Maria Elena Martinez, MD

Maria Elena Martinez, MD Sono un medico anestesista rianimatore e credo che bisogna lasciare ai nostri figli un Italia migliore di quella che abbiamo trovato!

09/08/2025

E ce n'è anche un'altra di bella notizia. Più bella e importante di quella di porro che non metterà più piede a Bari.

Arriva da Avs. Meglio tardi che mai.

I due segretari Bonelli e Fratoianni hanno fatto finalmente un atto coraggioso e concreto a cui spero si uniranno altri partiti e associazioni: di fronte ai silenzi di giorgia meloni, tajani e salvini e alla decisione di confermare l’accordo militare con Israele, hanno denunciato il governo italiano alla Corte penale internazionale.

"Non vogliamo che nessun tipo di arma italiana possa ferire o uccidere un palestinese", hanno detto.

E ancora: "Israele si rafforza militarmente anche grazie alle nostre responsabilità. L’industria bellica israeliana è concentrata sulla distruzione di Gaza. Questo non possiamo più tollerarlo".

Da qui, la decisione di trascinare i membri del governo italiano davanti alla Corte Penale Internazionale per denunciarne la complicità nei crimini commessi a Gaza.

Sarà la giustizia a fare il suo corso.
Ma la condanna morale e politica è già arrivata da un pezzo.

05/08/2025
05/08/2025

Silver Sirotti stava per compiere 25 anni quando, nella notte del 4 agosto 1974, una bomba piazzata da un gruppo neofascista esplose sulla carrozza 5 del treno Italicus.

Il convoglio si trovava nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, nel bolognese. In quei drammatici momenti, Silver, giovane ferroviere, non pensò a mettersi in salvo: afferrò un estintore e si gettò tra le fiamme per salvare i passeggeri ancora intrappolati.

Riuscì a metterne in salvo diversi, prima di essere sopraffatto dal fuoco. Per quel gesto di straordinario coraggio fu insignito della medaglia d’oro al valor civile.

Quello dell’Italicus fu un attentato di matrice neofascista e della destra eversiva che puntava a colpire i principi di democrazia e libertà, fondamenta dell’ordinamento costituzionale.

Valori che vanno difesi ogni giorno.

02/08/2025
30/07/2025

Le urla, le spinte, poi i colpi di pi***la: bastano pochi secondi di video per raccontare quella che è la violenza quotidiana dei coloni israeliani sui palestinesi in Cisgiordania. Una violenza che lunedì è sfociata nell'omicidio di Awdah Hathaleen, attivista e giornalista palestinese che ha cont...

"La Guerra non si può umanizzazione, si può solo abolire"Alberto Einstein presso la Conferenza di Ginevra sul disarmo
30/07/2025

"La Guerra non si può umanizzazione, si può solo abolire"
Alberto Einstein presso la Conferenza di Ginevra sul disarmo

27/07/2025
Il Time esalta Meloni? No riconosce la sua vena autoritaria. Articolo obiettivo.
25/07/2025

Il Time esalta Meloni? No riconosce la sua vena autoritaria. Articolo obiettivo.

Da 24 ore orde di meloniani esultano in un tripudio di lodi sperticate e superlativi assoluti per questa copertina qui e si inchinano alla loro Presidente Meloni, a loro dire “celebrata come una statista” dal prestigioso “Time”.

C’è chi fantozzianamente la paragona a De Gasperi.

La ministra Santanché addirittura si lancia in un’invettiva conto la sinistra rosicona: “E adesso chi lo dice ai disfattisti?”.

Solo che poi vai oltre alla copertina - per chi sa leggere - e scopri che non è affatto la celebrazione di una nuova leader europea, ma anzi è un articolo, quello di Massimo Calabresi, lungo, complesso e pieno zeppo di critiche, anche pesanti.

Nell’ordine:

“L’agenda politica interna della premier italiana è al passo con la schiera globale di leader autoritari in ascesa: consolidare il potere esecutivo, reprimere i media, esercitare il controllo sul sistema giudiziario, prendere di mira gli immigrati senza documenti e limitare alcune forme di protesta“.

Alla faccia della grande statista.

E ancora:

“In patria, Meloni (…) sta tentando di ‘riformare’ la magistratura attraverso una complessa serie di misure che amplierebbero il controllo del premier sui procedimenti giudiziari“.

Che grande “modello”!

Ma mica finisce qui:

“Lo scorso ottobre, l’Italia ha codificato la sua storica opposizione alla maternità surrogata, mettendo al bando la procedura all’estero, una mossa condannata dai sostenitori dei diritti degli omosessuali”.

E avanti così:

“Meloni ha attaccato i media indipendenti, citando in giudizio giornalisti e organi di stampa per diffamazione più volte”.

Sempre più duro.

Sta portando avanti “un nuovo tipo di nazionalismo: populista, nativista e filo-occidentale. Dove questo ci porterà esattamente non è solo questione di Italia. Dal Portogallo alla Romania, estremisti di ultradestra, un tempo ostracizzati, stanno superando i partiti conservatori tradizionali, proprio come il movimento MAGA negli Stati Uniti”.

Fine? Figuriamoci.

“Ci sono molti membri del suo partito che covano ancora nostalgia del fascismo. Il secondo in linea di successione alla presidenza dopo Meloni, Ignazio La Russa, un tempo teneva un busto di Mussolini nel suo appartamento”.

Fino alla chiusura impietosa.

“Ciò che inquieta in Meloni non è tanto il suo comportamento, quanto il suo adattamento alle forze che il nazionalismo ha scatenato in passato, in un momento in cui le norme del dopoguerra stanno svanendo”.

In pratica, i meloniani stanno sventolando da ore la copertina di una rivista come un trofeo, senza neanche essersi degnati di leggerla. Ma neppure di aprirla. Figuriamoci capirla.

Ma voi non svegliateli, mi raccomando.
Basta smettere di votarli.

Indirizzo

Padua
35131

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