25/10/2024
La pasta è un alimento che non manca mai sulle tavole degli italiani. Oggi la celebriamo con il World Pasta Day, ma quali sono i criteri migliori per sceglierla?
In commercio troviamo differenti tipi di pasta e non ci riferiamo ovviamente solo alla forma né alle marche. La pasta più tradizionale è quella realizzata con la farina di grano ma ormai è possibile trovare diverse varianti realizzate con altri cereali o addirittura legumi.
Ma come orientarci nella scelta?
Scegliere sempre la pasta integrale. Il quantitativo di calorie per 100 grammi di pasta di semola è di 360 Kcal, la stessa quantità di pasta integrale ne apporta invece 350, quindi la differenza calorica è realmente poca. I vantaggi di questa pasta sono legati alla presenza di fibre. Con la dicitura ‘integrale’, si intende un prodotto ottenuto da un cereale lavorato in modo tale da ottenere la semola ma senza utilizzare il processo di raffinazione consueto. Del chicco di grano si mantengono così tutte le parti (crusca, endosperma e germe) e relative qualità, è infatti ricca di vitamine (soprattutto vitamine del gruppo B ed E) e minerali (pressoché assenti nella variante raffinata) oltre che polifenoli dal potere antiossidante e le fibre appunto.
Quando mangiamo le fibre, queste si rigonfiano all’interno del nostro stomaco, ci fanno sentire sazi subito e per molto tempo, inducendoci a mangiare meno; inoltre fanno si che la pasta abbia un indice glicemico molto più basso, cioè faccia innalzare meno velocemente la glicemia, aiutando a prevenire la patologia diabetica, le malattie cardiovascolari ed il cancro. Tra le fibre, i beta-glucani, riescono addirittura a sequestrare il colesterolo, aiutandoci a prevenire tantissime patologie correlate al suo aumento nel sangue, come ad esempio le malattie cardiovascolari. Il quantitativo di fibre può essere addirittura 5 volte maggiore di quello della pasta bianca e anche l’apporto proteico (circa il 12%) è decisamente superiore. Proprio per quest’ultimo motivo, la pasta integrale è un’ottima scelta anche per vegetariani e vegani che a volte assumono nel corso della giornata poche proteine.
Una pasta di buona qualità non scuoce e l’acqua di cottura resta limpida. La prima cosa che dobbiamo fare è osservarla: colore, consistenza e ruvidità della pasta sono i primi parametri che ci permettono di discriminare un prodotto ottimale da un altro che non lo è affatto! Il colore della pasta che stiamo per acquistare deve ricordare il più possibile quello della farina con cui è stata prodotta: ciò indicherà che sia i tempi sia le metodiche di lavorazione hanno consentito la conservazione, nella pasta, della gran parte dei nutrienti presenti nella farina. La ruvidità e la porosità sono altri due indici importanti: indicano che la pasta è stata sottoposta a trafilatura in bronzo, il miglior metodo di lavorazione (di cui troveremo conferma in etichetta). Secondo criterio, sempre osservazionale: la tenuta di cottura.