Dott.ssa Paola Moriondo Psicoterapeuta

Dott.ssa Paola Moriondo Psicoterapeuta Psicologia, Psicanalisi, Antropologia, spunti pedagogici

Con oltre ventanni di esperienza, la dottoressa Paola Moriondo esercita la libera professione a Nichelino. Dedica il suo impegno professionale a migliorare il benessere psicologico di adolescenti, giovani, adulti e coppie, accompagnandoli nei periodi di difficoltà con un sostegno psicologico o con interventi di terapia psicanalitica.

Benefici del mare: perché una   al mare fa bene a corpo e menteTra tutte le mete, il   si conferma la scelta ideale non ...
03/08/2025

Benefici del mare: perché una al mare fa bene a corpo e mente

Tra tutte le mete, il si conferma la scelta ideale non solo per il relax, ma anche per i numerosi benefici del mare su salute fisica e benessere psicologico. Scopriamo insieme perché il mare è un vero toccasana per corpo e mente.

Il potere curativo del mare

Il mare è molto più di una semplice meta turistica: rappresenta un vero e proprio antidepressivo naturale. L’effetto calmante delle onde, il suono rilassante dell’acqua e la luce del sole contribuiscono a ridurre lo stress e a migliorare l’umore. In particolare, chi soffre di depressione reattiva o stagionale può trarre grande beneficio da una vacanza al mare. Le giornate soleggiate e la tranquillità della spiaggia aiutano a contrastare il senso di smarrimento e impotenza, favorendo un senso di pace interiore.

Benefici del mare sull’umore
Diversi studi scientifici confermano che il mare stimola il rilascio di neurotrasmettitori legati alla felicità, come serotonina, dopamina e ossitocina. Questo spiega perché, quando siamo in spiaggia, ci sentiamo più felici e sereni. Secondo il ricercatore Wallace J. Nichols, il mare non solo dona serenità, ma aumenta anche la nostra efficienza e produttività, migliorando la qualità della vita quotidiana.

Benefici del mare sull’appetito e attiva il metabolismo
Chiunque abbia trascorso una giornata in spiaggia conosce bene quella piacevole sensazione di fame che arriva dopo qualche ora al sole. Questo fenomeno è dovuto allo iodio presente nell’aria marina, che stimola il metabolismo e favorisce l’appetito. Il mare, quindi, aiuta anche a regolare le funzioni metaboliche, contribuendo al benessere generale dell’organismo.

Il mare favorisce nuove amicizie
La spiaggia è il luogo perfetto per socializzare e allargare la propria cerchia di conoscenze. In vacanza, le persone sono generalmente più aperte e disponibili: fare nuove amicizie diventa più semplice e naturale. Grazie ai social network, inoltre, anche le amicizie nate in vacanza possono durare nel tempo, arricchendo la propria vita sociale.

Il mare migliora il sonno
Dopo una giornata trascorsa tra sole, bagni e passeggiate in riva al mare, è normale sentirsi piacevolmente stanchi e rilassati. Il caldo e la dilatazione dei vasi sanguigni favoriscono una sensazione di sonnolenza, aiutando a dormire meglio e a recuperare le energie.

I benefici del mare sono molteplici: dal miglioramento dell’umore alla stimolazione dell’appetito, dalla qualità del sonno alla possibilità di stringere nuove amicizie. Una vacanza al mare non è solo un’occasione di relax, ma un vero e proprio investimento nel proprio benessere psicofisico. Se stai pensando a dove trascorrere le prossime ferie, scegli il mare: la tua mente e il tuo corpo ti ringrazieranno!
[Mymentis]

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Questo mese si parla di VACANZEI post della pagina si diraderanno un po', tuttavia ci sarà sempre qualcosa di interessan...
01/08/2025

Questo mese si parla di VACANZE

I post della pagina si diraderanno un po', tuttavia ci sarà sempre qualcosa di interessante da leggere.

Mentre siete in vacanza, spaparanzati al mare, in montagna, in città o... altrove, date un'occhiata alla pagina e a ciò che propone.

Lo studio sarà chiuso dall'11 al 23 agosto, ma è comunque possibile lasciare un messaggio in segreteria allo 011 6807787 o chiamare (per urgenze) al 3480053489.

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Quando senti che hai qualcosa da buttare fuori, vai e siediti di fronte al mare, medita e ringrazialo. Il dopo è solo li...
31/07/2025

Quando senti che hai qualcosa da buttare fuori, vai e siediti di fronte al mare, medita e ringrazialo. Il dopo è solo liberazione.
Lara Bellotti

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Perché in vacanza sarebbe meglio spegnere lo smartphone.Digital detox o diritto alla disconnessione?L’isola di Ulko-Tamm...
30/07/2025

Perché in vacanza sarebbe meglio spegnere lo smartphone.
Digital detox o diritto alla disconnessione?

L’isola di Ulko-Tammio, un'incontaminata oasi nel Parco Nazionale del Golfo di Finlandia orientale, quest'estate ha chiesto ai propri turisti di spegnere i loro dispositivi e di fermarsi e godersi davvero le bellezze della sua natura selvaggia, senza distrazioni digitali. Un invito, questo, che sicuramente ci fa riflettere: quanto tempo sottraiamo al godimento dello spettacolo della natura per tenere gli occhi fissi sul nostro smartphone? E, soprattutto, è così necessario essere reperibili anche in vacanza?

Digital detox sì o no durante le vacanze

Che lo si chiami o diritto alla disconnessione, il principio è lo stesso: le vacanze dovrebbero essere, necessariamente, il momento in cui si scoprono luoghi sconosciuti, in cui si vive immersi in un paesaggio diverso da quello abituale, dove si apprezza ciò che ci circonda e lo si fa con consapevolezza, con le persone a noi più care. Le vacanze estive, insomma, potrebbero essere un buon momento per praticare il digiuno digitale e vivere esperienze uniche, senza distrazioni. Basti pensare che uno studio - neanche troppo recente, perché risale al 2016 - afferma che si controlla lo schermo del proprio smartphone in media 2600 volte al giorno, oltre 5400 nel caso degli utenti “forti”. Secondo altre ricerche più recenti, invece, entro cinque minuti dal risveglio, la maggior parte della popolazione mondiale controlla le notifiche dello smartphone, mentre un giovane su due, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, si alza in piena notte per farlo. Per non parlare del vamping, ossia l'abitudine di ritrovarsi a passare l’intera notte svegli e attaccati a smartphone e tablet, diffusissima tra adolescenti e preadolescenti.

Simili comportamenti sono chiari sintomi di una vera e propria dipendenza da Internet e dalla tecnologia, e occorre trovar riparo da queste cattive abitudini. Insomma, il digital detox potrebbe essere una buona pratica, soprattutto se durante l'anno l'utilizzo di Internet, per lavoro o per piacere, è stato intenso. Se l'invito dell'isola finlandese ci fa riflettere sull'uso che si fa in vacanza dei device, sulla stessa lunghezza d'onda sembra essere la richiesta, da parte di una band come i Placebo, di non usare i cellulari ai concerti. Il rischio è infatti, come spesso avviene durante le performance musicali, che le persone siano concentrate sullo schermo dello smartphone e si perdano l'esperienza unica della musica. Il leader della band, Brian Molko, ha infatti scritto ai propri fans, in una nota ufficiale, "è molto più difficile connettere con voi e comunicare effettivamente le emozioni delle canzoni. Inoltre, è una mancanza di rispetto nei confronti delle persone tra il pubblico che vogliono guardare lo show, non lo schermo dei vostri cellulari". E ancora "Per favore, siate nel qui e ora e godetevi il momento. Perché questo esatto momento non succederà mai più".

Insomma, l'estate sembra porsi il problema delle scorpacciate da smartphone o da altri apparecchi, chiedendoci se forse non è meglio staccare la spina per goderci quello che ci circonda, che sia una natura incontaminata, un concerto, o semplicemente le persone intorno a noi. Provare, insomma, a godersi la bellezza di un tramonto senza l'ansia di doverlo fotografare e condividere. In questo panta rei, dove tutto scorre vedendoci impegnati in una corsa a collezionare scatti da mostrare al nostro piccolo o grande pubblico, lasciandoci un prevedibile deserto digitale, forse non basta rifugiarsi in un'isola sperduta o ricorrere ai sempre più numerosi hotel "digital free": è sufficiente mettere in atto la volontà di essere noi stessi senza alcuna appendice digitale, spegnendo il nostro smartphone per un po'. Forse non è facile, ma vale la pena provarci. [Elle]

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Se vivi per far piacere a tutti,saranno tutti felicitranne te!  Se trovi interessanti questi contenuti clicca "mi piace"...
29/07/2025

Se vivi per far piacere a tutti,
saranno tutti felici
tranne te!



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Attivare la modalità relaxUn ambiente costantemente esigente trasmette tensione. Ne abbiamo bisogno proprio per risponde...
28/07/2025

Attivare la modalità relax

Un ambiente costantemente esigente trasmette tensione. Ne abbiamo bisogno proprio per rispondere alle esigenze, ma non sappiamo separarcene facilmente.
Come attivare la modalità ?

Pressioni, , … Li abbiamo provati tutti sulla nostra pelle e forse ci siamo chiesti perché è così difficile rilassarsi. “Ho provato di tutto, cerco di rilassarmi, ma niente.” Forse l’errore è proprio pensarci troppo, investire troppi sforzi. Son ben altre le strategie per attivare la modalità relax.

23.400.000 di risultati appaiono su Google quando si cerca la parola “relax”. È la prova dell’enorme numero di persone che hanno difficoltà a rilassarsi (e che hanno bisogno di andare su Google per trovare una soluzione). Ciò succede perché lo stress colpisce sempre più persone ogni giorno.

Questa realtà è in parte anche conseguenza della pandemia. Secondo l’OMS, la pandemia da Covid-19 ha causato un aumento del 25% della prevalenza di ansia (e depressione). I disturbi d’ansia hanno già colpito 264 milioni di persone in tutto il mondo e, secondo le statistiche, l’ansia è la sesta causa principale di riduzione degli anni di vita in buona salute.

Le cifre sono molto allarmanti. E non abbiamo elencato i casi di stress, sindrome da burnout, etc. Bisogna pensare, inoltre, che non è necessario soffrire di un disturbo d’ansia per aver bisogno di rilassarsi.

Ansia, stress e preoccupazioni sono grandi nemici del riposo.
Perché è difficile entrare in uno stato di rilassamento?
Sappiamo tutti che prendersi cura del proprio corpo favorisce la mente e viceversa. Cerchiamo di prenderci cura di noi stessi, di essere ben riposati, di mangiare bene, perché fa bene alla salute. Ed è fantastico!

Ma attenzione, perché le attuali prove scientifiche suggeriscono che quando “ci stressiamo nel tentativo di rilassarci” o quando ci alleniamo troppo, non riusciamo a ritrovare la pace mentale. Si crea così l’effetto paradossale per cui più si tenta di attivare la modalità relax, più difficoltà si hanno a rilassarsi.

Stress, ansia e depressione innescano risposte fisiologiche nel sistema nervoso simpatico (incaricato di fuggire dalla situazione o combatterla). Quello che ci serve è l’esatto contrario: smettere di cercare il relax per potersi rilassare, il che non significa non adottare precise strategie.

La pretesa di stare bene

L’attuale stile di vita richiede a tutti di stare bene, dare il massimo, ottenere il successo. Bambini e adolescenti iscritti a mille attività extrascolastica a cui viene “chiesto” di non fermarsi.

Come intendiamo incoraggiare il rilassamento se il messaggio che trasmettiamo è “lavora s**o!? Impegnarsi è senz’altro utile e produttivo, ma lo è anche trovare uno spazio per vivere, fermarsi e gioire.

Un mondo in cui non è facile rilassarsi

Il mondo in cui viviamo non è un ambiente ideale per rilassarsi. Impegni quotidiani, lavoro, studio… Un contesto in cui viene costantemente rafforzato colui che lavora di più, colui che ottiene il maggior successo.

D’altra parte, la ricerca scientifica ha anche dimostrato che stress, ansia e depressione, che accompagnano la pressione per ottenere risultati e avere successo, contrastano i meccanismi fisiologici del rilassamento.

Ne consegue che si tratta di un ulteriore modo per esigere di più da sé stessi. Cosa fare allora? Impariamo a rilassarci in modo diverso.

Come attivare la modalità relax

Diane Barth, psicoterapeuta psicoterapeuta newyorchese, propone di partire dal desiderio di rilassamento per imparare a padroneggiarlo. Cerchiamo in esso la motivazione, ma senza pretendere troppo.

Si tratta di porsi obiettivi di rilassamento effettivamente raggiungibili. Quali sono i suggerimenti di Diane Barth?

1. Intendere il rilassamento come una sfida, come un compito da risolvere
Troviamo in ciò la nostra motivazione. Non è facile imparare a dominare il corpo e a disattivarlo, rallentando il battito cardiaco, calmando lo spirito e riposando la mente.

Dobbiamo imparare a farlo. Un buon momento per riuscirci? Le vacanze o il poco tempo libero giorno dopo giorno.

2. Scegliere una o due strategie
Perché è così difficile attivare la modalità relax? Dipende dalla determinazione. Per questo motivo, conviene sostituire il “vado a rilassarmi” con “vado a meditare”. Aiuterà a includere alcune strategie in modo strutturato nella propria routine. Qualche idea:

Meditazione.
Yoga.
Respirazione consapevole.

Naturalmente, prima di mettere in pratica queste strategie, informatevi su di esse, leggete libri correlati, tutorial… O anche, dalla mano di un professionista.

3. Dedicarsi ad attività che non servano solo a favorire il relax
Imparare a lavorare a maglia, dipingere, disegnare, cucinare, etc. In modo consapevole, leggendo e interiorizzando bene. Si tratta di cercare motivazione anche in queste attività che ci rilasseranno indirettamente.

4. Cercare contenuti piacevoli per attivare la modalità relax
La psicoterapia suggerisce di stilare una lista di libri, programmi televisivi o passatempi divertenti per il tempo libero. Per esempio, un giro in bicicletta. Il piacere è antagonista dell’ansia, quindi se ci divertiamo, difficilmente saremo sopraffatti.
Se siete in cerca di un’attività che vi piace, difficilmente causerà ulteriore stress.
Trovare nuovi obiettivi per attivare la modalità relax

Secondo Diane Barth, il segreto è fissare i facili obiettivi elencati e trovare la motivazione necessaria per raggiungerli. Non si tratta di vedere il relax come un punto di arrivo, ma di essere consapevoli di ciò che ci avvicina a esso.

Non è facile, perché più pensiamo a qualcosa (“ho bisogno di riposare “), più sentiamo di averne bisogno e meno lo otteniamo. Raggiungere uno stato di relax è come camminare: non abbiamo bisogno di pensare a muovere prima una gamba e poi l’altra, si tratta di un’azione automatica.

Sebbene il rilassamento preveda anche una parte di consapevolezza, è utile rivolgere l’attenzione su altro e, così, finalmente disconnetterci. [laa mente è meravigliosa]

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Un altro giochino domenicale:quanti quadrati ci sono nella figura in basso?(se vuoi una conferma alla tua risposta devi ...
27/07/2025

Un altro giochino domenicale:
quanti quadrati ci sono nella figura in basso?

(se vuoi una conferma alla tua risposta devi guardare giù)

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Come sopravvivere all’  in cittàVivere l’estate in  : strategie olistiche per il benessere fisico e mentaleSopravvivere,...
26/07/2025

Come sopravvivere all’ in città

Vivere l’estate in : strategie olistiche per il benessere fisico e mentale
Sopravvivere, in città, all’estate? Si può, senza problemi. Anzi, più si entra in questa possibilità, più appariranno magnifiche le opportunità che questa condizione presenta (tanto più se poi, comunque, ci sarà la possibilità di prendersi qualche giorno di vacanza “altrove” più avanti, quando tutti sono rientrati).

D’accordo, fa caldo. Siamo in estate, ci sta. Vero, fa mooolto caldo (e questo sicuramente è indotto i parte dai cambiamenti climatici naturali e moltissimo da quelli provocati dall’uomo) ma dipende anche dalla nostra percezione che – a sua volta – è determinata da circuiti neuronali; al di là delle temperature reali misurate con la strumentazione, e delle reali conseguenze stressanti sul corpo, una parte dell’insopportabilità del caldo è data dalla nostra idea: del caldo e di quanto ci dà fastidio. Più ci pensiamo, più abbiamo caldo. Più siamo infastiditi, più pensieri spendiamo attorno a questo tema, maggiore è la sensazione opprimente e disturbante.

Certo, piccole strategie concrete, alimentari e comportamenti si possono adottare per stare un po’ più al fresco, e dormire meglio (aspetti non da poco, perché riducono la possibile tendenza all’aggressività e l’impulsività che l’eccesso di caldo può indurre), persino senza ricorrere al condizionatore. Ma indubbiamente aiuta anche molto vedere bene i (propri) vantaggi del restare in città, magari anche lavorando.

4 aspetti da considerare che potrebbero rigenerarti

In primo luogo, ci sono meno persone in giro: al cinema, al supermercato come al mercato, per strada, nei musei. Il che significa – secondo aspetto positivo – meno tempo passato in code, più spazio personale, la spesa fatta più velocemente, facilità nel parcheggiare un po’ ovunque. Terzo aspetto: ritmi un po’ più leggeri e a misura d’uomo, anche sul lavoro. Non è cosa da poco (in più: spesso i responsabili sono in vacanza, quindi pure l’atmosfera è in generale più tranquilla; la maggioranza delle aziende è chiusa, quindi il carico lavorativo è meno impegnativo e stressante).

Il quarto elemento degno di nota è che (complici anche le giornate lunghe) ci si può prendere del tempo per ampie passeggiate negli spazi di verde cittadini: talvolta non si riuscirà comunque a respirare aria fresca ma non è un gran problema perché, attenzione!, si può fare persino di meglio. Si tratta di sintonizzarsi con la Natura: con un filo d’erba o una pianta o magari un albero che si incontrano, che si trovano vicini alla panchina su cui siamo seduti, che incontriamo con lo sguardo mentre camminiamo.

Come? Vedendo la loro realtà di esseri viventi e, perché no, immaginandoli pieni di piccoli elfi e gnomi che lavorano e giocano con loro. Si può anche provare ad ascoltare il messaggio che ha per noi ogni cosa che in quel momento ci circonda (il fiore, il ramo sull’albero o persino quello spezzato caduto a terra, l’uccello che sta volando o il suo canto che si percepisce provenire da una folta massa di foglie): in una mente senza pensieri, senza aspettative, arriverà come un’intuizione, un messaggio, una considerazione.

Restare in questa bellezza e atmosfera “magica”, eppure reale, ci porta in una dimensione nuova e rigenerante, che rinfresca in modo non ordinario.

Respiri profondi

Non funziona? Niente problema. Mal che vada, basterà “entrare” nel colore verde: immaginare che il respiro porti dentro, nei polmoni e poi – con un irraggiamento dolce e spontaneo – nel resto del corpo, tutte le sfumature cromatiche del verde che lo sguardo incontra e quelle che gli occhi interiori possono creare. Questo respiro profondo aiuterà a centrare e rinfrescare, riequilibrando sia le emozioni che il pensiero.

E anche l’estate in città, persino in ufficio, sarà, alla fine, una piacevole passeggiata.

Poi, vuoi mettere, pensare a chi si trova nella calca dei vacanzieri, strutture piene, servizio non al top, costi alti? Va bene, non è sempre così ma la verità, ultima, è che il segreto – sempre – consiste nell’apprezzare e godere le possibilità che offre quello che al momento c’è: alla faccia delle nostre aspettative, pregiudizi e desideri, sono sempre maggiori di quello che pensiamo. Insomma, altro che sopravvivenza: buona piena estate in città, in ufficio, a casa. O ovunque, naturalmente. [greenme]
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Come affrontare gli ultimi giorni di lavoro prima delle ferieLe    sono ormai molto vicine, ma i lavoratori potrebbero d...
25/07/2025

Come affrontare gli ultimi giorni di lavoro prima delle ferie

Le sono ormai molto vicine, ma i lavoratori potrebbero dover affrontare un ultimo, difficile ostacolo prima della meritata pausa: lo stress pre-ferie. I giorni che precedono immediatamente le vacanze sono infatti quelli in cui manager e professionisti accusano maggiormente i cali fisici dovuti a turni pesanti, eccessivo carico di responsabilità o conflitti quotidiani con i colleghi.

E’ fondamentale non mollare a pochi metri dal traguardo: cerchiamo quindi di capire qual è l’atteggiamento più giusto per gestire al meglio lo stress e affrontare gli ultimi giorni in ufficio prima delle ferie nel miglior modo possibile.

Organizzate i tempi

La prima regola per evitare lo da ufficio, è quello di non posticipare tutti gli incarichi che ci sono stati affidati all’ultimo momento, quando ormai le scadenze incombono. Giocare d’anticipo è quindi la carta vincente: vi consigliamo per questo di stilare un calendario con le attività quotidiane che siete chiamati a portare a termine, così da distribuirle equamente nell’arco di un periodo più lungo.

Assegnarsi delle dead line mentali che precedano di uno o più giorni quelle reali potrebbe fare decisamente bene al vostro umore e al vostro operato.

Trovate il tempo per rilassarvi

La full immersion nel lavoro non aiuta né in termini di resa né, ovviamente, in termini di salute: per affrontare gli ultimi giorni che precedono le vacanze, quindi, vi consigliamo di concedervi qualche ora di relax quotidiano.

Che si tratti di una semplice pausa, della visione di un film o di una sessione si shopping, concentratevi per un po’ su attività e cose che vi fanno stare bene. In questo modo tornerete in ufficio più carichi che mai.

Prevedete eventuali imprevisti

Non è detto che a pochi giorni dalle vacanze non possa sorgere un imprevisto o un contrattempo che difficilmente avreste potuto prevedere. Per questo, ad una certosina organizzazione del lavoro, dovete abbinare una buona dose di elasticità mentale, che vi permetterà di accogliere in modo positivo anche l’incognito.

Lasciate il lavoro in ufficio

Per affrontare al meglio gli ultimi giorni prima delle ferie, è importante riuscire a staccare la spina appena usciti dall’ufficio. Terminate quindi le vostre ore lavorative, cercate di non pensare a clienti, deadline e compiti non portati a termine.

Solo in questo modo riuscirete a godere realmente del risposo che vi spetta, proiettandovi idealmente sulle tanto agognate vacanze e su una settimana o più in cui sarete lontani non solo con la mente, ma anche con il corpo, dall’ufficio e da tutto lo stress ad esso collegato. [blogo]

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Ti autosaboti in vacanza?Le vacanze non sempre ci portano il riposo previsto. Può essere perché ci sono fattori esterni ...
24/07/2025

Ti autosaboti in vacanza?

Le vacanze non sempre ci portano il riposo previsto. Può essere perché ci sono fattori esterni che ce lo impediscono, ma anche perché siamo noi che facciamo tutto il possibile affinché ciò non avvenga. Contraddittorio? Forse, ma succede tutti i giorni.

Dopo settimane di lavoro o di studio, è tempo di una meritata vacanza, ma iniziano a sorgere sentimenti e pensieri che ti impediscono di goderti quel tempo, e quando te ne rendi conto, devi tornare alle normali attività. Senti che il tempo ti è scivolato tra le dita. In breve, hai auto-sabotato la tua .

È sempre più comune che invece di goderci il riposo cadiamo nella trappola di pianificare tutto per non riposare. Questo diventa una causa di disagio personale, quindi è importante identificare l’ e agire per prevenirlo. Oggi vedremo alcuni modi in cui questo fenomeno può verificarsi e come fermarlo.

Che cos’è l’autosabotaggio e perché non ci permette di goderci le vacanze?

Si tratta di atteggiamenti, pensieri e azioni che intraprendiamo noi stessi e che finiscono per generare prodotti che sono ostacoli ai nostri obiettivi. I meccanismi alla base dell’autosabotaggio potrebbero non essere evidenti, motivo per cui è comune per noi non essere in grado di identificare la causa e soffrirne solo i sintomi.

Nel contesto delle vacanze fissiamo obiettivi che escono dalla routine; Può essere visitare un luogo speciale, praticare un hobby, realizzare un progetto personale o semplicemente riposarsi. E anche se nelle nostre attività quotidiane non cadiamo nella trappola dell’autosabotaggio, può capitare che durante i periodi di riposo questo problema ci colpisca e ci impedisca di goderci le vacanze. Alcuni dei sintomi che potremmo riscontrare sono:

- Ansia, sensazione che stiamo lasciando qualche compito incustodito ed è per questo che possono succedere cose brutte.
- Paura, associata a una sensazione di perdita di controllo.
- Pensieri invadenti, che possono essere legati a compiti che riteniamo in sospeso, cose che possono andare storte, contare il tempo rimasto prima della fine delle vacanze, ecc.
- Mancanza di concentrazione, soprattutto quando si prova una nuova attività.
Difficoltà a dormire, generata dall’ansia stessa.
- Irritabilità, a causa di un riposo inadeguato.
- Sentimenti di colpa, pensare che siamo meno produttivi o che ci stiamo prendendo una pausa mentre gli altri lavorano.

In altre parole, esattamente il contrario di quello che ci aspetteremmo in un periodo di vacanza, dove quello che vogliamo è staccare dalla routine, mettendo momentaneamente da parte alcune responsabilità. Non colpisce solo il riposo fisico, ma anche mentale ed emotivo.

Perché ci auto-sabotiamo?

Possiamo sabotare noi stessi in molti modi diversi in vacanza. Se hai notato uno dei suddetti sintomi durante i tuoi tempi di riposo, potresti essere in grado di identificare uno dei seguenti fattori precipitanti:

1. Stress cronico che si riflette sulla vacanza
Quando lo stress è sostenuto a lungo, il nostro corpo ci si abitua, facendolo anche rimanere. Le attività lavorative o accademiche in cui i livelli di stress sono sostenuti a lungo ci rendono inclini a questa condizione, e ci fanno avere manifestazioni di ansia anche durante le pause.

Lo stress cronico può farci vedere problemi durante le vacanze dove non ce ne sono, o esagerare quelli che si presentano.

2. Stili di attaccamento inappropriati
Un attaccamento insicuro può renderci dipendenti da determinate persone o addirittura attività, senza le quali il quotidiano perde significato. Dal momento che rompere la routine durante le vacanze può comportare l’allontanamento da quelle persone o attività, si creano sentimenti di insicurezza e disagio. Quando si parla di attaccamenti insicuri, non importa se parliamo di separazioni temporanee: viaggiare per qualche giorno è percepito come negativo in quanto abbiamo bisogno di avere sempre una certa persona al nostro fianco, quindi ci priviamo di farlo viaggio che cattura la nostra attenzione.

Può anche accadere che stabiliamo relazioni in cui occupiamo ruoli protettivi. Ci sentiamo assolutamente responsabili del benessere degli altri e il sacrificio di sé diventa la regola ; Così, quando abbiamo tempo di vacanza da dedicare ai nostri desideri e interessi, compaiono sentimenti di colpa che non ci lasciano godere.

3. Bassa autostima, bassa autoefficacia
La bassa autostima è una valutazione negativa del proprio valore. Tra le tante conseguenze negative, porta con sé una distorsione cognitiva secondo la quale non meritiamo cose buone. Questo fa apparire i sensi di colpa quando arrivano le vacanze, sentendo che stiamo ricevendo una ricompensa che non meritiamo. Può anche causare paura e pensieri pessimisti, anticipando il momento in cui accade qualcosa di brutto che si adatta all’immagine negativa che ci siamo formati.

La bassa autoefficacia, d’altra parte, è anche una valutazione negativa ma focalizzata sulle nostre capacità. Ci fa sentire meno in grado delle altre persone di ottenere determinate cose e questo può impedirci di provare cose nuove. Un viaggio da soli, praticare uno sport estremo, seguire un corso per imparare un’arte, sono tutte attività che magari vorremmo fare in vacanza, ma che una bassa autoefficacia può spingerci anche a provare.

Smetti di auto-sabotaggio e goditi la vacanza
Come abbiamo già visto, le cause dell’autosabotaggio in vacanza possono essere strutturali, quindi non esiste una soluzione magica. Potrebbe essere necessario disimparare i modelli di comportamento. D’altra parte, riposare non significa non fare nulla. Il riposo attivo è la soluzione migliore per combattere le cause strutturali dell’autosabotaggio. Aiuta a ridurre i livelli di stress e ne previene la cronicizzazione. Inoltre, una rottura emotiva ci aiuta anche ad adottare un punto di vista più costruttivo nei confronti delle nostre relazioni, rimuovendo pesi che non ci appartengono e offuscando idee sbagliate su noi stessi.

Alcune linee guida aggiuntive che puoi applicare per fermare l’autosabotaggio sono:

- Organizza il tuo tempo e le tue priorità , separa le attività lavorative dalla tua vita personale.
- Non assumerti responsabilità che non ti corrispondono o cerca di sistemare sempre tutto.
- Pensa a te stesso, ai tuoi interessi, gusti e progetti.
- Non aspettare le vacanze per dedicare un po’ di tempo a te stesso; fallo ogni volta che puoi.
- Investi del tempo in attività salutari, come la lettura, l’esercizio fisico e la meditazione.

Godersi le vacanze significa imparare a divertirsi, il che può essere un viaggio emozionante e gratificante.

Chiudere per le  :anche la mente ha bisogno di riposareVivere di fretta e sotto costante   è impossibile, il nostro cerv...
23/07/2025

Chiudere per le :
anche la mente ha bisogno di riposare

Vivere di fretta e sotto costante è impossibile, il nostro cervello e la nostra mente non sono preparati per restare attivi a livelli alti e per lungo tempo. Tutto questo ci porta a stancarci e a ridurre il nostro rendimento, man mano che passano le ore ed i giorni. Eppure il mondo in cui viviamo è talmente dominato dalla competizione che, anche se ne avremmo bisogno, non concediamo al nostro corpo il giusto riposo.

Quando accade, rischiamo seriamente di soffrire di disturbi legati all’ansia.
A nulla serve mettere in pratica tecniche di rilassamento o andare a lezione di yoga tre volte alla settimana se non siamo capaci di imporci pause quotidiane in mezzo al trambusto della vita. Talvolta risulta complicato mettere a freno i sentimenti pieni di preoccupazioni che affiorano nella nostra mente e forse proprio perché nessuno ci ha insegnato a farlo. Riuscite a ricordare un’intera giornata in cui non abbiate avuto il cellulare sotto mano? Quando è stata l’ultima volta che avete svolto la vostra attività preferita?

Disconnettere dai problemi quotidiani non è un lusso, ma una necessità

Non c’è bisogno di andare in vacanza per rilassarsi – un semplice fine settimana, un giorno o un’ora possono bastare per mettere un punto alla confusione che ci circonda, o meglio, dalla quale ci sentiamo circondati. I problemi variano in base al punto di vista che si adotta al riguardo. Siete davvero in grado di disconnettere?
Sicuramente nella vostra mente frullano di continuo idee relative a futuri progetti, a cosa c’è da fare la prossima settimana, alle chiamate da fare e tante altre responsabilità che vi stanno impedendo di sfruttare persino i weekend. Siete convinti che lasciare da parte per un momento i vostri doveri faccia di voi degli irresponsabili, nonostante non possiate fare nulla se non aspettare di rientrare in ufficio lunedì. Il fine settimana si converte, dunque, in una sorta di anticipazione di quel momento, con tutto lo stress implicato.

Per riposarsi davvero e approfittare del proprio tempo di “non lavoro”, occorre apportare un cambiamento nelle attività e nel proprio modo di pensare rispetto ai giorni lavorativi, durante i quali le responsabilità sono effettivamente reali. In altre parole, sono giorni in cui non c’è bisogno di svegliarsi ad una determinata ora e fare colazione di fretta per andare a lavoro. Eppure, ormai abituati ad una simile routine, ci viene difficile perdere il ritmo. Ciò ci porta a commettere alcuni errori nei nostri giorni di riposo.

Per cominciare, cerchiamo di pianificare il fine settimana senza lasciare alcuno spazio all’improvvisazione. In questo modo, qualsiasi imprevisto rischia di generare un conflitto. Non ci stacchiamo un secondo dal cellulare, tenendolo sempre acceso. Infine, non ci azzardiamo a fare cose nuove, pazzie, e la vera domanda è una sola: perché?
Un chiaro esempio di tutto questo avviene nel periodo di Natale, in cui la maggior parte delle persone gode di qualche giorno di vacanza. Eppure, quello che dovrebbe essere un piacere si trasforma in un supplizio – riunioni di famiglia, viaggi per cercare di beccare i nostri cari, organizzazione di uscite all’aperto per approfittare appieno di quei giorni “liberi”… Basta!

Il semplice fatto di andare in vacanza non è di per sé la soluzione
Ricordate che siete nel vostro periodo di riposo. Se non vi liberate dallo stress quando non dovete andare a lavoro, quando lo farete? State riempiendo il vostro tempo per paura di non poter vivere senza avere qualcosa da fare. Invece, bisognerebbe imparare a lasciarsi trasportare. Potreste voler passare un giorno in casa a leggere, guardare la televisione o fare qualcosa di totalmente improduttivo. Non succede nulla. Non dovete sentirvi male per questo. È un vostro diritto.
Consigli per tenere lo stress sotto controllo
Alcuni consigli per organizzare meglio la giornata e tenere lo stress sotto controllo

I benefici del riposo
Forse credete che sia una perdita di tempo, e che non farlo significhi più produttività e lavoro fatto bene. State sbagliando. Essere costantemente “in funzione” non darà migliori risultati, anzi: faciliterà l’insorgere dei problemi menzionati all’inizio dell’articolo, ovvero stress, ansia e depressione. Volete conoscere i veri benefici legati al giusto risposo?

Aumenta notevolmente la creatività.

Se il vostro lavoro richiede inventiva e immaginazione, già saprete che la mancanza di ispirazione può causare seri guai. Intestardirsi su qualcosa e continuare a provarci non servirà a nulla. In questi casi è opportuno rilassarsi, disconnettere e svolgere un’attività piacevole. Non perderete tempo, anzi, quando rientrerete a lavoro, scoprirete che tutte le barriere della vostra creatività sono state abbattute. Le idee cominceranno a fluire e scorrere rapide.
Migliora la capacità decisionale e di giudizio.
Prendere decisioni è un aspetto fondamentale nella vita di chiunque, poiché in base ad esse si sviluppa il nostro futuro. Quando la nostra mente è satura, è impossibile vedere le cose con la chiarezza necessaria ad analizzare le varie opzioni possibili e sentirsi soddisfatti del prodotto di una decisione.

Riduce stress e ansia.

Una buona dose di riposo riduce il livello di attività del cervello. Quando soffrite di stress, i livelli di cortisolo aumentano, con conseguenze negative per il vostro organismo – soprattutto se il problema diventa cronico. Mal di testa, riduzione delle difese, problemi digestivi e stanchezza saranno alcuni problemi.

Ci rende più felici.

Quando l’insieme dei pensieri negativi svanisce dalla nostra mente, questa comincia a rilasciare endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità. Grazie ad essi, possiamo goderci quello che accade attorno a noi ritrovando l’equilibrio in uno stato di pace e tranquillità.

Riposare favorisce un incremento della produttività e della concentrazione, riducendo al tempo stesso il blocco intellettivo.
Se imparerete a riposare, il vostro rendimento sul lavoro ne risentirà positivamente. Il benessere si contagia. Sarete pieni di energia e ottimismo per cominciare ogni nuovo giorno. Vi assale ancora l’ansia all’idea che presto dovrete riprendere la vostra routine? Ciò accade se non vi siete rilassati davvero. Ossessionarsi durante le vacanze e voler fare ogni cosa ci impedisce di sfruttarle appieno. Non pianificate tutto, lasciate che le cose fluiscano e, soprattutto, godetevele.
Se non sprecate il vostro tempo quando siete al lavoro, perché farlo quando è l’ora del riposo? Non sapete godervi i fine settimana e le vacanze tanto aspettate. Forse le vostre aspettative erano troppo altre. Tuttavia, il vostro tempo libero ha un inizio, ma anche una fine. [lamenteemeravigliosa.it]

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