05/03/2025
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Era il 14 Aprile 1 958,presso l’Istituto sieroterapico”Serafino Delfanti” di Milano,con tanto entusiasmo e altrettanta apprensione, avveniva il”battesimo”della donazione del sangue per i primi 16 volontari del costituendo Gruppo A.V.I.S. di Ostiano,associato alla Sezione di Vescovato,al cui Presidente e responsabile sanitario,il Dottor Adelfo Pasquali,dobbiamo immensa e imperitura gratitudine,perché ebbe il grande merito di illuminarci su un problema prima d’allora a noi sconosciuto:il dono periodico e gratuito del sangue. Ancora è ben vivo in me il ricordo di quella mia casuale visita di lavoro,durante la quale il Dottor Pasquali mi parlò di questa associazione di donatori volontari del sangue, che allora era poco nota e scarsamente diffusa,cosicché essa risultava insufficiente per soddisfare le richieste di ospedali,di case di cura e di sofferenti privati,che abbisognavano urgentemente di sangue per terapie antiemorragiche o per sopperire a perdite conseguenti a interventi chirurgici o,non di rado,a gravi incidenti di varia natura. Rammento il suo caldo entusiasmo,la sua profonda convinzione e la sua professionale,specifica competenza nel ramo trasfusionale, prerogative tutte che, in breve e facilmente, vinsero la mia iniziale titubanza,chiarendo ogni dubbio e fornendomi certezze. Così,prima ancora che terminasse il nostro affabile e interessante colloquio,lasciai sul tavolo del suo studio,appoggiata su altre,la mia domanda di adesione all’A.V.I.S. ,debitamente compilata e firmata. E,quando ci lasciammo,il nostro saluto fu più cordiale e caloroso del solito. Da quel pomeriggio dei primi giorni del Marzo 1958,ci legò sempre la comunanza degli ideali avisini e il dottor Pasquali mi onorò anche di un dono inestimabile:la sua squisita e sincera amicizia,con giunta a una grande familiarità,che s’interruppe soltanto a seguito d’un suo trasferimento per motivi di salute. La nostra tanto proficua e feconda più viva riconoscenza,l’identica ammirazione e l’infinita stima di sempre. Si era giunti,frattanto,verso la fine del 1971 e,con l’anno, terminava anche la nostra appartenenza formale alla Sezione A.V.I.S. di Vescovato,che per noi restava però la sezione-madre,alla quale ci legava un ideale cordone ombelicale e con la quale continuava una ancor più stretta collaborazione,resa necessaria per facilitare il passaggio a sezione autonoma e il suo iniziale funzionamento, ma soprattutto per evitare che essi risultassero traumatici per eventuali e possibili “passi falsi” dovuti all’inesperienza.