Marco Simoni Logopedista

Marco Simoni Logopedista Questo luogo è un diario aperto, la narrazione della mia professione, di me come persona e professi

Porto il progetto StArt nel cuore e sono orgoglioso di invitarvi alla presentazione del volume “Una palestra per la ment...
10/03/2023

Porto il progetto StArt nel cuore e sono orgoglioso di invitarvi alla presentazione del volume “Una palestra per la mente al Museo” mercoledì 15.03.2023 alle 17:30 presso la sala del Romanino ai Musei civici Eremitani di Padova. ♥️ Grazie a PadovaOggi per l’attenzione e la sensibilità!

Il percorso innovativo di stimolazione cognitivo-comunicativa con le arti visive è stato curato da Donata Gollin, Cristina Ruaro, Alessia Gallo, Barbara Luciana Cenere e Marco Simoni

Con immenso orgoglio e gioia condivido l'uscita del nostro primo libro, che ho avuto l'onore di scrivere assieme alle me...
09/11/2022

Con immenso orgoglio e gioia condivido l'uscita del nostro primo libro, che ho avuto l'onore di scrivere assieme alle meravigliose colleghe e compagne di avventura: Donata Gollin, Cristina Ruaro, Barbara Luciana Cenere e Alessia Gallo.

Il volume presenta il Progetto StArt, un percorso innovativo di stimolazione cognitivo-comunicativa con le arti visive per la persona con Disturbo Neurocognitivo (demenza). Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Centro Regionale per lo studio e la cura dell'Invecchiamento Cerebrale (CRIC), il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova.

Con questa iniziativa, la riabilitazione entra nei luoghi della cultura, superando i confini sanitari per definire nuove opportunità riabilitative, formative, educative e sociali.

Scrivere un libro che presenta un paradigma riabilitativo replicabile e attuabile su tutto il territorio nazionale è un grande privilegio ma soprattutto una fondamentale testimonianza di democrazia.

Il volume presenta il Progetto StArt, un percorso innovativo di stimolazione cognitivo-comunicativa con le arti visive p... Scopri di più

02/09/2022

Every 3 seconds, someone in the world develops dementia.
Dementia can damage brain regions controlling language and thus a person with dementia may have problems language problems. This month, we want to raise awareness.

In occasione del Pride Month 2022 condivido con voi alcuni dati sulle persone della comunità LGBTQIA+ che vivono con una...
25/06/2022

In occasione del Pride Month 2022 condivido con voi alcuni dati sulle persone della comunità LGBTQIA+ che vivono con una diagnosi di demenza. A fronte dei bellissimi sorrisi presenti nelle foto, i dati sono allarmanti.

Vivere molteplici stigma è drammatico. Una persona con demenza, ad un recente convegno, ha definito lo stigma come il "non essere ok per qualcun altro". Io aggiungo il "non essere previsto". Quando non vieni considerato come la possibile e accettabile variante di una rete più ampia, la comunità non si organizza per farti spazio (o si organizza per impedire che questo avvenga).

Ma giuro che è così semplice: basta fare spazio nella propria mente e nelle istituzioni.

Ringrazio tutte le persone LGBTQIA+ senior che hanno lottato per lo spazio che oggi, anche se ancora limitato, possiamo avere.

Di ritorno dalla 35^ Conferenza Globale di Alzheimer Disease International porto con me moltissimo. Si potrebbe racconta...
13/06/2022

Di ritorno dalla 35^ Conferenza Globale di Alzheimer Disease International porto con me moltissimo. Si potrebbe raccontare tutto ma i social ci obbligano alla sintesi e, di conseguenza, alla scelta. E allora vi racconto questo: per tre giorni, in ogni sessione, tra i relatori c’era un paziente. Una persona con una diagnosi di demenza che raccontava la sua esperienza di malattia. Scelgo di parlarvi di questo per vari motivi, in parte legati alla mia formazione sulla medicina narrativa e sull’importanza delle storie di malattia, in parte perché ritengo fondamentale dire a tutti come non si possa fare i medici o i terapeuti senza ascoltare chi vive ciò che noi leggiamo sui libri e che, di conseguenza, conosce aspetti a noi inaccessibili. Riporto alcune frasi dette dai pazienti e dai loro caregiver durante i loro interventi:

“Cio che ho imparato nei 10 anni in cui ho assistito mia madre, malata di Alzheimer, è che l’amore e tutto ciò che conta nella vita non si trovano nel cervello.”

“Non puoi sbagliare se ascolti la persona davanti a te, la persona con demenza.”

“Coinvolgete le persone con demenza come dei pari, come delle persone che hanno una vita di esperienze e vissuti che possono aiutare la ricerca.”

“Nessuno entra dal dottore e si sente dire ~hai un po’ di cancro, vai a casa e aspetta.~ Gli viene detto che tipo di cancro è, in che stadio si trova e cosa c’è da fare. Va fatto anche con la demenza.”

Un grazie speciale alle super colleghe con cui ho condiviso questi momenti ♥️

Da tre anni e mezzo, insieme ad un fantastico gruppo di lavoro composto dai colleghi del Centro Regionale Invecchiamento...
30/05/2022

Da tre anni e mezzo, insieme ad un fantastico gruppo di lavoro composto dai colleghi del Centro Regionale Invecchiamento Cerebrale e del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’UniPd, sto dedicando le mie energie al progetto INFORMA. Nonostante la strada sia ancora lunga, INFORMA sta diventando sempre più una possibilità terapeutica per le persone con Disturbo Neurocognitivo (demenza), e di questo siamo tutti veramente felici!☺️
Un grazie particolare va ai pazienti con i quali quotidianamente co-progettiamo e collaboriamo: il loro punto di vista unico e le loro esperienze sono basi solide e indispensabili su cui costruire uno strumento che abbia un vero e profondo senso terapeutico.

Perché non ci siano più persone che ricevono una diagnosi di demenza che si sentano dire che “non c’è nulla da fare”.

Lascio un breve articolo, per chi volesse approfondire ☺️

Grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova, il Centro regionale per l’invecchiamento celebrale (Cric) dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione (Dei) ha realizzato "Informa", una pi...

In occasione della giornata europea della logopedia si è tenuto il webinar FLI dedicato alla logopedia in tutte le età d...
05/03/2022

In occasione della giornata europea della logopedia si è tenuto il webinar FLI dedicato alla logopedia in tutte le età della vita.

Ho avuto il piacere di raccontare del ruolo del logopedista nella presa in carico delle persone Disturbo Neurocognitivo Maggiore (demenza) e delle tante sfide che ancora ci aspettano in questo campo.

Ringrazio la Federazione Logopedisti Italiani-FLI per l’invito, l’opportunità e il senso di comunità che mi è arrivato vedendo tanti colleghi riuniti con un unico grande obiettivo: garantire il diritto alla comunicazione, in tutte le età della vita!

Per gli iscritti Federazione Logopedisti Italiani-FLI, in occasione della Giornata Europea della Logopedia, ci vediamo i...
18/02/2022

Per gli iscritti Federazione Logopedisti Italiani-FLI, in occasione della Giornata Europea della Logopedia, ci vediamo il 5 marzo per esplorare il ruolo del logopedista in tutte le età della vita! Vi aspetto ☺️

‼ Torna la Giornata Europea della Logopedia con un tema che affronta le attualità e innovazioni di cura per tutte le età della vita.

🎉 Inizieremo a festeggiare il 5 MARZO con un evento online RISERVATO AI SOCI dove interverranno vari esperti.

QUI TUTTE LE INFORMAZIONI E LE MODALITA' DI ISCRIZIONE
👉 https://fli.it/2022/02/18/logopedia-e-interventi-di-cura-in-tutte-le-eta-della-vita-webinar-fli-5-marzo-2022/

25/12/2021

Auguro un buon Natale a tutti i miei pazienti, ai loro familiari, ai colleghi e ai maestri con cui ho avuto la possibilità di condividere un pezzo di strada quest’anno.

Saluto questo 2021 con un pensiero che mi arriva diretto da voi: una buona voce e una buona comunicazione sono sempre accessibili a chi ascolta e leali all’idea, al pensiero e alle intenzioni di chi le produce.

In un periodo difficile che si protrae da oramai due anni, ci auguro questo: accessibilità e lealtà di comunicazione e informazione.

Marco

Chiunque faccia parte del mondo sanitario basa il proprio intervento sulla prospettiva che ha della richiesta d'aiuto a ...
29/11/2021

Chiunque faccia parte del mondo sanitario basa il proprio intervento sulla prospettiva che ha della richiesta d'aiuto a cui sta dando una risposta. Prima ancora di basarsi sull' EBM, infatti, ciò che si "vede" di una data malattia, del malato e di chi se ne prende carico, guida le azioni di cura. Il costrutto teorico e la problematizzazione di una malattia sono alla base della nostra organizzazione sanitaria.

Ora che ho detto tre volte la stessa cosa faccio un esempio pratico: se ho una visione strettamente biologica del problema e incontro una persona con una malattia degenerativa, per la quale è previsto un continuo e inesorabile peggioramento, non investirò particolari risorse su di lei.

Questo capita quotidianamente a chi vive con una demenza: (se sei fortunato) vieni accompagnato verso una diagnosi chiara e poi vieni spedito a casa, ad aspettare.

Ma com'è possibile limitarsi al biologico? Dove sono tutte le altre prospettive? Quanto è faticoso allargare lo sguardo e riconoscere che l'essere umano è molto più complesso di così? Quanto costa ammettere che la malattia impatta sull'umano prima che sul biologico?

Com'è possibile che non vi sia la certezza, una volta ricevuta una diagnosi di demenza, di un percorso di Cura non farmacologico per il paziente e le famiglie?

Giornata impegnativa, come avrete capito! 😅

Ieri, al 2^ Congresso Nazionale della Federazione degli Ordini delle Professioni Sanitarie, ho avuto l’onore di racconta...
21/11/2021

Ieri, al 2^ Congresso Nazionale della Federazione degli Ordini delle Professioni Sanitarie, ho avuto l’onore di raccontare quanto sia fondamentale l’intervento logopedico nella presa in carico della persona con Disturbo Neurocognitivo Maggiore.

Sono ancora troppe le persone con demenza che, a causa di grandi barriere culturali non hanno accesso ai servizi logopedici.

Grazie all’innovativa Mappa per le demenze della Regione Veneto, insieme a incredibili colleghe logopediste e con la supervisione della dottoressa Cristina Basso, stiamo creando una nuova cultura dove la riabilitazione logopedica è un diritto fondamentale delle persone che vivono con un disturbo neurocognitivo maggiore. Tutti abbiamo diritto ad avere una voce, il più a lungo possibile.

12/11/2021

Al termine di questa settimana lavorativa, alla fine di questo venerdì ricco di incontri, mi rendo conto che lo scopo primario e ultimo della terapia è far uscire il paziente dall'ambulatorio attrezzato della prova che, con i suoi più o meno intatti strumenti, può affrontare il mondo che lo circonda a testa alta.

21/09/2021

Sbaglio o questo settembre sta galoppando veloce? Oggi è la giornata mondiale della malattia di Alzheimer e voglio condividere con voi un pensiero semplice nella sua forma ma complesso da mettere in pratica.

Chi vive con questa malattia (o con qualsiasi altra forma di demenza) è una persona.

Suona ovvio, no? Ve lo dico io: no. Tatuatevelo sulla mano destra, ripetetevelo ogni 30 secondi, scrivetelo sulla lavagnetta della cucina, usatelo come intercalare, usatelo come mantra, fateci quello che volete ma fate in modo di partire da qui.

Partite da qui quando pensate a questa malattia provando inutile e umiliante pietismo, quando per scherzo date del "demente" a qualcuno, quando commentate dicendo che quel qualcuno è stato "messo" in casa di riposo, come se fosse un soprammobile.

Le parole sono la versione concreta, contorta ma condivisibile del nostro pensiero e sì, essere una persona e rimanere una persona fino all'ultimo dei nostri giorni passa anche attraverso di esse. Per questo vi lascio un link nel quale potrete trovare alcuni modi per parlare di disturbo neurocognitivo in maniera rispettosa.

Mi rendo conto che il procedimento è inverso, che cambiare le parole senza cambiare il pensiero è fallace. Ma se lo fate ripetendo il mantra magari qualcosa accade.

http://www.alzheimer.it/linee_guida_linguaggio.pdf

Settembre è una porta. Dietro ci sono belle novità in arrivo, progetti in cantiere, stanze piene di oggetti da scoprire,...
08/09/2021

Settembre è una porta. Dietro ci sono belle novità in arrivo, progetti in cantiere, stanze piene di oggetti da scoprire, poltrone comode, cuscini, tappeti, un gatto che dorme, finestre con vista, pianoforti, piante (tante piante) e profumi avvolgenti.

Nell’ultima foto, invece, ci sono io che al massimo della mia fotogenicità torno dalle vacanze ricaricato e pronto ad esplorare il mondo della relazione terapeutica insieme a voi!

E dietro al vostro settembre che c’è?☺️

Tra i libri che scelgo di leggere, amo particolarmente quelli che raccontano le storie dei pazienti che incontro. “La ma...
21/08/2021

Tra i libri che scelgo di leggere, amo particolarmente quelli che raccontano le storie dei pazienti che incontro.

“La madre di Eva”, di Silvia Ferreri ed. NEO, racconta di Alessandro e della sua transizione da donna a uomo vista dagli occhi di sua madre. È un libro difficile da digerire ma anche molto umano. Mi colpisce profondamente come la madre, dopo essersi chiesta chi diventerà Eva al termine della transizione, si domandi immediatamente come sarà la sua voce e se sarà in grado di riconoscere Alessandro quando le parlerà.

Immaginatelo: una madre che si chiede se riconoscerà il proprio figlio.

E Alessandro? Si riconoscerà nella sua nuova voce? I suoi gesti, le sue parole, la sua comunicazione rispecchieranno chi lui sente di essere?

La voce e le modalità comunicative sono identitarie e trasferiscono a chi ci ascolta un’immagine chiara di noi. Per tali ragioni, devono rappresentarci al massimo delle loro possibilità. La loro gestione è un tassello chiave nel percorso di transizione e la mamma di Alessandro lo ha colto subito, semplicemente ascoltando l’intuito materno.

Nonostante l’importanza di questo tema, però, sono ancora moltissime le persone transgender in Italia che non riescono ad accedere a percorsi farmacologici, chirurgici e logopedico-riabilitativi adeguati, negando così un diritto
fondamentale della persona.

A tal proposito la Corte Costituzionale, nella sentenza n. 221 del 2015, ha affermato che l’ordinamento italiano riconosce “il diritto all’identità di genere quale elemento costitutivo del diritto all’identità personale, rientrante a pieno titolo nell’ambito dei diritti fondamentali della persona” garantiti dall’art. 2 della Costituzione e dall’art. 8 della Convenzione europea dei diritti umani.

6. ViaggioChi fa il mio mestiere lo sa quanto si viaggi tutti i giorni. In senso letterale, certo, ma soprattutto in sen...
02/08/2021

6. Viaggio

Chi fa il mio mestiere lo sa quanto si viaggi tutti i giorni. In senso letterale, certo, ma soprattutto in senso figurato. Se è vero che i pensieri, i dialoghi, le parole e i suoni ci portano in luoghi ben precisi, avere l'onore di prendersene cura fa fare viaggi chilometrici. E così, in procinto delle partenze estive, penso a quanto ho potuto viaggiare grazie (e con) ai miei pazienti in questi primi 7 mesi dell'anno. Penso a quanti mondi ho potuto esplorare, immagino i loro profumi, i panorami, i cibi tipici e le danze popolari. E mi vedo così, su una piccola barca a remi, cullato dall'acqua che lentamente mi trasporta da un posto all'altro.

Ragazzi, mi pare chiaro: questi miei deliri dimostrano inequivocabilmente il mio bisogno di un viaggio vero e proprio. 😂 Buon agosto a tutti 🌞

5. Ideale e realeQuel filo rappresenta per me la possibilità di dare un vero servizio al paziente. E con vero intendo ut...
14/07/2021

5. Ideale e reale

Quel filo rappresenta per me la possibilità di dare un vero servizio al paziente. E con vero intendo utile. Nel mio piccolo, provo a tenere stretto quel filo cercando di portare un po' di mondo ideale nel reale. Scientificità, rigore, onestà intellettuale, rispetto reciproco, collaborazione, crescita, studio, condivisione: tutto in quel sottile filo. So di non essere solo e ringrazio i colleghi che tirano con me!

4. Attivismo Per molto tempo mi sono chiesto quale fosse il mio contributo al cambiamento, come terapista e come persona...
17/05/2021

4. Attivismo

Per molto tempo mi sono chiesto quale fosse il mio contributo al cambiamento, come terapista e come persona. E spesso mi sono chiesto se essere politicamente partecipi significasse necessariamente scendere in piazza. Credo di no. Credo che fare il terapista sia un forte atto politico. Un buon terapista è tenuto a rispondere al diritto alla salute, alla cura, all'ascolto, alla riabilitazione e all'inclusione. Un buon terapista è a tutti gli effetti un attivista per i diritti dei pazienti che incontra ed è tenuto ad amplificarne la voce, contribuendo con essa ad un mondo più preparato, umanamente e culturalmente.

Grazie Francesco Campanella per avermi convinto a tornare a disegnare! 😁

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Padua
35124

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