Maria Orefice Psicologa

Maria Orefice Psicologa “Non va dallo Psicologo chi ha dei problemi, quelli li abbiamo tutti, ci va chi intende risolverli

06/05/2022

“Non c’è fatica nelle cose che ci accomunano, non c’è studio, non c’è sorpresa.
Quando sentiamo che qualcuno ci corrisponde nella sua essenza, di solito quello che diciamo è che siamo uguali; agli innamorati piace molto dichiararsi i sentimenti reciproci dicendosi >.
Ma poi è sulle differenze che fondi una vita insieme, sul colmare con precarie e traballanti assi di legno le distanze tra il mio essere me e il tuo essere te e nonostante lo spazio che ci separa fare continuamente fatica per sostituire le tavole marcite che le lacrime ed il sudore inumidiscono nel tempo “.

Cosa vuol dire essere una psicoterapeuta.“Dare fastidio, prima di sollevare. Sollevare polvere,prima di ordinare. Ordina...
02/04/2022

Cosa vuol dire essere una psicoterapeuta.

“Dare fastidio, prima di sollevare. Sollevare polvere,prima di ordinare. Ordinare la guerra, prima di siglare la pace”.

Le emozioni non sono nostri nemici, ma potenti alleati che ci danno la passione necessaria, mentre la ragione è ciò che ...
01/12/2020

Le emozioni non sono nostri nemici, ma potenti alleati che ci danno la passione necessaria, mentre la ragione è ciò che ci guida sulla strada giusta sulla quale muovere i passi più appropriati.

👩🏻‍⚕️ VIOLENZA PSICOLOGICA? I SEGNALI PER RICONOSCERLA! LEGGI COME...Giornata mondiale contro la violenza delle donne!Mo...
25/11/2020

👩🏻‍⚕️ VIOLENZA PSICOLOGICA? I SEGNALI PER RICONOSCERLA! LEGGI COME...

Giornata mondiale contro la violenza delle donne!

Molto spesso associamo l’idea di “violenza sulle donne” esclusivamente a notizie di cronaca, fatte di sangue e morte, tuttavia oggi diventa più che mai importante ricordarsi che il tipo di violenza che subisce il genere femminile non è solo di tipo fisico: c'è un'altra forma di maltrattamento, più subdola e per questo meno visibile, che è quella psicologica, molto spesso non riconosciuta, negata o addirittura nascosta.

Come puoi capire, prima che sia troppo tardi, e il partner che dice di amarti, in realtà stia esercitando su di te qualche forma di violenza psicologica?
Se compie una di queste azioni, è necessario comprendere che forse, è arrivato il momento di allontanarti da lui il prima possibile e di mettere te stessa al primo posto:

1. Svalutazione continua
Il partner che esercita violenza psicologica sulla compagna, tende a svalutarla in continuazione. Da semplici critiche sull'abbigliamento o il trucco, a considerazioni pesanti e denigranti, con veri e propri insulti, sulla sua persona, il suo lavoro, il suo modo di vivere o interagire con gli altri.

2. Silenzio
Anche il silenzio rappresenta un potentissimo abuso emotivo. Si tratta infatti di un modo subdolo e meschino di scatenare in te senso di colpa e inadeguatezza con il semplice mezzo dell'indifferenza.

3. Atteggiamenti passivo-aggressivi
Gli atteggiamenti passivo-aggressivi rientrano tra le tattiche più subdole e spiazzanti che il manipolatore emotivo preferisce per esercitare dominio sulla partner. Molto vicini al silenzio, questi comportamenti ambigui e poco chiari non sono altro che dei modi per spiazzare e mettere in crisi la donna, per non farla sentire padrona di se stessa e aumentarne la dipendenza.

4. Il gioco della vittima
Sesso l'abuso emotivo si esprime attraverso una modalità subdola: il gioco della vittima. Il manipolatore infatti, può arrivare a ricoprire il ruolo della vittima per scaricare tutte le colpe e le responsabilità sull'altro, ottenendo nuovamente lo stesso risultato: avere la situazione in pugno e screditare la partner che si sentirà inadeguata e sempre più dipendente da lui.

5. Gaslighting
Il gaslighting è la sensazione di stordimento che il partner provoca alla compagna con l'intento di farla dubitare di se stessa, della sua memoria e della sua percezione. Come avviene? Semplicemente con le parole. Il partner utilizza una strategia comunicativa sapiente e subdola che ha lo scopo di confondere la donna e di farle credere di essere pazza.
6. Gelosia patologica
Generalmente un uomo che esercita abuso emotivo sulla compagna è affetto da una insana gelosia non giustificata da dati oggettivi. Si tratta infatti di una reazione istintiva che nasce da una profonda insicurezza e che si manifesta come una vera ossessione. Questo atteggiamento nasce da una errata percezione della relazione amorosa: l'uomo pensa infatti di potere esercitare dominio e possesso nei confronti della compagna, non considerandola come una donna ma come una sua proprietà. Concretamente, questa gelosia patologica si manifesta con reazioni esagerate e comportamenti ossessivi che rendono impossibile la vita della donna, minando ancora una volta la sua sicurezza e facendola sentire in colpa e inadeguata.

7. Discredito delle persone vicine alla compagna
Diretta conseguenza del punto precedente è il tentativo del partner di gettare discredito su tutte le persone che circondano la compagna. Ne segue un vero e proprio isolamento della donna, che non fa altro che peggiorare la sua situazione e minarne ancora di più autostima e sicurezza.

8. Minacce e ricatti continui
Come se non bastasse, spesso si arriva a vere e proprie minacce, implicite o esplicite, che non fanno altro che esasperare ulteriormente la situazione, gettando la donna nello sconforto più totale. Dopo aver messo in atto tutte le precedenti tattiche, il partner può contare su una cosa: la donna si sente indebolita e completamente smarrita, tanto da cadere nuovamente nel tranello dei ricatti.

Per uscire da una situazione di violenza psicologica non ci sono armi migliori se non l'amore di sé e la consapevolezza di essere in una situazione dannosa dalla quale vi è un'unica soluzione: la fuga.

L'unica cosa da fare in una situazione di abuso emotivo è lasciare la persona in questione e ripartire da se stesse.

Se pensi di essere vittima di violenza, denuncia la tua condizione chiamando il 1522, il numero verde promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dedicato alla gestione di casi delicati come il tuo.

CONTATTAMI e fissa un colloquio , se credi sia finalmente giunto il momento di rimetterti al primo posto.

20/11/2020

👩🏻‍⚕️ Ciao, chiamo Maria Orefice e sono una Psicologa regolarmente iscritta all’albo della Regione Campania (num. 7867\2018) oltre che Psicoterapeuta specializzanda in orientamento sistemico - relazionale presso l’Imeps- Istituto di medicina e Psicologia Sistemica di Napoli.

GUARDA IL VIDEO PER CONOSCERMI MEGLIO!

"Non va dallo psicologo chi ha dei problemi, quelli li abbiamo tutti, ci va chi intende risolverli"

👩🏻‍⚕️ È POSSIBILE CONTROLLARE LA FAME NERVOSA?È certamente possibile controllare la fame nervosa ma ad una condizione:es...
16/11/2020

👩🏻‍⚕️ È POSSIBILE CONTROLLARE LA FAME NERVOSA?

È certamente possibile controllare la fame nervosa ma ad una condizione:
essere capaci di spezzare il circolo vizioso segnale-desiderio-gratificazione-abitudine.

Per farlo occorre attuare delle modifiche comportamentali specifiche che possiamo dividere in 4 passi fondamentali:

1
Occorre riconoscere questo atteggiamento come “non corretto”, è fondamentale diventare consapevoli del comportamento che determinati segnali possono indurre su di noi. Senza consapevolezza non può esserci cambiamento.

2
La fame nervosa è gratificante, il “piano B” non può funzionare se non lo è
altrettanto. Occorre mettere a punto reazioni alternative altrettanto piacevoli, per non farci ricadere nella tentazione.

3
La fame nervosa si fonda sul comportamento impulsivo; creare un diario (come un copione) che ci faccia da guida può aiutare a cambiare il nostro modo di pensare allo stimolo del cibo e seguire un regime alimentare equilibrato come si fa con un programma di lavoro.

4
La fame nervosa è di fatto una dipendenza che può anche essere difficile da debellare. Come per l’alcolismo o il tabagismo è importante avere accanto qualcuno che ci aiuti in questo percorso, rinforzando la nostra motivazione. I cambiamenti non sono facili da attuare da soli, se non si vogliono più fare 3 o quattro spuntini in 2 ore la sera davanti alla TV è bene condividere le regole con un’altra persona che possa tenerci d’occhio e frenarci quando la voglia di spiluccare ci assale.

E TU RIESCI A CONTROLLARE LA FAME NERVOSA? COME?
QUAND'È CHE NON RIESCI A RESISTERE?

👩🏻‍⚕️ DIPENDENZA DA CIBO: CHE COS'È E COME USCIRNEPer quanti l’idea del lockdown va a braccetto con quella di cibo?Esist...
13/11/2020

👩🏻‍⚕️ DIPENDENZA DA CIBO: CHE COS'È E COME USCIRNE

Per quanti l’idea del lockdown va a braccetto con quella di cibo?

Esiste un confine oltre il quale la golosità, cede il posto alla dipendenza alimentare?!

L’alimentazione incontrollata s’innesca per prevenire stati di disagio o per alleviare sentimenti di inadeguatezza, di impotenza, ansia o irritabilità che, siamo onesti, in questo periodo chi non sperimenta od ha sperimentato?

Il cibo diventa un vero e proprio anestetico per la mente che usiamo, inconsapevolmente, per evitare di vivere emozioni negative.

Perché proprio il cibo? Per fattori culturali, ambientali e psicologici.
Il cibo è facile da reperire. Nella nostra cultura, fin da bambini, siamo abituati a vedere il “cibo come premio” o come soddisfacimento di un capriccio: “se fai il bravo, la mamma ti compra un gelato!”. “Se mangi tutto, puoi avere la cioccolata”.
I grandi incontri di famiglia vertono sulla condivisione di un pasto. E così, il cibo diventa un forte simbolo per la nostra psiche.

Inoltre è più facile rifugiarsi nel cibo con la magica speranza che possa soddisfare ogni bisogno proprio come faceva nella nostra prima infanzia, quando un abbraccio materno e una poppata bastavano a risolvere tutto.

Così, in chi soffre di dipendenza alimentare, qualsiasi tipo di frustrazione può innescare un’abbuffata. Un bisogno insoddisfatto determina quindi una pulsione verso il nutrimento.

Questo è ancora più vero in chi soffre di abbuffate notturne, di notte, siamo meno vigili e le pulsioni inconsce prendono il sopravvento sulla parte razionale con più facilità.

Il cibo diventa la soluzione e la causa di ogni tuo problema, stabilendo così un circolo vizioso difficile da interrompere e che si conclama nel tempo.

COME USCIRNE?
Facendosi aiutare da due figure professionali: lo psicoterapeuta e il nutrizionista.

Non puoi indurti una forzata astinenza dal cibo, qui un approccio ON/OFF è del tutto inappropriato.

Il cibo è sempre disponibile e soprattutto necessario per il proprio sostentamento.
E’ quindi essenziale sviluppare “un lavoro di squadra” che coinvolge nutrizionisti e psicoterapeuti. In alcuni casi potrebbe essere necessario l’intervento di uno psichiatra per la prescrizione di farmaci dopaminergici o ansiolitici.

È TU RIESCI A CONTROLLARE LA FAME NERVOSA? COME?
QUAND'È CHE NON RIESCI A RESISTERGLI?

SCRIVILO NEI COMMENTI, NEL PROSSIMO POST 4 CONSIGLI UTILI SU COME RESISTERE ALLA FAME NERVOSA!

E con quel “MAI” poi ti porti il peso dei rimpianti per sempre!
11/11/2020

E con quel “MAI” poi ti porti il peso dei rimpianti per sempre!

TUO FIGLIO SOFFRE DI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO?LA DIDATTICA A DISTANZA HA RESO LE COSE MAGGIORMENTE COMPLESS...
30/10/2020

TUO FIGLIO SOFFRE DI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO?
LA DIDATTICA A DISTANZA HA RESO LE COSE MAGGIORMENTE COMPLESSE?
ecco alcuni consigli autorevoli per gestire al meglio la situazione

Cellulare, tablet, computer, chi l'avrebbe mai detto che avrebbero sostituito banchi, lavagna e libri? E il tutto è successo da un giorno all'altro. Certo le lezioni online possono essere un diversivo stimolante, c'è tanto da imparare sulle nuove tecnologie e finalmente possiamo usare il digitale non solo per videogiochi o per le chat con gli amici.
Eppure per alcuni di noi potrebbe non essere così facile e divertente. Non siamo tutti uguali, lo sappiamo. E così pure l'apprendimento cambia da studente a studente. Ecco perché ci sono le certificazioni e i piani didattici personalizzati che si utilizzano in caso di disturbo specifico dell'apprendimento, ma anche se si viene da un altro Paese e non si conosce bene l'italiano, oppure semplicemente se ci si trova in un momento di difficoltà (per mille motivi può capitare a chiunque). E per chi è in una di queste situazioni, può essere problematico gestire tutti gli stimoli che vengono dalla didattica a distanza.

In rete c'è anche parecchio materiale che può darvi una mano.
Sul sito dell'Aid si può scaricare gratuitamente una guida sulla didattica a distanza dove sono consigliate diverse pagine web utili.

www.aiditalia.org

👩🏻‍⚕️ DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO, COME POSSIAMO AIUTARE CHI NE SOFFRE? 🤔 Quali sono i disturbi dell'apprendimento?DISLE...
26/10/2020

👩🏻‍⚕️ DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO, COME POSSIAMO AIUTARE CHI NE SOFFRE?

🤔 Quali sono i disturbi dell'apprendimento?

DISLESSIA: disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo;

DISORTOGRAFIA: disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica;

DISGRAFIA: disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell'abilità motoria della scrittura;

DISCALCULIA: disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

👍🏻 Come puoi aiutare i bambini\ragazzi affetti da DSA? Qualche consiglio da ricordare:

1) Sfrutta la plasticità cerebrale
Le capacità dei bambini possono migliorare, sempre.
Se sei in grado di dargli gli strumenti di cui ha bisogno ed eviti di chiedergli ciò che non può fare, gli garantirai un apprendimento di successo, da vivere in una condizione di benessere.

2) Aiutali a compensare le abilità compromesse per garantire un apprendimento di successo
È molto utile per uno studente con dislessia acquisire efficaci strategie di studio una di esse può essere, ad esempio, quella che implica l’uso di parole chiave.

3Sostieni il loro studio con delle strategie ad hoc
Per uno studente con DSA, imparare un adeguato metodo di studio significa possedere il principale e più importante strumento compensativo che affianca poi gli altri, sia tecnologici che didattici.

4) Facilita la loro memorizzazione attraverso le mappe
Solitamente gli studenti con dislessia possiedono uno stile di apprendimento prevalentemente globale e intuitivo, ma faticano a memorizzare informazioni verbali.

5) Prenditi cura delle loro emozioni
Spesso le difficoltà scolastiche sono accompagnate da ansia, frustrazione, desiderio di mollare. Queste emozioni hanno, poi, delle ricadute negative sull’apprendimento. È importante allora che gli insegnanti e i genitori non solo si prendano cura di questi vissuti per aiutare gli studenti con DSA a vivere la scuola in una situazione di maggior benessere, ma che riescano a prevenirli attraverso strategie di acquisizione di maggior consapevolezza delle proprie difficoltà, ma anche dei propri punti di forza.

6) Sostieni lo sviluppo della loro autostima.
A causa delle frequenti situazioni di fatica e di fallimento che i bambini con DSA incontrano, la loro autostima in ambito scolastico solitamente non è molto positiva. Proporre giochi o riflessioni su questo può aiutare loro, come anche i loro compagni, a viversi in modo più positivo, accettando i propri limiti e sfruttando i propri talenti.

L’insegnamento che ci vuole dare Einstein è semplice ed evidente. Ognuno di noi ha delle doti naturali, che potremmo def...
23/10/2020

L’insegnamento che ci vuole dare Einstein è semplice ed evidente. Ognuno di noi ha delle doti naturali, che potremmo definire talenti: non si acquisiscono con l’esercizio e nemmeno ci possono essere insegnati, si hanno con la nascita ed è possibile perfezionarli. Non tutti disponiamo degli stessi talenti, ognuno, nella propria vita, si può realizzare al massimo solo se parte da una dote naturale.

Riprendendo la metafora di Eistein, anche il pesce ha i suoi talenti ed è su questo che si deve puntare e non richiedere prestazioni che non sarebbe mai in grado di fornire, perchè sappiamo bene che un pesce non potrà mai salire sull'albero

In conclusione, quello che conta sono le capacità che ognuno di noi ha e che sono diverse da quelle che hanno gli altri; è nel modo con cui le sfruttiamo e le valorizziamo che dobbiamo essere valutati, perché, tutto sommato, ciascuno è un genio, se rapportato ai talenti che gli sono stati assegnati dalla natura.

👩🏻‍⚕️ SOFFRI DI STANCHEZZA MENTALE? SCOPRILO FACENDO QUESTO TESTRispondi alle domande e segnati le risposte (MAI - A VOL...
21/10/2020

👩🏻‍⚕️ SOFFRI DI STANCHEZZA MENTALE? SCOPRILO FACENDO QUESTO TEST

Rispondi alle domande e segnati le risposte (MAI - A VOLTE - SEMPRE)

Scrivi nei commenti qual è stata la risposta più frequente e ti invierò il risultato in privato

👩🏻‍⚕️ SOFFRI DI STANCHEZZA MENTALE? ECCO 9 CONSIGLI UTILILa stanchezza mentale sembra essere una condizione abbastanza c...
16/10/2020

👩🏻‍⚕️ SOFFRI DI STANCHEZZA MENTALE? ECCO 9 CONSIGLI UTILI

La stanchezza mentale sembra essere una condizione abbastanza comune: siamo spesso sottoposti a continuo stress e ritmi di vita estenuanti che ci portano a manifestare i sintomi tipici di questa condizione come mancanza di energie e desiderio costante di dormire.

La stanchezza è uno stato psicofisico conseguente a uno sforzo o, in senso più generale, conseguente a uno stress fisico o mentale. Oggi stiamo vivendo un’epidemia di stanchezza semplicemente perché questa non rientra più nei nostri interessi. Pensiamo di dover essere sempre pronti e performanti al 100% ad ogni ora del giorno e della notte. Se sentiamo di essere stanchi ci sentiamo in colpa o al contrario ci sentiamo sopraffatti dal più piccolo impegno, perché non sappiamo dare priorità agli impegni.

È vero che tutti possiamo essere multitasking, ma facciamo attenzione a non esagerare e a non cedere alla sindrome di Wonder Woman o di Superman!

Non è possibile vivere la nostra esistenza senza stancarci in qualche modo e senza consumare energie. Il problema di una stanchezza eccessiva si manifesta però quando non gestiamo adeguatamente le nostre energie. Tanti di noi non si preoccupano della stanchezza che provano semplicemente perchè pensano di non poterci fare niente (“Devo per forza lavorare, dovrò pur mangiare!”) oppure perché non se ne accorgono (“Non sono stanco!”).

Sintomi fisici
• insonnia
• dolori muscolari
• crampi allo stomaco
• diarrea
• colite
• abbassamento delle difese immunitarie
• accelerazione del battito cardiaco
• debolezza articolare
• frequente bisogno di urinare
• emicrania

Sintomi psichici:
• irritabilità,
• bassa concentrazione,
• scarsa capacità di memorizzazione,
• vuoti di memoria,
• spossatezza
• continuo senso di pesantezza nonostante si riposi adeguatamente.

Sicuramente utile è cercare di:
• ridurre il carico di lavoro o di studio;
• dormire bene, almeno 8 ore a notte;
• fare sport;
• mangiare sano;
• bere meno bevande eccitanti (ad esempio il caffè);
• diminuire il fumo
• prendersi cura di sé
• concedersi dei momenti per la cura della propria persona
• passare più tempo con il proprio partner.

Se tutto questo non dovesse bastare, si può chiedere aiuto ad un professionista.

"Prendete la vita con leggerezzache la leggerezza non è superficialità,ma planare sulle cose dall'altonon avere macigni ...
14/10/2020

"Prendete la vita con leggerezza
che la leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall'alto
non avere macigni sul cuore"

Italo Calvino

Ciò che ti rende infelice sono i tuoi pensieri...CAMBIALI!!Quali sono i pensieri che ti rendono infelice? Quali sono i p...
10/10/2020

Ciò che ti rende infelice sono i tuoi pensieri...CAMBIALI!!

Quali sono i pensieri che ti rendono infelice? Quali sono i pensieri che ti tengono fermo e non ti fanno andare avanti?

👩🏻‍⚕️ COMBATTERE I PENSIERI TOSSICI - 5 CONSIGLI UTILI “Sono un fallimento”“Mia madre aveva ragione”“Non ne faccio una b...
07/10/2020

👩🏻‍⚕️ COMBATTERE I PENSIERI TOSSICI - 5 CONSIGLI UTILI

“Sono un fallimento”
“Mia madre aveva ragione”
“Non ne faccio una buona!”
“Sono brutto\a, merito di restare da solo\a”
“Sono grasso\a ed ingombrante!”
“E’ inutile che io ci provi, già so che fallirei!”

Vi è mai capitato nel corso della vita, di pensare ad almeno una di queste cose?
Cosa è accaduto, poi?
Molto probabilmente..niente.
Certi pensieri hanno il potere di trasformarsi in catene e, quando ci entrano in testa, ci impediscono di fare qualsiasi cosa.

I pensieri tossici sono tipi di pensieri disfunzionali, che goccia dopo goccia possono riuscire a scavare una voragine nella nostra autostima.
Questi pensieri riguardano tutte le sfere della nostra vita e spesso, sono il risultato di esperienze infantili ripetute ed interiorizzate.

Come possiamo provare a governare questi pensieri tossici, senza farci condizionare da essi?
Ecco alcuni piccoli suggerimenti:

1)DIVENTA CONSAPEVOLE DEI TUOI PENSIERI
Se hai un pensiero tossico ricorrente, di cui proprio non riesci a liberarti, TRASCRIVILO su un foglio.
Può sembrare una cosa banale ma, un pensiero che nel “qui ed ora” può sembrarci una grande verità, riletto a mente lucida ed in tranquillità, dopo qualche minuto può sembrarci meno valido e ridimensionarsi notevolmente

2)VIVI NEL PRESENTE
I pensieri tossici sono raramente legati a ciò che stai vivendo\facendo nel presente. Molto spesso questo genere di pensieri hanno origini lontane nel tempo e sono legati ad eventi specifici del nostro passato. Ciò che poteva essere vero allora, quasi sicuramente oggi non lo sarà più. La situazione attuale è diversa, noi siamo diversi.

3)NON DEVI OBBEDIRE AI PENSIERI
Ricordati che i pensieri sono solo parole che possono essere vere o false. Non sono ordini ai quali dobbiamo passivamente aderire. Se ciò che la nostra mente ci sta dicendo in quel momento non ci piace, proviamo a modificare lo schema:
“Sono un fallimento” “Se ho fallito una volta, non vuol dire che lo farò ancora”

4) LIBERA LA TUA MENTE
Alcune tecniche di rilassamento come la Mindfulness, sono molto utili a fare spazio nella nostra mente, aiutandoci ad eliminare i pensieri negativi. Attraverso il ritmo del proprio respiro , si può imparare a rallentare e governare il flusso dei pensieri.

5) FAI LE COSE CHE TI RENDONO SERENO\A
Ogni volta che un pensiero ci balza nella testa, iniziamo a riflettere e poniamoci questa domanda:
“Se presterò attenzione a questo pensiero, mi aiuterà a diventare la persona che desidero? A fare ciò che per me è importante? A stare bene e ad essere felice?”
Se le risposte che otteniamo saranno negative, non dobbiamo assecondare certi pensieri.
Solo le cose che ci fanno stare bene, meritano i nostri sforzi.

Che tu li realizzi o meno, i tuoi desideri determinano chi diventerai
05/10/2020

Che tu li realizzi o meno, i tuoi desideri determinano chi diventerai

Indirizzo

Via Toledo 156
Naples
80133

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