Valentina De Marchi Psicologa Psicoterapeuta

Valentina De Marchi Psicologa Psicoterapeuta La mia pagina professionale parla di psicologia, di educazione, di scuola. Parla della gente, della

Ci sono temi e problemi trasversali legati alla sofferenza psichica che non hanno nulla a che vedere con le logiche part...
24/08/2022

Ci sono temi e problemi trasversali legati alla sofferenza psichica che non hanno nulla a che vedere con le logiche partitiche né con ideologismi e manipolazioni che facciano leva su facili semplificazioni di pensiero.
È pericoloso e allarmante che si diffondano certe affermazioni.
E forse bisognerebbe pure imparare a fare due conti per chiedersi e cercare di capire di quali logiche e periodi sono figli i genitori dei tanto discussi "cattivi adolescenti" di oggi..

Parlare di questi temi è importante ed è importante farlo in modo costruttivo e documentato. Quello che dovrebbe essere un terreno comune, un patrimonio condiviso presente nelle agende politiche per favorire la tutela della salute psicologica dei più giovani, non deve diventare terreno di scontro per esigenze di parte.
Il post dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia centra il punto della questione, lo condividiamo di seguito:

"Il tema delle devianze giovanili dovrebbe essere centrale nelle agende di lavoro dei politici in modo da favorire la tutela della salute dei giovani, promuovere resilienza e attenuare le differenze sociali.
Purtroppo stiamo assistendo a un’attenzione che manca di contenuti informati dalle conoscenze cliniche e scientifiche.
🙌🏻 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.
La cultura psicologica aiuta a leggere e a comprendere la complessità degli eventi e a prendere posizioni informate che non si riducano a esprimersi pro o contro.
Questo è infatti un dualismo che rappresenta un pericolo grave: una mente che pensa in bianco e nero, che rinuncia all’opportunità di conoscere in primis i fenomeni su cui prende posizione, finirà per informare non solo la riflessione, ma anche le azioni che poi ne deriveranno.
❌ La rappresentazione di devianza che arriva dal dibattito politico degli ultimi giorni è non solo scorretta nei contenuti ma è anche poco rispettosa della sofferenza delle ragazze e dei ragazzi e delle loro famiglie.
Come comunità professionale chiediamo un dibattito consapevole e informato e una progettualità a favore dell’integrazione di tutti i ragazzi e delle ragazze."

28/06/2022

Eppure il mondo va avanti
perché siamo gentili fra noi.
Nessun giornale domani parlerà
di una madre che ha letto una storia
alla sua bambina prima di dormire
o di un padre che le ha preparato la colazione,
di qualcuno che ci ha ascoltato senza distrarsi,
di un amico che ci ha tirato su il morale
o di uno sconosciuto che ci ha sorriso sull’autobus.
Eppure, se ci facciamo caso,
ogni giorno troviamo la gentilezza sul nostro cammino.
Molti di noi sono gentili senza saperlo.
Fanno ciò che fanno senza chiamarlo gentilezza,
solo perché è giusto fare così.

(Piero Ferrucci - “La forza della gentilezza“)

Immagine: Dipinto di Joan Miró - “La caresse des étoiles”

21/06/2022

Una frase che fa riflettere.

Ecco.
09/05/2022

Ecco.

La parola convince, ma l'esempio trascina...

24/03/2022

CHI INSEGNA IL BENE E IL MALE A CHI CRESCE?
Mettere il coltello alla gola di un coetaneo, spingerlo all’interno della sua minicar e chiuderlo dentro, per abusarne, mentre un secondo complice riprende la scena con lo smartphone, mandandola in onda in tempo reale sui social. Poi costringerlo a portarli a casa sua, per agire abusi su sua madre da cui poi pretendere di farsi preparare un toast. Quindi chiedere di nuovo al ragazzo di scortarli in giro per la città, dove verranno fermati dalla polizia. A quel punto, fare un’espressione stupita, come a dire: “Beh, che c’è? Non avete di meglio da fare che fermare due come noi?”.
Il dibattito sull’orrore avvenuta sabato sera scorso a Roma che ha per protagonisti tre minorenni, uno vittima e due attori di reato, non può spegnersi qui. Ne parla anche Massimo Gramellini nel suo editoriale odierno sul Corriere della Sera. I due minorenni arrestati sono tunisini accolti in un centro per minori non accompagnati. E questo potrebbe portare la nostra riflessione in un territorio molto diverso da quello che invece preme a me sottolineare. Ovvero la possibilità per chi cresce di imparare a distinguere il bene dal male. E scoprire che il male spesso è anche reato ed è penalmente perseguibile. Dopo aver rubato, sequestrato una persona, violentato, ripreso atti osceni e averli diffusi su un social i due minorenni sono apparsi come “sgomenti” di fronte al fatto che tutto questo potesse essere di interesse delle forze dell’ordine. “Ma come, in fin dei conti volevamo solo divertirci un po'”. Alcuni giovanissimi rischiano di non avere alcuna comprensione di ciò che è divertimento sano e ciò che invece è violenza e reato. Spesso mescolano tutto insieme. Per sentirsi eccitati e potenti, si trovano a vivere notti brave dove una miscela di elementi trasgressivi – quasi sempre illegali – a base di alcol, stupefacenti e sesso occasionale (spesso non consensuale) sembra essere l’obiettivo verso cui tendere. A noi verrebbe da dire: “Beh, è chiaro: quei due lì erano minori non accompagnati. Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere”. Poi, però la cronaca degli ultimi mesi ci ha raccontato storie che hanno per protagonisti ragazzi e ragazze molto simili ai nostri figli. Persi – nelle loro serate e nel loro tempo libero - in droghe, alcol e sesso violento e non consensuale. Ogni giorno chi fa il mio mestiere riceve richieste di aiuto di genitori di preadolescenti (ribadisco preadolescenti) che online guardano scene di stupri e violenze, su siti pornografici. Scaricano video di pedopornografia e violenza. E anche se so che questo genere di associazione scatena istantaneamente, l’opposizione e la rivolta dei gamers incalliti, vi invito a verificare su qualsiasi motore di ricerca qual è la trama di GTA, uno dei videogiochi più amati e giocati dai giovanissimi di tutto il mondo. Si parla di criminali che dopo rapine e reati di varia natura fanno scorribande in auto, travolgendo tutto e tutti, come se non ci fosse un domani. C’è un’infinità di roba schifosa che ogni giorno entro nella vita, negli occhi, nel cuore, nella mente dei nostri figli. Che narra il male come se fosse normale, senza alcun giudizio morale e etico, senza alcuna evidenza delle conseguenze derivanti da ciò che fai e che vedi in quei piccoli schermi sempre più abitati da bruttezza e violenza. La storia orribile di Roma, per molti dei nostri figli, potrebbe essere scambiata per la trama di uno dei tanti videogiochi su cui spendono i loro pomeriggi o di uno dei molti video che guardano senza più nemmeno provare un’emozione, in un flusso di eccitazione e sensazioni che non diventano mai sentimento. Il rischio è che ciò che è reale a loro ormai sembri solo virtuale. Ovvero che si siano desensibilizzati dall’orrore che – appunto - se è orrore, come tale deve essere percepito. Sullo sfondo io intravvedo un pericolo enorme associato al fatto che oggi nessuno aiuta più chi cresce a lavorare sulle categorie del “bene” e del “male”. Categorie che se non impari a distinguerle quando cresci, rimarranno indefinite per tutto il tempo della tua adultità. C’è davvero tanto da fare, per i nostri figli e i nostri studenti. Occorre parlare del bene e del male, come categorie che derivano da azioni che ciascuno di noi decide di compiere e di cui diventa responsabile.
Leggete con chi cresce anche le peggiori notizie, quelle davvero atroci, come i fatti di Roma. Fatelo in famiglia e in classe. Parlatene. E aiutateli, nel dibattito condiviso, a comprendere e apprendere cosa è bene e cosa è male. Se volete e potete, condividete questo messaggio con altri genitori, educatori e docenti.

Di questi tempi non è certo semplice coltivare i propri sogni e quelli dei nostri figli o dei nostri pazienti..non abbia...
24/03/2022

Di questi tempi non è certo semplice coltivare i propri sogni e quelli dei nostri figli o dei nostri pazienti..non abbiamo certezze, non possiamo darne.
Con una certezza, tuttavia, dobbiamo fare i conti: lasciare che i nostri e altrui sogni muoiano significa perdere la possibilità di trovare modi nuovi di essere felici.

- Dottore, allora?
- Lei è la madre?
- Sì.
- Venga, parliamo un attimo di là.
- Ma sta bene?
- Ascolti, noi abbiamo fatto tutti gli esami a suo figlio ed è venuto fuori che qualcosa c’è.
- Oh dio.
- Signora, non voglio girarci tanto attorno. Gli abbiamo trovato un sogno.
- No…
- Temo di sì. È ancora piccolo, ma purtroppo non è operabile.
- Un sogno…
- Mi dispiace.
- Ma… ma è un bambino, com’è possibile?
- Non è raro che succeda così presto. Le cause possono essere diverse. Magari ha letto qualcosa, ha visto qualcosa in tv, su internet o magari una conversazione con gli amichetti… in famiglia avete casi di sognatori?
- Dio santo… non so… io… ho un fratello attore di teatro. Dice che è quello?
- Al momento non possiamo escludere niente. Certo che con uno zio attore…
- E adesso?
- Adesso possono succedere due cose: nell’80% dei casi quando lo prendiamo così presto il sogno tende ad atrofizzarsi e morire durante la crescita. Ma c’è un 20% di possibilità di degenerazione.
- Ma è solo un piccolo sogno.
- Adesso è piccolo, ma il sogno può crescere, autoalimentarsi e degenerare fino all’età adulta. A quel punto i rischi sono molto concreti. Potrebbe essere il suo grande sogno. E in quel caso è terminale.
- …
- Lo so, è difficile, ma è importante che lei sappia. Un giorno, suo figlio potrebbe volerlo inseguire questo sogno.
- Dottore, la prego…
- Io le sto solo descrivendo un possibile quadro clinico a cui deve prepararsi. Il sogno potrebbe svilupparsi e lei deve essere in grado di cogliere i campanelli d’allarme. L'insorgere di un interesse, un hobby che diventa passione e che malauguratamente lo scopre talentuoso. Un domani la passione si trasforma in lavoro e a quel punto è troppo tardi.
Vede, il sogno colpisce gli organi vitali, prima il cuore e il cervello, e potrebbe finire per condannarlo a un’esistenza miserabile fatta di rinunce e delusioni.
- Ma può conviverci, giusto?
- Se fosse nato da un’altra parte magari le direi di sì. Ci sono nazioni, poche a dire il vero, in cui si può vivere dignitosamente anche con un sogno. Purtroppo dobbiamo essere realisti, da noi la società non fornisce gli strumenti adeguati per convivere coi propri sogni. Consideri che potrebbe diventare scrittore, fotografo, pittore, musicista, ballerino o addirittura potrebbe voler aprire un'attività sua. E questo, capisce bene, lo condannerebbe a una vita da cittadino di serie b.
- E non si può fare niente?
- Fortunatamente al giorno d’oggi esistono molte terapie per trattare i sognatori precoci. La scuola, l’università e il mondo del lavoro aiutano. Ma il grosso lo dovete fare in casa, in famiglia. Crescetelo concreto, questo ragazzo. Realista. Parlategli di affitto, mutuo, priorità, usate voi stessi come esempio, educatelo alla sensatezza, al piacere della rinuncia, al senso del dovere, sminuite le sue ambizioni, fatelo diventare grande più in fretta che potete. In questo modo ci sono ottime possibilità che il sogno regredisca spontaneamente.
- E se mi diventa fumettista?
- Non è il caso di pensare subito allo scenario più drammatico.
- Dottore?
- Cosa?
- E se fosse… voglio dire, se trovasse il modo di essere felice anche così?
- Signora, non lo dica neanche per scherzo. In questo paese, di sogno, si muore.

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