Dott. Michele Storti - Psicologo

Dott. Michele Storti - Psicologo Psicologo e Psicoterapeuta a indirizzo cognitivo-comportamentale. Iscritto Ordine Psicologi Marche.

...cioè giudicare quella persona come poco “garbata” – ma forse sociologica. Cioè, pensare a questi esempi ripetuti come...
23/03/2025

...cioè giudicare quella persona come poco “garbata” – ma forse sociologica. Cioè, pensare a questi esempi ripetuti come il riflesso del tempo in cui viviamo. Le nostre vite sono fatte di giornate dove la relazione spesso si frammenta in infinite particelle di contatti che durano a volte lo spazio di pochi secondi, al massimo di minuti. Una notifica ci segnala che qualcuno ci sta dicendo “ti sto pensando” o “mi piace quello che fai, o che scrivi”. Questa persona emerge sul bordo della nostra coscienza, ma subito scompare, coperta da qualcun altro che ci scrive in chat. Qualcun altro ancora si prende il suo spazio imponendosi sulle chat rimaste non lette, entrando a gamba tesa con un vocale che ci cattura l’attenzione con la sua voce. Poi tocca a noi a farci vedere da tutti gli altri, magari mentre siamo con qualcuno, e ci facciamo un selfie come se entrambi dovessimo occuparci dei nostri rispettivi pacchetti di legami. E poi accade qualcosa nel mondo fisico attorno a noi – magari dobbiamo parlare con un collega, o uscire per la spesa, o incontriamo un amico – e questa squadra di altri con cui abbiamo iniziato “qualcosa che assomiglia a una comunicazione”, viene archiviata fino al prossimo momento in cui sentiamo liberarsi dello spazio disponibile per loro.

In questa parcellizzazione delle relazioni, la sensazione può essere quella di essere sempre attorniati di persone, sempre con le spalle coperte, che ci sia sempre qualcuno disponibile a darci attenzione. Ma non si pensa spesso che anche altre persone sono, come noi, avvolte da questo fasciame di impulsi digitali che sembrano dire “in questo preciso istante ci sono per te!” o “in questo preciso istante, ci sei per me?”. Gli altri potenzialmente ci sono tutti, o potrebbero esserci, ma mancano i tempi naturali perché la relazione possa superare un farsi compagnia per un po’.

Che cosa c’entra la questione del mancato saluto? Forse, questa forma mentis che nasce dentro l’epoca dell’iperconnessione sta fuoriuscendo nel mondo fisico, e ci porta a vivere gli altri un po’ come fossero “distributori di dosi usa e getta”, fornitori di attenzione, di stimolazione, di gratificazione.

Che ne pensate?

Nei manuali di psicologia evoluzionistica si trova scritto che l’atto del saluto tra gli umani svolge una funzione di ma...
23/03/2025

Nei manuali di psicologia evoluzionistica si trova scritto che l’atto del saluto tra gli umani svolge una funzione di mantenimento dei legami della tribù: se saluto un simile quando lo incontro – che sia con la voce o con un gesto - anche solo da lontano mentre passo e vado, quando lo incontro per restare in un luogo, o quando uno dei due se ne va, sto confermando il mio desiderio di mantenere un legame anche in futuro con lui. È il riconoscimento che l’altro appartiene al mio mondo delle relazioni, che lo tengo in considerazione e vorrei che lo stesso facesse l’altro. Non salutare qualcuno che si conosce è ugualmente un messaggio, e comunica al contrario che non siamo disposti a coltivare una conoscenza, vogliamo fare a meno di quella conoscenza appena iniziata o mettere fine a un rapporto presente nel passato.

Questa è la teoria.

Nelle ultime settimane mi è capitato almeno 2 o 3 volte un fenomeno che mi ha fatto riflettere sulla tendenza dei costumi sociali. Mi trovavo in alcuni locali la sera, e qui ho trovato per caso delle persone verso le quali provo sentimenti positivi, anche se di diverso tipo e intensità: un’amica, un paio di conoscenti che mi fa piacere incontrare, delle persone interessanti che conosco da pochi mesi. In tutti i casi, è successo che ci siamo persi di vista per qualche minuto - per uscire dal locale a fumare o parlare, per andare a cercare qualcosa da mangiare… – e quando mi sono mosso per riprendere una chiacchierata con loro, ho scoperto che se ne erano andati, appunto, senza salutare o senza avvisare, sebbene ci fosse stato appena prima un tempo di relazione condiviso, almeno un breve tempo di riconoscimento, il piacere reciproco dello stare insieme.

(Fine parte 1/2)

Tutto inizia con un giorno al cimitero, al funerale del loro padre. Due fratelli che restano lontani, non si parlano qua...
01/03/2025

Tutto inizia con un giorno al cimitero, al funerale del loro padre. Due fratelli che restano lontani, non si parlano quasi. Questo evento, prevedibile ma non preparabile, rompe gli equilibri emotivi di Peter e Ivan: fratelli che hanno costruito le loro esistenze su binari separati da un’infanzia che li ha uniti più nella sofferenza che per altro.

Peter è un avvocato di successo, che dalle macerie seguite alla separazione dei genitori ha messo la sua mente indomita, il suo temperamento appassionato e una profonda vocazione alla difesa degli ultimi dalle ingiustizie, al servizio di una carriera brillante. Ma la sua vita dietro la facciata è una landa fatta di amori e disperazione, che prende la forma di un movimento continuo tra una giovane studentessa dalla straordinaria carica erotica, una donna che rappresenta l’intesa e l’amore romantico ma che per proteggerlo non gli permette più di amarla come un tempo, e i momenti della solitudine che si popolano di fantasmi.

Ivan è un giovane campione di scacchi che ha sempre guardato il mondo a distanza, con la sensazione di non possedere le chiavi per capire e padroneggiare le relazioni e l’amore. Ha investito la sua giovinezza per riuscire a dominare partite più codificabili di quelle sentimentali, giocate su una scacchiera. Dietro a una facciata di indecifrabilità, guarda al fratello con invidia, ammirazione e risentimento per essersi sempre sentito rifiutato.

Tutto il libro è una navigazione dentro i flutti interiori di questi due fratelli e delle donne che mescolano con loro la vita. Per me, oltre che una narrazione appassionante, un inno alla complessità del mondo emotivo. Che mi ricorda ancora una volta che, per quanto sia utile creare modelli maneggiabili che spieghino come ciascuno di noi “funziona”, l’essere umano è più complesso, più incostante, più contraddittorio, più imperfetto e fallibile di quanto a volte vogliamo credere, o desideriamo.

Ma allora cosa resta fermo, se “niente è fisso", se la vita è "qualcosa di precario"? La Rooney sembra suggerire nell'ultima pagina: la possibilità di dare e ricevere cura, facendo del nostro meglio...




📽  Suggerimento alla visione:ESTRANEI (2023) di Andrew Haigh.Adam è uno sceneggiatore che vive a Londra da solo, in un a...
13/08/2024

📽 Suggerimento alla visione:
ESTRANEI (2023) di Andrew Haigh.

Adam è uno sceneggiatore che vive a Londra da solo, in un alto appartamento che domina i grattacieli della città; è lontano da tutto, soprattutto da tutti, e ha costruito una vita solitaria priva di amicizie e relazioni sentimentali.

Adam è stato un ragazzino di 12 anni che ha subìto un Trauma che ha significato tante perdite in una sola notte: di entrambi i genitori, del nido familiare, della possibilità di attraversare un’adolescenza fatta degli scontri necessari per forgiare la personalità ma anche dell’accompagnamento per diventare adulti (quando una storia familiare e di crescita è “sufficientemente buona”), e di una prospettiva che prevede di poter vedere invecchiare i propri genitori.

E sembra che l’unico modo possibile per reggere a questo cataclisma emotivo sia stato l’evitamento, l’archiviazione di questa massa di sofferenza in angoli della coscienza inaccessibili. Il problema è che questa dissociazione non pervade solo le memorie traumatiche, ma tanti pezzi di memoria felice che appartengono alla storia della famiglia, ricoperti dalla stratificazione della quotidianità, nel lavoro solitario di scrittore. Queste radici traumatiche emergono in superficie in un fare schivo verso le persone, al riparo dalla possibilità di creare legami profondi. Fino a quando non sente di voler scrivere proprio sui genitori.

Il film parte da qui e ci guida in un percorso doloroso e terapeutico in cui Adam ritorna più volte nella sua casa d’infanzia, fisicamente e in sogni (diurni e notturni). Dentro di essi rivive pezzi di memoria familiare vissuta, ma soprattutto li riscrive e li prosegue con la coscienza del presente: rivela la sua omosessualità alla madre, confessa al padre il dolore di averlo sentito lontano; ma scherza anche con loro, si fa coccolare, e racconta a sua madre - accoccolati nel lettone - come è proceduta la sua vita dopo la loro morte.

Un percorso doloroso attraverso l’accettazione del lutto e la costruzione di un significato che connette la storia al presente, che porterà Adam a “rimettere il passato nel passato” per aprirsi alla possibilità di amare qualcun altro.

---PODCAST "RACCONTI DAL CARCERE" - ANTIGONE---So che è Luglio inoltrato, e la maggior parte di noi non desidera che ril...
14/07/2024

---PODCAST "RACCONTI DAL CARCERE" - ANTIGONE---

So che è Luglio inoltrato, e la maggior parte di noi non desidera che rilassarsi o staccare da tutto quello che è fatica e impegno, almeno per un po'.

Ma lo stesso, faccio il tentativo di segnalarvi il podcast "Racconti dal carcere" di Antigone, su Spotify: https://open.spotify.com/show/1R8pDbHo2l4xOnf2kTWgZb.

L'ho sentito ieri, tutto di un fiato, e seppure tutto il podcast non superi i 40 minuti, le sensazioni che mi lascia addosso sono potentissime.

La parola "detenuti" svuota le persone a cui viene attribuita di ogni contenuto personale (i detenuti sono un corpo sociale indifferenziato, connotato dal solo essere privato della libertà in conseguenza di aver commesso reati, tanto basta) e le allontana istantaneamente dalla possibilità di una connessione empatica nei loro confronti da parte delle persone libere.

Persone per le quali l'invisibilità non è un super potere da film Marvel, ma una condanna e un destino, dal momento in cui diventano detenuti.

Nel breve podcast di Antigone, però, le parole di alcuni detenuti intervistati ridanno immediatamente consistenza, tridimensionalità, ricchezza emotiva, umanità, carattere di realtà a queste persone, che nelle loro confidenze riguardo la vita precedente alla detenzione possono apparirci tanto vicini a qualche nostro vicino, un amico di famiglia, a un nostro caro, o perfino a noi stessi.

Così, conoscere qualche cenno di come scorre la vita in carcere (si possono curare gli affetti da dietro le sbarre? Come scorre il tempo il giorno, cosa significa la notte in un carcere?) rende forse inevitabile empatizzare almeno per un momento; provare rabbia per come l'istituzione penitenziaria continui a violare diritti fondamentali della persona; forse, per qualcuno, sentire addosso un soffio di responsabilità per quello che persiste a essere oggi il carcere in Italia nell'indifferenza della maggioranza.
E chiedersi alla fine se davvero non possa esistere un istituto giuridico per chi commette reati che sia sensibile ai diritti umani, beni in possesso di ogni individuo dalla sua nascita e che non possono essere tolti, per nessuna ragione.

-- GLI SCOPI, GLI ANTISCOPI E L'ANSIA --Possiamo abituarci a funzionare secondo uno schema per cui quello che ci spinge ...
01/07/2024

-- GLI SCOPI, GLI ANTISCOPI E L'ANSIA --

Possiamo abituarci a funzionare secondo uno schema per cui quello che ci spinge a muoverci, a sentirci attivi, (più o meno) efficaci nei comportamenti, perfino a “sentirci” compatti e consistenti e non smarriti e incerti, è proprio l’ansia. Ma a che costi!
Da emozione fondamentale per il nostro adattamento - perché in grado di farci arrivare pronti a eventi importanti o di proteggerci da possibili eventi dannosi nel futuro - l’ansia potrebbe finire per diventare il principale motore che ci fa “funzionare”, senza il quale ci ritroviamo arenati, incapaci di focalizzare degli obiettivi, di sentire desideri e ambizioni, e quindi di poterci attivare per perseguirli sentendoci efficaci nel farlo.

Nel linguaggio della terapia cognitivo-comportamentale, alcune persone tendono ad attivarsi e a muoversi nel mondo animati da “antiscopi”: ovvero rappresentazioni di situazioni, scenari futuri, stati del mondo… che NON vogliamo che si realizzino. Ce ne sono di infiniti, ad esempio ve**re bocciati a un esame, perdere il lavoro, non riuscire a mantenere la propria relazione sentimentale, perdere una posizione di status nel mondo del lavoro.

Quando a muoverci nel mondo è “una bussola in negativo”, non soltanto la qualità della nostra esperienza sarà spesso connotata da tensione, timore, rimuginio, impossibilità a lasciare andare il controllo, alti standard…, non solo la vita quotidiana sarà molto faticosa, ma rischiamo giorno dopo giorno di perdere il contatto con la cosa più importante: gli SCOPI (in positivo)!

Cos’è che ci fa sentire emozioni positive? Cosa innesca in noi interesse, ci intriga, ci incuriosisce? Cosa ci fa sentire gratificati, ci accende, ci vitalizza nell’atto stesso di fare qualcosa, a prescindere dai risultati e dai giudizi esterni? Dove stanno di casa le nostre ambizioni? Per alcuni di noi, o in certe fasi della vita, queste domande sono difficili.
Ma vale la pena ricercare le risposte, perché tutte queste “bussole in positivo” sono i criteri più importanti che ci orientano verso scelte giuste per noi, verso la costruzione di una vita che si riempia di significato.

--WORKSHOP "L'ESPERIENZA DEL SE' CREATIVO--SABATO 6 E DOMENICA 7 APRILENuovo workshop!Sabato 6 (15.00-19.00) e Domenica ...
22/03/2024

--WORKSHOP "L'ESPERIENZA DEL SE' CREATIVO--
SABATO 6 E DOMENICA 7 APRILE

Nuovo workshop!
Sabato 6 (15.00-19.00) e Domenica 7 Aprile (9.00-12.30) la Dott.ssa Arianna Archibugi e il Dott. Michele Storti condurranno un nuovo workshop esperienziale in cui poter fare esperienze di consapevolezza di sé, della propria corporeità, delle proprie risorse creative ed espressive dentro momenti di relazione con l'altro.

Il gruppo sarà accompagnato in modo graduale e delicato, attraverso pratiche tratte dalla Danza Sensibile, la Danza Movimento Terapia, la meditazione Mindfulness e con l'utilizzo di stimoli provenienti da discipline espressive (come il teatro educativo e la ludicità), per creare occasioni di sperimentazione di sé, usando linguaggi non comuni nella vita di tutti i giorni e dentro un ambiente protetto e non giudicante dove poter vivere l'energia del gruppo e creare momenti sani di incontro.

Il workshop è aperto a tutti e non richiede esperienze o competenze pregresse.

Si svolgerà presso il CENTRO OLISTICA SALUS, in via S. Gennaro 28 a Osimo: https://maps.app.goo.gl/VBFYdjhqrF2Fn44o8

Per informazioni e iscrizioni, scriveteci all'indirizzo consultoriofamiliareancona@gmail.com.

Riporto sotto il testo pubblicato nei canali dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, con le info per accedere al bonus...
17/02/2024

Riporto sotto il testo pubblicato nei canali dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, con le info per accedere al bonus psicologo da marzo a maggio 2024.

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📣 Aggiornamenti Importanti sul Bonus Psicologo 2023! 🧠❤

L'INPS ha annunciato tramite la Circolare n.34 del 15/02/2024 i dettagli per accedere al Bonus Psicologo per l'anno 2023, con fondi stanziati per 10 milioni di euro!

🔹 Periodo di Presentazione Domande:
Dal 18 marzo al 31 maggio 2024, è possibile presentare la domanda per accedere a questo contributo vitale per la tua salute mentale.

🔹 Requisiti per i Beneficiari: Residenza in Italia - Valore ISEE fino a 50.000 euro

🔸 Soglie di Contributo in base all'ISEE:
ISEE < 15.000€: fino a 1.500€ (50€ a seduta)
ISEE tra 15.000€ e 30.000€: fino a 1.000€ (50€ a seduta)
ISEE tra 30.000€ e 50.000€: fino a 500€ (50€ a seduta)

📅 Tempistiche per l'Utilizzo: Dopo l'approvazione, hai 270 giorni per utilizzare il Bonus attraverso il codice univoco ricevuto, per le tue sessioni di psicoterapia.

🔹 Per i Professionisti: Psicologi, unitevi a questa causa! Iscrivetevi sul sito del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi per essere parte dell'elenco a cui i beneficiari possono rivolgersi.

Non perdere questa occasione di prenderti cura del tuo benessere psicologico. Leggi tutti i dettagli nella circolare qui: https://bit.ly/3HZe0p0

🌈 Ricorda, prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale.

🎺 🎺 Mercoledì 24 e giovedì 25 Gennaio partiranno le nuove edizioni del corso di Mindfulness MBSR del Consultorio Familia...
10/01/2024

🎺 🎺
Mercoledì 24 e giovedì 25 Gennaio partiranno le nuove edizioni del corso di Mindfulness MBSR del Consultorio Familiare Insieme di Ancona!

❓ CHE COS'E' IL PROTOCOLLO MBSR?
Il programma MBSR, nato 45 anni fa negli Stati Uniti dalla ricerca condotta in cliniche mediche a partire dal lavoro di Jon Kabat Zinn, è il più diffuso e validato programma per l'apprendimento di pratiche di consapevolezza (di meditazione) con lo scopo di sviluppare la capacità di "prestare attenzione in modo intenzionale, non giudicante, all'esperienza nel momento presente".
La pratica costante della meditazione di consapevolezza, attraverso tecniche formali e in modo informale nella vita quotidiana, ci fornisce strumenti con cui essere più presenti al nostro corpo, al mondo interiore fatto di pensieri, processi mentali, ai nostri stili del comportamento e nelle relazioni, e alle strategie che attuiamo in modo automatico, che possono contribuire ad accrescere lo stress cronico e la sofferenza, quando affrontiamo sfide difficili.

👥️️ A CHI E' RIVOLTO?
Il programma è rivolto a tutte le persone che vogliano acquisire nuovi strumenti per affrontare fasi o episodi di stress psicologico, fisico o relazionale. Non è necessario conoscere le pratiche di meditazione.

🗓📍 QUANDO E COME?
Il programma è di gruppo e si compone di 8 incontri a cadenza settimanale più un mini ritiro in una mezza giornata in un weekend.
Ci sarà un gruppo il mercoledì sera in presenza presso la sede del Consultorio e uno il giovedì sera in modalità videoconferenza (Zoom).
La scadenza per iscrizioni è il 21 gennaio.
In allegato i pieghevoli con ulteriori info.

📧📞 Per maggiori informazioni potete scriverci all'indirizzo email consultoriofamiliareancona@gmail.com o chiamare il 331 4318320.

Consigli per la visione sotto le feste...9 VITE DA DONNA è un'opera frammentata, perché racconta squarci istantanei dell...
11/12/2023

Consigli per la visione sotto le feste...

9 VITE DA DONNA è un'opera frammentata, perché racconta squarci istantanei delle vite di 9 donne, e unitaria, perché queste donne a volte ricompaiono nelle vite delle altre, ma soprattutto perché sembrano legate da un filo sottile al di sotto delle grandi diversità, quella della necessità e della fatica straziante di vivere i legami. Come dice forse il personaggio maschile più irrilevante di tutto il film (in mezzo ad altri uomini ora miserabili, ora silenziosi, ora assenti), siamo fatti di legami.

Una giovane figlia che attraversa l'agonia della storia d'amore dei suoi genitori, sopraffatta dal loro autocompatimento e dal fantasma della perdita, ma incapace di sottrarsi al pesantissimo desiderio proiettato su di lei di vivere una vita felice.

Una donna che per caso incontra al supermercato l'uomo del suo passato, mentre il loro presente ricostruito a colpi di matrimoni, traslochi e gravidanza sprofonda in pochi minuti sotto la forza di quella storia che si riprende tutto lo spazio emotivo.

E altre 7 che non anticiperò, sperando che qualcuno di voi, ormai intrigato, vada a cercarsi questo film 🙂

Indirizzo

Via Bachelet 19
Osimo
60027

Telefono

+393282187732

Sito Web

https://www.miodottore.it/michele-storti-2/psicologo/ancona#:~:text=Su%20di%20me-,Sono%20P

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