Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra Ogni bambino merita di crescere sano, sereno e libero da limitazioni. Dott. Traina).

Da oltre trent'anni il mio obiettivo è offrire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un supporto medico completo per prevenire, affrontare e superare le problematiche allergiche e pediatriche. "Da oltre trent'anni il mio obiettivo di medico è offrire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un supporto completo per prevenire, affrontare e superare le problematiche allergiche. Con un approccio a

ttento e personalizzato, mi dedico alla diagnosi e alla cura delle allergie, costruendo un percorso su misura per ogni piccolo paziente. So quanto possa essere difficile per i genitori affrontare l’incertezza di sintomi ricorrenti o reazioni allergiche improvvise: per questo, il mio lavoro non è esclusivamente medico, ma anche umano. La relazione con i genitori è altrettanto importante: il mio compito è aiutarli a comprendere, curare e gestire le allergie del bambino, fornendo le informazioni e il sostegno necessario per affrontare ogni situazione, anche la più complicata, con estrema serenità, per garantire a ogni famiglia un futuro fatto di sicurezza, salute e tranquillità." Giuseppe Felice
Allergologo e Pediatra

Abilitazione Professionale:
Albo Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Monza e della Brianza al n. 1916 il 10/06/2008, proveniente dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano (iscritto dal 1990). Società Scientifiche :
Già iscritto alla Società Italiana di Pediatria (SIP),
E’ membro della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI)
E’ membro della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP). E’’ membro della Commissione SIAIP di Aerobiologia, Inquinamento Ambientale e Monitoraggio dei Pazienti (Referente Dott.G.M. Già docente di Clinica Pediatrica presso l’International College of Osteopathic Medicine – ICOM – di Cinisello Balsamo (MI). Si occupa di Allergologia non solo in ambito diagnostico (prick test e spirometria), ma anche terapeutico attraverso la tecnica innovativa Needle Free per permettere ai pazienti allergici di sconfiggere o ridurre le proprie allergie senza la paura dell’ago.

18/07/2025

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05/07/2025

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10/04/2025

𝗟𝗢 #𝗦𝗛𝗢𝗖𝗞𝗔𝗡𝗔𝗙𝗜𝗟𝗔𝗧𝗧𝗜𝗖𝗢 𝗡𝗘𝗜 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜
𝗖𝗢𝗦'𝗘' 𝗘 𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗧𝗥𝗔𝗧𝗧𝗔𝗥𝗟𝗢
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Lo shock anafilattico è una reazione allergica grave che può mettere a rischio la vita, insorgendo improvvisamente e peggiorando rapidamente. È causato da una risposta anomala del sistema immunitario a sostanze come alimenti (uova, latte, frutta secca), farmaci, punture di insetti o lattice.

Nei bambini, l'anafilassi può manifestarsi anche al primo contatto con un allergene, soprattutto nei soggetti con dermatite atopica.
I sintomi includono difficoltà respiratorie (edema della lingua, stridore, ipossia), problemi circolatori (ipotensione, tachicardia) e manifestazioni cutanee (orticaria, angioedema). Le reazioni possono insorgere rapidamente, spesso entro 30 minuti dall'esposizione, e talvolta si verificano risposte bifasiche con una ripresa dei sintomi dopo diverse ore.

In caso di shock anafilattico, è fondamentale agire prontamente:
1) Chiamare il 118.
2) Rimuovere l'agente scatenante.
3) Posizionare il bambino in modo confortevole.
4) Tranquillizzare il piccolo e monitorare polso e respirazione.
5) Somministrare adrenalina tramite autoiniettore, se disponibile.

L'adrenalina è il farmaco salvavita in questi casi, poiché agisce rapidamente per migliorare la respirazione, ridurre il gonfiore e ripristinare la pressione sanguigna. Per bambini con precedenti episodi gravi, l'adrenalina deve essere sempre disponibile e utilizzata tempestivamente.

Dopo un episodio, il bambino deve essere osservato per almeno 12-24 ore in ambiente protetto, poiché possono verificarsi recidive. È essenziale che i genitori siano educati a riconoscere i segni precoci e a intervenire tempestivamente. L'uso dell'adrenalina endovenosa è riservato agli specialisti. Una corretta gestione e preparazione possono salvare vite e prevenire complicazioni.


10/04/2025

𝗠𝗜𝗢 𝗙𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 𝗘' #𝗖𝗘𝗟𝗜𝗔𝗖𝗢? 𝗜 𝗦𝗜𝗡𝗧𝗢𝗠𝗜 𝗗𝗔 𝗡𝗢𝗡 𝗦𝗢𝗧𝗧𝗢𝗩𝗔𝗟𝗨𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗡𝗘𝗟 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗢
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

La celiachia è una malattia autoimmune causata da una reazione eccessiva del sistema immunitario al glutine e alla gliadina, proteine presenti nel grano, orzo e segale. Questa reazione provoca infiammazione intestinale, danneggiando la mucosa e compromettendo l'assorbimento dei nutrienti. I bambini con familiari di primo grado celiaci sono a maggior rischio, ma anche fattori ambientali e infezioni possono influenzare l'insorgenza della malattia. La celiachia può manifestarsi già dai 5-6 mesi, quando si inizia l’introduzione del glutine nella dieta.

I sintomi tipici nei bambini sono la scarsa crescita, diarrea cronica, distensione addominale, debolezza e irritabilità. Tuttavia, studi recenti hanno evidenziato che questi sintomi sono ormai rari. Molto più frequenti sono sintomi gastroenterologici meno evidenti, come dolori addominali, difficoltà di digestione e intolleranza al lattosio. Inoltre, la dermatite erpetiforme (eruzione pruriginosa su glutei, gomiti e ginocchia) è comune nei bambini, così come l'anemia da carenza di ferro e il rachitismo dovuto a scarsa assunzione di calcio e vitamina D. Alcuni bambini con celiachia sviluppano anche malattie autoimmuni, come quelle della tiroide, diabete o artrite.

Se si sospetta la celiachia, è importante rivolgersi al pediatra o all’allergologo per un’accurata valutazione. Evitare la sospensione del glutine senza supervisione medica, poiché ciò potrebbe falsare i risultati dei test diagnostici.

La diagnosi avviene tramite un test per il dosaggio di anticorpi antitransglutaminasi, antigliadina e antiendomisio. Se i test anticorpali non sono conclusivi, si ricorre alla biopsia intestinale, un esame che preleva campioni della mucosa intestinale per analizzarne lo stato.

Una volta confermata la diagnosi, l'unica terapia efficace è l'eliminazione completa e permanente del glutine dalla dieta. Anche piccole quantità possono danneggiare l'intestino. Fortunatamente, oggi esistono molte alternative senza glutine, facilmente reperibili nei supermercati e nei ristoranti.

È fondamentale che il Pediatra aiuti a creare un piano alimentare equilibrato per garantire che la dieta senza glutine sia nutrizionalmente completa e adeguata per il bambino.


10/04/2025

#𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗔 𝗔𝗟 #𝗟𝗔𝗧𝗧𝗘 𝗩𝗔𝗖𝗖𝗜𝗡𝗢 𝗡𝗘𝗜 𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜: 𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗔𝗙𝗙𝗥𝗢𝗡𝗧𝗔𝗥𝗟𝗔?
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

L'allergia al latte vaccino è una reazione anomala del sistema immunitario verso le proteine contenute nel latte di mucca e nei suoi derivati (come yogurt e formaggi). Sebbene l'incidenza sia relativamente bassa (meno di 2 bambini su 100), le diagnosi errate possono portare sia a un' overestimazione della sua prevalenza, sia a privazioni inutili di alimenti contenenti latte.

La predisposizione genetica, nota come "costituzione atopica", è il principale fattore di rischio per sviluppare questa allergia. Si osserva principalmente nei bambini con altre allergie o dermatite atopica, e si manifesta di solito entro il primo anno di vita. Spesso i sintomi si verificano quando il bambino passa dal latte materno al latte artificiale, ma anche le madri che consumano latte vaccino possono trasferire le proteine al bambino attraverso il latte materno. Generalmente, l’allergia tende a migliorare dopo il primo anno, con rare persistenze oltre i 3-4 anni.

I sintomi più comuni includono disturbi gastroenterici come nausea, vomito, diarrea e dolore addominale, ma anche problemi cutanei come orticaria ed eczema. Più rari sono i sintomi respiratori come asma e tosse. Nei casi più gravi, può verificarsi lo shock anafilattico, che coinvolge più apparati corporei.

Va distinta l’allergia al latte vaccino dall'intolleranza al lattosio, un disturbo gastroenterico causato dalla carenza dell'enzima lattasi. Sebbene entrambi i disturbi possano causare sintomi simili, l'allergia coinvolge anche la pelle e l'apparato respiratorio, e può scatenarsi anche con piccole quantità di latte, mentre l'intolleranza al lattosio si manifesta principalmente con sintomi gastrointestinali, tollerando dosi minori.

In caso di sospetto di allergia, il primo passo è consultare un pediatra o un allergologo. La diagnosi avviene tramite esami clinici, test allergologici (come il prick test) e test di provocazione orale (TPO), che permettono di confermare la diagnosi e monitorare l'evoluzione della condizione.

Se confermata, la dieta del bambino dovrà essere modificata, escludendo tutti i prodotti contenenti latte vaccino. Per i bambini allattati artificialmente, si ricorrerà a formule alternative, come quelle a base di proteine idrolizzate o amminoacidiche. In caso di allergia nei neonati allattati al seno, la madre dovrà eliminare il latte vaccino dalla propria alimentazione.

Infine, è essenziale evitare tutti gli alimenti che contengono proteine del latte, come latticini, formaggi, yogurt e molti prodotti industriali, e prestare attenzione alle etichette alimentari per individuare gli allergeni presenti.

10/04/2025

𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢𝗦𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗨𝗡' #𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗔 #𝗔𝗟𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗡𝗘𝗟 𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗢?
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

L’allergia alimentare è una reazione anomala del sistema immunitario verso specifici alimenti, che nei soggetti predisposti possono scatenare sintomi di varia intensità. In Italia, circa il 20% dei bambini presenta allergie alimentari, un dato in aumento rispetto agli anni ‘90. Gli allergeni più comuni includono latte vaccino, uova, grano, soia, pesce, frutta a guscio e legumi.

Uno dei segnali principali per sospettare un’allergia alimentare è la stretta correlazione tra l’ingestione di un alimento e l’insorgenza di sintomi, che possono manifestarsi immediatamente o poco dopo l’assunzione. Le reazioni più comuni includono rossore, prurito, orticaria, nausea, vomito, broncospasmo, problemi respiratori e, in casi gravi, collasso cardiocircolatorio. Esistono anche reazioni non IgE-mediate, come esofagite eosinofila o colite eosinofila, che richiedono una diagnosi approfondita.

La diagnosi di allergia alimentare è un processo articolato che parte da una storia clinica dettagliata. Il prick test è spesso il primo passo: prevede l’applicazione di estratti allergenici sulla pelle e una leggera puntura per osservare eventuali reazioni locali. Nei casi più complessi, si ricorre al prick-by-prick con alimenti freschi o al dosaggio delle IgE specifiche tramite esami del sangue.

Per confermare la diagnosi, si utilizza una dieta di esclusione dell’alimento sospetto per 7-21 giorni, seguita da un test di reintroduzione in ambiente controllato per monitorare eventuali reazioni. Quando permangono dubbi, la diagnostica molecolare consente di individuare con precisione l’allergene responsabile, evitando inutili restrizioni alimentari.
Una corretta gestione delle allergie alimentari richiede un’educazione rigorosa, un piano di emergenza per ingestioni accidentali e, nei casi gravi, la prescrizione di adrenalina autoiniettabile. Questi passaggi permettono di tutelare la salute del bambino senza compromettere la sua crescita e il suo benessere.

07/04/2025

#𝗜𝗠𝗠𝗨𝗡𝗢𝗧𝗘𝗥𝗔𝗣𝗜𝗔 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 (𝗜𝗧𝗦) 𝗶𝗹 #𝗩𝗔𝗖𝗖𝗜𝗡𝗢 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗖𝗢
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

L’obiettivo dell’immunoterapia allergene specifica è quello di attenuare la sensibilizzazione allergica verso una specifica sostanza (allergene) attraverso la periodica e graduale somministrazione dello stesso allergene.

Attualmente il ricorso alla terapia desensibilizzante viene preso in considerazione quando:

Si osserva una stretta correlazione fra l’esposizione all’allergene e la comparsa dei sintomi respiratori.

I sintomi compromettono la qualità di vita del paziente

La terapia farmacologica non è sufficiente a controllare i sintomi della malattia

L’esposizione all’allergene è molto estesa nel tempo

Ovviamente la corretta indicazione ad avviare l’immunoterapia e la durata della stessa va sempre affrontata con lo specialista allergologo.

07/04/2025

#𝗣𝗥𝗘𝗩𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟' #𝗔𝗦𝗠𝗔 #𝗕𝗥𝗢𝗡𝗖𝗛𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗻𝗲𝗶 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi, molto diffusa tra i bambini, specialmente nelle aree con alti livelli di inquinamento e traffico. Sebbene non sia facile prevenire l'insorgenza dell'asma, è possibile ridurre il rischio e gestire meglio la condizione con strategie di prevenzione e trattamenti tempestivi. I genitori sono i principali responsabili per la gestione quotidiana dell'asma nei bambini, insieme ai medici, ed è importante che siano ben informati sugli aspetti farmacologici e ambientali che possono scatenare la malattia.

L'asma è caratterizzata da tosse secca, respiro sibilante e affannoso, e spesso ha una componente allergica. Nei bambini piccoli, i bronchi più stretti possono causare sintomi asmatici anche a causa di un semplice raffreddore, ma generalmente migliorano con la crescita. Tuttavia, un 10% dei bambini continua ad avere ostruzioni bronchiali, principalmente legate ad allergie. Le cause principali includono infezioni respiratorie, allergie a polvere, muffe, peli di animali, pollini e inquinamento ambientale. La "asma da sforzo" può insorgere durante l'attività fisica.

Per riconoscere l'asma nei bambini, è fondamentale osservare i sintomi come la tosse persistente e il respiro sibilante. La diagnosi viene confermata da test allergologici. La prevenzione primaria è difficile da attuare, ma è possibile ridurre il rischio evitando l'esposizione agli allergeni e trattando precocemente i sintomi. La prevenzione secondaria implica una diagnosi precoce, mentre quella terziaria si concentra sulla riduzione dei fattori scatenanti dopo la diagnosi.

Le misure preventive includono l'eliminazione degli acari della polvere e la riduzione dell'esposizione ai pollini. Il trattamento dell'asma comprende l'uso di corticosteroidi inalatori e broncodilatatori per migliorare i sintomi, mentre l'immunoterapia allergene specifica può aiutare a ridurre la sensibilizzazione agli allergeni. Con il trattamento adeguato, molti bambini asmatici possono condurre una vita normale, ma è importante monitorare la condizione con visite periodiche.

07/04/2025

#𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗔 𝗔𝗜 #𝗣𝗢𝗟𝗟𝗜𝗡𝗜 𝗡𝗘𝗜 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜: 𝗦𝗶𝗻𝘁𝗼𝗺𝗶, 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝗶 𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗲
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Con l’arrivo della bella stagione, aumentano i casi di allergia ai pollini, una reazione eccessiva del sistema immunitario a pollini prodotti da piante, alberi ed erbe. Le più comuni includono allergie a graminacee, parietaria e olivo, ma anche ad altre specie come cipresso e ambrosia. I sintomi principali, tipicamente stagionali, comprendono starnuti ripetuti, prurito agli occhi, naso e gola, congestione nasale, secrezione chiara, tosse e difficoltà respiratorie.

In alcuni casi, si manifesta anche la sindrome orale allergica, caratterizzata da prurito e bruciore nel cavo orale dopo il consumo di specifici alimenti.

La diagnosi si basa sulla storia clinica e su test come il prick test, che identifica la sensibilità agli allergeni, e sull’analisi delle IgE specifiche nel sangue. Per prevenire e gestire i sintomi, è essenziale limitare l’esposizione ai pollini: mantenere le finestre chiuse nei periodi di alta concentrazione, lavarsi frequentemente mani e capelli, e utilizzare filtri per l’aria.

La terapia farmacologica include antistaminici, colliri e cortisonici per alleviare i sintomi. Tuttavia, l’immunoterapia allergene-specifica rappresenta una soluzione più duratura. Questo trattamento, basato sull’esposizione graduale agli allergeni, aiuta il sistema immunitario a sviluppare una maggiore tolleranza, migliorando la qualità della vita nel lungo termine. Disponibile sotto forma di iniezioni o gocce sublinguali, l’immunoterapia può durare diversi anni ed è particolarmente efficace nei casi di allergie stagionali.

La rinite allergica, se trascurata, può predisporre ad asma bronchiale, quindi è fondamentale intervenire tempestivamente. Per garantire il benessere dei bambini allergici, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono cruciali.

07/04/2025

#𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗘 #𝗦𝗧𝗔𝗚𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗜 𝗡𝗘𝗜 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜: 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗹𝗲 𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗮𝗿𝗹𝗲
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Le allergie stagionali, a differenza di quelle perenni come agli acari, si manifestano solo durante specifici periodi dell’anno, legati alla fioritura di piante allergeniche. In Italia, circa il 20% dei bambini ne soffre, con sintomi che includono starnuti, prurito al naso, secrezione nasale, arrossamento e prurito agli occhi. Questi disturbi, spesso confusi con raffreddori o influenze, possono limitare l’attività all’aperto, influenzare il sonno e persino l’apprendimento.

Le allergie possono causare anche asma, con tosse secca e difficoltà respiratoria, soprattutto durante l’attività fisica o il riposo notturno. I segnali da non trascurare includono occhi gonfi e arrossati, starnuti improvvisi e naso che cola dopo passeggiate o giochi all'aperto.

In caso di sintomi ricorrenti, è essenziale consultare uno specialista e sottoporsi a test allergologici, come il PRICK TEST, che permette di identificare gli allergeni responsabili. Una volta confermata l’allergia, è importante adottare misure preventive per limitare il contatto con gli allergeni, ad esempio cambiando gli indumenti al rientro dal parco e lavando i capelli per evitare contaminazioni.
Se la prevenzione non basta, la terapia farmacologica, basata principalmente su antistaminici, può alleviare i sintomi.

Nei casi più gravi o difficili da controllare, lo specialista potrebbe proporre un’immunoterapia allergene-specifica, meglio conosciuta come vaccino desensibilizzante. Questa terapia, disponibile anche in forme meno invasive come spray o compresse, agisce direttamente sul sistema immunitario per sviluppare tolleranza agli allergeni.

Recentemente, per i bambini dai 5 anni in su, è disponibile una nuova tecnologia “Needle Free” che consente di somministrare l’immunoterapia sottocute senza aghi, riducendo stress e dolore. Questo innovativo approccio rappresenta una nuova frontiera nella gestione delle allergie infantili, offrendo maggiore comfort ai piccoli pazienti.

03/04/2025

𝗤𝗨𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗙𝗔𝗥𝗘 𝗜 #𝗧𝗘𝗦𝗧 #𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗖𝗜 𝗡𝗘𝗜 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜?
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Le allergie sono sempre più diffuse tra i bambini, con circa il 30% colpito secondo l'OMS. I test allergologici, in particolare i test cutanei, rappresentano uno strumento fondamentale per diagnosticare o escludere cause allergiche, specialmente nei bambini che mostrano sintomi sospetti.

I sintomi delle allergie possono manifestarsi a qualsiasi età, dai primi giorni di vita fino all'infanzia avanzata. Ad esempio, le allergie alimentari, come quella al latte vaccino, possono emergere nei neonati, mentre le allergie respiratorie si sviluppano più frequentemente tra i 4 e i 6 anni.

I segni più comuni includono manifestazioni cutanee (dermatite, eczema), sintomi respiratori (rinite, tosse, asma), congiuntivite e disturbi meno evidenti come sonno interrotto, russamento e infezioni ricorrenti delle vie aeree.

Consultare uno specialista allergologo è importante per riconoscere le diverse manifestazioni cliniche. La visita comprende un'anamnesi familiare dettagliata, un esame obiettivo e test specifici come il prick test, che verifica la sensibilizzazione cutanea a determinati allergeni.

Se necessario, possono essere eseguiti test molecolari avanzati o una spirometria per valutare la funzionalità respiratoria.
Il prick test, adatto anche ai neonati, consiste nel somministrare allergeni sulla pelle tramite una piccola puntura e osservare la reazione dopo 15-20 minuti. Per bambini più grandi, l’esame può essere integrato con test del sangue per rilevare gli anticorpi IgE specifici.

La preparazione al test prevede la sospensione di farmaci antistaminici o cortisonici almeno una settimana prima. È utile spiegare al bambino cosa accadrà per ridurre l’ansia e portare oggetti di conforto per distrarlo durante l’attesa.

In genere, i test si iniziano intorno ai 3-5 anni, quando il sistema immunitario è più maturo, ma possono essere effettuati anche prima in caso di necessità specifiche. Diagnosticare precocemente un’allergia permette di prevenire complicazioni e fornire una gestione mirata al benessere del bambino.

03/04/2025

#𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗚𝗜𝗘 𝗡𝗘𝗜 #𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗜: 𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢𝗦𝗖𝗘𝗥𝗟𝗘?
Risponde il Dott. Giuseppe Felice - Allergologo e pediatra

Le allergie nei bambini sono spesso difficili da identificare, poiché i sintomi iniziali possono assomigliare a quelli di un raffreddore o di un’influenza. Tuttavia, ci sono segnali specifici che possono indicare una predisposizione allergica.

La pelle, essendo un organo sensibile, può manifestare i primi sintomi attraverso la dermatite atopica, caratterizzata da lesioni pruriginose su volto, arti e altre aree. Questo fenomeno è frequente nei neonati predisposti ad allergie future.

I problemi respiratori sono un altro campanello d’allarme. Secrezioni nasali abbondanti e fluide, prurito al naso, starnuti frequenti in presenza di allergeni (come polline o animali) sono segnali tipici. Anche disturbi come apnee notturne o respirazione a bocca aperta, spesso legati a congestione nasale, possono suggerire una reazione allergica.

Gli occhi possono essere colpiti dalla congiuntivite allergica, con arrossamento, prurito, lacrimazione e sensibilità alla luce. Lo sfregamento eccessivo può causare la formazione di una piega caratteristica sotto gli occhi.

La tosse allergica, secca e persistente, è comune e si accompagna spesso a rinite allergica o asma. L’asma, in particolare, si manifesta con un fischio durante la respirazione e può essere un segnale importante di una reazione allergica.

Infine, il mal di testa frontale, causato da sinusite dovuta a ristagno di secrezioni, può essere un ulteriore sintomo. Questi segnali richiedono una valutazione medica per una diagnosi e un trattamento tempestivi, migliorando il benessere del bambino.
La presenza di uno o più di questi segnali non garantisce la diagnosi di allergia, ma suggerisce la necessità di consultare un medico per una valutazione approfondita. Un intervento tempestivo permette di identificare la causa scatenante e gestire i sintomi, migliorando la qualità della vita del bambino.

Indirizzo

Paderno Dugnano

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