18/03/2020
🙋🏼♀️ Il mal di schiena può insorgere a tutte le età. La credenza che i bambini non soffrano di mal di schiena è stata superata.
📈Dati statistici raccolti su un analisi di 28 paesi riscontrano la presenza di mal di schiena già in bambini di 11 anni del 27-4%, 13 37-0%, e 46-7% 15 anni (Maher et al., 2017). E’ prevalente nei paesi ad alto tenore economico, le più colpite sono le donne soprattutto nella fascia di età compresa tra i 60 e 69 anni (Hartvigsen et al., 2018). Il mal di schiena si presenta con la seguente incidenza etnica: 2-10 nei nativi americani, 1-38 negli afroamericani, 1-23 nei bianchi (Maher et al., 2017). E’ importante escludere prima le possibili rare patologie che possono provocare mal di schiena, riferendosi al proprio medico curante (Maher et al., 2017).
👉🏼 La maggior parte di mal di schiena 90-95 % è quello aspecifico cioè non provocato da una reale patologia o causa conosciuta (Oliveira et al., 2018 and Maher et al., 2017). In questo caso il mal di schiena è un sintomo, non una patologia. E’ possibile classificarlo in acuto / persistente (Wong et al., 2016).
⛔️Il mal di schiena crea delle limitazioni al normale movimento della colonna che aumentano con progressivamente (Hartvigsen et al., 2018).
Può avere differenti eziologie, le strutture coinvolte sono quelle innervate (muscoli,legamenti, dura madre, anello fibroso, faccette articolari, vertebre e fascia TORACOLOMBARE-TL- ( Casato et al 2019). Quest’ ultima riccamente innervata di terminazioni libere sensibili a stimoli chimici e, meccanici e capsulati tra cui Pacini, Ruffini. Crescenti evidenze dimostrano il ruolo della fascia TL nel mal di schiena. Un alto numero di fibre nocicettive si trovano nella lamina posteriore della fascia . Dal 93 è riconosciuta la fascia profonda come responsabile di mal di schiena .Tra la fascia profonda e il tessuto muscolare c’è uno strato, uno strato di acido Ialuronico che facilita lo scorrimento tra i tessuti. La modifica della densità di tale strato crea tensioni anomale che inficiano lo scorrimento dei tessuti. Nei pazienti con LBP aspecifico cronico si verifica una riduzione della capacità di deformazione del 20%. La disfunzione può coinvolgere gli strati profondi o contigui. La fascia T-L è in contiguità con la fascia profonda degli arti. La lamina posteriore della fascia T-L si continua con la fascia glutea e fascia lata, ingloba il trapezio e il gran dorsale e ha un espansione miofasciale distale con la fascia brachiale. Le espansioni distali permettono un collegamento con mani e piedi. 📍Ciò supporta l’ ipotesi che il dolore può essere generato , dall’ alterazione del tessuto fasciale di una differente regione del corpo come gli arti. La manipolazione fasciale ha ridotto significativamente il sintomo doloroso nei pazienti con mal di schiena cronico . 💃🏽💃🏽( Casato G.2019)
Il trattamento per il mal di schiena aspecifico prevede: informazioni, analgesici , terapia conservativa e controllo, dal momento che non ha una causa. Il decorso è favorevole sebbene molti pazienti richiedano comunque consulto medico. Tra le terapie non farmacologiche grande interesse è rivolto alla terapia manipolativa, studi scientifici evidenziano l’efficacia degli esercizi (Maher et al., 2017).
🔊Nel caso della lombalgia aspecifica restare a letto non genera miglioramenti della sintomatologia, anzi può rallentare la ripresa ( Wong et al., 2016)‼️
Per l’ evento acuto senza radicolopatia studi scientifici dimostrano che gli antifiammatori orali o l’ iniezione intramuscolare, hanno effetti paragonabili alla la terapia manipolativa combinata con il trattamento dei tessuti molli. Gli antiinfiammatori non generano più miglioramenti del trattamento placebo per i casi di recente insorgenza, mentre nel mal di schiena aspecifico cronico, gli antiinfiammatori risultano più efficaci della terapia placebo ( Wong et al., 2016).
Ci sono diversi approcci per trattare il mal di schiena. Al momento ( data l’impossibilità di poter eseguire i trattamenti osteopatici) verrano analizzati studi sugli esercizi terapeutici .
Da una revisione di articoli scientifici del 2018 di Meyer e Harrison, si evince che i pazienti con qualsiasi tipo di mal di schiena, sottoposti agli esercizi di tipo McKenzie, hanno avvertito una migliore funzionalità e una ridotta percezione del dolore e delle limitazioni.
McKenzie il fisioterapista neozelandese negli anni ‘50 si accorse per caso dell’ efficacia che avevano determinate posture nel ridurre la sintomatologia dolorosa. Egli cataloga la sintomatologia sulla base della causa del dolore in: sindrome posturale, sindrome da disfunzione e sindrome da derangement.
Per usufruire dei benefici degli esercizi è necessaria una visita che raccolga anamnesi e segni clinici del paziente (Meyer and Harrison 2018). Il tipo di rieducazione posturale mira a rendere il paziente consapevole delle proprie tensioni e a far svolgere autonomamente la sequenza di esercizi qualora indicato dal terapista .
⚠️ E’ sconsigliabile fare gli esercizi nel caso di intervento chirurgico recente.
Soggetti con malattie renali.
Soggetti con patologie spinali come tumori, spondilolistesi, infezioni e spinali, frattura osteoporosi grave (Gupta, 2016).
Gli esercizi vengono eseguiti in sequenza da utilizzare in caso di sindrome da disfunzione e sindrome da derangement. L’ ultima immagine è la postura consigliata in caso di sindrome posturale.
Riferimenti
• Casato, G., Stecco, C., & Busin, R. (2019). Role of fasciae in nonspecific low back pain. European journal of translational myology, 29(3).
• Gupta, S. (2016). A comparison between mckenzie extensions exercises versus william’s flexion exercises for low back pain in b. Pt. Students. Indian journal of physical therapy, 3(2), 51-5.
• Hartvigsen, J., Hancock, M. J., Kongsted, A., Louw, Q., Ferreira, M. L., Genevay, S. Karppinen, J., Pransky, G., Sieper, J., Smeets,R., J., Underwood, M and Woolf, A. (2018). What low back pain is and why we need to pay attention. The Lancet, 391(10137), 2356–2367.doi:10.1016/s0140-6736(18)30480-x
• Maher, C., Underwood, M., & Buchbinder, R. (2017). Non-specific low back pain. The Lancet, 389(10070), 736-747.
• Meyer, S., & Harrison, D. (2018). The McKenzie Method and treatment of low back pain.
• Oliveira, C. B., Maher, C. G., Pinto, R. Z., Traeger, A. C., Lin, C. W. C., Chenot, J. F., Tulder, M.,v, and Koes, B. W. (2018). Clinical practice guidelines for the management of non-specific low back pain in primary care: an updated overview. European Spine Journal, 27(11), 2791-2803.
• Wong, J. J., Côté, P., Ameis, A., Varatharajan, S., Varatharajan, T., Shearer, H. M., Brison , R., Sutton, D., Randhawa, K., Yu, H., Southerst, D., Goldgrub, R., Mior, S., Stupar, M., Carroll L., J., and Southerst, D. (2016). Are non-steroidal anti-inflammatory drugs effective for the management of neck pain and associated disorders, whiplash-associated disorders, or non-specific low back pain? A systematic review of systematic reviews by the Ontario Protocol for Traffic Injury Management (OPTIMa) Collaboration. European Spine Journal, 25(1), 34-61.