Marco D'Anna Psicologo

Marco D'Anna Psicologo Consulenze psicologiche, psicoterapeutiche e neuropsicologiche ...abbracciare la vita e vivere con passione. (Charlie Chaplin)

Esami di (im)maturitàOgni anno, con l’arrivo dell’Esame di Stato, la scuola si trasforma in un luogo di attesa e tension...
25/06/2025

Esami di (im)maturità
Ogni anno, con l’arrivo dell’Esame di Stato, la scuola si trasforma in un luogo di attesa e tensione, di concentrazione e speranza. E poi, finalmente, arriva il momento: il colloquio si conclude. Le porte si aprono. La tensione si scioglie. È il tempo della festa.

All’uscita, tra gli abbracci e le lacrime di sollievo, esplodono i coriandoli. Si stappa lo spumante. Si urla di gioia. E va bene così: la conclusione di un percorso va celebrata.

Il problema, però, è ciò che resta dopo.

Sul marciapiede, davanti all’ingresso dell’istituto, restano bottiglie vuote, cartoni zuppi di dolci portati all’ultimo momento, i cilindri dei cannoncini spara coriandoli, pezzi di plastica, vetro e carta sparsi ovunque. Una scena che – a volerla guardare bene – ha poco a che fare con la maturità.

Festa sì, ma con rispetto
È giusto festeggiare. È bello farlo insieme. Ma è anche doveroso ricordare che la scuola, oltre a essere il teatro della prova finale, è un luogo che appartiene a tutti. Docenti, studenti, personale, famiglie.

Lasciare rifiuti ovunque – a volte non solo da parte dei ragazzi, ma anche di alcuni genitori – è un gesto che parla chiaro: dice che l’euforia ha preso il posto della responsabilità. Dice che l’importanza del momento non è stata capita fino in fondo.

Il segno che lasciamo
La maturità vera non si misura con un voto. Si riconosce nei gesti: raccogliere i resti della propria festa, pensare a chi verrà dopo, onorare il luogo in cui si è cresciuti.
Non serve molto: un sacco della spazzatura, un gesto condiviso, una piccola attenzione.

Sono questi i dettagli che fanno la differenza tra una gioia consapevole e una festa che si trasforma in incuria.

Un invito gentile, ma fermo
Questo articolo non vuole accusare, ma invitare alla riflessione. Perché i gesti raccontano più delle parole. E se davvero vogliamo celebrare la fine di un percorso con orgoglio, facciamolo lasciando una traccia pulita, rispettosa, degna di ciò che siamo diventati.

Festeggiamo. Abbracciamoci. Ridiamo. Ma non dimentichiamo dove siamo. La scuola ci ha dato tanto. Restituirle cura e rispetto, anche in un giorno speciale, è il segno più vero… di maturità.

12/05/2025

“Mio figlio non studia da solo” — E se fosse il cervello a spiegare perché?

Molti genitori si lamentano: “Mio figlio ha 14 anni, ma devo ancora stargli dietro per farlo studiare.”
Ma è davvero solo questione di volontà o di “pigrizia”?
La risposta, in realtà, è scritta nel cervello.

Durante l’adolescenza, la parte del cervello che ci permette di pianificare, organizzare, gestire le distrazioni e controllare gli impulsi — la corteccia prefrontale — è ancora in fase di sviluppo.
Queste abilità si chiamano funzioni esecutive e maturano completamente solo verso i 20-25 anni.

È come se gli adolescenti avessero un motore potente (le emozioni, le energie, il desiderio di libertà) ma con i freni ancora deboli. Ecco perché faticano ad essere autonomi nello studio, nella gestione del tempo, nelle decisioni quotidiane.

In questo scenario, il ruolo dei genitori non è quello di “controllori”, ma di guide temporanee. Il loro supporto — se flessibile, rispettoso e motivante — può fare da “scaffolding”, ovvero da impalcatura temporanea per aiutare i figli a costruire, nel tempo, la propria autonomia.

Non è ipercontrollo, né deresponsabilizzazione: è educazione neuro-compatibile.
Chi lavora a contatto con adolescenti (come insegnanti, psicologi o educatori) lo sa bene: dietro la fatica a concentrarsi o a studiare c’è un cervello in costruzione.

Comprendere questo non giustifica tutto, ma cambia lo sguardo.
Perché prima di dire “non si impegna”, potremmo chiederci: “Ha gli strumenti per farlo da solo?”

Consulenze psicologiche, psicoterapeutiche e neuropsicologiche

"Spesso dimentichiamo che prenderci cura di noi stessi è un atto di amore verso la nostra mente e il nostro corpo. Conce...
08/01/2025

"Spesso dimentichiamo che prenderci cura di noi stessi è un atto di amore verso la nostra mente e il nostro corpo. Concedersi del tempo per riflettere, rilassarsi e ascoltare i propri bisogni non significa essere egoisti, ma investire nel proprio benessere. È nei piccoli gesti quotidiani che possiamo ritrovare l'equilibrio e costruire una vita più soddisfacente. Oggi, più che mai, scegli te stesso. 🌿✨"

"Voglio parlarvi di un’esperienza che mi ha sempre affascinato: lo stato di flusso, o Flow State. È quella sensazione un...
03/01/2025

"Voglio parlarvi di un’esperienza che mi ha sempre affascinato: lo stato di flusso, o Flow State. È quella sensazione unica in cui ti immergi completamente in un’attività, tanto da perdere la cognizione del tempo. La prima volta che l’ho vissuta? Probabilmente da bambino, mentre pescavo, volavo o andavo in bici. Passavo ore senza rendermene conto, ed era come se il tempo volasse via, lasciandomi solo il piacere puro del momento.

Per me, il parapendio è uno degli esempi più chiari di questa esperienza. Da fuori potrebbe sembrare uno sport dominato dall’adrenalina, ma in realtà, una volta acquisita esperienza, diventa qualcosa di molto diverso. Non si tratta di correre rischi inutili, ma di prendere decisioni con calma e consapevolezza. Quando voli, devi essere completamente concentrato: osservi il cielo, senti il vento, leggi il terreno sotto di te. È una connessione totale con l’ambiente, e questa immersione ti permette di raggiungere quello stato di flusso, dove tutto il resto svanisce.

Lo stesso vale per la pesca a mosca. Anche qui, non si tratta solo di pescare, ma di essere immersi nella natura, rispettando l’ecosistema, osservando il comportamento del pesce e adattandoti al contesto. In entrambe le attività, il bello è proprio questa connessione profonda con ciò che ti circonda, che ti costringe a essere presente, completamente nel momento.

Quello che rende speciale il Flow State è che non lo puoi attivare come un interruttore. Però puoi creare le condizioni giuste per raggiungerlo. Ad esempio, se un’attività è troppo facile, ti annoi; se è troppo difficile, diventa stressante. Nel parapendio, volare in condizioni estreme è una pessima idea, ma anche un volo troppo tranquillo alla fine ti stanca. Il segreto è trovare quel punto di equilibrio perfetto, quella sfida che ti stimola ma che rimane gestibile.

Nella nostra vita moderna, sempre connessi ai social e sommersi da notifiche, penso che il Flow State sia qualcosa di prezioso. È un momento raro in cui ti liberi dalle distrazioni e sei totalmente concentrato su ciò che stai facendo. È una pausa dai ritmi frenetici e dai pesi della quotidianità.

Mi sono chiesto spesso perché torniamo a fare queste attività, come il parapendio. Non ci servono per sopravvivere, eppure c’è qualcosa che ci spinge a volerle vivere ancora e ancora. Credo che sia proprio il Flow State. Quella sensazione di essere immersi nel presente, di fare qualcosa per il puro piacere di farlo.

Se non avete mai sperimentato qualcosa di simile, vi invito a cercarlo. Trovate un’attività che vi coinvolga, che vi sfidi e che vi permetta di essere completamente nel momento. Per me, è una delle sensazioni più appaganti che si possano provare, una vera fuga dalle pressioni quotidiane e un modo per riscoprire cosa significa essere vivi."
"Voglio parlarvi di un’esperienza che mi ha sempre affascinato: lo stato di flusso, o Flow State. È quella sensazione unica in cui ti immergi completamente in un’attività, tanto da perdere la cognizione del tempo. La prima volta che l’ho vissuta? Probabilmente da bambino, mentre pescavo, volavo o andavo in bici. Passavo ore senza rendermene conto, ed era come se il tempo volasse via, lasciandomi solo il piacere puro del momento.

Per me, il parapendio è uno degli esempi più chiari di questa esperienza. Da fuori potrebbe sembrare uno sport dominato dall’adrenalina, ma in realtà, una volta acquisita esperienza, diventa qualcosa di molto diverso. Non si tratta di correre rischi inutili, ma di prendere decisioni con calma e consapevolezza. Quando voli, devi essere completamente concentrato: osservi il cielo, senti il vento, leggi il terreno sotto di te. È una connessione totale con l’ambiente, e questa immersione ti permette di raggiungere quello stato di flusso, dove tutto il resto svanisce.

Lo stesso vale per la pesca a mosca. Anche qui, non si tratta solo di pescare, ma di essere immersi nella natura, rispettando l’ecosistema, osservando il comportamento del pesce e adattandoti al contesto. In entrambe le attività, il bello è proprio questa connessione profonda con ciò che ti circonda, che ti costringe a essere presente, completamente nel momento.

Quello che rende speciale il Flow State è che non lo puoi attivare come un interruttore. Però puoi creare le condizioni giuste per raggiungerlo. Ad esempio, se un’attività è troppo facile, ti annoi; se è troppo difficile, diventa stressante. Nel parapendio, volare in condizioni estreme è una pessima idea, ma anche un volo troppo tranquillo alla fine ti stanca. Il segreto è trovare quel punto di equilibrio perfetto, quella sfida che ti stimola ma che rimane gestibile.

Nella nostra vita moderna, sempre connessi ai social e sommersi da notifiche, penso che il Flow State sia qualcosa di prezioso. È un momento raro in cui ti liberi dalle distrazioni e sei totalmente concentrato su ciò che stai facendo. È una pausa dai ritmi frenetici e dai pesi della quotidianità.

Mi sono chiesto spesso perché torniamo a fare queste attività, come il parapendio. Non ci servono per sopravvivere, eppure c’è qualcosa che ci spinge a volerle vivere ancora e ancora. Credo che sia proprio il Flow State. Quella sensazione di essere immersi nel presente, di fare qualcosa per il puro piacere di farlo.

Se non avete mai sperimentato qualcosa di simile, vi invito a cercarlo. Trovate un’attività che vi coinvolga, che vi sfidi e che vi permetta di essere completamente nel momento. Per me, è una delle sensazioni più appaganti che si possano provare, una vera fuga dalle pressioni quotidiane e un modo per riscoprire cosa significa essere vivi."
"Voglio parlarvi di un’esperienza che mi ha sempre affascinato: lo stato di flusso, o Flow State. È quella sensazione unica in cui ti immergi completamente in un’attività, tanto da perdere la cognizione del tempo. La prima volta che l’ho vissuta? Probabilmente da bambino, mentre pescavo, volavo o andavo in bici. Passavo ore senza rendermene conto, ed era come se il tempo volasse via, lasciandomi solo il piacere puro del momento.

Per me, il parapendio è uno degli esempi più chiari di questa esperienza. Da fuori potrebbe sembrare uno sport dominato dall’adrenalina, ma in realtà, una volta acquisita esperienza, diventa qualcosa di molto diverso. Non si tratta di correre rischi inutili, ma di prendere decisioni con calma e consapevolezza. Quando voli, devi essere completamente concentrato: osservi il cielo, senti il vento, leggi il terreno sotto di te. È una connessione totale con l’ambiente, e questa immersione ti permette di raggiungere quello stato di flusso, dove tutto il resto svanisce.

Lo stesso vale per la pesca a mosca. Anche qui, non si tratta solo di pescare, ma di essere immersi nella natura, rispettando l’ecosistema, osservando il comportamento del pesce e adattandoti al contesto. In entrambe le attività, il bello è proprio questa connessione profonda con ciò che ti circonda, che ti costringe a essere presente, completamente nel momento.

Quello che rende speciale il Flow State è che non lo puoi attivare come un interruttore. Però puoi creare le condizioni giuste per raggiungerlo. Ad esempio, se un’attività è troppo facile, ti annoi; se è troppo difficile, diventa stressante. Nel parapendio, volare in condizioni estreme è una pessima idea, ma anche un volo troppo tranquillo alla fine ti stanca. Il segreto è trovare quel punto di equilibrio perfetto, quella sfida che ti stimola ma che rimane gestibile.

Nella nostra vita moderna, sempre connessi ai social e sommersi da notifiche, penso che il Flow State sia qualcosa di prezioso. È un momento raro in cui ti liberi dalle distrazioni e sei totalmente concentrato su ciò che stai facendo. È una pausa dai ritmi frenetici e dai pesi della quotidianità.

Mi sono chiesto spesso perché torniamo a fare queste attività, come il parapendio. Non ci servono per sopravvivere, eppure c’è qualcosa che ci spinge a volerle vivere ancora e ancora. Credo che sia proprio il Flow State. Quella sensazione di essere immersi nel presente, di fare qualcosa per il puro piacere di farlo.

Se non avete mai sperimentato qualcosa di simile, vi invito a cercarlo. Trovate un’attività che vi coinvolga, che vi sfidi e che vi permetta di essere completamente nel momento. Per me, è una delle sensazioni più appaganti che si possano provare, una vera fuga dalle pressioni quotidiane e un modo per riscoprire cosa significa essere vivi."

The Triglav National Park and its surrounding areas in Slovenia are the perfect playground for paragliding and fly fishing. This short film follows an explor...

01/01/2025

“Ogni anno ci insegna qualcosa. Impara dal 2024, progetta il 2025. Sii il cambiamento che vuoi vedere nella tua vita.”

🌱 La mente e il cuore: il viaggio che non finisce mai 🌱Ogni giorno mi immergo in due mondi che amo: il sostegno psicolog...
09/09/2024

🌱 La mente e il cuore: il viaggio che non finisce mai 🌱

Ogni giorno mi immergo in due mondi che amo: il sostegno psicologico e l'insegnamento. Credo profondamente che aiutare le persone a trovare equilibrio mentale e supportare i giovani nel loro percorso di crescita siano due facce della stessa medaglia: costruire un futuro più consapevole e sereno.

Essere uno psicoterapeuta mi dà l'opportunità di esplorare la bellezza e la complessità della mente umana, mentre il mio ruolo come insegnante di sostegno mi insegna ogni giorno l'importanza della pazienza, dell'empatia e della guida.

Ogni passo è un'opportunità per crescere insieme, con fiducia e determinazione.

04/09/2024

Gli psicologi che si occupano di quanto accaduto a Paderno Dugnano, nei prossimi giorni, avranno modo di approfondire le dinamiche che hanno portato quel ragazzo di 17 anni a compiere qualcosa che appare inaudito.

Anche in questo caso le prime testimonianze parlano di un ragazzo 'normale' e quindi torna in ballo il raptus omicida di cui tanto spesso si parla. In genere la violenza si manifesta come tale in modo che appare improvviso ma ha una genesi che prepara il terreno.

E' più facile parlare di 'pazzia improvvisa' ma anche i gesti più estremi ed incomprensibili hanno una storia che è importante capire. E capire non vuol dire giustificare, non si faccia confusione su questo, semmai è l'idea del raptus improvviso che serve a giustificare ed evitare di capire.

Il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari, interviene così all'Adnkronos Salute in merito a quanto accaduto a Paderno Dugnano (Milano) dove un giovane di 17 anni ha confessato di aver ucciso suo padre, sua madre e il fratellino di 12 anni "perché si sentiva oppresso".

Un'altra riflessione fondamentale - continua il Presidente - è legata al concetto di disagio psicologico, che spesso viene banalizzato perché si pensa che solo una malattia mentale grave è degna di attenzione e si sottovaluta. Una malattia che manda segnali eclatanti e che tutti possono vedere. Il disagio spesso grida in modo silenzioso ma con la giusta attenzione, se si vuole ascoltare, si può sentire.

E può essere la manifestazione non tanto di deviazioni o rotture della psiche ma di una estrema povertà psicologica, una sorta di desertificazione che impedisce la costruzione di identità soggettive adeguate e crea un vuoto interiore a volte insostenibile. Sono temi che noi psicologi denunciamo da anni ma che fanno poco rumore se non in situazioni estreme come quest’ultimo tragico caso.

Rileggi l’intervento del presidente CNOP David Lazzari su Adnkronos Salute👇
https://www.adnkronos.com/salute/il-disagio-dei-giovani-troppo-spesso-e-sottovalutato_3Izhei94XvolOl3RDXIzGH?refresh_ce

03/09/2024

L'esposizione è una strategia che spesso si usa in psicoterapia per ridurre i sintomi fobico/ansiosi.

Autoempowerment: Un Percorso di Crescita e Autonomia Personale 🌱✨L'autoempowerment è un concetto fondamentale in psicolo...
02/09/2024

Autoempowerment: Un Percorso di Crescita e Autonomia Personale 🌱✨

L'autoempowerment è un concetto fondamentale in psicologia, che descrive la capacità di sviluppare un senso di controllo sulla propria vita, promuovendo il benessere psicologico e una maggiore resilienza. Attraverso un approccio basato sull'autoempowerment, è possibile aiutare i pazienti a riconoscere le proprie risorse interne, superare le difficoltà e realizzare un cambiamento significativo. 💪

Le Basi Psicologiche dell'Autoempowerment 🧠
Secondo la teoria dell'autoefficacia di Albert Bandura (1997), la fiducia nella propria capacità di affrontare le sfide è cruciale per l'adattamento psicologico. Quando una persona crede di poter influenzare positivamente la propria vita, è più propensa a intraprendere azioni che la avvicinano ai suoi obiettivi. L'autoempowerment si basa su questa premessa, enfatizzando l'importanza di sviluppare una percezione di competenza personale.
Nella pratica clinica, l'autoempowerment si manifesta come un processo attraverso il quale il paziente impara a identificare e sfruttare le proprie risorse interne. Questo non significa negare le difficoltà o minimizzare le sofferenze, ma piuttosto riconoscerle come parte del processo umano di crescita e trasformazione. 🌟

Superare le Barriere e Promuovere l'Autonomia 🚀
Un elemento chiave dell'autoempowerment è l'abilità di riconoscere e superare le barriere interne, come le convinzioni limitanti e l'autocritica. La ricerca psicologica ha dimostrato che queste barriere possono impedire il pieno sviluppo del potenziale individuale, portando a una sensazione di impotenza e stagnazione. Attraverso interventi basati sulla ristrutturazione cognitiva, è possibile aiutare il paziente a modificare questi schemi di pensiero, sostituendo le convinzioni negative con prospettive più funzionali e potenzianti. 🔄

Il percorso verso l'autoempowerment non è privo di sfide. Ogni passo avanti può essere accompagnato da esitazioni e paure. È qui che il ruolo del terapeuta diventa fondamentale: offrire supporto, validare le emozioni del paziente e incoraggiarlo a perseverare nonostante le difficoltà. Questo sostegno è essenziale affinché il paziente sviluppi una maggiore autonomia decisionale e la fiducia necessaria per affrontare le sfide future. 💫

Empatia e Sostegno nel Processo di Cambiamento 🤝
L'autoempowerment non è un processo freddo o meccanico, ma profondamente umano e relazionale. Ogni individuo, nel corso della sua vita, affronta momenti di vulnerabilità e incertezza. Come terapeuta, riconosco che queste esperienze possono essere vissute come enormi ostacoli, e per questo è essenziale creare un ambiente terapeutico in cui il paziente si senta compreso e rispettato. ❤️
L'empatia gioca un ruolo centrale in questo processo. Sentirsi accolti nelle proprie difficoltà, sapere che le proprie paure e insicurezze sono valide e legittime, è il primo passo verso la costruzione di un nuovo senso di sé. In terapia, l'obiettivo è non solo quello di fornire strumenti per il cambiamento, ma anche di offrire uno spazio sicuro dove il paziente possa esplorare e affrontare le sue sfide senza sentirsi giudicato. 🔓

Conclusione 🌈
L'autoempowerment è un processo trasformativo che può portare a una vita più autentica e soddisfacente. Attraverso il riconoscimento delle proprie risorse interne e l'acquisizione di una maggiore autonomia, è possibile superare le difficoltà e costruire una realtà in linea con i propri valori e desideri. Sebbene questo percorso possa essere complesso, è importante ricordare che non si è mai soli: il supporto terapeutico, basato sull'empatia e la comprensione, è un elemento essenziale per promuovere il cambiamento e il benessere duraturo. 🌟💪
Nel mio lavoro, mi impegno a garantire che ogni paziente si senta non solo supportato scientificamente, ma anche accolto e compreso come persona. Questo approccio integrato permette di affrontare il cambiamento in modo più sereno e sicuro, rendendo il processo terapeutico un’esperienza di crescita e empowerment autentico. 🌱💖

La Sindrome Post-Vacanza: Un'Analisi Psicologica del Rientro alla Vita Quotidiana 🧠📊La cosiddetta "sindrome post-vacanza...
28/08/2024

La Sindrome Post-Vacanza: Un'Analisi Psicologica del Rientro alla Vita Quotidiana 🧠📊

La cosiddetta "sindrome post-vacanza" 😔 è un fenomeno psicologico comunemente osservato al rientro dalle ferie. Sebbene non sia classificato come un disturbo psichiatrico nel DSM-5, essa rappresenta un insieme di sintomi psicofisici che possono influenzare il benessere individuale, caratterizzati da malinconia, ansia, irritabilità e difficoltà di adattamento alla routine quotidiana. Questo stato transitorio può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul funzionamento lavorativo, soprattutto nelle prime settimane dopo il rientro. 🗓️🏢

1. Etiologia della Sindrome Post-Vacanza 🧩
La sindrome post-vacanza può essere concettualizzata come una reazione allo stress associato al processo di riadattamento alla routine lavorativa dopo un periodo di rilassamento prolungato 🏖️. Durante le vacanze, i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, tendono a diminuire, permettendo un recupero fisiologico e psicologico 😌. Il rientro nella routine quotidiana comporta un brusco aumento delle richieste cognitive, emotive e comportamentali, che possono provocare una risposta di distress in individui predisposti.

2. Il Ruolo delle Aspettative Cognitivo-Affettive 🎯💭
Le aspettative hanno un ruolo centrale nello sviluppo della sindrome post-vacanza. Dal punto di vista cognitivo, l’individuo può sviluppare aspettative irrealistiche riguardo al potenziale rigenerativo delle vacanze, aspettandosi un miglioramento drastico delle proprie condizioni psicologiche e del proprio benessere al ritorno. Tuttavia, la dissonanza cognitiva tra le aspettative elevate e la realtà del rientro può generare uno stato di frustrazione e delusione, intensificando i sintomi di disagio 😟.

3. Sintomatologia Psicofisica 🧬
La sintomatologia della sindrome post-vacanza può essere suddivisa in sintomi psicologici e fisici:

Sintomi Psicologici: I sintomi principali includono l’anedonia, la demotivazione, l’ansia anticipatoria e l’umore depresso 😥. In alcuni casi, si può osservare anche una lieve forma di disforia. Questi sintomi sono spesso accompagnati da una riduzione della capacità di concentrazione e della produttività lavorativa 📉.
Sintomi Fisici: Dal punto di vista somatico, possono manifestarsi sintomi quali stanchezza persistente, insonnia, cefalea tensiva e un generale stato di astenia 🥱. Questi sintomi possono essere visti come manifestazioni psicosomatiche del malessere psicologico sottostante.
4. Meccanismi di Coping e Strategie Preventive 🛠️🧘‍♀️
Affrontare la sindrome post-vacanza richiede l'implementazione di strategie di coping efficaci che possono mitigare l'impatto del ritorno alla routine. Le principali strategie includono:

Pianificazione del Rientro: Un ritorno graduale alla routine può facilitare l'adattamento psicologico. Ad esempio, pianificare il rientro qualche giorno prima della ripresa delle attività lavorative consente un tempo di transizione 🕰️.
Gestione delle Aspettative: È cruciale che gli individui siano consapevoli delle loro aspettative riguardo alle vacanze e al ritorno. Promuovere una visione realistica può ridurre il divario tra aspettative e realtà, diminuendo il rischio di distress 📏.
Interventi Psicoeducativi: Tecniche di mindfulness e rilassamento possono essere utili per gestire lo stress e prevenire l'insorgenza dei sintomi 🧘‍♂️. La psicoeducazione può aiutare gli individui a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati interni e a utilizzare strategie di coping efficaci.
Integrazione di Attività Piacevoli nella Routine: Mantenere un equilibrio tra lavoro e momenti di piacere anche durante la routine quotidiana è fondamentale per preservare il benessere psicologico 🎨🎶.
5. Conclusione 🔍
La sindrome post-vacanza rappresenta un'importante area di interesse nella psicologia del benessere, riflettendo le sfide associate alla transizione tra periodi di riposo e la routine lavorativa. Sebbene transitoria, questa condizione può fornire un'opportunità per approfondire la comprensione dei meccanismi di adattamento psicologico e sviluppare interventi che promuovano un rientro più armonioso e meno stressante alla vita quotidiana 🌅.

Riferimenti Bibliografici 📚
Akerstedt, T., & Nilsson, P. M. (2003). Sleep as restitution: an introduction. Journal of Internal Medicine, 254(1), 6-12.
Folkman, S., & Moskowitz, J. T. (2004). Coping: Pitfalls and promise. Annual Review of Psychology, 55, 745-774.
Sonnentag, S., & Fritz, C. (2007). The recovery experience questionnaire: Development and validation of a measure for assessing recuperation and unwinding from work. Journal of Occupational Health Psychology, 12(3), 204-221.
Smith, C. S., & Robie, C. (2006). Recovery from work: Testing two competing processes of consistent vs. differential recovery. Journal of Occupational Health Psychology, 11(4), 335-348.

10/08/2024

https://www.facebook.com/TED/videos/752122760450305

🌟 La Grinta: La Chiave del Successo! 🌟

In un mondo in cui il QI è spesso considerato il principale indicatore di successo, è fondamentale ricordare che ciò che conta veramente è la grinta! 💪✨

La grinta è la combinazione di passione e perseveranza per raggiungere obiettivi a lungo termine. Non si tratta solo di avere talento o intelligenza; si tratta di avere la determinazione di continuare a lottare, anche quando le cose si fanno difficili. 📈

Alcune considerazioni:
Ogni volta che affrontiamo una sfida o un fallimento, abbiamo due scelte: arrenderci o imparare. La capacità di accettare il fallimento come parte del percorso è ciò che ci permette di crescere e migliorare. Ricorda, ogni grande successo è costruito su una serie di tentativi, errori e lezioni apprese. 🌱

Invece di concentrarci solo sulle nostre capacità innate, dobbiamo sviluppare la mentalità di crescita, quella convinzione che possiamo migliorare attraverso l'impegno e la perseveranza. Quando ci rendiamo conto che il fallimento non è una condanna, ma un'opportunità per imparare e crescere, apriamo la strada a risultati straordinari! 🚀

La vera forza non risiede solo nel talento, ma nella nostra capacità di continuare a rialzarci, di affrontare le difficoltà con determinazione e di perseverare verso i nostri sogni. ✨💖

Non dimenticare: la grinta può portarti più lontano di qualsiasi punteggio di QI! Quindi, continua a lottare, accetta il fallimento e insegui il miglioramento. Il tuo futuro è nelle tue mani! 🙌

🌞 Caldo Estivo e Salute Mentale: Riflessioni su Ansia e Depressione 🌞Il caldo estivo non influisce solo sul nostro comfo...
10/08/2024

🌞 Caldo Estivo e Salute Mentale: Riflessioni su Ansia e Depressione 🌞
Il caldo estivo non influisce solo sul nostro comfort fisico, ma può avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale. 📈 Diversi studi scientifici hanno documentato come le alte temperature siano correlate all'esacerbazione di sintomi di ansia e depressione. 🧠
🔬 Meccanismi Fisiologici:
• Stress Termico: L'esposizione a temperature elevate provoca una risposta di stress fisiologico nel corpo, aumentando la produzione di cortisolo, l'ormone dello stress, e influenzando negativamente l'umore. 🌡️🧪 (Tsigos & Chrousos, 2002)
• Disidratazione: Il caldo intenso può causare disidratazione, riducendo la funzione cognitiva e aumentando l'irritabilità, con effetti potenzialmente negativi sulla salute mentale. 💧🧠 (Gonzalez et al., 2010)
🧩 Impatto Psicologico:
• Variabilità dell'Umore: Le fluttuazioni delle temperature esterne sono associate a cambiamenti dell'umore, con un incremento dei disturbi dell'umore durante periodi di caldo estremo. 🌞📉 (Anderson & Hsiang, 2014)
• Luce Solare e Serotonina: Anche se l'estate porta più luce, il caldo può ridurre il tempo trascorso all'aperto, limitando l'esposizione alla luce naturale, che stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore cruciale per il benessere emotivo. ☀️😔 (Lack et al., 2015)
📊 Ricerche Recenti:
• Studi recenti mostrano che le ondate di caldo possono aumentare il rischio di disturbi dell'umore, con un incremento delle visite ai servizi di emergenza per problemi psichiatrici durante i periodi di caldo estremo. 🔍🏥 (Huang et al., 2019)
• Le popolazioni vulnerabili, come quelle con condizioni di salute mentale preesistenti, possono essere particolarmente colpite. ⚠️📈 (Hodge et al., 2020)
💡 Strategie di Intervento:
• Idratazione: Assicurati di bere almeno 2 litri di acqua al giorno per mantenerti idratato e prevenire effetti negativi. 💧🥤
• Attività Fisica: Fai esercizio fisico in orari freschi per migliorare l'umore grazie alla produzione di endorfine. 🏃‍♀️🌅
• Tecniche di Rilassamento: Pratica la meditazione e la respirazione profonda per gestire lo stress legato al caldo. 🧘‍♂️🌬️
🩺 Consultazione Professionale: Se noti un'intensificazione dei sintomi di ansia o depressione durante i mesi estivi, è fondamentale contattare un professionista della salute mentale. 📞🧑‍⚕️
📣 Hai esperienze o strategie da condividere sull'impatto del caldo estivo sulla salute mentale? Commenta qui sotto e aiuta a diffondere queste informazioni!

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Olbia
07026

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