
31/03/2025
I miei 2 cents sulla "questione trans".
Spoiler: post polemico.
Dall'alto (sono ironica) della mia esperienza lavorativa e del mio vissuto personale come terapeuta, alleata, amica, compagna di persone trans, volevo dire due robe in questo Tdov.
Considerato quello che viene fuori a livello politico, sociale, culturale, sulla questione identità di genere/transizione/sesso biologico/gggender, avrei due sassolini nella scarpa da togliermi, anche solo per alleggerirmi.
Punto primo, da quello che vedo e sento, anche da persone che hanno (purtroppo) tanto potere sulla vita altrui, la maggior parte delle persone che commentano la "questione trans", non sa un c***o della "questione trans".
È inutile che ci giriamo intorno: la maggior parte di chi commenta, parla e giudica non sa la differenza tra sesso e genere. Non sa cosa sia l' intersessualità, non sa quanti siano i sessi biologici, non sa assolutamente cosa dice quando parla di DNA, cromosomi, caratteri sessuali e così via.
Poco male, nessunə nasce "imparato" come si dice, ma per avere delle opinioni sane e funzionali, bisogna conoscere l'argomento in questione. Se volete parlare, studiate. Fine.
Punto secondo: nessunə vi deve chiedere il permesso di essere se stessə. In nessun caso. Non solo per la suddetta "questione trans".
Punto terzo: non si può far cambiare genere ai bambini indottrinandoli. State sereni, non si può e basta. Se si potesse, molte persone trans sceglierebbero di essere cis (ma probabilmente non sapete cosa significhi nemmeno), invece che soffrire tutta la vita. Perché buona parte delle persone trans, binarie o meno, soffrono. La disforia ammazza, è successo proprio pochi giorni fa purtroppo.
Quarto punto: voi non avete idea, neanche alla lontana di cosa significhi soffrire di disforia. Io nemmeno, per mia fortuna, ma l'ho visto con i miei occhi una quantità infinita di volte. Le lacrime, i binder troppo stretti, i tape che strappano la carne, la difficoltà anche "solo" a scegliere come vestirsi per non sentire di morire, la paura di non essere mai accettatɜ, amatɜ, desideratɜ... E poi le trafile burocratiche, il misgendering, il rifiuto di familiari, amici, partner e colleghi. (continua)