Centro Labirinto

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Psicologia - Apprendimento - Psicoterapia

Centro di professionisti della salute mentale con l'obbiettivo di promuovere il benessere e la consapevolezza di ognuno

27/09/2024
18/09/2024
Hei, hai sentito la notizia!?!LABIRINTO CAMBIA SEDE!!!!Ci spostiamo in uno spazio più grande, più nuovo, più bello, più ...
14/06/2024

Hei, hai sentito la notizia!?!
LABIRINTO CAMBIA SEDE!!!!
Ci spostiamo in uno spazio più grande, più nuovo, più bello, più tutto!!

Non vediamo l’ora di mostrarvelo e, per questo, vi invitiamo tutt* all’inaugurazione!!
DOVE? Via Colombo 38/B, Novellara (Secondo piano)
QUANDO? Sabato 22giugno ore 17

Vi aspettiamo ❤️

🏳️‍🌈🧠❤️
17/05/2024

🏳️‍🌈🧠❤️

2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo… E CHE CONSAPEVOLEZZA SIA!Qui abbiamo raggruppato una carr...
02/04/2024

2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo… E CHE CONSAPEVOLEZZA SIA!

Qui abbiamo raggruppato una carrellata di frasi provenienti da ragazz* con diagnosi di spettro dell’autismo (e relative famiglie), che non erano a conoscenza della loro specifica condizione.

Se parliamo di consapevolezza, non possiamo che partire dal rendere consapevole in primis chi è protagonista in essere, non c’è nulla di più rispettoso e corretto che prendersi de tempo e chiarire a cuore aperto il perché di determinate cose. Nei momenti in cui si è parlato apertamente di autismo a ragazz* e famiglie, vi è sempre stata una costante: l’accettazione, la tranquillità ed il più o meno interesse di chi era soggetto che si specchia con la paura dei genitori.
Questa è manifestazione di quanto l’etichetta sociale, fortemente carica di pregiudizi e scarica di nozioni, renda stigmatizzati i soggetti con spettro autistico. La consapevolezza, figli di decenni di ricerca, ha come obiettivo la rottura di certe barriere e silenzi, al fine di normalizzare la personale di ciascun individuo con caratteristiche più o meno in linea con ciò che viene considerato “Neurotipico”

Oggi, assieme ai disegni di .art parliamo di “Warm Cognition”: un filone di ricerca attuale che tiene conto delle emozio...
29/03/2024

Oggi, assieme ai disegni di .art parliamo di “Warm Cognition”: un filone di ricerca attuale che tiene conto delle emozioni sottostanti il processo di apprendimento e didattico. L’apprendimento è un processo complesso e difficoltà a livello didattico non sempre sono associate a indici di disturbi Neuropsicologici. La warm cognition analizza proprio ciò: la forte intersezione tra emozioni e apprendimento. Letteralmente potremmo tradurla come “emozione calda”. Per dirla in maniera ancora più semplice, il sorriso, fare in modo di tracciare gli apprendimenti con delle emozioni positive e ciò può accadere soltanto se instauriamo un’alleanza con il bambino, in cui l’errore è il nemico da sconfiggere.
Ecco perchè è importante che l’insegnante si svincoli dalla categoria del giudizio, nel quale è stato relegato dal sistema educativo basato sulla valutazione quantitativa, uscendo quindi da quella dimensione giudicante che trasmette paura (del voto, dell’errore, etc..), senso di colpa, di incapacità. il nostro cervello non ricorda i contenuti, ma le emozioni. Le emozioni lasciano una traccia a lungo termine. se uno studente apprende sperimentando paura, la paura di sbagliare, il suo sistema di sopravvivenza si attiverà in futuro in modo tale da consentirgli l’evitamento di situazioni analoghe.
Questo accade perchè emozione e cognizione sono due facce della stessa medaglia, fortemente interconnesse fra loro che operano a livelli ancestrali. mentre la nozione appresa finirà nella memoria procedurale o semantica, la memoria del sentimento di incapacità e inadeguatezza finirà nella memoria autobiografica, intaccando significativamente l’autostima e l’autoefficacia dell’alunno. ciò accade perchè l’emozione associata a quella funzione specifica si comporta da antagonista dell’apprendimento.
Rendiamo l’apprendimento qualcosa che scaldi il cuore e le menti, non qualcosa da cui fuggire.

“pensavo che una volta saputo il nome del problema, sarei stat* meglio...” E’ una una frase che professionisti sanitari ...
22/03/2024

“pensavo che una volta saputo il nome del problema, sarei stat* meglio...”
E’ una una frase che professionisti sanitari sentono più o meno frequentemente nella loro carriera, ma perchè?
I motivi possono essere molteplici, alla base c’è spesso il senso di sconforto ed irrequietezza, nei confronti dell’ignoto, che aumenta ancor di più, sommato al fatto che la condizione ignota è percepita come “problematica” “ostile” “disagiante”.
Si parla spesso dello scetticismo nei confronti di “diagnosticare ogni cosa” ma c’è un rovescio della medaglia, ovvero il sentir di voler un nome medicalizzante per la propria condizione, per mettersi il cuore in pace nel dire: “mi sento cosi, perchè sono così”. che è corretto ai fini della consapevolezza personale ma spesso si accompagna con la speranza irreale del risolvere o cambiare il proprio stato, una volta che si è dato un nome. Perchè ciò che attraversiamo, continua ad essere con o senza un’etichetta. I sintomi di una condizione psicologica permangono. C’è chi preferisce non sapere nulla, con la speranza di non aver avere nulla e chi spera piuttosto di ricevere una diagnosi clinica perchè l’ignoto dei comportamenti, dei sintomi e dei pensieri, spesso ci spaventa più del sapere qualcosa che è convenzionalmente percepito come negativo.
Non è il nome, è ciò che proviamo standoci dentro che fa del nostro percorso qualcosa di reale che viviamo e di cui facciamo esperienza

Con i disegni di .art .art parliamo di disturbi del comportamento alimentare.I DCA colpiscono soprattutto gli adolescent...
15/03/2024

Con i disegni di .art .art parliamo di disturbi del comportamento alimentare.
I DCA colpiscono soprattutto gli adolescenti: l’età di insorgenza va dai 12 ai 25 anni, con un picco intorno ai 14 e ai 17 anni. Negli ultimi anni si sono notati sempre più casi ad insorgenza precoce (bambini). Riguardano soprattutto le persone di sesso femminile anche se sembrano in aumento i casi nel sesso maschile. In un’ottica dimensionale il disturbo è causato e mantenuto da caratteristiche convinzioni disfunzionali che ne identificano un nucleo psicopatologico comune: convinzioni distorte su cibo e alimentazione e peso, convinzioni distorte sulla forma del corpo atteggiamenti auto prescrittivi riguardo il cibo. Tali idee interagiscono con altre caratteristiche individuali e familiari, quali il perfezionismo e la dimensione del controllo. La caratteristica essenziale che accomuna chi ne soffre, è la presenza di una alterata percezione del peso e della propria immagine corporea Secondo la classificazione del Manuale Diagnostico DSM-5 I DCA possono assumere varie forme:
anoressia – caratterizzata da una eccessiva restrizione alimentare volta a controllare l’intensa paura di aumentare di peso e di perdere il controllo sulle forme coporee
bulimia – caratterizzata da ricorrenti abbuffate, alternate alla messa in atto di comportamenti volti a compensarne gli effetti e impedire l’aumento di peso (vomito autoindotto, esercizio fisico compulsivo, uso di lassativi, ecc.)
disturbi alimentari non-altrimenti specificati (in particolare il cosiddetto disturbo da alimentazione incontrollata, o binge eating disorder)
Questi disturbi sono strettamente legati alla diffusa rilevanza culturale dell’aspetto fisico vissuto come valore ossessivo da mostrare agli altri ed, in maniera spesso distorta, anche a noi stess*.
chi soffre di questi disturbi tende a sentirsi giudicato come persona in relazione alla sua immagine corporea. Se pensate che qualcun* di vostra conoscenza possa avere tratti di DCA: utilizzate linguaggio accogliente e non colpevolizzante o tentare di sminuire la loro visione. Evitate commenti sul corpo ma aiutate con calma e cura, indicando specialisti e consultori.

Oggi, con i disegni di .art, parliamo di ANSIA IN ADOLESCENZA.Questo argomento è ampliamente trattato per varie ragioni,...
07/03/2024

Oggi, con i disegni di .art, parliamo di ANSIA IN ADOLESCENZA.
Questo argomento è ampliamente trattato per varie ragioni, su tutte: le molteplici sfaccettature in cui può manifestarsi ed il forte aumento di casistiche negli ultimi anni riguardo ad essa. I dati di una ricerca condotta da unicef con il policlinico gemelli, mostrano come il oltre il 40% dei giovani tra i 13 e i 19 anni afferma di sentirsi, spesso o qualche volta, particolarmente ansioso, agitato o impaurito, al punto quasi da non riuscire a respirare. Le casistiche maggiormente individuate riguardano ansia generalizzata, scolastica, sociale e da prestazione. C’è chi pian piano ha iniziato a isolarsi dagli amici perché non si sente a suo agio in mezzo agli altri, chi non tollera più l’idea di essere interrogato o non riesce a presentarsi a scuola quando c’è il compito in classe. C’è chi fatica a uscire all’aperto, tanto da non essere più uscito dalla sua cameretta. Gli individui affermano di sentirsi tesi e irritabili, accusano frequenti disturbi muscolari e lamentano riduzione del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione a causa dell’intensità e della cronicità dei pensieri e delle sensazioni di timore. Si può anche innestare un comportamento di evitamento, mirato a evitare una situazione temuta, oppure il ragazz* può cercare una rassicurazione eccessiva da parte degli altri.
Quali sono i segnali da non sottovalutare, per capire se l’ansia sta superando i livelli di guardia? Le alterazioni del sonno e dell’alimentazione: se i ragazzi dormono poco, troppo oppure senza orari, se mangiano male o quando capita è bene drizzare le antenne. Anche la stanchezza o, al contrario, l’irrequietezza possono essere segni a cui fare attenzione, così come la mancanza di concentrazione o esprimere troppo spesso preoccupazioni eccessive.
E’ importante, da parte di genitori e figure adulte nella vita di questi adolescenti, non minuire la situazione e mostrarsi attenti e recettivi verso questi segnali di disagio. Capire lo stato di difficoltà ed essere promotori di accettazione e riconoscimento di un momento fragile ed accompagnare verso l’aiuto del quale necessitano.

Indirizzo

Via Vittorio Veneto 9
Novellara
42017

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:30
Martedì 09:00 - 18:30
Mercoledì 09:00 - 18:30
Giovedì 09:00 - 18:30
Venerdì 09:00 - 18:30

Telefono

+393384919688

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