14/09/2025
Non adultizzare il bambino
Il bambino non è un piccolo adulto, ma un essere in continua crescita, con ritmi, bisogni e un mondo interiore del tutto diversi dai nostri.
Eppure, a volte, sembra che noi adulti facciamo fatica a riconoscerlo. Questa difficoltà, che può manifestarsi in atteggiamenti di rigidità, pretese eccessive o incomprensione, non è un segno di cattiva volontà, ma spesso affonda le radici in complessi meccanismi psicologici e sociali.
La fretta e la pressione sociale
Viviamo in una società che premia la velocità e l'efficienza. Siamo costantemente di corsa, e spesso questa fretta si riversa anche sulla nostra genitorialità. Ci aspettiamo che i bambini imparino in fretta, che si adattino subito alle nostre routine e che si comportino "bene" in ogni situazione. Questa pressione sociale, unita al desiderio di avere un figlio "perfetto" che rispecchi i nostri standard, ci porta a saltare le tappe fondamentali della crescita infantile. Non rispettiamo i loro tempi, dimenticando che un bambino ha bisogno di esplorare, di sbagliare e di vivere le proprie emozioni senza l'ansia di dover essere sempre all'altezza.
➡️ La proiezione delle proprie aspettative
Un'altra motivazione profonda che ci spinge a trattare i bambini come piccoli adulti è la proiezione delle nostre aspettative e delle nostre insicurezze. Spesso, in modo inconscio, vediamo nei nostri figli il riflesso di ciò che avremmo voluto essere o di ciò che non siamo riusciti a realizzare. Li spingiamo a eccellere in un'attività, a comportarsi in un certo modo o a non mostrare le proprie fragilità, perché non vogliamo che vivano le stesse difficoltà che abbiamo affrontato noi. In questo modo, però, li priviamo della possibilità di scoprire la propria identità e di sviluppare le loro uniche inclinazioni e passioni.
Le conseguenze dell'adultizzazione
Adultizzare un bambino può avere effetti profondi e negativi sul suo sviluppo. Quando chiediamo a un bambino di comportarsi in modo troppo maturo, lo priviamo di un tempo essenziale: quello dell'infanzia. Lo spingiamo a saltare tappe evolutive cruciali, come il gioco libero e spontaneo, l'esplorazione del mondo con tutti i sensi e la possibilità di fare errori senza il peso del giudizio. Questo può portare a un aumento dello stress e dell'ansia, a una perdita di autostima e a una difficoltà nel costruire la propria identità. Un bambino che si sente costantemente sotto pressione per essere "all'altezza" delle aspettative degli adulti potrebbe finire per sopprimere le proprie emozioni e i propri desideri.
Come rispettare l'infanzia
Per evitare di adultizzare un bambino, il primo passo è osservare e ascoltare. Osserva come gioca, quali sono le sue passioni e i suoi interessi. Ascolta le sue emozioni, anche quando ti sembrano irrazionali o sproporzionate. Ricorda che la sua rabbia, la sua tristezza o la sua gioia sono tutte reazioni autentiche e importanti.
E’ fondamentale dare spazio al gioco.
Il gioco non è un semplice passatempo, ma il modo in cui il bambino impara a conoscere il mondo, a risolvere problemi e a sviluppare la creatività. Anziché riempire la sua giornata di attività strutturate, lascia che abbia tempo libero per inventare, sognare e annoiarsi. Questo tempo è prezioso per la sua crescita.
Adatta le tue aspettative alla sua età e alla sua personalità. Non chiedere a un bambino di cinque anni di stare seduto a tavola per un'ora, o a uno di sette di capire concetti complessi. Sii paziente e accogliente, riconoscendo che ogni bambino ha i suoi tempi. Rispettare l'infanzia non significa viziare, ma offrire un ambiente sicuro e stimolante dove il bambino possa crescere e fiorire liberamente, senza la pressione di essere un piccolo adulto.