14/03/2025
Il Vento – Am gaeth i m-muir
(Luna piena tra 18 febbraio e 17 marzo)
Forti venti si alzano man mano che l'anno si sposta verso l'Equinozio. Il “vento pazzo di marzo” spazza via le foglie e i rami morti che ingombrano la superficie del terreno, esponendone una parte più grande alla luna crescente; tutto questo ha però anche un significato mitologico. In molte culture, il concetto dello spirito è collegato metaforicamente al respiro: il latino spiritus, per esempio, e l'ebraico ruach, che nel resoconto biblico della creazione “aleggia sopra le acque”; il vento che somiglia al respiro di un essere vivente è in realtà il soffio di vita di un grande Potere che sta dietro all'intero mondo naturale, ed è così manifestazione anche del suo aspetto creativo. I Celti condividevano questo linguaggio simbolico (l'antico celtico anatlon, “respiro” è chiaramente collegato ad anatiâ, “anima”), di modo tale che, in termini mitologici, una forte folata di vento indica l'infusione dell'anima e del potere creativo. Nel Lebor Gabála i Tuatha Dé Danann, che sono déi della creatività cosciente appaiono improvvisamente in Irlanda provenienti dall'aria, su nuvole portate dal vento. Nel Preiddeu Annwn, il Calderone dell'Altromondo della creatività viene alimentato (“ispirato”) dal respiro delle nove fanciulle (o anadyl naw morwyn) che, come abbiamo visto, sono la Dea manifesta in nove aspetti. (…) Dal punto di vista della nostra reazione soggettiva a questo punto del ciclo annuale, dobbiamo consentire al nostro sé interiore, scongelato e irrigato dall'esperienza della luna precedente, di aprirsi al dono dello Spirito. Ora siamo pronti a contemplare la creatività futura, il ritorno dell'azione cosciente. Mentre la luna cresce, diveniamo consapevoli dell'assemblea dei venti, i quali soffiano da quelle regioni dell'Altromondo in cui ha sede l'energia samos. Inseguendo le nuvole scure delle tempeste di marzo, essi portano con sé gli déi della coscienza e della personalità, le divinità dell'attività manifesta. Con l'atenouxtion percepiamo appieno la portata del vento su di noi, assaporiamo la vita che respira dentro di noi, il potere che esso ci conferisce così perfettamente idoneo ai contenitori psichici che abbiamo preparato. E mentre la luna cala, continuiamo a far entrare in noi lo Spirito col nostro respiro, raccogliendo forza per il ciclo di lavoro che sta per arrivare. “Benvenuta, Luna del Vento! Forti venti soffiano sulla terra desolata, animando di vita le acque con il loro respiro. Ci apriamo allo Spirito, facendo di noi strumento di creazione”. (Alexei Kondratiev – Il Tempo dei Celti) Crediti sulla foto