Arteascolto

Arteascolto Il Centro si occupa di Arteterapia, rieducazione all'ascolto - Metodo Tomatis e consulenza psicologica

Il ruolo nascosto della lateralità nel linguaggio: cosa sappiamo oggi su mano, occhio e orecchio?La lateralità, ovvero l...
11/04/2025

Il ruolo nascosto della lateralità nel linguaggio: cosa sappiamo oggi su mano, occhio e orecchio?

La lateralità, ovvero la preferenza nell'uso di una parte del corpo rispetto all’altra, è un aspetto fondamentale dello sviluppo umano e coinvolge principalmente la mano, l’occhio e l’orecchio. Questo fenomeno ha importanti implicazioni per lo sviluppo del linguaggio, in quanto è strettamente legato all’organizzazione cerebrale e alla specializzazione degli emisferi. Numerose ricerche scientifiche hanno esplorato come la lateralità influenzi il linguaggio, evidenziando il ruolo della dominanza manuale, oculare e uditiva.
La dominanza manuale, cioè la preferenza per una mano rispetto all’altra, è l’indicatore di lateralità più evidente. La maggior parte delle persone è destrimane, ma esiste una percentuale significativa di mancini. Questa preferenza si collega alla specializzazione emisferica: nell’80-90% dei destrimani, l’emisfero sinistro è dominante per il linguaggio. Nei mancini, la dominanza può invece localizzarsi nell’emisfero sinistro, in quello destro o essere distribuita tra entrambi. Studi recenti suggeriscono che avere una mano dominante non è necessario per acquisire il linguaggio, ma il momento in cui questa preferenza emerge può influenzarne lo sviluppo.
Negli ultimi anni, diversi studi hanno evidenziato che non è tanto quale mano diventi dominante a incidere sul linguaggio, quanto quando questa preferenza si manifesta. In particolare, una lateralizzazione precoce—indipendentemente dalla mano preferita—sembra associarsi a un'acquisizione linguistica più tempestiva. Un contributo importante in questo ambito è lo studio di Michael A. Leekam e colleghi (2013), "Early handedness in infancy predicts language ability in toddlers", in cui 38 bambini tra 6 e 24 mesi sono stati osservati longitudinalmente. I risultati hanno mostrato che i destrimani precoci mostravano un vantaggio linguistico rispetto ai mancini tardivi. Tuttavia, non è emersa una differenza significativa tra destrimani precoci e tardivi.
È importante sottolineare che l’assenza di una preferenza manuale definita o il suo sviluppo tardivo non rappresentano un ostacolo al linguaggio o ad altre abilità cognitive. La lateralizzazione manuale, infatti, non è né necessaria né sufficiente per l’acquisizione del linguaggio, ma può influenzarne la tempistica.
La dominanza oculare, ovvero la preferenza per un occhio nelle attività che richiedono precisione visiva, è un altro aspetto della lateralità. Sebbene meno studiata rispetto alla dominanza manuale, essa può influenzare le abilità linguistiche visive, come la lettura. Tuttavia, le difficoltà di lettura sembrano essere più strettamente legate alla "finestra percettiva" e ai movimenti oculari, come le saccadi, piuttosto che alla dominanza oculare. Uno studio significativo in questo ambito è quello di Friedman et al. (2007), "Saccadic eye movements and reading: Evidence from children and adults with developmental dyslexia", che ha analizzato come i movimenti oculari influenzino la lettura. I bambini con disturbo della lettura hanno mostrato un numero significativamente maggiore di saccadi in avanti e indietro durante la lettura rispetto ai coetanei. Tuttavia, nei compiti visivi non legati alla lettura, hanno mostrato un numero inferiore di movimenti saccadici rispetto al gruppo di controllo. Questi risultati suggeriscono che le difficoltà nella lettura possano essere legate non solo ad aspetti linguistici o fonologici, ma anche a meccanismi visivi e motori.
La dominanza uditiva, ovvero la preferenza per un orecchio nell’ascolto, è particolarmente rilevante per l’elaborazione del linguaggio. Nella maggior parte delle persone, l’orecchio destro è dominante, riflettendo la dominanza dell’emisfero sinistro per il linguaggio. Un contributo importante in quest’area viene dallo studio di Turid Helland, "Brain Laterality in Dyslexia Seen during Literacy Development and Early Training", parte del Bergen Longitudinal Dyslexia Study. La ricerca ha seguito bambini tra i 6 e gli 11 anni, suddivisi in un gruppo con dislessia e uno senza, sottoponendoli ogni anno a test di ascolto dicotico per misurare la lateralizzazione uditiva.
Nel gruppo tipico, lo sviluppo ha seguito un percorso atteso: inizialmente non c’era preferenza tra i due orecchi, ma col tempo è emersa una chiara dominanza dell’orecchio destro. Nei bambini dislessici, invece, si è osservata una traiettoria diversa: una precoce preferenza per l’orecchio destro che, sorprendentemente, scompare nelle fasi successive. A 11 anni, le differenze tra i due gruppi si riducono, ma la traiettoria anomala del gruppo dislessico suggerisce uno sviluppo atipico della lateralizzazione cerebrale. Questo potrebbe essere influenzato dall’intervento educativo ricevuto, ma necessita di ulteriori approfondimenti.
Comprendere il ruolo della lateralità nello sviluppo del linguaggio ha implicazioni pratiche significative, soprattutto in ambito educativo e terapeutico. Identificare precocemente le preferenze laterali nei bambini può aiutare a prevedere possibili difficoltà linguistiche e a progettare interventi mirati. Attività che promuovono la coordinazione occhio-mano o esercizi per rafforzare la discriminazione uditiva possono sostenere un migliore sviluppo linguistico. Ad esempio, attività come il disegno su sabbia o farina, la costruzione con mattoncini o la composizione di puzzle stimolano la motricità fine e la precisione visiva, competenze utili anche per la lettura e la scrittura. Sul piano uditivo, attività come l’associazione di suoni ed immagini, i giochi con le rime o percorsi di stimolazione uditiva sono utili per rinforzare la consapevolezza fonologica e la comprensione verbale. Questi sono alcuni semplici esercizi da svolgere a casa che, se proposti in modo ludico e regolare, possono rappresentare un pratico supporto per l’acquisizione linguistica, specialmente nei bambini con difficoltà o ritardi. Percorsi di rieducazione all’ascolto come il Metodo Tomatis possono supportare la mancanza di una consapevolezza fonologica, come la difficoltà di percepire ed elaborare i suoni del parlato, agendo in particolare sulla relazione orecchio-voce-cervello. Inoltre, presso lo studio è possibile svolgere attività pomeridiane di cucina per bambini finalizzate a migliorare la motricità fine e il senso di autoefficacia, e ad adattare i programmi educativi alle preferenze laterali dei bambini.
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Bibliografia:
1. Leekam, M. A., et al. (2013). Early handedness in infancy predicts language ability in toddlers. Developmental Science, 16(2), 272–281. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4059533/
2. Friedman, J. H., et al. (2007). Saccadic eye movements and reading: Evidence from children and adults with developmental dyslexia. Vision Research, 47(26), 3230-3240. https://www.researchgate.net/publication/6807174_Saccadic_eye_movements_in_children_with_reading_disorder
3. Turid Helland. (2024) Brain Laterality in Dyslexia Seen during Literacy Development and Early Training. Brain Sci. 2024, 14(9), 893; https://doi.org/10.3390/brainsci14090893

Foto di Eren Li httpswww.pexels.comit-itfotovacanza-ragazza-tavolo-senza-volto-7169015

LA MUSICA E GLI EFFETTI SU PAZIENTI ONCOLOGICILa musicoterapia sta emergendo come una pratica integrativa sempre più ril...
04/03/2025

LA MUSICA E GLI EFFETTI SU PAZIENTI ONCOLOGICI

La musicoterapia sta emergendo come una pratica integrativa sempre più rilevante nel trattamento oncologico, con l'obiettivo di migliorare il benessere psicologico e fisico dei pazienti affetti da cancro. Due studi recenti analizzano l'efficacia degli interventi basati sulla musica, evidenziando la necessità di personalizzare tali approcci nel contesto oncologico.
Una revisione sistematica pubblicata su Critical Reviews in Oncology/Hematology ha esaminato 40 studi per valutare l'impatto degli interventi musicali (MI) su ansia, depressione, dolore e qualità della vita (QoL) nei pazienti oncologici. I risultati indicano che le MI esercitano un effetto positivo su questi parametri, con una riduzione più marcata di ansia e depressione nei pazienti affetti da carcinoma mammario. Questi dati supportano l'integrazione della musicoterapia nei reparti di oncologia, radioterapia e chirurgia, favorendo una maggiore consapevolezza tra gli operatori sanitari.
Un altro studio, pubblicato sul Journal of Integrative Medicine, sottolinea l'importanza di personalizzare la musicoterapia nell'ambito dell'oncologia integrativa. La ricercatrice evidenzia come, nonostante l'efficacia generale delle MI, le risposte dei pazienti possono variare, suggerendo la necessità di adattare le sessioni alle preferenze individuali, al tipo di tumore e allo stadio della malattia. Un approccio personalizzato potrebbe massimizzare i benefici terapeutici, migliorando l'esperienza complessiva del paziente.
Le evidenze attuali confermano che gli interventi musicali possono apportare benefici significativi ai pazienti oncologici, in particolare nella riduzione di ansia e depressione. Tuttavia, per ottimizzare l'efficacia di queste terapie, è essenziale adottare un approccio su misura, che tenga conto delle caratteristiche specifiche di ciascun paziente. L'integrazione della musicoterapia personalizzata nei protocolli oncologici potrebbe rappresentare una strategia efficace per migliorare la qualità della vita di chi affronta la malattia.

Centro Arteascolto
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Articoli scientifici
Gramaglia C, Gambaro E, Vecchi C, Licandro D, Raina G, Pisani C, Burgio V, Farruggio S, Rolla R, Deantonio L, Grossini E, Krengli M, Zeppegno P.: Outcomes of music therapy interventions in cancer patients-A review of the literature. Crit Rev Oncol Hematol. 2019 Jun;138:241-254.
doi: 10.1016/j.critrevonc.2019.04.004. Epub 2019 Apr 5. PMID: 31121392.

Tara Rajendran: Addressing the need for personalizing music therapy in integrative oncology,
Journal of Integrative Medicine, Volume 20, Issue 4, 2022, Pages 281-283, ISSN 2095-4964,
https://doi.org/10.1016/j.joim.2022.01.005.

MAMMA TI SENTO!L'ascolto e la musica hanno un ruolo importante nella vita intrauterina. Sono molti gli studi nell’ambito...
11/11/2024

MAMMA TI SENTO!
L'ascolto e la musica hanno un ruolo importante nella vita intrauterina.
Sono molti gli studi nell’ambito scientifico che dimostrano che la capacità del feto di sentire iniziano intorno alla ventesima settimana di gestazione e diventa in grado di reagire alla voce della madre, intorno alla trentacinquesima settimana.
Risale al 1986 una delle prime evidenze di questa abilità fetale. Lo studio elegante svolto da Anthony J. DeCasper e Melanie J. Spence coinvolse 330 donne a cui fu chiesto di raccontare sempre una stessa storia nelle ultime 6 settimane gestazionali. Dopo la nascita 16 di questi bimbi furono sottoposti alla misurazione del tempo di suzione del seno materno durante la narrazione della storia a loro raccontata prima della nascita, che risultata più lungo rispetto al tempo di suzione quando veniva raccontata una storia mia sentita.

«La conclusione implica che i feti avevano appreso e ricordato qualcosa sui segnali acustici che specificavano il loro particolare passaggio target. (ad esempio, segnali prosodici come il ritmo sillabico, il tempo di inizio della voce delle consonanti, la struttura armonica dei suoni vocalici sostenuti e/o l'ordine temporale di questi suoni).» (DeCasper & Spence, 1986)

Ma la cosa sorprendente e che non solo i feti sentono e ricordano, ma iniziano ad acquisire capacità propedeutiche al linguaggio, già a partire dall’utero.
Gli studi più recenti suggeriscono che l’apprendimento della prosodia linguistica, inizi durante la gravidanza. Uno studio condotto da Eino Partanen , et al. (2013) sembra confermare che l’accuratezza nella discriminazione uditiva determina lo sviluppo di tracce mnesiche che rafforzano i prerequisiti necessari per lo sviluppo linguistico.

«L'apprendimento, alla base del comportamento adattivo e intelligente, è basato su cambiamenti negli assemblaggi neurali e si riflette sulla modulazione delle risposte elettriche del cervello. Nell'infanzia, si formano tracce di memoria a lungo termine grazie all'apprendimento uditivo, migliorando le capacità di discriminazione, in particolare quelle rilevanti per la percezione e la comprensione del parlato. Qui mostriamo una prova neurale diretta che le tracce di memoria neurale si formano con l'apprendimento uditivo prima della nascita. I nostri risultati indicano che le esperienze prenatali hanno una notevole influenza sull'accuratezza della discriminazione uditiva del cervello il che può supportare, ad esempio, l'acquisizione del linguaggio durante l'infanzia. Di conseguenza, i nostri risultati implicano anche la possibilità di sostenere lo sviluppo uditivo precoce e di compensare potenzialmente le difficoltà di natura genetica, come i disturbi del linguaggio o la dislessia.» (Partanen, et al., 2013)

Parlare, raccontare storie, leggerle ad alta voce, cantare, e ascoltare musica, sono sicuramente dei modi semplici e immediati per entrare in contatto con il nostro bambino e aiutarlo ad avvicinarsi al linguaggio e allo sviluppo di abilità future.

Rimango disponibile per chi desidera approfondire l’argomento o ricevere informazioni sulle stimolazioni uditive rivolte alle mamme nel periodo della gravidanza.
Centro Arteascolto
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Anthony J. DeCasper e Melanie J. Spence: Prenatal Maternal Speech Influences Newborns’ Perception of Speech Sounds - Il linguaggio materno prenatale influenza la percezione dei suoni del linguaggio da parte dei neonati. Comportamento e sviluppo infantile, 9 (2), 133-150. Scaricabile: https://doi.org/10.1016/0163-6383(86)90025-1
Eino Partanen, Teija Kujalaa, Risto Näätänena, Auli Liitola, Anke Sambethf, Minna Huotilainena: Learning-induced neural plasticity of speech processing before birth - Plasticità neurale indotta dall'apprendimento dell'elaborazione del linguaggio prima della nascita. PNAS vol. 110 | N. 37 – 26 Agosto 2013 – Scaricabile: https://doi.org/10.1073/pnas.1302159110

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COME IL METODO TOMATIS PUÒ AIUTARE A GESTIRE L'ANSIAL'ansia è un disturbo mentale comune che può avere un impatto signif...
14/05/2024

COME IL METODO TOMATIS PUÒ AIUTARE A GESTIRE L'ANSIA
L'ansia è un disturbo mentale comune che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Fortunatamente, ci sono molte terapie e approcci disponibili per gestire l'ansia, tra cui il Metodo Tomatis, un metodo che sfrutta il potere della musica e del suono per promuovere il benessere mentale.
Prima di esaminare specificamente il funzionamento del metodo è importante comprendere il legame tra musica e ansia. Numerose ricerche hanno dimostrato che l'ascolto di musica può avere effetti benefici sull'umore e sul livello di ansia. Uno studio condotto da Chang et al. (2015) ha riscontrato che l'ascolto di musica rilassante può ridurre significativamente i livelli di ansia in pazienti ricoverati in ospedale. Allo stesso modo, uno studio condotto da Bradt et al. (2016) ha evidenziato che la musica può essere efficace nel ridurre l'ansia nei pazienti affetti da tale disturbo.

Che cos'è il Metodo Tomatis?
Il Metodo Tomatis prende il nome dal medico francese Alfred Tomatis. Si basa sull'idea che il nostro ascolto e la nostra voce siano strettamente collegati e che possiamo influenzarli positivamente attraverso una stimolazione sonora mirata. I recenti studi svolti dal Dott. Porges hanno permesso di comprendere come la “neurocezione” sia un sistema di monitoraggio implicito che verifica costantemente le condizioni di sicurezza del nostro ambiente interno (sensazioni, emozioni e pensieri) e dell'ambiente esterno e dello spazio interpersonale e come l’ascolto ne influenzi lo stato di percezione.

Come Funziona?
Il Metodo Tomatis utilizza una serie di esercizi di ascolto progettati per stimolare e allenare l'orecchio e il cervello. Questi esercizi coinvolgono l'ascolto di musica attraverso un dispositivo speciale chiamato "orecchio elettronico", che filtra e modifica il suono in modo da stimolare specifiche aree cerebrali e dell'orecchio interno.

Perché è utile nell'Affrontare l'Ansia?
Il Metodo Tomatis agisce su diversi meccanismi che possono contribuire alla gestione dell'ansia. L'ascolto della musica generata dall’orecchio elettronico può stimolare il rilascio di endorfine e altri neurotrasmettitori associati al benessere emotivo. Inoltre, l'allenamento dell'orecchio e del cervello possono migliorare la capacità di gestire lo stress e le emozioni negative.
L’azione della musica filtrata e basculata favorisce il riequilibrio dell’Asse Ipotalamico – Ipofisi – Surrenale. Questa azione permette la percezione di un ambiente più sicuro portando il sistema nervoso a ridurre l’attivazione dell’asse coinvolto nella produzione di cortisolo, grazie all’azione di riequilibrio sul nervo vago che affiora nell’orecchio esterno.
Infine, il Metodo può favorire il rilassamento muscolare e la riduzione della tensione corporea, riducendo così i sintomi ansiosi.
Una review condotto da Jan Gerritsen (2009) ha esaminato i risultati del metodo nelle diverse applicazioni e riportato gli esiti della stimolazione uditiva nella gestione dell'ansia sia in studenti universitari e sia in soggetti affetti da disturbi psicologici.

Chi può beneficiare del Metodo Tomatis per gestire l'Ansia?
Il Metodo Tomatis può essere utile per chiunque lotti con l'ansia, indipendentemente dall'età o dal livello di gravità, in affiancamento ai trattamenti farmacologici o psicologici.
Il Metodo Tomatis rappresenta un approccio innovativo nella gestione dell'ansia, offrendo una modalità non invasiva e priva di effetti collaterali per affrontare questo disturbo mentale comune. Le evidenze scientifiche disponibili suggeriscono che il Metodo Tomatis può essere efficace nel ridurre i sintomi d'ansia e migliorare il benessere emotivo complessivo. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i meccanismi d'azione del Metodo.
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Ricerche
Chang, H. C., Yu, C. H., Chen, S. Y.: The effects of music listening on psychosocial stress and maternal-fetal attachment during pregnancy. Complement Ther Med; 23:509–515 - (2015). Scaricabile: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26275644/

Bradt J, Dileo C, Magill L, Teague A.: Music interventions for improving psychological and physical outcomes in cancer patients. Cochrane Database Syst Rev. 2016 Aug 15;(8):CD006911. doi: 10.1002/14651858.CD006911.pub3. Update in: Cochrane Database Syst Rev. 2021 Oct 12;10:CD006911. PMID: 27524661.

Francesco Burrai, Marco Luppi, Luigi Apuzzo, Pina Taras, Valentina Michelluzzi: Effetti dell'ascolto della musica in pazienti ortopedici: uno studio randomizzato controllato – 2021 Professioni Infermieristiche - Vol. 74 -
Scaricabile: https://www.researchgate.net/profile/Francesco Burrai/publication/352170316_The_impact_of_listening_to_music_on_orthopedic_patients_a_randomized_controlled_trial/links/63bd95fcc3c99660ebe43997/The-impact-of-listening-to-music-on-orthopedic-patients-a-randomized-controlled-trial.pdf

Alessandro Sili, Roberta Fida, Davide Proietti, Ercole Vellone, Rosaria Alvaro: Ridurre l’ansia preoperatoria a “suon di musica”: studio sperimentale in una Unità Operativa di Chirurgia Vascolare - Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by Università degli studi di Trieste IP 140.105.48.10 Tue, 28 Jun 2022 – Scaricabile: fil:///C:/Users/monic/Downloads/06_Ita.pdf

Jan Gerritsen: A Review of Research done Tomatis Auditory Simulation (2009). Scaricabile:https://mysoundtherapy.com/us/wp-content/uploads/USA-rp-review-of-tomatis-reseach-jan-gerritsen-1.pdf

25/03/2024

La Cooking Therapy diventa il mezzo per lavorare su di sé...

10/03/2024

Cucinare ci aiuta ad esprimere la nostra creatività. Una serata in cui ci siamo dedicati alla preparazione di questa pasta, colorata e gustosissima.

Perchè una cucina in uno studio?Perchè qui abbiamo piacere di relazionarci con il cibo in modo nuovo e creativo, mettend...
18/02/2024

Perchè una cucina in uno studio?
Perchè qui abbiamo piacere di relazionarci con il cibo in modo nuovo e creativo, mettendo le mani in pasta e lavorando su aspetti corporei ed emotivi. Nelle serate ci diletteremo nella preparazione di un piatto e nel condividere il piacere di mangiare insieme, accompagnati da momenti di riflessione e ricordi legati al cibo.
Gli incontri si svolgeranno il
22 FEBBRAIO 2024
07 MARZO 2024
21 MARZO 2024
dalle ore 18.30 alle 22.00
Adesioni entro il lunedì antecedente l’incontro. Numero minimo partecipanti 5.

Per informazioni e costi: Dott.ssa Monica F. Carrara referente Metodo Tomatis • Artiterapie Cell. 335 7021504

Arteascolto apre un nuovo spazio di lavoro. Vi aspetto per brindare a questa nuova avventura giovedì 15 Febbraio dalle o...
05/02/2024

Arteascolto apre un nuovo spazio di lavoro. Vi aspetto per brindare a questa nuova avventura giovedì 15 Febbraio dalle ore 17 alle 21 in c.so Rosselli 115/3 - Torino. Sarà un'occasione per rivederci e presentarvi alcune nuove attività a cui spero possiate partecipare numerosi!

Il nervo vago e la musicaNei precedenti post abbiamo cercato di evidenziare come e perché il Metodo Tomatis possa trovar...
06/09/2023

Il nervo vago e la musica
Nei precedenti post abbiamo cercato di evidenziare come e perché il Metodo Tomatis possa trovare applicazione in contesti clinici così eterogenei.
Per cercare di fare chiarezza oggi ci concentreremo su di un secondo livello sul quale il metodo agisce: il nervo vago e l’asse ipotalamico ipofisi surrene.
Per semplificare la complessità del nostro sistema nervoso, esso viene convenzionalmente suddiviso in Sistema Nervoso Centrale (SNC) e Sistema Nervoso Periferico (SNP). Il Sistema Nervoso Centrale è costituito dal cervello e dal midollo spinale, mentre quello periferico si suddivide ulteriormente in Sistema Nervoso Autonomo, il cui compito è di controllo dei muscoli lisci, degli organi interni e delle ghiandole e dal Sistema Nervoso Somatico che svolge funzioni di regolazione dei movimenti volontari e coopera alla decodifica degli stimoli sensoriali.
In particolare oggi ci soffermiamo sul Sistema nervoso Autonomo che a sua volta viene suddiviso in il Sistema Nervoso Simpatico, Sistema Nervoso Parasimpatico e Sistema Nervoso Enterico.
Il nervo Vago: forse non tutti sanno che il nervo vago, è il nervo più importante del nostro sistema nervoso parasimpatico. Esso viene chiamato Vago, perché deriva da "vagabondo", "errante". Esso tocca e raggiunge con le sue fibre molti degli organi interni tra cui il condotto uditivo esterno, (unico punto nel suo percorso in cui affiora in superficie) prosegue nella faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni, cuore, grossi vasi sanguigni, esofago, stomaco, milza, pancreas, stomaco e intestino.
Durante il training d’ascolto l’azione prodotta dalle vibrazioni ossee generano un’azione diretta sul nervo vago con un aumento dell’eccitazione vagale e di riflesso sull’equilibrio del sistema nervoso centrale, garantendo un miglioramento neurovegetativo capace di riflettersi su manifestazioni organiche ed emotive.
Dobbiamo inoltre ricordare come l’ascolto coinvolge due importanti strutture: il talamo e l’amigdala. Il talamo trasmette alla corteccia uditiva primaria, situata nel lobo temporale il suono, dove viene analizzato nelle sue diverse componenti come, timbro, ritmo, esecuzione musicale ed intervalli. L’emisfero sinistro elabora l’ascolto in termini analitici, il destro ha una visione complessiva del suono.
Il talamo a sua volta coinvolge l’amigdala ancor prima che vi sia un coinvolgimento da parte della corteccia. Questa azione sull’amigdala che, come sappiamo funge da archivio emozionale, permette alla persona di rievocare emozioni positive, di generare uno stato di rilassamento e il rilascio conseguente di endorfine. Le connessioni attive dall’amigdala informano l’ipotalamo che ne valuta il comportamento emotivo e forniscono una risposta agli stimoli attivando l’asse ipotalamico-ipofisi- surrenale.
Tale asse ricordiamo è la coordinatrice centrale dei sistemi di risposta neuroendocrina allo stress. Condizioni croniche di stress possono determinare alterazioni della funzionalità dell’asse con effetti sullo stato infiammatorio, sul sistema immunitario e sulla memoria a seguito dell’effetto di produzione di cortisolo che agisce sull’ippocampo causandone l’atrofizzazione. Recenti studi hanno infatti posto in relazione come il nervo vago e l’asse HPA possano essere regolati attraverso l’amigdala nella produzione di alcuni neurotrasmettitori.
Alterazioni dovute allo stress possono quindi determinare lo stato infiammatorio cronico che lo stesso cortisolo dovrebbe invece modulare, generando un’azione sul sistema immunitario e sul dolore cronico.
Le stimolazioni Tomatis favoriscono il miglioramento dei i meccanismi di feedback tra Nervo Vago – Amigdala e Ase HPA ripotando il sistema ad un migliore equilibrio soprattutto in soggetti sottoposti a condizioni di stress, che se protratte nel tempo possono diventare croniche, mantenendo il sistema di allerta costantemente attivo, generando da parte della corticale del surrene la produzione alterata di cortisolo.
Le stimolazioni possono quindi essere utili in soggetti affetti da stress, stress cronico, ansia, dolori cronici, ma anche in difficoltà relazionali o in preparazione al parto.
La complessità dell’argomento richiederebbe molto più spazio per poter approfondire i contenuti, ma rimango disponibile a confronti per chi lo desidera!

A presto
Centro Arteascolto
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Anche in questo caso vi lascio alcuni spunti di approfondimento
Revisione proposta da Martina de Witte et al. pubblicata nel 2020 sulla rivista britannica Taylor and Francis: Effects of music interventions on stress-related outcomes: a systematic review and two meta-analyses – 02 Aprile 2020 – JOUR - pag 294-324 – Scaricabile: https://doi.org/10.1080/17437199.2019.1627897

Le Doux – via bassa e via alta. Centro di rieducazione sonico vibrazionale. Ansia e stress – Joseph Le Doux. Dott.ssa Chiara Piccinini - Consultabile: https://www.tomatismodena.it/ansia-e-stress-joseph-le-doux/

Immagine: Vecteezy - illustrazione di pensato energia. Testa di persona e neurale Rete di cervello con un' problematico le zone, psichico onde concetto, generativo ai illustrazione Foto Gratuite -
scaricabile: Foto d’archivio di Vecteezy

Il metodo Tomatis e il rifesso stapediale: su cosa agisce e perché?Nei precedenti post abbiamo evidenziato quanto il nos...
13/07/2023

Il metodo Tomatis e il rifesso stapediale: su cosa agisce e perché?

Nei precedenti post abbiamo evidenziato quanto il nostro sistema nervoso sia plastico e come questa caratteristica sia un prerequisito indispensabile per l’essere umano sottoposto costantemente ad adattamento.
Il solo concetto di “Plasticità” però, non è in grado di spiegarci come la musica e il metodo Tomatis possano agire nei diversi ambiti in cui si propone di operare.
Per cercare di fare maggiore chiarezza oggi cercheremo di spiegare uno dei diversi livelli su cui il metodo lavora: “Il riflesso stapediale”.
Forse non tutti sanno che la membrana timpanica è ciò che separa l’orecchio medio dall’orecchio interno. Essa è dotata di grande flessibilità e svolge una funzione fondamentale nel passaggio del suono grazie alla catena degli ossicini, oltre che garantire la modulazione, amplificazione o riduzione dell’onda sonora.
Tutto ciò è garantito dal più piccolo dei muscoli presenti nel nostro corpo “lo stapedio”: lungo circa 1 millimetro questo muscolo striato regola la tensione della membrana svolgendo una funzione di protezione per l’apparato uditivo da stimolazioni troppo intense oltre che giocare un ruolo fondamentale nella discriminazione del suono.
L’orecchio elettronico, così come quasi tutti i trattamenti che usano il condotto uditivo e la musica, (es: Metodo Tomatis - Metodo AIT – SSP Porges) grazie a cambi improvvisi e imprevedibili di frequenze sonore, mantiene in constante lavoro il muscolo. Questa attività garantisce il miglioramento della percezione sonora, favorendo ad esempio nei bambini con disturbi dell’apprendimento la localizzazione del suono i cui effetti positivi sono visibile anche nella comprensione e nella pronuncia.
Ma l’effetto non si limita a questo.
Il suono svolge nella vita della persona un ruolo fondamentale dal punto di vista relazionale.
Gli studi Embriologici hanno reso chiaro lo stretto rapporto che esiste tra l’apparato uditivo, l’apparato fonatorio e i muscoli del viso. La Teoria Polivagale proposta dal Dott. Porges ha datato una lettura del sistema nervoso in termini filogenetici evidenziando il ruolo fondamentale del nervo vago. L’attività imposta dalle variazioni frequenziali sul muscolo stapedio determinano un feedback di risposta che migliora la percezione del contesto ambientale rendendolo più sicuro e favorendo nella persona quello che Porges chiama “social engagement”.
Per questo, in generale i trattamenti musicali basati su variazioni di frequenza possono migliorare la percezione dell’ambiente e rendere il contesto più sicuro per la persona. (come accade nei bambini affetti da sindrome Autistica, dove la riduzione della sensibilità ai suoni favorisce una migliore interazione sociale).
Questo semplice effetto garantisce pertanto la possibilità di migliorare la percezione del suono in termini di selettività e discriminazione, portando miglioramenti nel contesto dell’apprendimento, e nella percezione di un contesto più sicuro, favorendo la spinta comunicativa e migliorando l’interazione sociale in diverse patologie.
A presto
Centro Arteascolto
Dott.ssa Monica Fabrizia Carrara

Per approfondimenti:
Teoria Polivagale: State of Mind- Il Giornale delle Scienze Psicologiche –
Consultabile: https://www.stateofmind.it/teoria-polivagale/

An Integrative Review of the Effectiveness of the Tomatis Method in Children with Autism Spectrum Disorder di Irena Brbić, Laura Tomić – 22 luglio 2020
Consultabile:http://rad-med.com/wp-content/uploads/2020/10/08.pdf

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Il Metodo Tomatis entra in sala operatoria.Un intervento condotto da Roberto Trignani, primario della divisione di Neuro...
13/06/2023

Il Metodo Tomatis entra in sala operatoria.
Un intervento condotto da Roberto Trignani, primario della divisione di Neurochirurgia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Ad essere operato è stato un bambino di otto anni affetto da una malformazione vascolare del cervello.
Nell'articolo vengono evidenziati gli effetti benefici prodotti dall'ascolto della musica elaborata dall’orecchio Elettronico sulla frequenza cardiaca e nel controllo dello stress e dell'ansia prodotti dall'intervento.

Per approfondimenti vi invito a leggere l'articolo:
La repubblica - Canti gregoriani in sala operatoria, così un bimbo di 8 anni è stato operato al cervello di Irma D'Aria. 29 nov. 2022
https://www.repubblica.it/salute/2022/11/29/news/musica_operazione_bambino_cervello-376753248/

Immagine: La preparazione dell'intervento - Ansa - tratta da Avvenire.it - Ancona. Bambino con malformazione al cervello operato con la musica di Mozart in cuffia - https://www.avvenire.it/attualita/pagine/bimbo-operato-a-cervello-ad-ancona-con-musica

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Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
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