23/05/2025
Thiago 🌗
Per scriverti, piccolo Thiago, prendo un respiro e chiudo gli occhi. Il racconto della tua nascita ha un profumo di amicizia, di trasformazione e di fiducia.
Sono stata per voi ostetrica - amica: che difficile a volte il mio ruolo! E al contempo un grande onore per questa fiducia e questa voglia di affidarmi la persona che sei oggi.
Trasformazione che ha richiesto tanta spontaneità e tanto lavoro: la tua mamma Lucia ha lasciato che ti prendessi lo spazio di cui avevi bisogno, accogliendo i cambiamenti corporei e, anzi, stupendosi ogni giorno dell’esplosione di energia e salute che le donavi. Il tuo papà Daniele è venuto a ogni visita - giuro! - e non ho molte parole da dire: la sua trasformazione è stata una vera rinascita. Tra vasche in piscina, palestra e milioni di attività tua mamma ti ha fatto sentire parte attiva di ogni sua giornata - e farla rallentare a 40 settimane è stato difficile, ma tu le hai fatto capire che era necessario. Quattro giorni prima della tua nascita non ha mancato all’appuntamento in palestra, ma guadagnandosi un pomeriggio in cucina due giorni dopo - ringraziamo la nonna Gina che ci insegna l’arte saggia della lentezza e di mani che impastano. Che bella la vostra magia Thiago. Ti sei preannunciato una notte, avvisando del tuo arrivo. Mamma e papà hanno dovuto imparare che i tuoi tempi non coincidevano con i loro e questo è stato un grande insegnamento. Il tuo tempo è stato al crepuscolo, quando il sole era ormai basso nel cielo e la luce illuminava il viso di tua madre che - con pieno ascolto e fiducia in te - faceva spazio al tuo arrivo nel mondo. Papà alleviava il dolore a mamma e mamma vocalizzava come fosse la cosa più naturale al mondo. Thiago lo so che hai sentito che lo spazio che ti veniva donato era tanto, per questo ti sei tuffato e hai navigato nella tua mamma con estrema decisione e senza paura. Guardarvi mi ha permesso di assaporare ancora di più come la nascita sia un atto di fede e amore. E i tuoi genitori lo hanno fatto profondamente, consapevolmente e in connessione con te e tra loro.
Non dimentico lo sguardo assorto di tuo padre che ad ogni onda aiutava mamma sentendosi competente e non dimentico la tua mamma che con la sua voce ti faceva esplorare sempre più parti di sé.
Thiago non eri ancora nato e ci avevi dato tanto: il bisogno dei tuoi spazi e della tua famiglia, il tuo tempo scandito dalla luna e la voglia di stare su mamma senza che nessuno vi separasse.
E proprio come avevi desiderato sei nato e non ti sei allontanato mai da mamma e papà, il tuo cordone ombelicale è stato tagliato dopo quasi due ore dalla tua nascita, la tua amica placenta è stata al tuo fianco a nutrirti fino a quando ne hai sentito il bisogno e hai conosciuto il sapore del latte pochi minuti dopo il tuo arrivo nel mondo.
Lucia, Daniele e Thiago io vi voglio bene e mai dimenticherò le vostre lacrime, la gioia, la fatica e la fiducia che mi avete donato e che custodisco gelosamente nel mio cuore.
La vostra nascita raccontatela: è un grande tesoro di sapienza, affidamento e bellezza.