
29/04/2023
Nun succer, nun succer, ma si succer?
Così si è aperta una seduta questa settimana...
Ma di chi stiamo parlando?
Ma cosa c'entra il Napoli con la terapia?
La bellezza della terapia è che puoi parlare di qualunque cosa, perché stai parlando di te.
Tutto entra nella stanza d'analisi, come il COVID.
Ve lo ricordate?
Ho iniziato ad interessarmi del Napoli, per capire meglio i miei piccoli pazientini tifosi.
Chi ha una difficoltà di linguaggio e pronuncia perfettamente kvaratskhelia, chi ha una difficoltà di calcolo e sa esattamente quanti punti mancavano al traguardo, chi ha un lieve ritardo e conosce a memoria la formazione della squadra..
Come me lo sono spiegata?
L'emotivo, che supera il cognitivo.
Altri mi hanno disegnato loghi che ricordano nonni, padri, liti familiari per questioni calcistiche..
Come me lo sono spiegata?
Il trigenerazionele, i genitori interni, il processo di soggettivazione..
In questo contesto la vittoria diventa un evento collettivo, delirante, caotico.
C'è chi ha paura e chi è felice... Chi vuole scappare e chi vuole restare "nel bo****lo"... Chi è terrorizzato e chi non sta nella pelle.
Che si fa?
Tranquilli, è la stessa posizione che occupiamo nella vita.
Cambia poco, che si tratti di calcio o di relazioni.
Scudetto, coppa, maglia, tutti simboli che rappresentano il gruppo, il narcisismo, l'aggressività, il piacere, il godimento.
..Spero che il 3 non apra un era edipica...
L'attualita di Freud ,che nel 1921 scrive "Psicologia delle masse e analisi dell'io" nel quale cerca di dimostrare che i fenomeni che regolano la vita di gruppo non sono poi così lontani dalle scoperte psicoanalitiche relative ai processi individuali.
Dottore' ma non siete tifosa, eh?
Come mai me lo chiede?
Perché stasera sta il Napoli...
Ah..., Vabbe ma tanto lei ha scelto di ve**re qui...
Poteva non esserci.