
10/08/2025
Omocisteina...questa sconosciuta 🫀🧠
Puoi dosarla con un semplice prelievo ematico 💉
Sapere è potere 💪🏽
🧬 Qualche giorno fa, in studio, una signora mi dice:
“Ho l’omocisteina a 8,3 µmol/L.
Mi hanno detto che è perfetta.
Ma ho appena scoperto di avere il MTHFR mutato…
Cosa significa davvero? Quali sono le conseguenze?”
Ed è una domanda che mi sento rivolgere sempre più spesso.
Perché oggi si comincia a parlare un po’ di più di omocisteina…
ma del gene che regola tutto questo – il MTHFR – ancora troppo poco.
👩⚕️ E allora le ho risposto così:
“Guardi, il fatto che l’omocisteina sia sotto i 10 è ottimo.
Ma il MTHFR non è solo il gene dell’omocisteina.
È molto, molto di più.”
È un enzima che lavora nell’ombra, ma da cui dipendono tantissime reazioni:
attiva il folato, sostiene la metilazione, stimola la produzione di glutatione, partecipa allo smaltimento delle tossine…
in pratica, è un regista biochimico.
🔍 E quando questo enzima è rallentato – a causa di un polimorfismo –
possono emergere una serie di disturbi “silenziosi”, che difficilmente si collegano a un gene:
– stanchezza inspiegabile
– difficoltà a concentrarsi
– sensibilità a farmaci o integratori
– ansia o irritabilità
– infiammazione latente
– pressione arteriosa instabile
– difficoltà nella regolazione dell’umore
– problemi in gravidanza
– disturbi ormonali
– tendenza ad accumulare tossine o metalli pesanti.
⚙️ Ma cosa succede davvero nel corpo?
Con un MTHFR rallentato:
🧠 La produzione di neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina) può ridursi.
Il risultato? Ansia, sbalzi d’umore, irritabilità, insonnia, difficoltà cognitive.
🧫 La detossificazione epatica è più lenta.
Significa che si fatica a eliminare scarti metabolici, tossine ambientali e metalli pesanti come piombo, arsenico, mercurio.
💥 Si produce meno glutatione, l’antiossidante più potente che abbiamo.
Questo porta a uno stress ossidativo più alto e maggiore vulnerabilità a infiammazioni, infezioni, invecchiamento precoce.
🧬 La riparazione del DNA può rallentare, così come la rigenerazione cellulare, soprattutto in condizioni di stress o carenze nutrizionali.
❤️ Anche il sistema cardiovascolare può risentirne, soprattutto in presenza di altri polimorfismi associati.
🤰 E per chi sta cercando una gravidanza?
Il MTHFR rallentato è stato associato a maggior rischio di ab**to ricorrente, mancato impianto embrionale e problemi nella chiusura del tubo neurale del feto – soprattutto se non si assume il folato nella forma giusta.
💡 In parole semplici?
Il polimorfismo MTHFR non ti fa ammalare da solo.
Ma può aumentare il rischio se ci sono altri fattori associati: stress, carenze vitaminiche, esposizione ambientale, alimentazione infiammatoria, problemi intestinali.
Ecco perché è utile saperlo.
Non per spaventarsi, ma per agire.
💬 “Ma perché nessuno me ne ha mai parlato prima?”
C’era una signora, proprio qualche giorno fa in studio, che me lo ha chiesto guardandomi negli occhi.
Ed è una domanda che mi sento rivolgere sempre più spesso.
Perché per anni ci siamo fermati ai numeri sugli esami.
Ma il corpo umano non è un valore di riferimento.
È una rete complessa di reazioni, equilibri e dettagli che meritano attenzione.
🎯 Oggi abbiamo gli strumenti per capire di più.
E sapere come funziona il tuo MTHFR non vuol dire complicarsi la vita,
ma iniziare a scegliere meglio ciò che davvero ti serve.
Perché quando un approccio è personalizzato, i risultati si vedono.
A volte basta accendere la luce sul dettaglio giusto…
e tutto prende finalmente senso.
✨ Tu lo conoscevi già questo enzima?
Hai mai fatto un test genetico o controllato l’omocisteina?
Scrivimelo nei commenti.
Perché ci sono cose che non si vedono…
ma quando le capisci, ti spiegano tutto.
👨⚕️ Dott. Francesco Garritano
Biologo nutrizionista, chimico farmaceutico
www.francescogarritano.it
📚 Bibliografia essenziale:
1. Liew, S. C., & Gupta, E. D. (2015). Methylenetetrahydrofolate reductase (MTHFR) C677T polymorphism: epidemiology, metabolism and the associated diseases. European Journal of Medical Genetics, 58(1), 1–10.
2. Stover, P. J. (2004). Physiology of folate and vitamin B12 in health and disease. Nutrition Reviews, 62(6), S3–S12.
3. Pinna, G., et al. (2009). MTHFR, homocysteine and neuropsychiatric disorders. Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry, 33(7), 1310–1316.
4. Lucock, M. (2000). Folic acid: nutritional biochemistry, molecular biology, and role in disease processes. Molecular Genetics and Metabolism, 71(1–2), 121–138.
5. James, S. J., et al. (2005). Metabolic biomarkers of increased oxidative stress and impaired methylation capacity in children with autism. American Journal of Clinical Nutrition, 80(6), 1611–1617