Studio associato di Psicologia e Psicoterapia Riccardi-Russo

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Studio associato di Psicologia e Psicoterapia Riccardi-Russo Interventi rivolti al disagio giovanile; disturbi da stress-lavoro-correlato; stati d'ansia e depressivi; difficoltà relazionali e dipendenza affettiva

Dott.ssa Carolina Riccardi psicologa-psicoterapeuta familiare riceve per appuntamento. Tel. 3491481067

Svolgo percorsi psicoterapici individuali, di coppia e familiari. Consulente Tecnico d'Ufficio (CTP). Mi occupo di problematiche relative al disagio giovanile, disturbi da stress lavoro-correlato, in particolare stati d'ansia e depressivi e difficoltà relazionali. Specializzata inoltre sulla tem

atica della violenza di genere e nell'area della dipendenza affettiva. Dott.ssa Anna Russo, psicologa-psicoterapeuta familiare riceve per appuntamento. Tel. 3395695811

Mi occupo in particolare di problemi familiari con sostegno alla genitorialità, nonché di coppie in crisi, problemi infantili, ho esperienza di ascolto adolescenti e conduco colloqui individuali per quanto riguarda stati d’ansia, depressione, attacchi di panico. Ho maturato esperienza relative il sostegno dei pazienti con problemi psichiatrici e per questioni inerenti il percorso pre e post adozione.

22/10/2024
03/02/2023

Il vero splendore è la nostra singola diversità 🌈

11/12/2022

📌 Aggiornamenti sul cd. "Bonus Psicologo"
[Edit al 15/12/2022]

⭕ Sul sito INPS è online la procedura riservata alle professioniste ed ai professionisti per fissare gli appuntamenti ed inserire le fatture: si accede con Spid attraverso la sezione "Contributo per sessioni di psicoterapia".
Si verrà automaticamente riconosciuti come psicoterapeuti e si potrà procedere nella sezione dedicata ai professionisti.

⚠ A questo punto sarà possibile inserire i canali di accredito (IBAN) attraverso i quali ricevere il rimborso delle sedute, inserire le sedute programmate (Prenota seduta) indicando codice univoco e codice fiscale del richiedente, caricare le fatture delle prestazioni effettuate.

INPS ha messo a disposizione una casella per richieste di assistenza tecnica sul Bonus Psicologo: supporto.bonuspsicoterapia@inps.it

✅ Link utili:
➡ Il comunicato ufficiale dell'INPS: https://bit.ly/3hatxZB
➡ Il manuale di istruzioni per i professionisti e gli utenti: https://bit.ly/3W1ZEt9

14/09/2022

Aperte le iscrizioni ai nostri corsi di autonomia!! Per info contattateci!!

15/06/2022

Dall’inizio della pandemia sono stati molti i personaggi pubblici che hanno parlato dei loro problemi psicologici e dell’aiuto psicologico o psicoterapico che hanno avuto.
Qualche giorno fa anche Fedez che ha affrontato le ricadute psicologiche di un seria malattia fisica. Al di là del caso specifico queste testimonianze in generale sono il segno di un cambiamento culturale e sociale in atto.
I problemi psicologici sono visti non più come una vergogna da nascondere, ma come situazioni che fanno parte della vita e come difficoltà che possono essere superate con successo, diventando anche un’occasione di crescita.
Tuttavia troppe persone rimangono escluse dal sostegno necessario.
Occorre superare una visione solo fisica della salute e attivare un sistema pubblico in grado di fare prevenzione, promozione, sostegno e psicoterapia quando occorre.
Per approfondire ▶️ https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/06/15/news/fedez_terapia_personaggio_pubblico-9606684/

13/06/2022

Educare vuol dire togliere.

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.
Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.
Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.
Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran br**ta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.
Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.
Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

[Paolo Crepet]

01/06/2022

«Tu non devi intervenire sull’Altro,
ma su di te, a meno che l’Altro
richieda il tuo aiuto o la tua opinione.
Comprendi tu quello che l’Altro fa?
Mai… D’altronde come potresti?
E un altro comprende ciò che fai tu?
Da dove viene il diritto di avere
opinioni sugli altri o di agire su di loro?»

- Carl Gustav Jung -

16/05/2022

Le tappe del cambiamento

07/05/2022

Dovremmo essere in grado di "migrare" da un modello genitoriale fatto di "aspettative disattese" a un modello genitoriale fatto di rispetto e riconoscimento dell'altro come «essere a sé». Troppo spesso i genitori vedono i propri figli come un'estensione del proprio essere, proiettano su di loro aspettative, pretese e desideri... ovviamente irrealizzabili. Questo tipo di genitorialità, inoltre, si fonda su una gerarchia e non su un livello paritetico. Una genitorialità consapevole può spezzare la catena transgenerazionale di neglet e abusi emotivi.
Tu puoi essere il primo a spezzare quella catena, non solo evitando di sminuire le persone che ami, ma imparando davvero a dimostrare quell'amore mediante il rispetto e mediante il riconoscimento dell'altro come un individuo che può avere desideri e aspirazioni proprie! Accettazione, comprensione e valorizzazione, sono l'ABC dell'amore, ma spesso chi dice "ti amo", non lo sa.
- Testo: - Psicoadvisor
- Illustrazione da Didattica Persuasiva

03/04/2022

La resilienza

"Oggi la si chiama "resilienza", una volta la si chiamava "forza d´animo", Platone la nominava "tymoidés" e indicava la sua sede nel cuore.
Il cuore è l´espressione metaforica del "sentimento", una parola dove ancora risuona la platonica "tymoidés".Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia, non è struggimento dell´anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di ogni decisione quando, dopo aver analizzato tutti i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si decide, perché in una scelta piuttosto che in un´altra ci si sente a casa. E guai a imboccare, per convenienza o per debolezza, una scelta che non è la nostra, guai a essere stranieri nella propria vita.
La forza d´animo, che è poi la forza del sentimento, ci difende da questa estraneità, ci fa sentire a casa, presso di noi. Qui è la salute. Una sorta di coincidenza di noi con noi stessi, che ci evita tutti quegli "altrove" della vita che non ci appartengono e che spesso imbocchiamo perché altri, da cui pensiamo dipenda la nostra vita, semplicemente ce lo chiedono, e noi non sappiamo dire di no.
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l´animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell´inutile fatica di compiacere agli altri. Alla fine l´anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora, la metafora della devianza dal sentiero della nostra vita. Bisogna essere se stessi, assolutamente se stessi.
Questa è la forza d´animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la nostra ombra. Che è poi ciò che di noi stessi rifiutiamo.
Quella parte oscura che, quando qualcuno ce la sfiora, ci sentiamo "punti nel vivo". Perché l´ombra è viva e vuole essere accolta. Anche un quadro senza ombra non ci dà le sue figure. Accolta, l´ombra cede la sua forza.
Cessa la guerra tra noi e noi stessi. Siamo in grado di dire a noi stessi:
"Ebbene sì, sono anche questo". Ed è la pace così raggiunta a darci la forza d´animo e la capacità di guardare in faccia il dolore senza illusorie vie di fuga.
"Tutto quello che non mi fa morire, mi rende più forte", scrive Nietzsche.
Ma allora bisogna attraversare e non evitare le terre seminate di dolore.
Quello proprio, quello altrui. Perché il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità. Non il dolore come caparra della vita eterna, ma il dolore come inevitabile contrappunto della vita, come fatica del quotidiano, come oscurità dello sguardo che non vede via d´uscita. Eppure la cerca, perché sa che il buio della notte non è l´unico colore del cielo.
Di forza d´animo abbiamo bisogno soprattutto oggi perché non siamo più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell´esistenza e incerta s´è fatta la sua direzione. La storia non racconta più la vita dei nostri padri, e la parola che rivolgiamo ai figli è insicura e incerta.
Gli sguardi si incontrano solo per evitarsi. Siamo persino riconoscenti al ritmo del lavoro settimanale che giustifica l´abituale lontananza dalla nostra vita. E a quel lavoro ci attacchiamo come naufraghi che attendono qualcosa o qualcuno che li traghetti, perché il mare è minaccioso, anche quando il suo aspetto è trasognato.
Passiamo così il tempo della nostra vita, senza sentimento, senza nobiltà, confusi tra i piccoli uomini a cui basta, secondo Nietzsche: "Una vogliuzza per il giorno, una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Perché ormai della vita abbiamo solo una concezione quantitativa. Vivere a lungo è diventato il nostro ideale. Il "come" non ci riguarda più, perché il contatto con noi stessi s´è perso nel rumore del mondo.
Passioncelle generiche sfiorano le nostre anime assopite. Ma non le risvegliano. Non hanno forza. Sono state acquietate da quell´ideale di vita che viene spacciato per equilibrio, buona educazione. E invece è sonno, dimenticanza di sé. Nulla del coraggio del navigante che, lasciata la terra che era solo terra di protezione, non si lascia prendere dalla nostalgia, ma incoraggia il suo cuore. Il cuore non come languido contraltare della ragione, ma come sua forza, sua animazione, affinché le idee divengano attive e facciano storia. Una storia più soddisfacente."

Umberto Galimberti - La Repubblica, 24 febbraio 2003
Nicola Marai

14/03/2022

"Se davvero volessimo bene ai nostri bambini, non avremmo mai smesso di raccontar loro le storie, avremmo continuato a stupirli con la fantasia, le

09/03/2022

Seneca sosteneva che "chi aiuta gli altri aiuta se stesso". Questa piccola verità è stata dimostrata dai ricercatori dell'Università della California, che

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Via Pittore 117, Parco Belvedere
Naples
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Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:30
15:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 12:00
18:30 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 13:30
15:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 13:00
Venerdì 09:00 - 13:30
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