Dott.ssa Anna Borriello Psicologa

Dott.ssa Anna Borriello Psicologa Psicologa
Età Evolutiva
Consulenza e Sostegno Psicologico
Esperta in Psicologia Giuridica

21/09/2025
21/09/2025

🧠 𝟮𝟭 𝗦𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 - 𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗔𝗧𝗔 𝗠𝗢𝗡𝗗𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗟𝗭𝗛𝗘𝗜𝗠𝗘𝗥

Dal 1994, l'𝘖𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘔𝘰𝘯𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢̀ e l'𝘈𝘭𝘻𝘩𝘦𝘪𝘮𝘦𝘳'𝘴 𝘋𝘪𝘴𝘦𝘢𝘴𝘦 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭 ci invitano, in questa giornata e non solo, a guardare oltre i pregiudizi e oltre il silenzio che troppo spesso circondano l'Alzheimer e le altre forme di demenza.

Non parliamo solo di numeri, anche se sono eloquenti: oltre 𝟱𝟱 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 convivono con queste condizioni, e dietro ogni statistica c'è una 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮, una 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮, una 𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 che si trasforma e si adatta.

La Giornata Mondiale dell'Alzheimer ci dà l'occasione di ricordare, come psicologhe e psicologi, alcuni 𝗽𝗶𝗹𝗮𝘀𝘁𝗿𝗶 fondamentali:

✅ La 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗼𝗰𝗲 può cambiare il corso della malattia
✅ La 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗴𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 può rallentarne il declino
✅ Il 𝘀𝘂𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 riduce l'isolamento e migliora la qualità della vita di 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 e 𝘤𝘢𝘳𝘦𝘨𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴.

💜 Troppo spesso l'Alzheimer viene vissuto nel silenzio, nella vergogna, nell'isolamento sociale. Ogni volta che parliamo apertamente di queste condizioni, ogni volta che offriamo supporto invece di giudizio, ogni volta che scegliamo la comprensione invece della distanza, stiamo contribuendo a costruire il futuro di una 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮

14/09/2025

Cassino oggi è una città più vuota.
Il vuoto che lascia un ragazzo di soli quindici anni, Paolo, è qualcosa che nessuno sa colmare.
Un’anima buona, silenziosa, fatta di cose semplici: la pesca con il papà, i dolci in cucina con la mamma, la chitarra suonata per le sue sorelle.
Un ragazzo che non ha mai cercato di assomigliare agli altri, e forse per questo è diventato un bersaglio.

La sua famiglia, però, non l’ha mai lasciato solo. Simonetta, sua madre, è una donna che conosco da una vita. Siamo cresciute insieme, condividendo i banchi delle elementari. Era già allora una bambina educata, sensibile, profonda. E ha cresciuto i suoi figli con gli stessi valori: il rispetto, la cura, la rettitudine.

Simonetta ha combattuto.
Ha chiesto aiuto, ha denunciato, ha protetto Paolo ogni giorno, con tutta la forza che solo una madre sa trovare.
La famiglia ha provato in tutti i modi a reggere quel peso, a difendere una fragilità che non era debolezza, ma solo un cuore più sensibile degli altri.

Ma forse qualcosa, attorno a loro, è venuto meno. Forse il mondo fuori – quello delle istituzioni, della scuola, di chi avrebbe dovuto ascoltare – non ha capito fino in fondo quanto fosse urgente intervenire.

E adesso resta il dolore. Immenso. Ingiusto.
E la certezza che questa famiglia non ha nulla da rimproverarsi. Hanno fatto tutto. Hanno fatto di più.

Paolo ora è altrove, in un posto dove forse si può essere se stessi senza dover lottare per ogni respiro. E noi, qui, restiamo con la responsabilità di imparare a guardare meglio, a capire prima, ad ascoltare davvero.

Molti adulti, diventando genitori, ripetono inconsapevolmente ciò che hanno vissuto nella propria infanzia. È naturale, ...
04/09/2025

Molti adulti, diventando genitori, ripetono inconsapevolmente ciò che hanno vissuto nella propria infanzia. È naturale, ciascuno educa attingendo al patrimonio emotivo e inconscio che porta dentro di sé. Questo comporta che spesso ci troviamo a riprodurre schemi antichi, non sempre rispettosi dei bisogni profondi di un bambino.
Quando un genitore scopre che le ferite più durature nascono proprio nei primi anni di vita, può sentirsi schiacciato da un senso di colpa terribile. Accettare di non essere stati dei genitori "perfetti" significa anche riconoscere che i nostri stessi genitori, ai quali siamo rimasti leali interiormente, non erano affatto infallibili. È un pensiero difficile e doloroso da tollerare.
Proprio per questo, per difendersi da ciò, alcuni scelgono di rifugiarsi nelle regole del passato: negare i sentimenti, obbedire ciecamente, sopportare senza lamentarsi, e vivere come se la forza nascesse solo dal sacrificio, affrontando le difficoltà senza concedersi fragilità. In questo modo si evita di guardare in faccia la verità emotiva dell’infanzia e si mantiene l’illusione che quella severità fosse necessaria e giusta.
In realtà le nuove conoscenze non sono così lontane, basta osservare i bambini che oggi hanno l’opportunità di crescere in un clima più libero, in cui vengono ascoltati e accolti. Da loro possiamo apprendere che ciò che fa davvero la differenza è l’autenticità, la possibilità di esprimere i propri sentimenti e la sicurezza di un adulto presente e affidabile.
Riconoscere questi bisogni significa interrompere la catena che lega il dolore del passato al presente. Significa dare ai nostri figli ciò che forse a noi è mancato: il diritto di essere sé stessi, senza paura.

24/07/2025

"Nel giovane adulto abita un senso di vuoto di chi vive il tempo presente sempre allo stesso modo, tutti i giorni e vede il futuro come qualcosa di impossibile da immaginare".
Le parole di Maria Antonietta Gulino, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, nell’approfondimento del quotidiano Avvenire sul ruolo strategico della psicologia nella società contemporanea.

Emerge un crescente disagio psicologico che colpisce in modo particolare i giovani adulti tra i 26 e i 35 anni, ma anche gli adolescenti tra i 15 e i 18 anni. Si evidenziano quadri clinici complessi, caratterizzati da «un senso di vuoto» e dalla difficoltà a proiettarsi nel futuro.

Secondo i dati riportati, molti giovani avvertono una perdita di orientamento e identità, che spesso si traduce in forme di disagio emotivo o malessere psicologico. Il bisogno di supporto si manifesta in modo trasversale, coinvolgendo ambiti scolastici, universitari e lavorativi.
«È necessario un investimento culturale prima ancora che economico», afferma Gulino, sottolineando l’urgenza di integrare la salute psicologica nelle politiche pubbliche e riconoscerne il valore per la crescita del Paese.

"Abbiamo apprezzato le novità di questi giorni, che vanno nelle giusta direzione - prosegue la Presidente del CNOP -, ora c'è bisogno di un'ulteriore spinta di chiarezza per l'organizzazione dei prossimi servizi psicologici e di coraggio per stanziare i fondi necessari a livello nazionale. Il disagio psicologico - conclude la Presidente - ha rilevanza anche sociale perché ha effetto non solo sui singoli ma anche sui sistemi in cui siamo inseriti, famiglia, scuola, comunità"

Un richiamo forte alla responsabilità collettiva e istituzionale nel promuovere benessere e prevenzione, a partire dalle scuole, dai servizi territoriali e dal sostegno alle fragilità.

14/07/2025

"Nel caso di Allen, il bambino scomparso e poi ritrovato a Latte, frazione di Ventimiglia, abbiamo avuto un esempio chiaro di psicologia applicata sul campo, con risultati in grado di salvare una vita".

A esprimersi è Claretta Femia, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Liguria, consigliera del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, commentando il lavoro del Dottor Roberto Ravera, primario di Psicologia dell’ASL di Imperia, che ha saputo guidare le ricerche del piccolo Allen decodificando il linguaggio emotivo del bambino e traducendolo in indicazioni concrete per i soccorritori.

Attraverso i colloqui con i genitori, Ravera ha delineato un profilo psicologico e comportamentale del bambino, individuando i luoghi più probabili in cui potesse trovarsi e suggerendo modalità di intervento rispettose delle sue caratteristiche: niente sirene, voci basse, approccio non invasivo.

"La definizione di Gps emotivo usata dal collega", prosegue Femia, "è una metafora potente. Rappresenta la capacità di entrare in empatia profonda, leggere il percorso mentale del bambino e fornire un orientamento psicologico operativo. L’intervento ha avuto un impatto decisivo non solo nella ricerca, ma anche nel sostegno ai familiari e al minore dopo il ritrovamento".

Un esempio reale di come la Psicologia dell’emergenza possa contribuire in modo determinante a salvare vite, sostenere le famiglie e guidare le azioni sul campo.

Il CNOP sottolinea l'importanza di una strutturazione sempre più diffusa di interventi appropriati e riconosciuti nel campo delle emergenze.

👉🏻 https://www.adnkronos.com/cronaca/ordine-degli-psicologi-della-liguria-per-ritrovare-allen-decisiva-la-scienza-psicologica-seguito-il-gps-emotivo_6d7ZCGfbOEHPPniAzCdwih

"Non abbiamo bisogno di genitori perfetti, ma di genitori autentici."Questa è la riflessione che il Presidente del Consi...
04/12/2024

"Non abbiamo bisogno di genitori perfetti, ma di genitori autentici."

Questa è la riflessione che il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, ha condiviso oggi in un’intervista a ‘La Verità’.
Un’analisi, liberamente riportata dal giornale, che mette in evidenza come le pressioni sociali e culturali abbiano trasformato profondamente il ruolo dei genitori, rendendolo spesso un compito gravato da ansie, aspettative e un senso di inadeguatezza.

Oggi, la genitorialità viene vissuta in un contesto di crescente complessità. L’accesso illimitato a informazioni e opinioni tramite il web e i social media crea un ambiente in cui tutto sembra perfettibile, ma nulla autentico.
L’articolo sottolinea come questa situazione alimenti un’ossessione per il perfezionismo, allontanando mamme e papà da un approccio più naturale e spontaneo al loro ruolo.

“Viviamo in una cultura che, negli anni, ha alimentato l’idea del genitore perfetto. Ma io credo che i figli abbiano più bisogno di genitori autentici che perfetti. Bambini e ragazzi cercano affetto, regole e un riferimento adulto che li aiuti a crescere.”

L’intervista analizza anche un fenomeno sempre più diffuso: l’innalzamento dell’età in cui si diventa genitori. Se in passato era più comune diventare mamma o papà intorno ai 20 anni, con un approccio semplice e meno condizionato da aspettative irrealistiche, oggi si assiste a una genitorialità tardiva, che amplifica i dubbi e le ansie.

“Con l’aumento dell’età in cui si sceglie di avere figli, si moltiplicano le aspettative e i timori. Viviamo in un mondo apparentemente semplice ma in realtà molto complesso, dove la pressione sociale e il confronto continuo attraverso i social media non fanno altro che alimentare insicurezze.”

Lazzari evidenzia la necessità di una “scuola per genitori” non per insegnare un modello di perfezione, ma per riscoprire la bellezza dell’autenticità. Un luogo dove imparare a bilanciare affetto e regole, a vivere il proprio ruolo con responsabilità, consapevolezza e semplicità. La crisi del modello adulto, il disorientamento generato da una società in continua trasformazione e l’assenza di riferimenti chiari hanno reso la genitorialità una sfida ancora più impegnativa. Tuttavia appare possibile recuperare un equilibrio:

“Diventare genitori significa assumersi un ruolo adulto, essere punti di riferimento autentici e capaci di affrontare le difficoltà con consapevolezza. I bambini non hanno bisogno di performance, ma di relazioni vere e significative.”

17/11/2024
17/11/2024
10/11/2024

I bambini trascorrono fino a 6 ore al giorno utilizzando un device, immaginate che effetto può avere su un cervello in trasformazione. SI tratta di ore tolte a fare altro, quindi non è dannoso solo perché sono prese da un’attività molto limitante in termini di creatività, ma anche perché sono ore che vengono sottratte all’attività fisica, al disegno, alla lettura, cioè a tutte quelle attività che possono stimolare maggiormente la crescita del nostro cervello.

I genitori dovrebbero porre massima attenzione nel fornire questi strumenti, ma anche educare all’uso responsabile. Un altro aspetto negativo, spesso associato all’uso di device, è l'uso fino a tarda notte da parte di bambini e adolescenti, comportando una deprivazione del sonno. I giovani dormono molto meno di quanto dovrebbero; di conseguenza la mattina fanno fatica ad alzarsi e ad andare a scuola. Dormire poco è uno dei fattori principali di rischio delle malattie mentali, questo comporta che si aggiungono fattori di rischio a fattori di rischio e questo è un aspetto su cui forse i genitori pongono ancora troppa poca attenzione, anche se in buona fede probabilmente perché non ne sono consapevoli.

05/11/2024

COSE CHE AI MASCHI NESSUNO DICE
“Un uomo forte è un uomo che sa gestire ogni situazione, che non si scoraggia e si “rialza dopo ogni caduta”, però tra le persone che conosco non saprei chi definire così”. (Franz, 16 anni). Già, quali sono i modelli di riferimento dei giovani uomini? Se lo chiede Pellai nell’ultimo – bellissimo e necessario – capitolo del suo libro “Cose che ai maschi nessuno dice” (Feltrinelli ed.) mettendo sul piatto la figura del padre. E lo fa rivolgendosi ai ragazzi: e voi, che padri vorreste essere?

Senza giri di parole, senza scorciatoie, senza la paura di sembrare poco cool o il timore di perdere qualche follower sui social. Ma guardandoti dritto negli occhi, usando i termini giusti, toccando le corde giuste, non parlandoti alla pari ma parlandoti al tuo livello. Consapevole di quello che puoi e sai sentire, comprendere, elaborare.

Alberto Pellai ha miscelato alla perfezione tutte le sue competenze in “Cose che ai maschi nessuno dice”, manuale di educazione emotiva per le nuove generazioni, un viaggio nella testa, nei corpi - e pure negli ormoni - interamente declinato al maschile. E se nessuno – o forse pochi – parlano ai ragazzi di argomenti legati al sesso e ai sentimenti, all’anatomia e alla procreazione, ai social e alle droghe, non si tira certo indietro Pellai: con serenità, competenza e empatia porta i lettori dentro alla quotidianità, andando oltre stereotipi e sedicenti tabù, per mostrare quella che è la grammatica dell’adolescenza, senza giudizi a priori ma senza cedere nulla al conformismo, alle consuetudini e alle false verità.
“A noi uomini, perché tutti nasciamo maschi, ma non tutti diventiamo uomini. Ai ragazzi di oggi, perché non crescano solo come maschi, ma anche come uomini”. Nella dedica iniziale c’è l’anima di questo manuale, una sorta di specchio generazionale in cui confrontarsi – e forse a volte anche confortarsi - e dove la sfida sta proprio nell’alzare l’asticella del confronto e del dialogo – con se stessi e con gli altri – per diventare protagonisti e attivatori di un cambio culturale.
“In ogni capitolo ho riconosciuto un passaggio della mia vita e ho giudicato quando ho operato bene e quando invece ho seguito le orme dell’istinto e ho sbagliato”, scrive Gino Cecchettin nella generosa presentazione iniziale. Aggiungendo quello che probabilmente ogni ragazzo spererebbe di sentirsi dire, anche se nessuno lo ammetterebbe mai: “Non vedo l’ora di leggerlo con mio figlio e discuterne insieme a lui.

Queste affermazioni sono tratta da un articolo che Federico Taddia ha dedicato al mio libro: "Cose che ai maschi nessuno dice” (Feltrinelli ed.) e che è stato pubblicato ieri sull’inserto TuttoLibri de La Stampa. Ringrazio Federico, perché ha scritto uno degli articoli più belli che sia mai stato dedicato ad un mio libro. Lo trovate allegato a questo post.

13/09/2024

La collaborazione tra Farmacisti e Psicologi è stata al centro di un incontro tra il Presidente della FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) Andrea Mandelli e il Presidente del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) David Lazzari.

Sempre di più, in questi anni, la farmacia ha assunto un ruolo importante per la salute dei cittadini, affermandosi come un punto di riferimento sul territorio. In questo contesto, diventa importante valorizzare le possibili forme di collaborazione tra farmacisti e psicologi per la prevenzione del disagio psicologico.

È fondamentale che tutti gli attori del sistema sanitario possano contribuire alla costruzione di risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, anche tenendo conto delle esperienze virtuose di collaborazione tra farmacisti e psicologi che hanno previsto, tra le altre cose, la presenza dello psicologo in farmacia.

Con l’obiettivo di rafforzare la sinergia in essere tra le due professioni, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, i presidenti Mandelli e Lazzari hanno ritenuto opportuno attivare un gruppo di lavoro misto con l’obiettivo di arrivare, entro la fine dell’anno, alla definizione di una proposta di collaborazione con obiettivi concreti da realizzare.

Per leggere il comunicato👇
https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=124255

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