13/11/2025
la Pazienza può essere un attivo spazio di presenza
Spesso ci capita di sentirci dire “porta pazienza”, “abbi pazienza”.
Ma cosa succede dentro di noi quando pensiamo alla pazienza?
A volte c’è un moto di fastidio o ribellione, come se ci stessero chiedendo di sopportare.
Anche il bisogno di approvazione o la paura di deludere portano con sé la necessità di agire in fretta, per ricevere subito conferme.
Il punto è proprio questo: quando siamo davanti a un’emozione spiacevole — imbarazzo, rabbia, paura o tristezza — vorremmo che finisse immediatamente.
Essere pazienti non significa rassegnarsi, ma non farsi vincere dall’urgenza della soluzione immediata.
Significa regalarsi il tempo di sentire, percepire, raccogliere informazioni, integrare mente e corpo.
Solo dopo questa pausa di radicamento possiamo rispondere con lucidità: operare un cambiamento, comunicare un bisogno, ascoltare davvero.
L’urgenza genera distacco e risposte sommarie, di cui a volte ci si pente.
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A volte la pazienza è l’atto più attivo che possiamo compiere:
fermarci, respirare, ascoltare e lasciare che corpo e mente si riuniscano in armonia.
✨ Ti capita di accorgerti di quando reagisci per urgenza invece che per presenza?
salva il post o condividilo, abbiamo sempre bisogno di promemoria nei momenti di stress!
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