se la tua mente fosse un foglio bianco immacolato? Zero pensieri, zero parole, solo u...
19/02/2024

Ti è mai capitato di sentirti come se la tua mente fosse un foglio bianco immacolato? Zero pensieri, zero parole, solo un silenzio assordante che ti imprigiona in una bolla di solitudine durante una conversazione?

Nella Gestalt, la mente bianca può essere vista come una resistenza al contatto con il "qui e ora". Ci si rifugia nel proprio "nulla" mentale, perdendo di vista la ricchezza del presente e la possibilità di connettersi con l'altro.

L'Analisi Transazionale ci aiuta a comprendere come le sceneggiature infantili influenzino il nostro modo di comunicare. Se da bambini abbiamo sperimentato il silenzio come punizione o come mancanza di valore, è probabile che lo associamo a un'esperienza negativa.

Cosa fare?

- Esplorare il "nulla": non come un abisso da colmare, ma come un'opportunità per entrare in contatto con sé stessi.
- Ascoltare le emozioni: il silenzio mentale può essere un modo per esprimere ansia, paura o insicurezza che non riusciamo a verbalizzare.
- Darsi il tempo di "sentire": non è necessario riempire ogni vuoto con pensieri.
- Prendere un momento per connettersi con le proprie emozioni può arricchire la conversazione.
- Comunicare in modo non verbale: il corpo può esprimere molto più di quanto le parole possano dire.
- Riconoscere i propri schemi: se ci si accorge di ripetere sempre lo stesso copione (es. la mente bianca durante le conversazioni), è importante analizzarlo e trovare nuove modalità di comunicazione.

La mente bianca non è una condanna. È un'opportunità per esplorare sé stessi, connettersi con le proprie emozioni e comunicare in modo più autentico.

Il silenzio può essere una preziosa risorsa per te e per gli altri.


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Il gioco di incapacitarsi è una dinamica relazionale caratterizzata da un comportamento di uno dei partner che si presen...
30/01/2024

Il gioco di incapacitarsi è una dinamica relazionale caratterizzata da un comportamento di uno dei partner che si presenta come incapace di fare qualcosa, mentre l'altro partner assume un ruolo di salvatore o protettore. Questo gioco può essere visto come una forma di dipendenza, in cui uno dei partner delega all'altro la responsabilità di prendersi cura di sé.

Questo gioco può essere visto come una forma di transazione vincente-perdente. Il partner che si presenta come incapace ottiene l'attenzione e la cura dell'altro partner, mentre l'altro partner ottiene il senso di potere e controllo.

I due partner si muovono in un circolo vizioso in cui uno dei partner si presenta come incapace e l'altro partner assume un ruolo di salvatore. Questo gioco può essere visto come una forma di dipendenza, in cui uno dei partner delega all'altro la responsabilità di prendersi cura di sé.

Il partner che si presenta come incapace può avere diverse motivazioni per farlo. Può essere una strategia per ottenere l'attenzione e la cura dell'altro partner. Può anche essere una forma di evitamento, per non assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Oppure, può essere una forma di controllo, per mantenere l'altro partner a sé.

Il partner che assume un ruolo di salvatore può avere diverse motivazioni per farlo. Può essere una forma di altruismo, per voler aiutare l'altro partner. Può anche essere una forma di bisogno di controllo, per sentirsi importante e necessario. Oppure, può essere una forma di evitamento, per non affrontare i propri problemi.

Il gioco di incapacitarsi può avere conseguenze negative per la coppia. Può portare a una relazione di dipendenza, in cui uno dei partner è costantemente bisognoso dell'altro. Può anche portare a conflitti e risentimenti, quando uno dei partner si sente frustrato o oppresso dall'altro.


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“Non ho nulla da dire". Quante volte ci è capitato di dirla o di ascoltarla questa frase. Spesso, chi si sente così, ha ...
19/11/2023

“Non ho nulla da dire".
Quante volte ci è capitato di dirla o di ascoltarla questa frase. Spesso, chi si sente così, ha paura di essere giudicato, di non essere interessante o di non avere una storia importante da raccontare.

Ma la verità è che ognuno di noi ha una storia da raccontare, una storia che è unica e preziosa!

Il narrarsi è un processo terapeutico che ci permette di dare un senso alla nostra vita, di mettere ordine tra i nostri pensieri e le nostre esperienze. È un modo per conoscere meglio noi stessi e per condividere la nostra storia con gli altri.

Quando ci raccontiamo, impariamo a dare valore alla nostra esperienza. Ci rendiamo conto che le nostre storie sono importanti, anche se non sono perfette o straordinarie… o forse proprio per questo.

Il narrarsi può essere un processo difficile, soprattutto se ci sentiamo insicuri o se abbiamo paura di essere giudicati o se nella nostra storia abbiamo sperimentato che la nostra voce non ha spazio per essere ascoltata. Ma è un processo che vale la pena di intraprendere, perché può aiutarci a crescere e a migliorare.

In psicoterapia, il narrarsi è un processo centrale. Il terapeuta aiuta il paziente a raccontare la sua storia, a dare un senso alle sue esperienze e a trovare nuove prospettive.

Ecco alcuni benefici del narrarsi in psicoterapia:
- Aumento dell'autoconsapevolezza: quando ci raccontiamo, impariamo a conoscere meglio noi stessi, i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre emozioni.
- Miglioramento della comunicazione: il narrarsi ci aiuta a sviluppare le nostre capacità comunicative, sia con noi stessi che con gli altri.
- Riduzione dello stress: il narrarsi ci aiuta a elaborare le nostre esperienze traumatiche o difficili, riducendo così lo stress e l'ansia.
- Aumento della coesione sociale: il narrarsi ci aiuta a sentirci connessi agli altri, condividendo le nostre esperienze e le nostre storie.

Qual è la tua storia che aspetta di essere raccontata?

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Il gioco relazionale del “ti ho beccato” è un modo inconsapevole di relazionarsi che si basa sulla manipolazione e sul c...
09/11/2023

Il gioco relazionale del “ti ho beccato” è un modo inconsapevole di relazionarsi che si basa sulla manipolazione e sul controllo. Il giocatore, in questo caso, accusa l'altra persona di aver fatto qualcosa di sbagliato, senza fornire prove concrete. L'obiettivo è mettere l'altra persona sulla difensiva e farla sentire in colpa.

Questo gioco relazionale è un esempio di Comando. Il giocatore utilizza il comando per ottenere ciò che vuole dall'altra persona.

Questo gioco nasce da un bisogno di controllo e riaffermazione. Il giocatore sente il bisogno di avere il potere sull'altra persona e di riaffermare la propria posizione di superiorità. Per questo motivo, utilizza la sorpresa e la vergogna per minare l'autostima dell'altra persona e renderla più vulnerabile.

Il giocatore vuole che l'altra persona faccia ciò che vuole lui e vuole sentirsi superiore. Per questo motivo, utilizza il gioco per far sentire l'altra persona in colpa, insicura e dipendente.

Alla base di questo gioco ci sono comunque diversi guadagni:
- Interno: si trova il modo di giustificare la propria collera, senza assumersene la responsabilità;
- Esterno: si evita di essere messi di fronte alle proprie deficienze;
- Esistenziale: si conferma a se stessi che non ci si può fidare si nessuno.

È importante ricordare che i giochi relazionali sono spesso ripetitivi. Se riconoscete di essere coinvolti in un gioco relazione del “ti ho beccato”, è importante cercare di interromperlo. Questo può essere difficile, ma è possibile.

Con un po' di consapevolezza e pratica, si può imparare a riconoscere e disinnescare questi giochi tossici.

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Il vaginismo è una condizione sessuale che si manifesta con una contrazione involontaria dei muscoli vaginali, che rende...
06/11/2023

Il vaginismo è una condizione sessuale che si manifesta con una contrazione involontaria dei muscoli vaginali, che rende difficile o impossibile la penetrazione.

Può essere causato da una serie di fattori, tra cui:
- Traumi fisici o emotivi: un’esperienza traumatica, come un abuso sessuale o un parto difficile, può portare a vaginismo.
- Ansia o paura: l’ansia o la paura del dolore possono causare una contrazione muscolare involontaria.
- Problemi di autostima: una bassa autostima può portare a vaginismo, poiché la persona può sentirsi inadeguata o non meritevole di piacere sessuale.

Secondo la terapia della GESTALT, il vaginismo è una manifestazione di un conflitto interiore. La persona può avere paura del dolore, dell’intimità o dell’abbandono. La terapia può aiutare la persona a riconoscere e risolvere questo conflitto, in modo da poter sperimentare un rapporto sessuale sano e soddisfacente.

Secondo l’ANALISI TRANSAZIONALE, il vaginismo può essere il risultato di un messaggio inconscio de genitore interno critico. Questo messaggio può essere qualcosa come “il sesso è sporco” o “non sei abbastanza bella per essere desiderata”. La terapia può aiutare la persona a identificare e modificare questi messaggi inconsci, in modo da poter sperimentare il sesso in modo più positivo.

Ecco alcuni suggerimenti per affrontare il vaginismo:
- Inizia con una terapia per identificare i fattori che contribuiscono al tuo vaginismo.
- Impara a rilassare i muscoli vaginali attraverso esercizi di respirazione e di consapevolezza corporea.
- Crea un ambiente sicuro e confortevole per il rapporto sessuale.
- Comunica con il/la tuo/a partner i tuoi bisogni e desideri.

Il vaginismo è una condizione comune che può essere superata con il tempo e con l’aiuto di un terapeuta. Meriti di avere una vita sessuale soddisfacente!

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La manipolazione del dare per ricevere è una forma di controllo emotivo in cui una persona usa il proprio altruismo per ...
19/10/2023

La manipolazione del dare per ricevere è una forma di controllo emotivo in cui una persona usa il proprio altruismo per ottenere qualcosa in cambio. Chi la pratica si prodiga per gli altri, ma lo fa con l'aspettativa di ricevere qualcosa in cambio, come attenzione, amore, o favori.

La manipolazione del dare per ricevere spesso si impara in famiglia, in un contesto in cui l'amore e l'affetto sono condizionati al comportamento. Ad esempio, un bambino che viene amato solo quando è bravo a scuola o quando fa i capricci, può imparare che il modo per ottenere l'attenzione e l'amore dei genitori è quello di dare qualcosa in cambio.

La manipolazione del dare per ricevere può essere perpetuata da una serie di fattori, tra cui:
- Un basso senso di autostima: le persone che si sentono inadeguate o non meritevoli di amore possono sentirsi costrette a manipolare gli altri per ottenere l'attenzione e l'approvazione che desiderano.
- Un bisogno di controllo: le persone che hanno un forte bisogno di controllo possono usare la manipolazione per esercitare potere sugli altri.
- Un modello di comportamento appreso: se si è cresciuti in una famiglia in cui la manipolazione era la norma, è più probabile che si perpetui questo modello di comportamento.

La terapia può essere un valido aiuto per:
- Riconoscere i segnali della manipolazione.
- Capire le tue dinamiche relazionali.
- Sviluppare un senso di autostima e di assertività.
- Imparare a stabilire confini sani.

La manipolazione del dare per ricevere può essere una forma di controllo emotivo molto dannosa. Se ti senti come se stessi manipolando gli altri, è importante ricordare che non sei un mostro. Probabilmente hai imparato questo comportamento in un contesto familiare difficile. La terapia può aiutarti a capire perché ti comporti in questo modo e a sviluppare strategie più sane per relazionarti con gli altri.

È possibile superare la manipolazione del dare per ricevere e costruire relazioni sane e basate sul rispetto reciproco.


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La disfunzione erettile (DE) è un problema sessuale che si manifesta con l'incapacità di raggiungere o mantenere un'erez...
10/10/2023

La disfunzione erettile (DE) è un problema sessuale che si manifesta con l'incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione sufficiente per un'attività sessuale soddisfacente. È un problema molto comune, che colpisce circa il 30% degli uomini di età superiore ai 40 anni.

Le CAUSE della DE possono essere di natura organica o psicologica.
Tra le cause ORGANICHE più comuni ci sono:
Malattie cardiovascolari, diabete, problemi di tiroide, problemi ormonali, farmaci, alcol e tabacco.
Tra le cause PSICOLOGICHE più comuni ci sono:
Ansia, stress, depressione, problemi relazionali e traumi sessuali.

La TERAPIA può aiutare il paziente a comprendere le cause del problema e a sviluppare strategie per affrontare la DE.

Secondo la Gestalt, la DE può essere vista come un sintomo di un blocco o di un'interruzione nel flusso di energia vitale. Questo blocco può essere causato da una serie di fattori, tra cui:
- Ansia o stress: l'ansia può interferire con la capacità di rilassarsi e di concentrarsi sul piacere sessuale.
- Problemi relazionali: la DE può essere un sintomo di un problema di comunicazione o di intimità nella relazione di coppia.
- Conflitti interiori: la DE può essere un modo inconscio per esprimere un conflitto interiore, come il timore di fallire o di essere rifiutati.

Secondo l'analisi transazionale, la DE può essere vista come un sintomo di un gioco relazionale disfunzionale. Un gioco relazionale è un comportamento ripetitivo che viene messo in atto inconsapevolmente per ottenere un risultato desiderato. Nel caso della DE, il gioco relazionale potrebbe essere finalizzato a ottenere l'attenzione o la compassione del partner, o a evitare l'intimità.

In un percorso di terapia il paziente può essere aiutato a:
- Riconoscere e esprimere le proprie emozioni
- Rilassarsi e concentrarsi sul piacere sessuale
- Risoluzione di conflitti interiori
- Identificare e modificare i giochi relazionali disfunzionali
- Sviluppare nuove modalità di comunicazione e di relazione


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In psicologia della Gestalt, una gestalt è un'unità percettiva completa e significativa. Quando una gestalt è completa, ...
07/10/2023

In psicologia della Gestalt, una gestalt è un'unità percettiva completa e significativa. Quando una gestalt è completa, si dice che sia "chiusa". Quando invece è incompleta, si dice che sia "aperta".

Le gestalt aperte sono esperienze che non sono state vissute fino in fondo, che non hanno avuto una conclusione soddisfacente. Possono essere esperienze positive o negative, ma in entrambi i casi hanno un impatto sulla nostra vita presente.

*COME SI MANIFESTANO LE GESTALT APERTE?*

Le gestalt aperte possono manifestarsi in diversi modi, sia a livello fisico che emotivo. A livello fisico, possono manifestarsi sotto forma di sintomi fisici, come dolori, malesseri o malattie. A livello emotivo, possono manifestarsi sotto forma di emozioni negative, come ansia, depressione o rabbia.

Qual è l'influenza delle gestalt aperte sulla nostra vita?

Le gestalt aperte possono avere un impatto negativo sulla nostra vita in diversi modi. Possono:

- Limitare la nostra crescita personale: se non affrontiamo le nostre gestalt aperte, possiamo rimanere bloccati in vecchi schemi e modelli di comportamento;
- Provocare sofferenza emotiva: le gestalt aperte possono essere una fonte di ansia, depressione o rabbia;
- Influire negativamente sulle nostre relazioni: le gestalt aperte possono portare a difficoltà nelle relazioni con gli altri.

*L'importanza di chiudere le gestalt aperte*

Per vivere una vita piena e soddisfacente è importante chiudere le gestalt aperte. Questo è possibile attraverso la terapia della Gestalt, un approccio psicoterapeutico che si concentra sul qui e ora e sull'esperienza del paziente.

La terapia della Gestalt aiuta il paziente a riconoscere e affrontare le sue gestalt aperte. Attraverso un processo di consapevolezza, espressione e accettazione, il paziente può completare le esperienze incompiute e liberarsi dalle loro conseguenze negative.

Se senti che hai delle gestalt aperte nella tua vita, forse è arrivato il momento di riconoscerle e affrontarle in modo sano e costruttivo!


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I preliminari sono una parte importante dell'esperienza sessuale poiché possono aiutare a creare intimità, eccitazione e...
05/10/2023

I preliminari sono una parte importante dell'esperienza sessuale poiché possono aiutare a creare intimità, eccitazione e piacere.
Tuttavia, per alcune persone i preliminari possono essere fonte di disagio.

*QUALI SONO I MOTIVI DEL DISAGIO?*
I motivi del disagio per i preliminari possono essere diversi e possono variare da persona a persona. Alcuni esempi includono:
- Problemi di autostima o body shaming: sentirsi insicuri del proprio corpo può rendere difficile godersi i preliminari;
- Traumi o esperienze negative legate al sesso: esperienze negative passate, come abusi o violenze, possono portare a difficoltà nel provare piacere sessuale;
- Educazione sessuale limitata: una scarsa educazione sessuale può portare a una mancanza di conoscenza e consapevolezza del proprio corpo e del proprio piacere;
- Pregiudizi sociali: i pregiudizi sociali sul sesso possono portare a vergogna o imbarazzo per i preliminari.

Se provi disagio per i preliminari è importante parlare il/la tuo/a partner e con un professionista. Parlare dei tuoi sentimenti può aiutarti a capire la causa del tuo disagio e a trovare modi per affrontarlo.

PUOI INIZIARE A:
- Comunicare con il/la tuo/a partner: parla con il/la tuo/a partner dei tuoi sentimenti e delle tue preferenze. È importante sentirsi a proprio agio nel parlare di sesso con il/la proprio/a partner;
- Praticare autoerotismo: l'autoerotismo può aiutarti a conoscere il tuo corpo e a scoprire cosa ti piace;
- Cercare un professionista: puoi così capire la causa del tuo disagio e capire modi per affrontarlo.

*RICORDATI CHE IL SESSO È UN'ESPERIENZA PIACEVOLE E CHE TUTTI ABBIAMO IL POTERE DI GODERCELA!*


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Il perdono è un processo complesso che implica la rinuncia al risentimento, all'odio e al desiderio di vendetta nei conf...
23/09/2023

Il perdono è un processo complesso che implica la rinuncia al risentimento, all'odio e al desiderio di vendetta nei confronti di una persona che ci ha fatto del male. È un atto di compassione che può essere molto difficile da compiere, ma che può portare a grandi benefici sia per chi perdona che per chi è perdonato.

In alcuni casi il paziente può essere bloccato da un evento traumatico o da un'esperienza di abbandono o di abuso, che lo porta a provare rabbia, rancore e dolore. Il perdono può aiutarlo a liberarsi da queste emozioni e a ritrovare un equilibrio interiore.

Numerosi studi hanno dimostrato che il perdono ha diversi benefici per la salute fisica e mentale. Tra questi si possono annoverare:
- Riduzione dello stress e dell'ansia
- Miglioramento dell'umore
- Aumento dell'autostima
- Miglioramento delle relazioni interpersonali
- Riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e di cancro

Il perdono non è un processo lineare e può richiedere tempo e impegno. Ma puoi sempre iniziare da questi punti:

1. ACCETTARE L'ACCADUTO. Il primo passo è accettare che l'evento traumatico o l'esperienza dolorosa è avvenuta. Non cercare di negarlo o giustificarlo.
2. RICONOSCERE LE TUE EMOZIONI. È importante riconoscere e accettare le emozioni che provi, come rabbia, risentimento e dolore. Non cercare di reprimerle o di negarle.
3. PERDONA LA PERSONA, NON IL SUO COMPORTAMENTO.
Il perdono non significa che approvi il comportamento dell'altra persona. Significa che rinunci al tuo desiderio di vendetta o di punizione.
4. CERCA DI CAPIRE IL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRA PERSONA.
Mettiti nei panni dell'altra persona e cerca di capire perché ha agito in quel modo. Questo non significa che devi giustificare il suo comportamento, ma può aiutarti a comprendere la situazione e a perdonare.
5. PERDONA TE STESSO.
Non cercare di punirti o sentirti in colpa. Spesso rifiutare rigorosamente il perdono è un gioco per tenere l'altro stretto a noi (dentro di noi è sempre presente) e non lasciarlo mai andare.


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