05/09/2025
𝐈𝐃𝐑𝐀𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐄 𝐒𝐀𝐋𝐔𝐓𝐄: 𝐎𝐋𝐓𝐑𝐄 𝐈𝐋 𝐃𝐎𝐆𝐌𝐀 𝐃𝐄𝐈 𝟐 𝐋𝐈𝐓𝐑𝐈 𝐀𝐋 𝐆𝐈𝐎𝐑𝐍𝐎. 𝐅𝐈𝐒𝐈𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀, 𝐁𝐈𝐎𝐂𝐇𝐈𝐌𝐈𝐂𝐀 𝐄 𝐈𝐌𝐏𝐋𝐈𝐂𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐂𝐋𝐈𝐍𝐈𝐂𝐇𝐄.
Il fabbisogno idrico umano non può essere ridotto a un valore standard espresso in litri al giorno. L’omeostasi dei fluidi corporei dipende da meccanismi integrati che coinvolgono reni, ormoni (vasopressina, aldosterone), composizione alimentare e perdite individuali. L’eccessivo consumo di acqua può generare poliuria, perdita elettrolitica e inibizione dell’ADH, con conseguente disidratazione paradossa. La corretta idratazione non dipende soltanto dal volume assunto, ma dalla qualità dei liquidi, dal timing dell’assunzione e dal contesto fisiologico o patologico. Neonati, anziani, sportivi e pazienti nefropatici presentano necessità diverse, che devono essere gestite clinicamente. L’articolo analizza i principali meccanismi fisiologici e biochimici, smonta i miti diffusi e propone un approccio contestuale e personalizzato all’idratazione.
Il consiglio di “bere almeno 2 litri di acqua al giorno” è diventato un mantra della divulgazione di molti nutrizionisti e di ancor più numerosi non addetti ai “lavori”. Tuttavia, tale indicazione non trova pieno riscontro nella fisiologia. Il bilancio idrico è il risultato di input (acqua da alimenti, bevande, acqua metabolica) e output (urine, sudore, respiro, feci), modulato da meccanismi ormonali finemente regolati. L’idratazione, più che quantitativa, deve essere qualitativa e contestualizzata.
𝐅𝐢𝐬𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
• L’acqua corporea totale , in un adulto apparentemente sano, rappresenta circa il 60% del peso corporeo, distribuita in compartimenti intra- ed extracellulari.
• La sete è regolata da osmorecettori ipotalamici, sensibili alle variazioni di osmolarità plasmatica.
• L’ADH (vasopressina) regola il riassorbimento idrico a livello dei tubuli collettori renali. Un eccesso di acqua inibisce l’ADH, aumentando la diuresi e riducendo la capacità di trattenere liquidi.
• L’acqua contenuta negli alimenti (frutta, verdura, latte, brodi) apporta minerali in forma organica, più biodisponibile e realmente idratante rispetto all’acqua di sola bevanda.
𝐁𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢𝐦𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐢𝐜𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐝𝐫𝐢𝐜𝐨
Bere volumi elevati determina:
• Aumento della diuresi e perdita di sodio, potassio, magnesio.
• Rischio di iponatriemia (descritta in maratoneti e atleti di endurance).
• Lavoro renale aumentato in filtrazione e clearance.
• Disidratazione paradossa da perdita elettrolitica.
𝑵𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒆 𝒂𝒏𝒕𝒓𝒐𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒂
𝐺𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎𝑙𝑖 𝑟𝑎𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑏𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑖𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎̀: 𝑙’𝑖𝑑𝑟𝑎𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒̀ 𝑔𝑎𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑎𝑏𝑜𝑙𝑖𝑐𝑖. 𝑃𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖 𝑇𝑢𝑎𝑟𝑒𝑔 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎𝑡𝑎, 𝑚𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑙’𝑒𝑞𝑢𝑖𝑙𝑖𝑏𝑟𝑖𝑜 𝑖𝑑𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎𝑡𝑡𝑒, 𝑑𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑒 𝑣𝑒𝑔𝑒𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖.
𝐃𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐭𝐚̀
• Neonati: elevato contenuto idrico corporeo (75%), rapido rischio di disidratazione.
• Adulti: buona capacità compensativa.
• Anziani: ridotta percezione della sete, rischio di ipo- o iperidratazione.
𝐈𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 (𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢 – 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨)
• Endurance: rischio iponatriemia se si beve eccessivamente.
• Forza/potenza: perdite elettrolitiche rapide e intense, necessità di reintegro mirato.
• Timing strategico: pre-, durante e post-esercizio.
𝐈𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐞 (𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢)
• Nefropatie e dialisi: restrizione idrica per prevenire ipervolemia.
• Cardiopatie: limitazione dei liquidi per ridurre edemi.
• Diabete: poliuria osmotica richiede non solo acqua, ma controllo metabolico.
• Oncologia e cachexia: rischio di disidratazione subclinica.
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐛𝐞𝐫𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨
• Idratazione per piccoli sorsi distribuiti.
• Prevenzione notturna e pre-attività fisica.
• Monitoraggio clinico: colore delle urine, stato della mucosa, bilancio idrico.
𝐒𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 (𝐢𝐧 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞)
Le acque minerali non sono tutte uguali: il residuo fisso e la composizione elettrolitica determinano effetti diversi.
• Neonati → acqua oligominerale (300 mg/L), biodisponibile quasi come quello del latte.
- Iperuricemia e calcolosi urica: acque bicarbonato-alcaline (>600 mg/L bicarbonati) per facilitare escrezione dell’acido urico.
- Ipertensione: preferibili acque iposodiche ( 295 mOsm/kg.
• Sodio sierico aumentato (ipernatriemia).
• Aumento azotemia/creatinina (disidratazione extracellulare).
• Peso corporeo ridotto in poco tempo.
🟢 𝐍𝐨𝐫𝐦𝐨𝐢𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Segni e sintomi
• Assenza di sete persistente.
• Urine chiare, in quantità normale (1,5–2 L/die).
• Mucose umide, cute elastica.
• Peso corporeo stabile.
• Parametri ematici nella norma (osmolarità 280–295 mOsm/kg, sodio 135–145 mEq/L).
• Assenza di sintomi sistemici.
🔵 𝐈𝐩𝐞𝐫𝐢𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
(meno comune, spesso iatrogena o in pazienti fragili)
Segni e sintomi
• Urine abbondanti, chiare e frequenti (poliuria), oppure ridotte se ritenzione idrica (scompenso cardiaco, insufficienza renale).
• Edemi declivi (caviglie, gambe) o generalizzati.
• Gonfiore facciale, mani “a cuscinetto”.
• Nicturia (bisogno di urinare di notte).
• Aumento rapido di peso corporeo.
• Dispnea da congestione polmonare (nei casi severi).
• Confusione, convulsioni in caso di iponatriemia diluzionale.
Parametri oggettivi
• Osmolarità plasmatica < 280 mOsm/kg.
• Sodio sierico ↓ (iponatriemia).
• Ematocrito ridotto per emodiluizione.
• Peso corporeo aumentato in breve tempo.
🧾 𝐒𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚
• 𝐃𝐢𝐬𝐢𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐭𝐨 → poca p**ì, scura, sete, stanchezza, pressione bassa.
• Normoidratato → urine chiare, pelle elastica, energia normale.
• 𝐈𝐩𝐞𝐫𝐢𝐝𝐫𝐚𝐭𝐚𝐭𝐨 → gonfiore, urine troppo abbondanti o trattenute, aumento rapido di peso.
“𝑰𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒖𝒓𝒊𝒏𝒆 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓 𝒔𝒑𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒊𝒅𝒓𝒂𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒓𝒍𝒐 𝒂𝒍 𝒎𝒂𝒕𝒕𝒊𝒏𝒐: 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆 𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒖𝒓𝒏𝒂, 𝒏𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒅𝒓𝒊𝒄𝒐.”
Durante la notte, soprattutto se si dorme 6–8 ore senza bere, i reni continuano a filtrare ma l’ADH (ormone antidiuretico) aumenta: il risultato è una produzione di urine concentrate, ricche di soluti, a volume ridotto. La prima minzione del mattino riflette quindi il fisiologico stato di “concentrazione notturna”, non necessariamente una disidratazione reale. Per valutare lo stato di idratazione tramite il colore delle urine, i campioni più affidabili sono quelli di metà giornata (tra tarda mattinata e pomeriggio), quando l’equilibrio tra intake e output è più stabile.
𝐏𝐞𝐫 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐫𝐞:
• Armstrong LE. Assessing hydration status: the elusive gold standard. J Am Coll Nutr. 2007;26(5 Suppl):575S-584S.
• Perrier E et al. Urine color as an index of hydration status in adults and children. Eur J Clin Nutr. 2016;70(8):869–873.
“𝑰𝒅𝒓𝒂𝒕𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂 𝒓𝒊𝒆𝒎𝒑𝒊𝒓𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂, 𝒎𝒂 𝒎𝒂𝒏𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒍’𝒂𝒓𝒎𝒐𝒏𝒊𝒂 𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒊𝒒𝒖𝒊𝒅𝒊, 𝒎𝒊𝒏𝒆𝒓𝒂𝒍𝒊 𝒆 𝒇𝒊𝒔𝒊𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒂: 𝒍’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐𝒓𝒆, 𝒍𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒂 𝒊𝒅𝒓𝒂𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒍𝒂 𝒇𝒂 𝒄𝒊𝒐̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒊𝒂𝒎𝒐.”
📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚
1. Armstrong LE, Johnson EC. Water intake, water balance, and the elusive daily water requirement. Nutrients. 2018;10(12):1928. doi:10.3390/nu10121928
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