
15/06/2024
L’ iperico il Portatore di luce
Leggende sull’Iperico
Esistono diverse leggende che vedono protagonista l’Iperico, eccone alcune delle più note. La prima leggenda che riportiamo è quella secondo cui l’iperico deriverebbe dal sangue di Prometeo che venne punito da Zeus per aver donato il fuoco agli esseri umani, simbolo della luce della ragione. Un dono prezioso ma ambivalente perché se da un lato consente all’uomo di scaldarsi e progettare un focolare, lo rende anche cosciente della morte.
Un’altra leggenda lega l’iperico alla figura di San Giovanni Battista, decapitato per volere di Salomè. Si narra che l’iperico fosse germogliato dalle gocce di sangue di Giovanni e viene ricordato, non a caso, come erba di San Giovanni. Questo legame secondo le leggende è confermato dal fatto che i petali, strofinati tra le dita, macchiano tutto di rosso, il colore del sangue versato dal Santo.
Secondo la tradizione il motivo per cui l’iperico viene raccolto il giorno di San Giovanni, 24 giugno, è invece da ricollegare alle streghe. In questa data le streghe si riunivano per festeggiare e le persone, sapendo che erano in giro, si infilavano negli abiti erbe di protezione, come l’iperico o l’aglio.
Un’ulteriore leggenda lo vuole schiacciadiavoli, soprannome che gli viene spesso attribuito per la sua capacità di tenere lontani gli spiriti maligni. Difatti si dice che il suo significato originario sia “al di sopra”, nel senso di più forte delle apparizioni dell’oltretomba e quindi in grado di scacciarle via. L’iperico viene infatti appeso alle porte o messo sotto i cuscini proprio per allontanare il male. Si narra che il diavolo cercasse di bucare le foglie di iperico per permettere ai suoi seguaci di infiltrarsi ma la pianta non gli concesse comunque il passaggio e i piccoli fori che si vedono sulle foglie di iperico ricordano questa antica battaglia.
Proprietà magiche
Si ritiene che l’iperico protegga dagli spiriti maligni ma anche dal fuoco e dai fulmini. Secondo alcune leggende coloro che nell’antichità danzavano intorno al fuoco di San Giovanni avevano il capo cinto di corone di iperico, che venivano lanciate sui tetti delle case dopo i festeggiamenti per proteggere queste ultime dai fulmini. Per questo si consiglia di piantarlo in vaso e collocarlo in punti della casa a rischio.
Viene anche utilizzato nei rituali di purificazione e per la preparazione dell’acqua di San Giovanni, si dice inoltre che indossarlo aiuti ad allontanare le malattie stagionali. Qualche leggenda afferma che sia utile per propiziarsi l’amore e se raccolto il 21 giugno o di venerdì, diventa un amuleto contro la tristezza e le malattie mentali. Posizionato sotto il cuscino di una donna nubile, fa sognare il futuro marito.
Il figlio del sole
Nelle antiche culture in cui si celebrava il solstizio, l'Iperico ha giocato un ruolo di grande impatto; la forma e il colore dorato dei suoi fiori ricordano infatti il sole, e per questo veniva considerato un "portatore di luce". E non solo: il tempo balsamico dell'Iperico, ovvero il momento in cui la pianta ha la maggiore quantità di principi attivi e pertanto andrebbe raccolta, coincide proprio con il solstizio d'estate, che è appunto il giorno più lungo dell'anno, in cui la luce solare domina sulle tenebre. Non a caso, l'iperico è anche un ottimo anti-depressivo, come se avesse catturato la vitalità dei raggi solari per restituiri a coloro che ne hanno più bisogno. Infatti, tra il 23 e il 24 Giugno si festeggia una notte molto particolare che inizia il 23 mattina e prosegue sino a notte fonda, quando cade il solstizio d'estate; il giorno più lungo dell'anno, l'evento magico dell'unione tra Sole e Luna, pieno di energie benefiche.
Perchè è l'erba di San Giovanni?
La leggenda narra che furono i primi cristiani nel primo secolo d.c. ad aver nominato l'Iperico come Erba di San Giovanni, in onore al loro amato Giovanni Battista, visto che i fiori dai colori gialli vivaci di solito si espongono proprio intorno al 24 giugno, in cui si celebra appunto il compleanno del Santo (da notare che è l'unico santo di cui si festeggia il compleanno e non il martirio). E' in questo periodo che l'Iperico si erge dritto al sole e spunta ovunque lungo i fossati e nei boschi.
L'Iperico ai giorni nostri
Oggi l'Iperico è utilizzato per le depressioni leggere, come sedativo, antisettico e capace di curare il malumore e l’ansia: infatti aumenta i livelli di serotonina che agiscono sul sonno e sull’umore, regolando la produzione di melatonina. E' ideale per gli sbalzi d'umore, la tristezza, l'insonnia, stati di esaurimento nervoso o di malessere cronico. Questa piccola piantina è di grande aiuto anche per rasserenare i nervi e migliorare la influisce positivamente sulla qualità del sonno, gli incubi e i sudori notturni.
Conclusioni
L'erba di San Giovanni, questa piccola piantina gialla e radiosa che ricorda una piccola aureola, è il simbolo della luce che vince sull'oscurità, della malinconia che si dilegua davanti alla calma e alla serenità, e che infine è capace di curare non solo le ferite del corpo ma, soprattutto, dell'anima troppo sensibile. L'Iperico è la pianta a cinque punte che ricorda in ogni cosa il Sole, che dall'esterno entra in ognuno di noi a portare una luce che irradia e scalda, ma senza bruciare. A questo punto, non resta che augurarvi buone passeggiate tra i boschi e ci vediamo prossimamente per parlare di un altro fantastico fiore.