13/08/2024
Un articolo che deve fare riflettere sulle diete FAI DA TE
Su la Repubblica La Stampa e IlGusto.it
Dieta Tamberi, Calabrese: “Bene carboidrati e proteine, attenti ai troppi sali minerali”
Il caso del campione di salto in alto afflitto da coliche renali a Parigi riporta all’attenzione il tema dell’alimentazione nello sport. I consigli del nutrizionista
“Avere un peso leggero non vuol dire che devi fare la fame, i carboidrati nella dieta ti portano ad avere l’energia: nel salto in alto fai 4-5 balzi e poi c’è lo stacco, ciò vuol dire che ci vuole muscolo potente ma che devi anche avere la benzina. E attenzione ai sali minerali, troppi fanno male. Altrimenti è come avere un motore potente come la Ferrari ma senza la benzina che ti fa andare avanti”. A parlare è Giorgio Calabrese, nutrizionista e consulente del governo in materia, che riflette così all’indomani del caso Tamberi.
Il sogno svanito di Gianmarco Tamberi, scivolato su quel salto disperato e prodigioso a 2,27 metri mentre una colica renale affliggeva il suo fisico, ha intristito l’Italia intera, tutti coloro che, col fiato sospeso e sofferente empatia, hanno seguito le fasi del suo dolore minuto per minuto sui social. E ora che Parigi s’è trasformata in chimera e l’oro si è sciolto al collo del neozelandese Hamish Kerr, nuovo campione olimpico di salto in alto, in tanti si domandano se la dieta di Tamberi – di cui lo stesso atleta ha più volte parlato sottolineandone la ferocia – non abbia contribuito alla débâcle. A Tokyo l’atleta di Civitanova Marche (Macerata), campione olimpico ai Giochi di Tokyo 2020 e del mondo ai Mondiali di Budapest 2023, oggi 32enne, pesava 76 chili, a Roma 74,2, a Parigi la bilancia ha segnato quota 72, per 1,91 metri di altezza. “Devo arrivare alle Olimpiadi che sono al limite, per cui se perdi un chilo non hai più le energie e se hai un chilo in più invece è zavorra, quindi è molto complicato. Mi pesa tantissimo. Ho sempre detto che smetterò di fare questo sport per la dieta”, aveva dichiarato Gimbo a GQ Italia alla vigilia dei giochi olimpici parigini, aggiungendo che “sono otto anni che mi seguo da solo la dieta”. Ma siamo sicuri che una dieta fai da te sia la chiave giusta per vincere? A giudicare dal finale forse no, un tema che fa discutere.
Ne abbiamo parlato con il professor Calabrese. “Quando ho appreso della colica renale che ha afflitto Tamberi, la prima cosa che ho ipotizzato è che potesse essere dovuta a un eccesso di sali minerali e proteine. Tanti sportivi pensano che possa giovare alla loro attività un’alimentazione iperproteica per i muscoli e ricca di sali minerali per avere energia nel mondo delle reazioni metaboliche, ma quello che non sanno è che nutrendosi così, oltre alla colica renale può anche succedere che il muscolo possa andare in contrattura costante. Sono rimasto colpito dal fatto che a Parigi Mutaz Essa Barshim (che con Gimbo aveva condiviso l’oro a Tokyo) a Parigi sia stato costretto a rinunciare al salto per un crampo, tanto che lo stesso Tamberi è andato in suo soccorso. Ovviamente va visto caso per caso, ma anche i crampi sono la spia di una alimentazione sbilanciata”.
Calabrese condanna ogni forma di dieta fai da te e ogni forma di alimentazione che non abbia un sano equilibrio. “Quando ci si nutre in maniera non medicalmente controllata in campo possono emergere lo stesso tipo di problemi che può capitare a una persona qualsiasi. Per il salto in alto devi essere magro e non possente, ma ciò non vuol dire che devi fare la fame”. Le foto postate nei mesi scorsi da Tamberi su Instagram mostrano il volto smagrito e i muscoli pelle e ossa senza un filo di grasso hanno fatto discutere. “La decurtazione di carboidrati e l’amplificazione di minerali e proteine non va bene – dice Calabrese -Un atleta che fa uno sport anaerobico come il salto in alto è vero che ha bisogno di più proteine ma se non le compensi con i carboidrati giusti e non metti una buona fibra, l’organismo si ribella, si concentrano gli ossalati nel rene e si formano i calcoli renali.
Questo comporta coliche renali e debilitazione, e il dolore è insopportabile. Nelle coliche problema che è che il calcolo scende nell’uretere (il canale tubulare pari e simmetrico, che connette ciascun rene alla vescica, ndr), che è irrorato di terminazioni nervose, per cui quando il calcolo lo tocca si salta dal dolore, e possono subentrare nausea, vomito e diarrea”.
Il consiglio, dunque, non solo per gli atleti ma per tutti è di affidarsi ad esperti della nutrizione.
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“Tamberi è un grande campione e lo amiamo molto, ma vale per tutti l’indicazione di fidarsi dei nutrizionisti che, studiando il metabolismo individuale, possono fornire allo sportivo una dieta che abbia: i giusti carboidrati per l’energia; le giuste proteine per i muscoli; i giusti grassi per l’elasticità. Solo dopo si pensa ai minerali, e non il contrario. Essere buoni atleti vuol dire anche ponderare queste cose”.
Il prof Calabrese riflette che poiché i campioni fanno lo sport per vincere e non solo per essere in forma, questo può comportare delle valutazioni estreme. Si può arrivare – come spesso è accaduto nella storia dello sport – anche ad assumere sostanze illecite. “C’è chi si dopa pur di vincere. Non è assolutamente il caso di Tamberi che è un ragazzo sano e pulito, perbene ed onesto. Ha solo forse fatto delle valutazioni errate nella dieta che non gli hanno permesso di arrivare dove doveva”, riflette Calabrese. Lo stesso campione ha detto: lascerò lo sport perché la dieta è troppo dura. “Ma questo accade se la dieta è sbagliata, la cosa giusta è affidarsi ad esperti che permettono a un atleta di nutrirsi bene per vincere grazie al binomio fra il giusto cibo ed eccellente tecnica”.
Ora il campione vive un momento buio della sua esistenza: tutti l’abbiamo visto in lacrime a Parigi e abbiamo sofferto con lui. La sua passione è massima. E come accade in questi casi, il trasporto amplifica le emozioni. In questi giorni più volte sui social, accompagnato dalla moglie Chiara, ha dichiarato che il dolore più forte è quello che ha nella testa. Ma anche in questo caso, il cibo può aiutarlo. Lo spiega Calabrese: “L’alimentazione deve riportare il buonumore nella sua vita, ora Tamberi vive un disagio comprensibile, ma stiamo parlando di un grande campione, dalla grande onestà morale, e se ha sbagliato la metodica dell’alimentazione può facilmente riparare. Per l’umore servono carboidrati che permettono di fare un lavoro positivo. Non gli consiglierei di certo il cioccolato, perché ha gli ossalati di calcio che potrebbero danneggiarlo e potrebbero causare nuove coliche. Gli consiglierei invece di mangiare pasta, riso, patate e legumi che gli possono regalare il buonumore per la serotonina. Ora la vede la vita nera, dobbiamo portarla sul grigio per poi arrivare al bianco. Deve sbiancare la testa, e la corretta nutrizione può fare miracoli”.