05/11/2024
COSE CHE AI MASCHI NESSUNO DICE
“Un uomo forte è un uomo che sa gestire ogni situazione, che non si scoraggia e si “rialza dopo ogni caduta”, però tra le persone che conosco non saprei chi definire così”. (Franz, 16 anni). Già, quali sono i modelli di riferimento dei giovani uomini? Se lo chiede Pellai nell’ultimo – bellissimo e necessario – capitolo del suo libro “Cose che ai maschi nessuno dice” (Feltrinelli ed.) mettendo sul piatto la figura del padre. E lo fa rivolgendosi ai ragazzi: e voi, che padri vorreste essere?
Senza giri di parole, senza scorciatoie, senza la paura di sembrare poco cool o il timore di perdere qualche follower sui social. Ma guardandoti dritto negli occhi, usando i termini giusti, toccando le corde giuste, non parlandoti alla pari ma parlandoti al tuo livello. Consapevole di quello che puoi e sai sentire, comprendere, elaborare.
Alberto Pellai ha miscelato alla perfezione tutte le sue competenze in “Cose che ai maschi nessuno dice”, manuale di educazione emotiva per le nuove generazioni, un viaggio nella testa, nei corpi - e pure negli ormoni - interamente declinato al maschile. E se nessuno – o forse pochi – parlano ai ragazzi di argomenti legati al sesso e ai sentimenti, all’anatomia e alla procreazione, ai social e alle droghe, non si tira certo indietro Pellai: con serenità, competenza e empatia porta i lettori dentro alla quotidianità, andando oltre stereotipi e sedicenti tabù, per mostrare quella che è la grammatica dell’adolescenza, senza giudizi a priori ma senza cedere nulla al conformismo, alle consuetudini e alle false verità.
“A noi uomini, perché tutti nasciamo maschi, ma non tutti diventiamo uomini. Ai ragazzi di oggi, perché non crescano solo come maschi, ma anche come uomini”. Nella dedica iniziale c’è l’anima di questo manuale, una sorta di specchio generazionale in cui confrontarsi – e forse a volte anche confortarsi - e dove la sfida sta proprio nell’alzare l’asticella del confronto e del dialogo – con se stessi e con gli altri – per diventare protagonisti e attivatori di un cambio culturale.
“In ogni capitolo ho riconosciuto un passaggio della mia vita e ho giudicato quando ho operato bene e quando invece ho seguito le orme dell’istinto e ho sbagliato”, scrive Gino Cecchettin nella generosa presentazione iniziale. Aggiungendo quello che probabilmente ogni ragazzo spererebbe di sentirsi dire, anche se nessuno lo ammetterebbe mai: “Non vedo l’ora di leggerlo con mio figlio e discuterne insieme a lui.
Queste affermazioni sono tratta da un articolo che Federico Taddia ha dedicato al mio libro: "Cose che ai maschi nessuno dice” (Feltrinelli ed.) e che è stato pubblicato ieri sull’inserto TuttoLibri de La Stampa. Ringrazio Federico, perché ha scritto uno degli articoli più belli che sia mai stato dedicato ad un mio libro. Lo trovate allegato a questo post.