
08/10/2025
Parliamone…
𝐒𝐞𝐦𝐚𝐠𝐥𝐮𝐭𝐢𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐢𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐚: 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐠𝐫𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞.
Negli ultimi anni il nome Semaglutide è diventato onnipresente, non solo tra i pazienti diabetici per i quali è stato concepito, 𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨 𝐨𝐟𝐟-𝐥𝐚𝐛𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐞 “𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞. Il paradosso è sotto gli occhi di tutti: mentre le linee guida internazionali continuano a ribadire che il cambiamento dello stile di vita (alimentazione equilibrata, attività fisica, gestione dello stress, esposizione alla luce del sole, relazioni sane e del sonno) resta la prima e più efficace forma di prevenzione e terapia per sovrappeso, obesità e patologie croniche, la società contemporanea sembra preferire “𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐝𝐚” alla fatica quotidiana della disciplina.
Nota bene: “𝑳’𝒐𝒃𝒆𝒔𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆̀ 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒎𝒂𝒍𝒂𝒕𝒕𝒊𝒂 𝒄𝒓𝒐𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒆, 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒔𝒕𝒐, 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝑺𝒆𝒎𝒂𝒈𝒍𝒖𝒕𝒊𝒅𝒆 𝒆 𝒂𝒏𝒂𝒍𝒐𝒈𝒉𝒊 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒖𝒕𝒊𝒍𝒊 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒆𝒓𝒂𝒑𝒆𝒖𝒕𝒊𝒄𝒂; 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒂𝒗𝒊𝒂, 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒔𝒄𝒊𝒏𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒍𝒐 𝒔𝒇𝒐𝒓𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒔𝒂𝒏𝒐, 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒐 𝒄𝒍𝒊𝒏𝒊𝒄𝒐 𝒆 𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒓𝒊𝒔𝒖𝒍𝒕𝒂𝒕𝒊 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒕𝒖𝒓𝒊 𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊.”
𝑳’𝒊𝒍𝒍𝒖𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒄𝒊𝒂𝒕𝒐𝒊𝒂
L’immagine che abbiamo postato qui sotto, sintetizza bene questa realtà: una lunga fila di persone in attesa davanti alla “farmacia delle scorciatoie” e porte desolatamente vuote davanti alla sala del “cambiamento di stile di vita”. Il messaggio è chiaro: è 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑒𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑢𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑜.
Ma la scorciatoia ha un prezzo. L’uso off-label di semaglutide nei non diabetici solleva importanti questioni:
- 𝑬𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆: togliere disponibilità di un farmaco a pazienti che ne hanno reale necessità terapeutica.
- 𝑪𝒍𝒊𝒏𝒊𝒄𝒉𝒆: gli effetti collaterali non sono banali (nausea, vomito, pancreatite, alterazioni della motilità intestinale, ipoglicemia se combinato ad altri farmaci).
- 𝑷𝒔𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒆 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊: si rischia di rinforzare il concetto che il benessere sia ottenibile in “modalità fast-food”, senza sacrificio, senza educazione alimentare, senza responsabilità.
𝑰𝒍 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒃𝒍𝒆𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒐, 𝒎𝒂 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒍𝒊𝒕𝒂̀
Non è il Semaglutide in sé il “male”: i GLP-1 agonisti hanno un ruolo terapeutico solido nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità severa. Il problema è la mentalità collettiva che si rifugia nella 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗮 e rifiuta l’impegno quotidiano. È lo stesso meccanismo che vediamo con integratori miracolosi, diete lampo o prodotti “bruciagrassi”: scorciatoie che promettono risultati rapidi, ma che non costruiscono salute duratura.
𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗯𝗮𝘀𝗲
La letteratura scientifica è inequivocabile: nessun farmaco sostituisce i benefici di un’alimentazione sana, di un’attività fisica regolare e di un sonno adeguato. Sono questi i pilastri della prevenzione cardiovascolare, del controllo del peso, della salute metabolica e della longevità. Senza queste fondamenta, qualsiasi terapia farmacologica diventa un castello costruito sulla sabbia.
La società di oggi sembra preferire la pillola alla disciplina, l’iniezione al sacrificio, l’illusione alla realtà. Ma la medicina e la nutrizione ci insegnano che il cambiamento autentico passa per lo stile di vita: un percorso impegnativo, lento, ma privo degli effetti collaterali di una scorciatoia farmacologica. Ad ogni modo il dibattito rimane aperto in quanto l'argomento è complesso e subentrano molte varianti non ultima quella psicologica della persona.
"𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒂𝒈𝒐 𝒐 𝒑𝒊𝒍𝒍𝒐𝒍𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒊𝒔𝒄𝒂 𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒂 𝒒𝒖𝒐𝒕𝒊𝒅𝒊𝒂𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒐 𝒆̀ 𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂.....𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒊 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒏𝒆𝒄𝒆𝒔𝒔𝒂𝒓𝒊."
📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚
- American Diabetes Association. Standards of Medical Care in Diabetes 2024. Diabetes Care.
- Wilding JPH et al. Once-weekly semaglutide in adults with overweight or obesity. N Engl J Med. 2021.
- Garvey WT, Mechanick JI. Pharmacological Treatment of Obesity: Mechanisms and Clinical Applications. J Clin Endocrinol Metab. 2022.
- WHO. Obesity and overweight: key facts. 2023.