07/11/2018
Test intolleranze: efficaci o questione di marketing?
Quando ci si sente stanchi, si ha malessere generale, non si riesce a perdere peso, per la maggior parte della popolazione si è “intolleranti o allergici a qualche alimento”
Un modo per trovare una rapida soluzione a problemi anche complessi, o un vero e proprio alibi a stili di vita errati che porta a togliere dalla dieta cibi e nutrienti senza alcuna logica, con conseguenze che possono essere anche gravi.
Il boom dei cosiddetti prodotti “senza”, sono una testimonianza di come l’intolleranza al cibo, in molti casi, sia fortemente guidata dal mercato alimentare.
Ad alimentare il mercato e la convinzione nelle persone, ci sono i test in grado di stabilire rapidamente la presenza di allergie o intolleranze alimentari, proposti e venduti nelle farmacie, nelle erboristerie, in rete, più o meno costosi e privi di fondamento scientifico.
Tali test, sebbene talvolta vengono effettuati con strumentazione sofisticata e su analisi ematiche, si confondono con quelli utilizzati da specialisti e validati dalla comunità scientifica.
La diagnosi di allergia e di intolleranza alimentare, non può essere un’autodiagnosi, ma passa attraverso percorsi complessi che richiedono il coinvolgimento di una figura specialistica.
I test utili e riconosciuti per la diagnosi di allergia sono i test cutanei (prick test, prick by prick), il dosaggio delle IgE totali e specifiche e il test in vivo di scatenamento.
Per quanto riguarda le intolleranze, quelle riconosciute dall’OMS e quindi dalla medicina convenzionale sono l’intolleranza al lattosio e quella al glutine. I rispettivi test validati: il Breath test per la lattasi ed il dosaggio degli anticorpi anti-componenti del glutine
I cosiddetti test alternativi come la biorisonanza, il vega test, il dria test, il test sul capello e la citotossicità sul sangue, il test kinesiologico, il test di provocazione-neutralizzazione intradermico, il test del capello…. sono test alternativi non validi scientificamente o non supportati da sperimentazione o letteratura.
Essi sono poco attendibili perché non riproducibili, quindi se ripetuti possono dare risultati differenti anche nello stesso soggetto.
Possono essere pericolosi in maniera indiretta, perché sebbene non presentino rischi durante l’esecuzione, possono ritardare o portare a diagnosi errate e quindi a limitazioni dietetiche non giustificate e potenzialmente dannose.