Lo Psicologo al tuo fianco

Lo Psicologo al tuo fianco Lo Psicologo al tuo fianco è uno studio di psicologia e consulenza sessuale che si occupa del benessere dell'individuo e della coppia.

Lo studio si occupa di:
-ansia, fobie, attacchi di panico e ipocondria
-stress, cefalee e insonnia
-disturbi sessuali
-depressione
-bassa autostima e crescita personale
-difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sociali
-terapia di coppia

26/08/2025

Una psicologa militare al fianco dei bambini di Gaza evacuati in Italia.

In questo mese di agosto si è compiuta la più grande operazione di evacuazione sanitaria dall’inizio del 2024. Tre velivoli della Difesa sono atterrati a Ciampino, Milano e Pisa con a bordo 31 bambini e 83 accompagnatori provenienti dalla Striscia di Gaza, accolti dopo un viaggio lungo e complesso. Insieme a medici e infermieri, a bordo c’era anche una psicologa militare, Chiara, che ha seguito passo dopo passo i piccoli pazienti e le loro famiglie. Il suo lavoro è stato quello di offrire conforto, contenimento e sostegno emotivo in un momento di grande fragilità, aiutando i bambini ad affrontare la paura e la fatica del trasferimento, e accompagnando i genitori nel difficile compito di trasmettere sicurezza ai propri figli. La presenza di una psicologa ha significato anche affiancare l’equipaggio stesso, impegnato in una missione tanto delicata quanto carica di responsabilità. Un contributo spesso silenzioso, ma essenziale, che dimostra come la cura psicologica non sia un accessorio, bensì una parte integrante della risposta sanitaria ed umanitaria. Questo intervento ricorda quanto sia necessario riconoscere sempre più il ruolo della psicologia nelle emergenze: perché laddove ci sono corpi feriti, ci sono anche emozioni, paure e traumi che hanno bisogno di essere accolti. E lo psicologo è la figura professionale che sa prendersene cura, con competenza e umanità.

Per approfondire 👉🏼 https://www.psy.it/una-psicologa-militare-al-fianco-dei-bambini-di-gaza-evacuati-in-italia/

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09/05/2025

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L’importanza della spiritualità come componente centrale del benessere psicologico è riconosciuta sempre di più dai medici e dai professionisti della salute.

Diversi studi indicano che la fede religiosa può rappresentare una strategia di coping efficace in presenza di difficoltà e momenti critici come una malattia perché:

➖ Consente di dare un senso a quanto accade
➖ Permette di mantenere un atteggiamento positivo, attivo e speranzoso
➖ Contribuisce a ridurre stati psicologici come la disperazione e la depressione, soprattutto in contesti di malattia cronica o terminale

👉 Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2016/10/fede-religiosa-malattia/

21/04/2025

"I bambini hanno bisogno che le loro madri restino donne, che abbiano interessi e passioni nel mondo. Che il mondo non si esaurisca nella vita del figlio, che ci sia un desiderio che trascende l'orizzonte della maternità. I nostri figli hanno bisogno anche dell'assenza della madre, altrimenti non c'è libertà."

Massimo Recalcati - "Lessico Famigliare", Raitre, 2018

20/04/2025

"Nessun bambino è perduto se ha un insegnante che crede in lui"

02/04/2025

Con la parola «Takiwatanga» vogliamo celebrare la giornata internazionale della consapevolezza sull'Autismo.

In questa parola c’è tutto il rispetto che dovremmo avere per ogni unicità. ❤️

Ogni persona nello spettro ha un proprio modo di percepire, sentire, comunicare e amare. Non è “fuori dal mondo”, è semplicemente in un mondo tutto suo. In questa Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, ricordiamoci che il vero atto d’amore è smettere di voler “correggere” e iniziare a comprendere. Camminare accanto, anche se i nostri passi non sono sempre allineati. ❤️

21/03/2025

I bambini assertivi sono bambini più felici. Lo sono perché imparano a comunicare i propri desideri, perché diventano persone capaci...

13/03/2025

C’è un alleato del cervello contro ansia e stress: il museo. Passeggiare tra i capolavori è già di per sé un’esperienza coinvolgente. Ma oggi i musei possono fare di più e diventare un luogo di cura. La scienza conferma che mindfulness e arteterapia aiutano a stare bene. Secondo una ricerca, coordinata dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che fa parte del progetto ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach), seguire un percorso di Mindfulness, ad esempio, all’interno di una pinacoteca riduce l’ansia e lo stress del 25%. Con l’Arte terapia, o partecipando a una visita guidata, il calo è del 20% circa.

L’articolo completo di Valeria Pini su Salute

23/02/2025

Uno studio Usa ricorda quanto sia importante per crescere poter giocare all’aperto. Ma forse quello che conta ancora di più è rallentare e capire quanto sia ne…

11/12/2024

Quanto è difficile essere bambini in una famiglia disfunzionale? In realtà non è difficile, è impossibile. Chi cresce in una famiglia disfunzionale, infatti, rinuncia all’infanzia. È un’abdicazione silente di cui ne’ il bambino prima, ne’ l’adulto poi, ne ha piena coscienza anche se gli effetti si sentono fin da subito. I bambini, infatti, si portano sulle spalle la colpa di essere venuti al mondo, la paura dell’abbandono, la vergogna e finanche la colpa di qualcosa di brutto che gli è stato fatto (e di cui non avevano alcuna responsabilità). A spezzare la spirale del silenzio è l’attrice Elana Sofia Ricci che, a Belve, racconta dell’abuso sessuale subito all’età di 12 anni.Sugli abusi in età infantile, pre-puberale e puberale se ne parla pochissimo. Il motivo? Chi lo subisce finisce anche per colpevolizzarsi e non ne parla. Questo è «naturale» se si contestualizza l’accaduto. Come può, un bambino, ricercare riparo nella madre se questa gli dà instabilità e insicurezza? Come può, un fanciullo credere che un adulto possa proteggerlo quando è il medesimo mondo adulto che costantemente lo ferisce? Inoltre, come ricorda la stessa Elana Sofia Ricci «quando ti accadono certe cose da parte di persone adulte, (...) pensi che quello che fanno sia giusto (…)». Dolcemente l’attrice afferma: «non l’ho detto a mia madre per non darle dolore». Nessun bambino lo fa. Statisticamente, nessun bambino ne parla (almeno non subito). Perché raccontare di un proprio dolore quando si sa -inconsapevolmente- che l’altro non potrà capirci? Che l’altro non potrà rassicurarci? Che l’altro, ancora una volta, per negare le proprie responsabilità, ci colpevolizzerà? Sebbene il consiglio più saggio da dare a un bambino sia di «parlarne». È giusto contestualizzare ciò che avviene nella mente di un bambino che mai ha conosciuto il supporto. Non parlarne diviene una scelta adattiva. È importante elaborare questo concetto perché altrimenti può amplificare la “sensazione di sporco” e “di vergogna” che l’abuso può lasciarci addosso. Non si sta «mantenendo un segreto», ci si sta proteggendo da un ulteriore abuso, dal rammarico e dall’ulteriore delusione che il mondo adulto potrebbe darci.

09/10/2024
02/10/2024

❤️ Un abbraccio a tutti i nonni, nodo essenziale nello scambio tra generazioni. 👵👶👧👴

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Ostuni
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