30/08/2025
Il suo sorriso era il fiore splendente di un carattere forte e di una personalità caratterizzata da un carisma che l’aveva sempre contraddistinta, sul lavoro così come nella vita. Aveva iniziato a lavorare alla questura di Torino per poi arrivare, una ventina d’anni fa, a Livorno. «Era una donna, una mamma e una poliziotta esemplare», dicono i colleghi. Simona Boldrini è morta a 50 anni dopo una lunga malattia e lascia un grande vuoto nei cuori di tutte le persone che le volevano bene. In quelli dei colleghi e degli amici. E soprattutto in quelli del marito Andrea e dei due figli: Nicola e Alice. Simona Boldrini era originaria di Ronciglione, in provincia di Viterbo, e la sua carriera come poliziotta l’ha portata a girare l’Italia. Di stanza per qualche tempo alla questura di Torino, da una ventina d’anni Boldrini era all’ufficio livornese della polizia di Frontiera Marittima. E qui si era fatta amare da tutti, per il suo carattere aperto e gentile. «Lascia un vuoto immenso – dicono i colleghi –. Era una donna coraggiosa e una collega incredibile». All’ufficio di frontiera marittima si occupava prevalentemente di denunce e amava moltissimo il suo lavoro di poliziotta, che ha sempre svolto con passione e dedizione: sia sulla strada che negli uffici. «Simona – racconta il marito – è sempre stata una donna ottimista e, nonostante i problemi, affrontava tutto col sorriso. Era molto attaccata al lavoro e alla sua famiglia». E, aggiungono i colleghi, «era una persona allegra e bella». Una donna, insomma, che ha lasciato un segno indelebile negli animi di chi ha trascorso con lei una parte del proprio percorso di vita.