Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Manuela Turnu

Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Manuela Turnu Terapia Emdr. Mi occupo di tutte le fasce di età.

Ansia, depressione, stress, problematiche di coppia, consulenze genitoriali, difficoltà di relazione, separazioni e gestione cambiamento, lutti, traumi psicologici.

29/06/2022

Purtroppo è un fenomeno molto più comune di quanto si possa immaginare. Le persone più a rischio sono quelle «plurivittimizzate», quelle che provengono da una storia di abuso emotivo familiare, un abuso di tipo gerarchico («tu vali meno di me!» «i tuoi bisogni hanno meno valore dei bisogni di tuo fratello/sorella»...). Basterebbe tenere ben in mente questo: nei legami sani non esiste una disparità, non esiste un dislivello, non esiste una gerarchia: i bisogni di uno valgono e pesano quanto quelli dell'altro e nessuno cerca di sopraffarti. La sottomissione dell'altro è un bisogno tipico del regno animale, non appartiene all'individuo umano quando questo ha raggiunto la piena soddisfazione di sé e non vede nell'altro una continua minaccia. - | Psicoadvisor

06/05/2022

L'individuo, le relazioni, l'amore, gli abbandoni, le rinascite.Un breve viaggio, in forma di riflessioni libere, tra i nodi dell'esistere. Un percorso di scoperta e crescita, un ritorno a sé, al centro del proprio respiro, alla ricerca di un senso oltre i sensi.

Non tutte le spalle riescono a sopportare gli stessi pesi 💙
05/04/2022

Non tutte le spalle riescono a sopportare gli stessi pesi 💙

Dovremmo avere sempre rispetto per i dolori del prossimo, di una persona che sta soffrendo e che ci passa accanto, sia che si tratti del dolore più immenso del mondo, come una mamma che piange il proprio figlio, sia per chi porta sulle spalle dolori che a noi sembrano più leggeri. Non tutte le spalle riescono a sopportare gli stessi pesi, e allora uno sguardo di conforto, una parola, una carezza, un abbraccio, o anche un silenzio, denotano rispetto. Si chiama ca**tà, ed è una delle espressioni più potenti dell’amore.

(Miriam Messina)
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Image from web

08/03/2022

Julia Elle, Le parole che vorrei saperti dire, Mondadori

11/01/2022

Con il tempo impari a frenare la lingua,
e a non reagire ogni volta che ascolti
o vedi qualcosa che non ti piace.
Così impari ad andartene.
Ad evitare quei luoghi o persone
che ti fanno sentire incomodo.
E inizi a proteggere la tua pace,
il tuo cerchio diventa sempre
più piccolo e, a sua volta, più sano.
Questa la chiamo intelligenza emotiva.
Bisogna imparare a scegliere le battaglie,
non tutti meritano la tua attenzione.

- Corazon

30/09/2021

Dedicata a chi cerca una relazione profonda, intensa, vitale, ha il cuore già pronto, ma avendo aspettato a lungo, è tentato, tentata, di chiudersi di nuovo, di desistere e arrendersi alla solitudine.
"Che l'amore possa trovarti!"
Rosella de Leonibus

30/08/2021

Non esiste…🌀

29/06/2021

Il famoso psicologo designato.

È solo quando il fiume entra nell'oceano che la paura scompare ✨
27/04/2021

È solo quando il fiume entra nell'oceano che la paura scompare ✨

IL CORAGGIO DI DIVENTARE OCEANO...

Dicono che un fiume prima di gettarsi in mare
provi un fremito di paura.
Si volta indietro e vede in un colpo d’occhio
tutta la sua camminata: i picchi, le montagne.
Il lungo cammino sinuoso attraverso la foresta,
i villaggi, e vede davanti a sé un oceano tanto grande
che entrarvi non rappresenta altro
che scomparire per sempre.
Ma non c’è alternativa.
Il fiume non può più tornare indietro.
Deve rischiare ed entrare nell' oceano.
Ed è solo quando entra nell'oceano
che la paura scompare,
solo allora si rende conto
che non si tratta di scomparire nell'oceano
ma di diventare oceano:
da un lato è scomparire, dall'altro è rinascere.
Così è la vita: non si può più tornare indietro,
ma solamente andare avanti
ed avere il coraggio di diventare oceano!

(Henrik Ibsen)
(Sul Web viene erroneamente attribuito a Gibran Kahlil )

15/04/2021
15/03/2021

Amici ho bisogno del vostro aiuto.

So che sono presenti leggi, normative, convegni, video, articoli, libri e quant’altro. Ma alla fine il messaggio che chiedo di far conoscere è riassumibile in 3 punti:

A ) Il bambino con dislessia è intelligente, riesce in tutto tranne che nella lettura. Così come gli altri DSA.
Il fatto che sia intelligente, non significa che nel leggere male e lentamente “lo faccia di proposito” Un Disturbo Specifico dell’Apprendimento non dipende dalla motivazione o dall’impegno di un bambino, e non è neppure colpa della madre o del padre. Ma è un fatto neurobiologico. Si nasce dislessici. Si vive dislessici. Si apprende dislessici.

B ) Visto che si nasce, si vive e si apprende dislessici, non gli vanno “regalati voti o favori”, ma lo si aiuta a studiare a casa ed in classe, ad esempio dispensandolo dalla lettura, oppure con con mappe, ed altri strumenti dispensativi e compensativi vari. Ciò in modo da far emergere le sue qualità. Anche il tempo in più è uno strumento compensativo, a costo zero e a basso impegno da parte del docente o genitore.

C ) Il docente o il genitore può tranquillamente mettere di lato i voti, le valutazioni, i rimproveri, le note negative, i richiami. Questi fattori non fortificano nessuno. Potete sfogliare migliaia di libri o ascoltare centinaia di esperienze. Vi confermeranno che tutte queste cose non servono a nulla. Serve accettare le difficoltà, vedere le qualità positive di un bambino e rendergliele visibili anche a lui. Si chiama costruzione dell’autostima. Molto spesso nei DSA l’autostima è bassa proprio per colpa di quelle note e di quei richiami inutili (se non utili solo alla propria frustrazione nell’aver fallito il processo di apprendimento di un bambino con DSA)
Nessuno “è morto per una nota”, come mai nessuno è morto nel saper gratificare in modo corretto un alunno o un figlio con dislessia.
Provate, sarete più felici anche a voi.

Ci sarebbe altro da dire, come già abbiamo fatto e faremo. Seguiteci sulla pagina perché ne parleremo.
Nel frattempo chiediamo la massima condivisione
Grazie.

06/03/2021

Immaginate un paziente che va dal dottore per esporgli su disturbi. Il dottore dice: "bene ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa farò? Prescrivero' un farmaco al suo vicino!"

Il paziente risponde: "Grazie mille, dottore: Mi sento già molto meglio."

Non è assurdo? Eppure è proprio ciò che facciamo tutti noi. La persona addormentata pensa sempre che si sentirà meglio se sarà qualcun altro a cambiare.

Si soffre perché si è addormentati, però si pensa: come sarebbe bella la vita se qualcun'altro cambiasse; come sarebbe bella la vita se il mio vicino cambiasse, mia moglie cambiasse, il mio capo cambiasse....

A. De Mello

repost Eckart Tolle Italia

12/02/2021

A scuola bisogna saper appassionare...

(Foto presa dal web)

05/02/2021

Domenica 7 febbraio ore 17,30 per la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo conferenza sui canali Youtube e Facebook

❤️👍
03/02/2021

❤️👍

Le capacità del nostro cervello sono molteplici! Capita spesso di pensare: se mi succedesse questo non sopravviverei, oppure stavolta non mi rialzo! Il nostro cervello possiede invece tutte le risorse per fronteggiare gli eventi della vita e fidandoci della sue capacità potremo scoprire di essere più forti di quello che potevamo immaginare. A volte la vita ci coglie di sorpresa eppure noi sappiamo rispondere adeguatamente. Talvolta è questione di tempo. Ma se nonostante il passare dei giorni, dei mesi continuiamo a sentire il dolore per le ferite c’è una formula infallibile capace di curare il dolore e la solitudine e la paura. Riconoscere, prima di ogni cosa, la natura della nostra fatica e chiedere aiuto! È normale e va bene aver bisogno di una mano per rialzarsi! Un adulto, un amico, un familiare o un professionista l’importante è sapere di poterlo fare!

29/01/2021

"Papà, mi prometti che non ti arrabbi se ti dico una cosa?".
"Cosa?".
"No, prima devi promettere".
"Ok, non mi arrabbio, promesso".
"Oggi ho pianto davanti a tutta la classe".
"E perché?".
"Perché la maestra mi ha detto che non ho fatto bene i compiti e mi ha fatto ve**re le lacrime agli occhi".
"E secondo te dovrei arrabbiarmi per questo?".
"I miei amici dicono che piangere è da stupidi, che solo i bambini deboli piangono".
"Ma tu sapevi di aver fatto male i compiti?".
"No, credevo fossero giusti. Li ho fatti con la mamma ieri".
"Allora ascoltami bene. Ci sono due cose che sto per dirti e che dovrai ricordare per sempre. Promettimi che non le dimenticherai".
"Ok, papà, prometto".
"Prima cosa: diamine, sono fiero di te. Sapere che sai piangere è una benedizione. Le lacrime non sono una cosa br**ta, sono una cosa meravigliosa. Credimi, piangere non è affatto da stupidi. Se piangi significa che stai provando emozioni, che sei vivo, che non sei un burattino di legno senza alcun sentimento. E scommetto che anche i tuoi amici avranno pianto un'infinità di volte, anche se vogliono farti credere il contrario. Quindi piangi ogni volta che vuoi, piangono tutti, e non vergognarti mai delle tue lacrime, loro fanno parte di te. Sappi che spesso sono proprio le lacrime a farti sentire meglio quando stai male, quando ti fa male qui, proprio dentro al cuore".
"E la seconda cosa?".
"Sbagliare è normale. Fare certe cose in modo sbagliato è normale. Sai che anche la mamma e io abbiamo sbagliato un sacco di volte? È dagli errori che si impara, non imparerai mai niente dal fare le cose sempre in modo giusto. Sentiti sempre libero di poter sbagliare. Quindi non mi arrabbierò perché tu e la mamma avete sbagliato a fare i compiti, e non mi arrabbierò perché hai pianto, anzi ne sono felice. Amo i bambini che sanno ancora piangere e che non hanno paura di sbagliare".

❤️
21/01/2021

❤️

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