26/08/2025
Nella terapia ABA (Applied Behavior Analysis, Analisi Comportamentale Applicata) il concetto di “controllo educativo” è centrale e significa:
📌 Definizione
Avere controllo educativo vuol dire che il bambino:
• riconosce l’adulto come figura di riferimento per l’apprendimento,
• è motivato a seguire le istruzioni,
• collabora nelle attività proposte,
• e mantiene l’attenzione sul compito, perché ha capito che da lì può arrivare qualcosa di positivo (rinforzo, attenzione, premio, soddisfazione).
🔑 Aspetti chiave
1. Relazione positiva → il bambino si fida e percepisce che l’adulto è una fonte di cose piacevoli, non solo di richieste.
2. Motivazione → prima di insegnare un’abilità, l’adulto costruisce interesse e desiderio (usando giochi, oggetti preferiti, attività gradite).
3. Risposta alle istruzioni → il bambino segue consegne semplici e poi via via più complesse.
4. Generalizzazione → il controllo educativo non è solo nello “setting” di terapia, ma anche in contesti naturali (casa, scuola, gioco).
🧩 In pratica
• All’inizio di un percorso ABA, prima di “insegnare” nuove abilità, si lavora tanto per guadagnare l’attenzione e la collaborazione del bambino.
• Questo si fa attraverso pairing (associazione positiva: il terapista porta giochi, attività piacevoli, premi), così il bambino inizia a vedere l’adulto come “fonte di cose belle”.
• Una volta instaurato il controllo educativo, si possono proporre richieste di apprendimento e insegnare nuove competenze.
👉 Senza controllo educativo, la terapia rischia di diventare un “braccio di ferro”, cioè un continuo scontro con il bambino, e l’apprendimento non funziona.
si dice che un genitore non ha controllo educativo sui figli, quando:
📌 Il bambino non riconosce l’adulto come guida autorevole e quindi:
• non ascolta o non segue le regole/instruzioni,
• non percepisce coerenza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto,
• non risponde a richieste o richiami,
• spesso gestisce lui la relazione (decide cosa, come e quando fare le cose).
🚦 Segnali tipici
• I “no” del genitore non hanno conseguenze → il bambino impara che insistendo o facendo capricci ottiene ciò che vuole.
• Le regole non sono chiare o non sono mantenute nel tempo.
• Si usano solo punizioni o solo concessioni, senza un equilibrio educativo.
• I premi o le attenzioni arrivano in modo incoerente → il bambino non associa bene comportamento e conseguenza.
• La figura del genitore non viene percepita come punto fermo, ma come variabile.
🔑 Cosa comporta
• Difficoltà a sviluppare autocontrollo e rispetto delle regole.
• Possibili conflitti continui in casa.
• Maggiore resistenza ad apprendere abilità sociali e scolastiche.
• Stress sia per il bambino che per i genitori.
🧩si lavora con:
• coerenza educativa (stesse regole sempre),
• rinforzi positivi ben gestiti,
• limiti chiari,
• e costruzione di una relazione positiva (pairing).